A Miami per Federer? Le contraddizioni e i prezzi troppo alti dei biglietti

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A Miami per Federer? Le contraddizioni e i prezzi troppo alti dei biglietti

Dave Seminara, che ha appena scritto un libro su Federer, racconta la sua frustrazione nei confronti del torneo di Miami. Ha annunciato la partecipazione dello svizzero, ma Federer non ci sarà. Non è il primo caso del genere

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Roger Federer Miami 2019 - Twitter @ATPWorldTour
 

A poche ore dall’inizio dei primi incontri di main draw del Miami Open, pubblichiamo la testimonianza – comparsa in lingua originale su Ubitennis.net – di Dave Seminara, ex diplomatico e ora scrittore che si è occupato dei temi più differenti e i cui lavori sono stati pubblicati su testate prestigiose come il The New York Times e il The Wall Street Journal. Dave Seminara vive in Florida e la sua speranza di veder giocare Federer a Miami è stata cancellata dalla rinuncia del tennista svizzero. Secondo Seminara, però, la comunicazione del torneo (come di molti altri tornei in condizioni simili) a riguardo non è stata molto trasparente.

Di seguito la traduzione integrale dell’articolo.


Il Miami Open è il torneo più disfunzionale del circuito oppure lo sembra soltanto? Vivo a St. Petersburg (la città sulle coste della Florida, non quella russa, ndr), a poche ore da Miami, ed ero incredibilmente emozionato dopo aver letto a fine febbraio che Roger Federer avrebbe giocato in Florida quest’anno. Non vedo giocare Roger, che è di gran lunga il mio sportivo preferito di sempre, dall’ottobre del 2019, quando vinse il suo decimo titolo sull’indoor di Basilea. Ero lì a fare ricerca per il mio nuovo libro, “Footsteps of Federer: A Fan’s Pilgrimage Across 7 Swiss Cantons in 10 Acts”, uscito martedì 2 marzo [in lingua inglese, ndr].

Il mio pellegrinaggio svizzero sulle orme di Federer è stato uno splendido percorso personale dopo una lunga malattia che mi ha impedito di giocare a tennis per alcuni anni. Il viaggio che intendevo fare per vedere Roger a Miami doveva essere la ciliegina sulla torta dopo l’uscita del mio libro. Ma poi, dopo aver visto i prezzi dei biglietti, mi sono reso conto che il mio libro sarebbe dovuto diventare un mega-bestseller per farmi anche soltanto pensare di partecipare all’evento.

La partecipazione al torneo sarà limitata a 750 ingressi quotidiani, e non sono disponibili biglietti per le giornate singole – i fan devono dunque acquistare pass per l’intero torneo. L’abbonamento per il Grandstand Court (Roger avrebbe giocato su questo campo, visto che per quest’anno sostituirà il Centrale) costa 5150 dollari. Ben conscio di non potermi permettere una cifra simile, speravo di trovare biglietti disponibili sui mercati secondari.

Un comunicato stampa sul sito del torneo datato 25 febbraio (lo stesso giorno in cui i biglietti sono stati messi in vendita) ha confermato che Federer avrebbe partecipato all’evento. Si legge: “Federer, campione del Miami Open 2019, e Djokovic, sei volte vincitore in Florida, guidano un campo maschile che include anche il 20 volte campione del Grande Slam, Rafael Nadal”. Tuttavia, leggendo i canali social di Federer non ho visto alcuna indicazione riguardo a una sua eventuale presenza al torneo e, difatti, appena quattro giorni dopo il suo agente Tony Godsick ha detto via e-mail all’Associated Press che Federer non avrebbe giocato a Miami. “Dopo Doha e forse Dubai, Federer tornerà a fare una serie di allenamenti per ritornare in maniera graduale a competere nel Tour“.

Non biasimo Roger per non voler affrontare il lungo viaggio in Florida in un momento come questo. E mi rendo conto che il Miami Open e altri tornei siano in una posizione molto difficile, cercando di bilanciare i fattori sicurezza-guadagno nelle competizioni, ma allo stesso tempo non mi piace il modo in cui gestiscono questo tipo di situazioni.

La copertina di
“Footsteps of Federer:
A Fan’s Pilgrimage Across 7 Swiss Cantons in 10 Acts”

Sebbene fosse vero che il nome di Roger era inserito nella entry list del torneo, ciò non significava che avrebbe sicuramente giocato (infatti, oltre a Federer, altri 21 tennisti si sono cancellati, ndr). James Blake, il direttore del torneo, ovviamente avrebbe potuto interagire con lo staff di Roger per capire se avesse realmente intenzione di giocare prima di annunciare la sua presenza (per giunta lo stesso giorno che i biglietti sono stati messi in vendita). Tuttavia, non avevano alcun incentivo a farlo e altri tornei fanno abitualmente la stessa cosa.

Ho contattato un organizzatore del torneo che si occupa dei rapporti coi media per avere info riguardanti la partecipazione di Federer e Miami ed ecco cosa ha risposto via e-mail: “Le iscrizioni per ogni ATP Master 1000 funzionano in questo modo: l’ATP genera una entry-list automatica (di solito sei settimane prima dell’evento ma quest’anno, a causa del COVID, hanno cambiato la scadenza di ingresso a quattro settimane) con tutti i giocatori che, in base alla classifica, vengono inseriti in questa lista. Federer era nella entry-list inviataci la scorsa settimana. Lunedì l’ATP ci ha comunicato che non avrebbe partecipato”.

In questi giorni ho controllato il sito web del Miami Open per vedere se ci fossero ancora dei biglietti disponibili ma sembrava che l’acquisto fosse disabilitato (almeno utilizzando il browser Chrome). Sembra tuttavia ancora possibile acquistare il pass per il torneo sul Grandstand Court per 5150 dollari o il pass per il Campo 1 del valore di 2000 dollari. Non ho idea di quanto possa costare quest’anno il parcheggio, dato che io, nel 2019, pagai l’esorbitante cifra di 40 dollari. Il prezzo sarebbe sceso qualora avessi acquistato il ticket on-line, una condizione di cui ero all’oscuro fino al mio arrivo ai campi. Ho chiamato il centro informazioni del torneo e ho aspettato in attesa di sapere qualcosa in più sui biglietti, ma, ahimè, nessuno era disponibile e nemmeno inviando un messaggio vocale ho ottenuto risposta.                           

Capisco che questo e altri tornei stiano lottando contro il Covid e che debbano costantemente cambiare il proprio business model in virtù delle presenze limitate, ma impedire ai fan di acquistare biglietti per una singola sessione blocca tutti, eccezion fatta per i fan più benestanti.

Anche Reilly Opelka si è fatto portavoce di questa ‘battaglia’

James Blake è stato molto esplicito nel sostenere che il tennis deve lavorare di più per essere accessibile e inclusivo e non solo uno sport elitario da country club. Spero che abbia in programma di invitare molti bambini svantaggiati all’evento per rimediare alle folli cifre dei biglietti. E spero che l’evento permetta a tutti i fan di Federer che hanno pagato 5000 dollari pur di vederlo di poter ottenere dei rimborsi in caso di richiesta. È pur vero che quando acquisti i biglietti per un torneo, non sai mai se il tuo giocatore preferito sarà lì. Dopotutto, i giocatori si fanno male, perdono ai primi turni o danno forfait regolarmente.

Ma dato l’elevato costo dei biglietti, il fatto che non fossero disponibili posti a sedere per una sessione diurna ed il fatto che noi fan di Federer siamo insolitamente devoti al nostro giocatore preferito, spero che il Miami Open mostri clemenza, e che in futuro si rivolga a chi di dovere prima di pubblicizzare la partecipazione di Roger al torneo.


Dave Seminara è l’autore di “Footsteps of Federer: A Fan’s Pilgrimage Across 7 Swiss Cantons in 10 Acts” (disponibile in lingua inglese a €12,24 con copertina rigida in su simonandschuster.com o a €8,18 in formato Kindle su amazon.it)

Traduzione a cura di Marco Tidu

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