Musetti show con Evans: «È stato scorretto ma tanto ho vinto io» (Cocchi). Musetti va all'attacco: «Voglio rispetto» (Mastroluca). Lorenzo più Lorenzo (Bertellino). Arrivano i Berrettini. Saranno i Bryan d'Italia? (Crivelli)

Rassegna stampa

Musetti show con Evans: «È stato scorretto ma tanto ho vinto io» (Cocchi). Musetti va all’attacco: «Voglio rispetto» (Mastroluca). Lorenzo più Lorenzo (Bertellino). Arrivano i Berrettini. Saranno i Bryan d’Italia? (Crivelli)

La rassegna stampa di venerdì 9 aprile 2021

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Musetti show con Evans: «E’ stato scorretto ma tanto ho vinto io» (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

E’ un Lorenzo Musetti da brivido quello che al secondo turno di Cagliari supera il britannico Evans, numero 32 al mondo, dopo aver salvato quattro match point. E dire che il primo set era volato via liscio con un 6-1 per il teenager di Carrara e tutto faceva pensare che il britannico avrebbe subito lo stesso trattamento di Novak, al quale era stato concesso solo un game. E invece Evans ha iniziato ad essere molto aggressivo, si è buttato sul serve and volley e ha destabilizzato il ragazzo che ha ceduto il secondo parziale 6-1. È stata una lotta di nervi, anche perché il più esperto Evans ha fatto di tutto per innervosire l’azzurro, che alla fine ha trovato il modo di zittirlo battendolo al tie break del terzo set: «Non mi è piaciuto il suo comportamento – ha detto Musetti dopo la partita -. Sono state scintille, non iniziate da parte mia perché ho molto rispetto per l’avversario. Non mi va di farmi trattare come un giovanotto qualsiasi solo perché ho 19 anni. Ma non importa, ho vinto. E ho anche spaccato la racchetta come un deficiente…». Con questa vittoria Musetti sale al numero 83 del ranking mondiale con la prospettiva di aggirarsi intorno ai 60 in caso di vittoria del torneo, perché quello è l’obiettivo: «Sto bene, ho giocato due belle partite e sono in fiducia. I miei obiettivi principali della stagione sono la top 50 e il primo torneo Atp. Se arrivasse proprio in casa sarebbe magnifico». Il prossimo avversario sarà il serbo Djere. Sulla strada per il titolo il rivale ce l’ha in casa, ed è Lorenzo Sonego, che ha battuto Gilles Simon in due set: «Non mi aspettavo di adattarmi subito così bene alla terra visto che arrivavo da un po’ di tornei sul veloce». Per raggiungere la semifinale dovrà battere Hanfmann, autore ieri dell’eliminazione di Marco Cecchinato.

Musetti va all’attacco: «Voglio rispetto» (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

Bello e possibile. Lorenzo Musetti aggira le trappole disposte lungo il cammino dall’ex “bad boy” britannico Dan Evans e centra al Sardegna Open il terzo quarto di finale in sei tornei ATP disputati in carriera. L’azzurro ha chiuso 6-1 1-6 7-6(8) dopo aver salvato quattro match point e recuperato da sotto 3-6 nel tiebreak decisivo. II match point risolto con una palla corta di dritto anomalo e accompagnato da un rabbioso lancio di racchetta a terra è il manifesto di una partita vinta con la bellezza e l’intelligenza, ma allo stesso tempo con il carattere. Evans, che in carriera ha vinto appena quattro partite sulla terra rossa, ha messo in campo tutto il repertorio del giocatore che le ha viste tutte e prova a intimidire l’avversario più giovane. «Ha cercato di appigliarsi al fatto che sono giovane, dopo il primo set – ha detto in conferenza stampa Musetti – Il rispetto penso sia dovuto comunque, anche se ho 19 anni. Non voglio essere trattato come il giovanotto che esce adesso, perché non è così. Ma è tutta esperienza». Con la vittoria su Evans, Musetti sale virtualmente al numero 19 della Race, la classifica che considera solo i risultati stagionali. A Cagliari, ieri è stata la giornata dei Lorenzo. Ha centrato i quarti, infatti, anche Sonego grazie al 6-4 6-1 su Gilles Simon che aveva eliminato Stefano Travaglia. «Non mi aspettavo di giocare subito così bene sulla terra arrivando da tanti tornei sul veloce – ha detto – Sulla terra il fisico conta tanto, si spendono molte energie: ho lavorato parecchio di gambe e su traiettorie più alte dei colpi. E poi cercando di variare il più possibile il servizio». Sonego sfiderà per un posto in semifinale il tedesco Yannick Hanfmann, numero 105 del mondo, che ha eliminato Marco Cecchinato. Ieri intanto è stata ufficializzata la decisione di spostare più in là di una settimana l’inizio del Roland Garros. Gli incontri del tabellone principale inizieranno dunque il 30 maggio.

Lorenzo più Lorenzo (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Una partita per cuori forti, quella vinta da Lorenzo Musetti nel 2° turno del Sardegna Open. Il 19enne toscano ha battuto il n. 1 del seeding e 32 Atp, Daniel Evans (Gbr), chiudendo dopo oltre 2 ore e 4 match point annullati nel tie-break del terzo (di cui 3 consecutivi): 6-1 1-6 7-6 (8). Il primo set ha riproposto il Musetti del primo turno, che in 24′ ha conquistato la frazione comandando dal fondo e servendo con ottime percentuali. L’inizio del secondo set ha capovolto il quadro. Il britannico si è scaraventato a rete salendo 2-0 e provando a innervosire l’azzurro, che ha concesso il set per 6-1. La frazione finale ha rispettato i servizi. Decisione al tie-break: rovescio largo di Musetti in avvio ed Evans che vola 4-0. Bravo l’azzurro a non disunirsi e risalire sul 2-4. Evans ha però nuovamente accelerato per il 6-3. Qui il capolavoro di Musetti che si è issato 7-6, per poi sigillare il confronto 10-8. «Non era facile giocare a causa del vento. Nel primo set sono rimasto concentrato. Nel secondo ho preso un break subito e poi non ho sfruttato alcune occasioni. Lui non ha avuto un atteggiamento corretto nei miei confronti. Ci sono state scintille non iniziate da me, anche se ho 19 anni non è corretto trattarmi così. Nel terzo set sono rimasto attaccato. Lui è stato bravo a cambiare tattica entrando con i piedi in campo e buttandosi sempre a rete, l’ho sofferto. Imparerò. Il tie-break potevo perderlo: ho sbagliato un paio di rovesci, avevo in mente ancora il match point sbagliato. Ma non ho mollato e ho giocato 3 vincenti con il mio colpo, la palla corta». Musetti oggi affronta il serbo Laslo Djere, n.57 del mondo. Vittoria più agile di Lorenzo Sonego, che ha piegato 6-4 6-1 il 36enne Gilles Simon: «Non mi aspettavo di giocare così bene arrivando dal veloce. Invece ho fatto una gran partita, senza distrazioni. Sono stato bravo a stare sempre avanti perché se entri nella sua ragnatela è difficile uscirne». Oggi il torinese trova, nel secondo match dalle 11, il tedesco Hanfmann. […]

Arrivano i Berrettini. Saranno i Bryan d’Italia? (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

La mamma è sempre la mamma. E dunque la soddisfazione più grande dei «Berrettinis», il soprannome che ormai si sono conquistati dopo appena due uscite insieme, non è soltanto quella del primo torneo Atp di sempre affrontato in coppia, ma soprattutto la presenza della madre Claudia sulle tribune del Tennis Club Cagliari, perché non li vedeva e applaudiva su uno stesso campo da quando erano ragazzini. Matteo e Jacopo rappresentano una delle mille saghe familiari approdate al tennis, con la felicità aggiuntiva di aver finalmente coronato il sogno di giocare un doppio insieme. E se il giorno si deve giudicare dall’alba, si prospettano molte ore di luce per la loro avventura insieme: intanto sono già in semifinale dopo il successo su Huey e Nielsen, due esperti della specialità, già nella top 20 del ranking. Adesso, si tratterà di riuscire a costruirsi altre occasioni dalla medesima parte della rete: «Ci piacerebbe molto giocare di nuovo insieme, ma non è facile riuscire a incastrare i calendari, anche per ragioni di classifica. Spero avremo ancora questa possibilità. Intanto stiamo vivendo emozioni incredibili, essere così uniti sicuramente ti aiuta a creare un feeling migliore, e poi se mettessimo insieme i nostri colpi eliminando i difetti di ciascuno saremmo il giocatore perfetto». Il tennis italiano ha conosciuto altre coppie di fratelli famosi; la più popolare era quella formata dai fratelli Panatta, che si sono esibiti appena tre volte insieme in doppio e solo nel 1982, perché il minore ha cominciato a ottenere risultati proprio mentre il leggendario consanguineo tramontava. Sulla carriera di Claudio ha pesato il paragone ingombrante con quel fratello che aveva inanellato perle irripetibili. La stessa parabola che al di là dell’oceano, negli Stati Uniti, è toccata a Patrick McEnroe, con la pressione centuplicata dalla considerazione che se nella tua stessa casa si muove anche John, devi convivere con Leonardo Da Vinci. Come ripeteva sempre Peter Fleming, suo storico compagno, il doppio più forte del mondo era quello composto da The Genius e da qualunque altro giocatore. Anche nel caso dei McEnroe, la differenza d’età (sette anni) ha fatto coincidere l’ascesa del più piccolo (Pat) con il declino del più grande, ma ad ogni modo sono riusciti a vincere due tornei insieme. Gli Stati Uniti, a cavallo tra gli anni 70 e 80, hanno prodotto un’eccellente coppia con i fratelli Gene e Sandy Mayer, anche ottimi singolaristi, ma la storia della specialità è debitrice di centinaia di record ai fratelli Mike e Bob Bryan, numeri alla mano i più forti doppisti puri di ogni epoca: 119 tornei di cui 16 Slam. Gemelli monozigoti, uno destro (Mike) e l’altro mancino e dunque complementari, hanno abbandonato presto ogni velleità in singolare per evitare la competizione. In campo femminile ci sono le sorelle Williams, che insieme hanno vinto 22 tornei (14 Slam) ma che certamente non si sono guadagnate un posto in paradiso per il doppio: con le loro qualità e il loro carisma, infatti, hanno marchiato a fuoco il tennis femminile del XXI secolo. Con un segreto neppure troppo nascosto: «Per noi è stato facile: l’avversaria più forte dormiva accanto a te». Tutto in famiglia.

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