Tsitsipas-Rublev finale Next Gen (Crivelli). Rublev il calmo punta al trono (Mastroluca). Montecarlo è giovane (Bertellino). Che Cocciaretto. Italia promossa (Viggiani)

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Tsitsipas-Rublev finale Next Gen (Crivelli). Rublev il calmo punta al trono (Mastroluca). Montecarlo è giovane (Bertellino). Che Cocciaretto. Italia promossa (Viggiani)

La rassegna stampa di domenica 18 aprile 2021

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Tsitsipas-Rublev finale Next Gen (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Il canto di vittoria del dio greco o la presa di potere dello zar russo? Comunque vada, Montecarlo abbraccerà la rivoluzione perché, a differenza di Miami, Djokovic e Nadal erano presenti. Dunque, la finale tra Tsitsipas e Rublev allarga gli orizzonti sul futuro, in attesa che i golden boys si ribellino ai gloriosi monumenti anche negli Slam, al momento presidio ancora inespugnabile di una generazione leggendaria e irripetibile. Saranno le dure battaglie tre su cinque di Parigi, Wimbledon e New York a misurare, una volta di più, la reale distanza tra i Big Three e i giovanotti dietro, ma c’è un elemento nuovo: chi vincerà oggi sotto la Rocca, andrà in testa alla Race, cioè la classifica che tiene conto dei risultati 2021 e che qualifica per le Atp Finals di Torino. In realtà, con il 24° successo stagionale (nessuno come lui) maturato su Ruud, Rublev si è già garantito il primato, ma potrebbe essere scalzato proprio dall’ateniese, a sua volta facile vincitore su Evans. Se non fosse per quel dettaglio certo non trascurabile degli Australian Open finiti come sempre i tra le braccia di Djokovic, sarebbe giusto sostenere che l’ultimo atto del Principato mette di fronte i migliori al mondo dei primi quattro mesi. L’aspetto psicologico, in una finale senza l’ombrello di uno dei Big Three, avrà un peso decisivo, e i precedenti in parità (3-3) non aiutano a dirimere il pronostico. Certamente, anche solo rispetto a Miami, Rublev sembra aver fatto un salto di qualità pure mentale: «Ci saranno tante altre finali tra noi due, io sono contento di potermela godere, qui a Montecarlo ho gestito meglio le mie emozioni. Ma per progredire ancora, devo arrivare a fare tutto: volée, smorzate, colpi in difesa». Un proclama di guerra.

Rublev il calmo punta al trono (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

Un nuovo principe aspetta dl diventare re a Montecarlo. Oggi al Country Club, Stefanos Tsitsipas e Andrey Rublev inseguono in finale il primo Masters 1000 in carriera. Il greco ha dominato 6-2 6-1 il britannico Dan Evans, che aveva eliminato il numero 1 del mondo Novak Djokovic: ha raggiunto così, senza perdere un set, la sua terza finale in un 1000. Il russo, che ha vinto più partite di tutti nel 2021 e ha sorpreso nei quarti Rafa Nadal, ha sconfitto 6-3 7-5 il norvegese Casper Ruud. Una grande occasione per accelerare il momento del cambio della guardia al vertice. «Non siamo abituati a vedere Djokovic e Nadal eliminati nei tornei. Lasciate che i giovani dimostrino quello che sanno fare: è così che dovrebbe essere» ha detto il n.5 del mondo. Tsitsipas ha festeggiato scrivendo sull’obiettivo una frase motivazionale di Eugene Belle junior: «Aspira ad essere un esempio per gli altri prima di morire». Obiettivo ambizioso. Rublev ha vinto la 21^ partita della stagione, recuperando in entrambi i set un break di svantaggio contro il 22enne Ruud, che ha migliorato a Montecarlo il quarto di finale di suo padre Christian datato 1997, ma non ha superato quella che alla vigilia aveva definito come la sfida più dura della sua carriera. Anche ieri Rublev è riuscito a giocare il suo tennis ad alto ritmo e ad elevato rischio con una sicurezza che prima non aveva. È un caos calmo, e cambia tutto. A Miami, ha detto dopo il match, «la situazione era diversa. Ho perso per colpa delle mie emozioni Ho imparato la lezione. Certo, ci sono sempre alti e bassi nelle partite, ma questa settimana direi che ho controllato davvero bene le emozioni».

Montecarlo è giovane (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Eliminati anzitempo i superfavoriti Djokovic e Nadal, assente Roger Federer, la finale odierna del Masters 1000 di Montecarlo sarà in ogni caso nobile con protagonisti due dei personaggi che incalzano ormai da qualche stagione i “big three”, ovvero Stefanos Tsitsipas e Andrey Rublev, rispettivamente i numeri 5 e 8 del mondo. Ventidue anni il greco, ventitre il russo. Prima finale 1000 per Rublev, terza per l’ellenico: «E’ una sensazione bellissima – ha detto Andrey al termine della semifinale vittoriosa – sono molto felice anche se devo ancora capire quello che è successo. Casper è un giocatore ottimo. Ho dovuto migliorare ed alzare ii mio livello e l’ho fatto, altrimenti avrei perso. Poi sono calato ma sono riuscito a riprendermi». Rublev ha battuto in due set un buon Casper Ruud. In apertura di programma Tsitsipas aveva fermato la corsa inattesa sulla terra rossa di Daniel Evans, in due rapidi set. «Nonostante lo score – ha detto Tsitsipas a fine match – è stato difficile mantenere lo stesso livello per l’intero confronto. Devo però dire che i suoi slice mi hanno permesso di avere il tempo per pensare a come gestire lo scambio. Rublev è un avversario ostico e solidissimo, che non ti concede invece molto tempo per approntare una tattica. Sarà una sfida per il titolo nella quale entrambi dovremo dare il meglio».

Che Cocciaretto. Italia promossa (Mario Viggiani, Corriere dello Sport)

La Davis al femminile quest’anno ha cambiato denominazione, da Fed a Billie Jean King Cup. Elisabetta Cocciaretto invece non cambia e in azzurro continua sempre e solo a vincere. La ventenne marchigiana ieri ha battuto anche Mihaela Buzarnescu, nel playoff disputatosi a Cluj, in Romania, e ha promosso l’Italia ai preliminari dell’edizione 2022 (si terranno a febbraio e qualificheranno per la fase finale di aprile, sempre a Budapest). Dopo il successo abbastanza spedito di venerdì contro Irina Maria Bara (n. 132 del mondo), ieri la “Coccia” (n. 111) ha dovuto faticare non poco contro la Buzarnescu (n. 137) ma dopo due set tiratissimi, durati ben 2h42′, ha collezionato la quinta vittoria in altrettanti match di singolare giocati in Coppa. Vittoria decisiva, dopo che Jasmine Paolini (n. 104) aveva perso il primo singolare della seconda giornata contro Elena Gabriela Ruse (n. 168). «Ho iniziato un po’ tesa e sono rimasta abbastanza contratta per tutto il tempo, senza riuscire a essere aggressiva con il mio miglior gioco – le parole di Elisabetta a fine partita -. Mi sono un poco tirata indietro e la mia avversaria l’ha capito, restandomi attaccata per tutta la partita Però sono stata tenace fino all’ultimo e ora sono proprio felice del nostro successo e della chance che potremo giocarci l’anno prossimo».

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