Fognini: "Sono felice di giocare contro uno come Nadal dopo tutto quello che ho passato"

Australian Open

Fognini: “Sono felice di giocare contro uno come Nadal dopo tutto quello che ho passato”

“Questa è stata la mia miglior prestazione qui in Australia”, ha detto l’azzurro. “Contro Rafa ci vuole sempre qualcosa di extra”

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Fabio Fognini - Australian Open 2021 (via Twitter, @atptour)
 

Dopo la grande vittoria contro Alex De Minaur, Fabio Fognini ha parlato con la stampa nazionale e internazionale della sua prestazione e del prossimo impegno contro Rafa Nadal. La sensazione che si è avuta dalle parole del ligure è quella di grande soddisfazione, visto che è arrivata la sua terza vittoria contro un Top 30 in questo swing australiano, e in maniera davvero enfatica: “Ho fatto la mia miglior partita da quando sono qui. Ho giocato un gran tennis anche contro Carreno [in ATP Cup, ndr] e nel primo match di questo torneo [contro Herbert], però sì, questa è stata la mia miglior prestazione. In generale credo di aver giocato bene tutte le partite che ho fatto quest’anno, a parte quella con Novak all’esordio [sempre in ATP Cup]”. Nella partita odierna ha sentito di aver avuto solo un passaggio a vuoto: “Oggi ho avuto un 10 percento di sbavature, e un pochino me la sono fatta sotto, ma per fortuna è capitato solo sul 5-2 del terzo con doppio break di vantaggio”.

In ogni caso Fognini ha raggiunto un buon livello di auto-consapevolezza: “Ho quasi 34 anni, lo noto e lo sento quando sto giocando bene. Contro Salvatore [Caruso] ho sentito che lui stava giocando meglio di me, perché avevo mille pensieri, al di là del quinto set in cui ho avuto più chance di lui. Però, sì, riesco a godere del mio gioco, anche perché il risultato è la vittoria, e anche se perdessi giocando così ci sarebbero tante cose positive, seppur con un po’ di amaro in bocca”.

LA RIABILITAZIONE E RAFA

Nelle parole dell’azzurro, però, c’è anche quasi della sorpresa per essere riuscito a raggiungere un livello tanto elevato a pochi mesi di distanza da una doppia operazione alle caviglie: “Sono felice, perché questo è il mio lavoro e perché onestamente non mi aspettavo di sentirmi così bene in campo, e non mi aspettavo di riuscire a tornare a giocare il mio tennis tanto in fretta”. Ha poi guardato avanti, aggiungendo: “Il duro lavoro e il desiderio di spingermi al limite stanno dando i loro frutti, perché se dieci mesi fa mi aveste detto che avrei giocato gli ottavi dell’Australian Open contro Rafa non ci avrei creduto, visto quello che ho passato. Mi sono operato alle caviglie, e la riabilitazione è stata dura, e poi ho fatto quasi un mese e mezzo di stampelle. Quindi sono felice, perché affronto il miglior giocatore al mondo, anche se questa non è la sua miglior superficie, ma dobbiamo sempre ricordarci che è uno che ha vinto tutto, è un amico e ha fatto la storia di questo sport“.

Come è già stato ricordato da più parti, Fognini è l’unico giocatore che sia stato capace di battere Nadal rimontando da due set sotto negli Slam (l’iberico ha vinto 218 partite su 219 quando ha portato a casa i due parziali d’apertura). Quando gli è stato chiesto di quel match allo US Open del 2015, ha risposto ridendo: “Ah sì quella l’ho persa, vero?”. Non crede però che quel precedente influirà sulla partita di lunedì: “Il passato è il passato, il futuro sarà il futuro. Non vedo l’ora, voglio provare ad essere pronto per la grande partita che mi aspetta. Si tratta di una nuova sfida per me, perché voglio vedere se il mio corpo sarà pronto. Il mio gioco è pronto, ma come tutti sanno le sfide contro Rafa richiedono uno sforzo extra dal punto di vista fisico, mentale e tecnico. Credo che lui sia più fresco di me, perché io ho già giocato un match al quinto, ma è una grande sfida che mi aiuterà a capire a che punto sono”.

In generale, comunque, il numero due italiano sente di essere stato parte di una grande epoca del tennis maschile: “Mi sento molto fortunato ad aver giocato per tanti anni con questi campioni, i giovani sono fortunati perché sono arrivati alla fine delle loro carriere, e per ora non vedo un Federer, un Nadal o un Djokovic, cioè uno che ti batte sempre bloccandoti il sogno. Ci sono degli italiani con margini di miglioramento e con margini per avere successo in questi tornei“.

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