Steve Flink: “Sinner non deve abbattersi, sarà in Top 10 entro lo US Open”

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Steve Flink: “Sinner non deve abbattersi, sarà in Top 10 entro lo US Open”

Il direttore Scanagatta commenta il risultato a sorpresa di Miami e la stagione su terra in arrivo. Chi ha deluso di più, Medvedev o Zverev? Nadal tornerà presto N.2, mentre Andreescu riuscirà a rimanere in salute?

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Si è concluso il primo Masters 1000 della stagione e subito un altro è alle porte, per di più su una superficie diversa. Ubaldo Scanagatta e Steve Flink si sono quindi riuniti (telematicamente) per fare il punto della situazione dei due circuiti, a partire dal grande exploit di Jannik Sinner, che ha sfiorato la prima grande vittoria della sua carriera, e dalla conferma al vertice del ranking WTA di Ashleigh Barty. Di seguito la loro valutazione di quanto è successo:

00:00 Si inizia con l’uomo del momento, quell’Hurkacz che batte da sfavorito il nostro Sinner in finale a Miami. “Ha eliminato dal torneo Rublevi, Raonic, Shapovalov e Tsitsipas dopo una gran rimonta, per cui Sinner non deve sentirsi troppo demoralizzato”, chiosa subito Flink. Secondo Ubaldo, Sinner è “un diesel”, ed in finale ha peccato di inesperienza. Anche il vincitore non è esente da critiche: Flink infatti ricorda che “Hurkacz poteva andare avanti 5-0 nel secondo set, poi si è innervosito e quasi si faceva rimontare. Devo ammettere che mi aspettavo che Sinner giocasse molto meglio nel tie-break, invece ha commesso 4 o 5 errori non da lui”. Analizzando la partita nel complesso, continua Steve, “Hurkacz ha giocato un primo set quasi esclusivamente in difesa, poi nel secondo ha preso l’iniziativa nel gioco ed ha meritato”.

07:30 – Possiamo parlare di una grande opportunità mancata per Sinner: Ubaldo precisa come questo fosse “il primo Masters 1000 senza un top 4 nelle fasi finali dal lontano 2005. Personalmente mi aspettavo una vittoria di Medvedev”, il cui atteggiamento viene pesantemente criticato da Flink; “contro Bautista non è stato meritevole di vittoria. Mi piacerebbe vederlo più composto e determinato quando le cose non vanno per il verso giusto, invece nel secondo set ha quasi mollato la partita”. “Medvedev è il numero 2 del ranking in un’era dove in quella posizione di classifica ha sempre giocato qualcuno di imbattibile o quasi”, afferma il direttore. “Bautista è forte, ma gli manca sempre qualcosa per raggiungere il top e fare il salto di qualità: abbiamo visto contro Sinner – nei punti cruciali gli trema la mano”, continua. Secondo Flink, Nadal dovrebbe riprendersi la posizione di numero due a breve, visto l’incombere della stagione su terra, dove non vede Medvedev particolarmente brillante.

12.50 Ubaldo ricorda la vittoria di Fognini a Monte Carlo esattamente due anni fa, per cui pensava fosse un buon presagio per Sinner; il parallelismo continua, visto che entrambi avevano un avversario non proprio impossibile in finale, almeno per un Masters 1000, ma alla fine il risultato non è stato lo stesso. Flink ci tiene ad elogiare comunque la qualità di Sinner, ricordando la prestazione di Parigi contro Nadal dell’anno scorso, e pronostica che “Sinner sarà sempre competitivo contro i big del circuito”. Segue una comparazione di risultati ottenuti alla stessa età tra Sinner ed i top degli ultimi anni: “Il torneo di Miami fu vinto da Agassi e Djokovic a 19 anni, ma ad esempio Nadal perse in finale, e tra l’altro fu solo la prima di altre cinque sconfitte in finale. Per cui ho detto a Sinner che mi piacerebbe sorridesse, pensando al fatto che un campione come Nadal ha perso cinque finali a Miami”, conclude Ubaldo.

16.20 – “Sinner non è il tipo di persona che si fa intimidire, ma forse il ruolo di sfavorito gli avrebbe giovato”, dice Steve. “Devo dire che mi sembrava più solido di Hurkacz, che in passato aveva perso match già vinti, o che avrebbe dovuto vincere”, afferma Ubaldo; “anche a Miami, era 5-1 contro Rublev nel primo set, e quasi si fa riprendere. Nel secondo set, servendo per il match, aveva avuto un turno di servizio molto lungo”, continua. “Sinner si è fatto sopraffare dall’emozione di vincere un torneo importante, ma credo comunque che sarà in Top 10 già per lo US Open”, pronostica Flink. Ubaldo riporta poi una conversazione con il suo coach, Riccardo Piatti, che disse: “Finché il ragazzo non arriva a 150 match giocati, non potremo neanche immaginare il tipo di carriera che potrà avere”. Fa comunque pensare che il picco della carriera di un tennista, generalmente intorno ai 27 anni, sia ancora molto distante nel tempo per Jannik. “Uno dei pochi aspetti che ha da migliorare è la selezione dei colpi, e questa cambierà solo con l’esperienza dei match giocati”, analizza Steve. Secondo Ubaldo, anche il gioco a rete andrà perfezionato.

22.50Ultime parole sul vincitore Hurkacz, che “ha mostrato di avere buoni colpi da fondo”. Ubaldo e Steve concordano che “il suo servizio ricorda quello di Pete Sampras, il migliore di sempre, per stile e movenze”. Flink aggiunge che “serve molto forte, ma potrebbe indirizzarlo meglio, e sono sicuro ci lavorerà su”. Si passa poi a parlare delle delusioni del torneo: Ubaldo menziona Tsitsipas, e Flink spiega che “il greco non può perdere un match che sta vincendo con un set e quasi due break di vantaggio, sono molto deluso da lui”. Discorso diverso per Zverev, che per Flink era solo molto stanco: “Non vinceva molti punti col servizio, è un po’ strano vederlo così, visto che dallo US Open in poi è stato molto costante”. Ubaldo però pone l’accento sulla mancanza di solidità mentale del tedesco. Ubaldo poi sposta l’attenzione su un’altra delusione del torneo, il russo Rublev, che “non varia molto il suo gioco, risultando prevedibile nonostante sappia scambiare bene. Devo anche dire che l’anno scorso ha vinto tantissimi match, ma non erano tornei maggiori”.

32.00 La conversazione si concentra poi sul kazako Bublik, antitesi di Rublev, che diverte molto i due. Per Steve “è difficile prevedere se sarà un gran giocatore o solo un buon intrattenitore di folle”. “Tira le seconde più forti delle prime, sembra quasi non gli interessi nulla, personalmente mi ricorda molto Safin, istrionico come lui”, afferma Ubaldo. “Inoltre non è noioso nelle interviste!” Viene spesa qualche parola anche per il padrone delle ultime edizioni del torneo, John Isner, che ha sprecato tre match point contro Bautista, “ma non penso sarebbe andato troppo oltre”. Il giovane Sebastian Korda ha invece attirato l’attenzione, battendo tra gli altri Karatsev e Schwartzmann: “È così diverso dal padre! Petr era molto incostante, lui invece si adatta bene a tutti gli avversari”, commenta Flink, pronosticandolo in Top 10 entro l’anno prossimo.

40.00Si passa al torneo femminile; Barty trionfa di nuovo a Miami, dopo avere rischiato l’esclusione nei primi turni. “Si prospettava una finale molto bella, con Andreescu favorita visto il suo percorso, eppure è stata sconfitta, a prescindere dall’infortunio e conseguente ritiro”, afferma Steve. Secondo Ubaldo, Barty ha avuto un tabellone molto più ostico, quindi era lei da essere considerata la favorita per la vittoria finale. “Bianca ha vinto ogni match in tre set, mi aspettavo che questo l’avesse messa bene in palla fisicamente dopo i suoi infortuni. Di certo mi piacerebbe vederla tornare a giocare regolarmente”, dice Flink. Focus sul torneo di Osaka, conclusosi con la batosta contro Sakkari. “È stata disastrosa nel primo set, la greca rispondeva sempre aggressiva sulle seconde, ma poi avrebbe dovuto vincere il secondo set, visto che era sopra 4-1. Non credo tuttavia avrà altre prestazioni così mediocri quest’anno”, sostiene Steve. Ubaldo si dice molto deluso da lei, “le grandi campionesse non si comportano così, non prendono 6-0 in un set, non perdono così facilmente 6 game di fila come lei nel secondo set, nemmeno quando non sono in giornata”.

Bianca Andreescu (di schiena) e Ashleigh Barty (di fronte) – finale Miami Open 2021 (foto Twitter @MiamiOpen)

45.30Si passa ad una rassegna sull’imminente stagione su terra; per Ubaldo, “le campionesse del passato erano brave su tutte le superfici. Osaka sembra ancora avere limiti fuori dal cemento, e questo non puoi permettertelo quando hai certe aspettative”. Flink si dice eccitato all’idea di veder giocare una Andreescu finalmente in salute, “potrà dare vita a grandi match e rivalità con avversarie come Barty o la stessa Osaka: il tennis ha bisogno di questo per rivitalizzarsi, ha bisogno di sane rivalità”. Kenin e Sabalenka sono un gradino sotto queste tre, mentre Swiatek “è molto talentuosa, allo scorso Roland Garros è stata spettacolare, ma non la vedo ancora al livello delle prime”.

49.30L’ultimo argomento toccato è il record del tennis italiano: per la prima volta nella storia, ben dieci tennisti sono in Top 100. Menzione speciale per il giovane Musetti; Ubaldo si professa “intrigato dalla situazione del tennis in Italia come mai negli ultimi 40 anni”. Flink concorda, e crede che “tutto questo potrebbe spronare Berrettini a non adagiarsi sugli allori, visto che tanti connazionali stanno conquistando la ribalta. Di certo nei prossimi cinque anni ci sarà più Italia al vertice”. Ubaldo aggiunge che le Finals di Torino potrebbero avere più di un italiano come protagonista, e questo sarebbe molto positivo per il movimento nel nostro Paese.

Sbobinatura a cura di Antonio Flagiello

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