Jannik, ko che fa male: "Ma con questa sconfitta crescerò" (Pierelli). Lezione di Nadal a Carlos l'erede (Bertellino). Clamoroso, Sinner perde le staffe ed è eliminato (Palliggiano)

Rassegna stampa

Jannik, ko che fa male: “Ma con questa sconfitta crescerò” (Pierelli). Lezione di Nadal a Carlos l’erede (Bertellino). Clamoroso, Sinner perde le staffe ed è eliminato (Palliggiano)

La rassegna stampa di giovedì 6 maggio 2021

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Jannik, ko che fa male: “Ma con questa sconfitta crescerò” (Matteo Pierelli, La Gazzetta dello Sport)

Una di quelle partite che, con un po’ di esperienza in più, si potevano portare a casa. Perché il tennis di Jannik Sinner non è inferiore a quello del picchiatore australiano Alexei Popyrin che ha solo due anni in più (21 a 19) dell’altoatesino. Ma quel blackout tra la fine del primo set (che stava dominando) e l’inizio del secondo costa carissimo all’allievo di Riccardo Piatti che a Madrid vede così sfumare l’incrocio agli ottavi con Rafa Nadal: nel torneo ci resta solo Matteo Berrettini, oggi di fronte all’argentino Federico Delbonis. Opaco Sinner stavolta sembra l’ombra di se stesso, forse anche a causa dell’allergia di cui soffre: «Qui c’è tanto polline – ha detto Jannick – e inoltre gioco con le lenti a contatto e questo mi ha dato fastidio. Ma non è una scusa. Non ho servito bene e lui ha giocato meglio di me, sia di dritto sia col servizio».

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Sfumato il primo set, Jannick esce virtualmente dal campo, senza neanche lottare. E dopo 1 ora e 35 si arrende definitivamente a Popyrin, numero 76 del mondo che qui arrivava dalle qualificazioni. «Non è facile accettare una sconfitta come questa, perché il primo set l’avevo vinto tre volte. Però qualche volta succede». Adesso Sinner deve essere bravo a resettare tutto e a concentrarsi su Roma. Operazione che, assicura lui, è già cominciata: «Questa partita mi farà crescere, io sono già pronto a rimettermi al lavoro: la testa è già al Foro Italico». Rafa Spietato Dove il favorito sarà Rafa Nadal, ieri spietato nel rovinare il 18° compleanno a Carlos Alcaraz, suo erede designato. Ma ancora lontano dal più forte di sempre sulla terra, in grado di rifilare al giovanissimo connazionale un 6-1 6-2 che dà la misura della distanza che c’è al momento tra i due.

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Lezione di Nadal a Carlos l’erede (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Doveva essere un compleanno speciale per Carlos Aicaraz Garfa, ieri 18enne, murciano che tifa Real Madrid. Solo in parte lo è stato, con lezione di tennis impartitagli dal campione dei campioni, e torta finale portata dal direttore del torneo, Feliciano Lopez. Dalla parte opposta della rete il suo idolo da affrontare sul centrale del Mutua Madrid Open, Rafael Nadal. Diciassette anni di differenza tra i due e ovviamente diversi i palmares. Stratosferico quello di Rafa, ancora tutto da costruire quello del “prescelto”. Primo punto ATP centrato da Alcaraz a 14 anni (meglio di Nadal), a fine 2020 n.136 del mondo con un balzo da inizio anno di 354 piazze. Già due top 20 battuti, Goffin a Melbourne e Ruud a Marbella, secondo turno agli AO. Partenza sfrontata del ragazzo seguito dall’ex n.1 del mondo Juan Carlos Ferrero, con palla break. Annullata dal Re poi salito sull’ 1-0 e sul 2-0. Problemi agli addominali per il giovane dopo un acrobatico tentativo di recupero. Medical time-out chiesto su consiglio del suo idolo e dopo alcuni minuti il rientro in campo. Nadal non è andato oltre i consigli e sul terreno di gioco ha continuato a martellare l’adepto, per un 4-0 senza appello, diventato 5-0 con un diritto in corsa vincente di antica fattura. Primo game da maggiorenne di marca Alcaraz, per l’1-5. Impietoso Nadal nel gioco successivo e primo set incamerato con grande autorevolezza.

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Miglior game del match per Alcaraz che a braccio libero e con i piedi nel campo ha strappato per la prima volta il servizio al connazionale. Solo un lampo perché Nadal ha subito reagito piazzando un nuovo break (4-1). Primo match point annullato da Alcaraz e 5-2 Nadal per la sentenza solo rimandata (6-2). 11 messaggio di Rafa è stato chiaro: torna quando sarai più preparato. Non una bocciatura, ma una maturità ancora lontana per tali teatri e avversari.

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Clamoroso, Sinner perde le staffe ed è eliminato (Davide Palliggiano, Corriere dello Sport)

È umano, Sinner; sotto tutti gli aspetti. E fa piacere saperlo, nonostante la sconfitta prematura e a sorpresa nel 2° turno del Masters 1000 di Madrid. Jannik ha buttato al vento una partita che si era messa in discesa e che sembrava essere ampiamente alla sua portata. S’è arrabbiato, s’è sfogato, s’è preso anche un warning per aver colpito forte e ripetutamente la sua stessa panchina. Incavolato nero, come mai lo avevamo visto. Poi, però, è crollato sotto il servizio del numero 77 del mondo, l’australiano Alexei Popyrin, che oggi negli ottavi avrà l’onore di sfidare sul centrale “Manolo Santana” il padrone di casa, Rafa Nadal. SENZA SCUSE. Jannik aveva cominciato bene, strappando il servizio al primo game. Poi, nel momento di servire per il set sul 5-4, è cominciato il crollo tecnico e mentale. «Ho servito male, è una sconfitta che mi servirà da lezione per come è arrivata» ha spiegato. Popyrin l’ha portato al tie-break, nel quale l’azzurro s’era spinto fino al 4-1 per poi cadere 7-5 e innervosirsi, anche per colpa delle condizioni in cui ogni tennista è costretto a giocare qui alla Caja Magica, a sud di Madrid. Non c’è metro quadrato dell’impianto che non sia invaso da polline ben visibile, spesso a grossi fiocchi. «Sono allergico – ha raccontato Sinner, che a inizio secondo set ha rischiato pure di affogarsi – Spesso mi andava negli occhi, in più gioco con le lenti a contatto, ma non è certo questo il motivo per cui ho perso contro Popyrin. Era la mia prima volta a Madrid, il prossimo anno saprò cosa aspettarmi». «TESTA A ROMA». II secondo set è cominciato con un break e controbreak, poi l’australiano ha messo il turbo e chiuso sul 6-2 in un’ora e 34′ di gioco. «Speravo di aver raddrizzato la partita, ma ancora una volta non ho servito bene e lui ha giocato sicuramente meglio di me, anche con il dritto: Popyrin è un giocatore che non ti concede ritmo. Queste, comunque, restano partite difficili da accettare, ma che aiutano a mescere. Significa che dovrò lavorare più duramente per essere pronto per Roma la settimana prossima».

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«Non sono dispiaciuto per aver giocato senza pubblico, ma sicuramente è stato un peccato: ero a un passo dal giocare sul Centrale contro Nadal – ha proseguito, lucido ma amareggiato -. Uscire cosi fa male, ma la testa è rivolta già agli Internazionali». L’ULTIMO DEGLI ITALIANI. Ci resta dunque Matteo Berrettini, ultimo italiano ancora nel torneo. Dopo aver vinto martedì il derby con Fognini, il 25enne romano affronta oggi pomeriggio negli ottavi il trentenne argentino Federico Delbonis, numero 77 del ranking ATP e mai incontrato in carriera.

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