I favoriti si separano: Djokovic crolla, Nadal travolgente (Crivelli). Fognini orgoglio azzurro, Djokovic cade su Evans (Mastroluca). Principe Fognini (Bertellino)

Rassegna stampa

I favoriti si separano: Djokovic crolla, Nadal travolgente (Crivelli). Fognini orgoglio azzurro, Djokovic cade su Evans (Mastroluca). Principe Fognini (Bertellino)

La rassegna stampa di venerdì 16 aprile 2021

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I favoriti si separano: Djokovic crolla, Nadal travolgente (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Il re si scopre improvvisamente nudo. E il crollo fa davvero rumore. Contro Sinner, prima uscita dopo più di due mesi, Djokovic aveva attinto alle energie mentali e fisiche del campionissimo nei momenti chiave del match, consapevole che il livello dell’avversario richiedeva attenzione massima. Solo che allo step successivo il numero uno del mondo trova sulla sua strada uno sfidante che anziché provare a sfondare, gli cambia sempre ritmo e tagli, scende a rete, lo costringe a prolungare gli scambi fmo a mandarlo fuori giri. Dunque, applausi a Daniel Evans, il trentenne di Birmingham uscito da una squalifica di un anno nel 2017 per uso di cocaina e capace di rifarsi una vita agonistica senza chiedere aiuti e con l’umiltà di chi ha ammesso gli errori: fino a ieri, in carriera, aveva vinto 4 partite in tutto sulla terra battuta. Nole, autore di 45 sanguinosi errori gratuiti, non cerca scuse: «Complimenti a lui, ha meritato di vincere. Ha giocato meglio nei momenti decisivi. Io mi sono sentito totalmente all’opposto rispetto al match con Sinner. Se devo essere onesto, però, questa è stata probabilmente uno delle peggiori partite che riesco a ricordare negli ultimi anni. Non voglio togliere niente alla sua vittoria, ma mi sentivo malissimo in campo. Non ha funzionato niente». Per trovare il caldo conforto delle certezze, bisogna una volta di più bussare alla porta di Rafa Nadal, pure lui reduce da una lunga pausa causa schiena in disordine ma ovviamente subito a suo agio sulla superficie del cuore. Forte di 13 successi a uno contro Dimitrov in carriera, impiega appena 55 minuti per ottenere il 14°. Con 17 chirurgici vincenti, l’undici volte trionfatore a Montecarlo approda ai quarti per la 16° volta di fila e adesso sottoporrà il temibile Rublev a un approfondito esame di rosso.

Fognini orgoglio azzurro, Djokovic cade su Evans (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

Fabio Fognini è il moderno re italiano del Principato. Il campione in carica ha raggiunto i quarti per la terza volta nella storia del torneo. Il ligure ha sconfitto 6-2 7-6(1) il serbo Filip Krajinovic, numero 37 del mondo. Il numero 2 azzurro ha dominato il primo set e raddrizzato il secondo da sotto 2-5. Con le spalle al muro, ha offerto il suo tennis migliore. Nei periodi di maggiore ispirazione, i suoi picchi risultano insostenibili per l’avversario, che pure l’aveva sconfitto due volte in tre confronti diretti. Una volta recuperato il break cli svantaggio, Fognini ha preso il largo e il tiebreak che ha risolto la partita non ha avuto storia. Dopo la partita, Fognini ha ammesso che non avrebbe dovuto giocare la scorsa settimana a Marbella, dove ha raccolto appena tre game all’esordio contro lo spagnolo Jaume Munar: «Non ero d’accordo con il mio team, ma oramai è andata». Lo aspetta ora il norvegese Casper Ruud. La sorpresa di giornata l’ha firmata il britannico Dan Evans, che ha interrotto la serie di vittorie consecutive del numero 1 del mondo Novak Djokovic, due volte vincitore a Montecarlo (2013 e 2015). Evans ha festeggiato la quarta e decisamente più prestigiosa vittoria contro un top-10 e il primo quarto di finale in carriera in un Masters 1000. «È stata una delle peggiori partite che io ricordi degli ultimi anni – ha ammesso Djokovic – Non voglio togliere nulla ai meriti di Dan ma oggi ho giocato davvero male, non funzionava niente». «Non riuscivo a crederci finché non gli ho stretto la mano», ha detto Evans dopo il 6-4 7-5. Per raggiungere questo traguardo, ha navigato in acque agitate. Ha visto svanire un doppio break di vantaggio a inizio partita (3-0 e chance del 4-0), ha recuperato da 0-3 nel secondo e salvato un set point sul 4-5 30-40. Ha saputo attaccare e variare, interpretare meglio i momenti decisivi della partita. «Devi credere di poter vincere, è davvero la cosa più importante – ha detto Evans – All’inizio dubitavo un po’ di me. Poi ti passa per la mente ogni tipo di pensiero. Sono felice che un giorno potrò raccontare ai miei figli e ai miei nipoti che un giorno ho battuto il numero 1 del mondo».

Principe Fognini (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Destini diversi ieri a Montecarlo per il campione in carica e il numero 1 del mondo. Il re del 2019, Fabio Fognini, ha continuato a giocare come se fosse nel giardino di casa raggiungendo con buona autorevolezza i quarti. Clamorosamente battuto invece Novak Djokovic dal britannico Daniel Evans. Fognini al serbo Filip Krajinovic ha concesso poco, ad eccezione di un passaggio a vuoto ad inizio secondo set. Il primo set lo ha concluso in trenta minuti esatti, all’ottavo gioco e con due break. Nel secondo Krajinovic ha alzato i ritmi e tenuto per un po’ il vantaggio accumulato all’inizio (2-0), nonostante le quattro palle break concesse all’azzurro nel terzo game. Il ligure non ha perso la tramontana ed è rimasto lucido rientrando nella frazione con un gioco perfetto, il nono. Al tie-break la decisione. Perfetto l’azzurro che ha chiuso 7-1 dopo un’ora e 27 minuti. Per lui il terzo quarto di finale in carriera a Montecarlo. Troverà il solido figlio d’arte Casper Ruud. La grande sorpresa era arrivata poco prima dell’ingresso in campo di Fognini, con il numero 1 del ranldng Nole Djokovic battuto dall’inedito per la terra rossa Evans. La versione brutta del serbo si è sostituita a quella quasi regale dell’esordio contro Jannik Sinner. Djokovic ieri è stato in difficoltà fin dai primi quindici contro i back di rovescio e le variazioni di ritmo del rivale. Evans ha avuto palle del 4-0 nella prima frazione, poi Djokovic ha reagito, pur soffrendo e si è riportato in parità. Un nuovo break conquistato da Evans ha fatto la differenza nel set. Anche il secondo si è consumato sulla falsariga del primo. Evans ha sbagliato una prima occasione per salire 5-4 e servizio, graziando il serbo con un rovescio facile in rete. Ha rimediato chiudendo i giochi dopo oltre due ore e 30 minuti sul 7-5. Troppi 45 errori non forzati per un Djokovic irriconoscibile e autocritico al termine: «Complimenti a lui, ha meritato di vincere. Ha giocato meglio nei momenti decisivi. Se devo essere onesto, però, questa è stata una delle peggiori partite che riesca a ricordare negli ultimi anni. Non voglio togliere nulla al suo successo, ma mi sentivo malissimo in campo, non ha funzionato nulla». Ha invece sbrigato in meno di un’ora e con un doppio 6-1 Rafael Nadal la pratica Grigor Dimitrov.

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