Stefano Travaglia: "Certo, se fossi salito 5-3 e servizio... per l'Australian Open tempi stretti"

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Stefano Travaglia: “Certo, se fossi salito 5-3 e servizio… per l’Australian Open tempi stretti”

Un pizzico di delusione, ma anche tanta soddisfazione per Travaglia dopo la prima finale ATP persa contro Sinner: ‘L’esperienza di questa settimana mi servirà per le prossime partite”

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Nonostante la sconfitta in finale contro Jannick Sinner, Stefano Travaglia ha vissuto certamente una delle più belle settimane in carriera, disputando la sua prima finale ATP e raggiungendo il best ranking alla posizione n. 60. “È stata certamente una settimana molto tosta” ammette il tennista marchigiano dopo il match. “Oggi, con un po’ di tensione, ci sono stati piccoli fastidi e cenni di crampi. Ma non è certamente stato questo il motivo per cui ho perso la partita; si sa, quando si arriva in fondo si giocano tanti incontri e soprattutto quando capita di disputare due match in un giorno, e il primo è molto tosto, si sommano tante cose. C’era anche un po’ di tensione per la prima finale ATP. Alla fine, fisicamente non ero al 300%. Però tutto questo mi servirà sicuramente per le prossime partite e per fare esperienza“.

Le chance nel match? “Sì, ne ho avuto tante, sia nel primo che nel secondo set. Certamente, se fossi salito 5-3 e servizio… ma con il senno di poi non si va avanti. Diciamo che se avessi vinto quel punto sarei salito 5-3 e servizio. Penso di aver fatto la scelta giusta, poi mi è rimasto quello slice sul nastro. Diciamo che va bene così, dai“.

Ora è subito tempo di voltare pagina perché c’è uno Slam da giocare. Nella giornata di lunedì (il match è previsto alle 17 ora australiana, in Italia saranno le 7), Stefano disputerà il primo turno dell’Australian Open contro l’americano Francis Tiafoe.

Per la partita di domani ho i tempi un po’ stretti ma cercheremo di prepararla come facciamo anche per le altre. Si sa che quando si gioca un torneo prima di uno slam – e se si giunge in fondo – i tempi sono stretti. Si potrebbe pensare di essere soddisfatti di arrivare, per esempio, nei quarti e poi avere così più tempo per recuperare in vista dello slam, ma non è così. L’aver fatto finale fa sì che io sia da un lato molto contento, dall’altro so che domani devo star bene, perché non sarà una partita come tutte le altre, in cui non potrò giocare al 20%“.

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