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Rassegna stampa

Federer, la terra è amara: subito k.o. (Crivelli). Andujar rovina il ritorno di Federer (Mastroluca). Federer e Serena senz’armi (Bertellino). Vinca o perda Federer resta magico (Bertolucci)

La rassegna stampa di mercoledì 19 maggio 2021

Last updated: 19/05/2021 9:48
By Alessia Gentile Published 19/05/2021
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11 Min Read

Federer, la terra è amara: subito k.o. (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Il tempo cambia molte cose nella vita. E non ha rispetto neppure per le divinità. L’epifania di Federer due mesi dopo il primo rientro a Doha di marzo dura lo spazio di un pomeriggio grigio e gonfio di umidità, specchio perfetto dell’umore dei milioni di tifosi alla fine del match contro Andujar. Il Maestro ha perso, evviva il Maestro, ma è arduo immaginare che nel mese che resta prima dell’amato e atteso approdo sui prati, con il macigno del Roland Garros di mezzo e i quarant’anni incombenti l’8 agosto, Roger possa ritrovare d’incanto la leggerezza tecnica per stare nel settimo cielo con Nadal, Djokovic e i giovani arrembanti, se non affidandosi alla magia di un talento senza confini e senza eguali. Anche perché, per sua stessa ammissione, gli servirebbero una decina di partite di rodaggio in vista dell’erba, e invece a Ginevra è inciampato al primo ostacolo. Dopo un primo set di basso cabotaggio soprattutto nei movimenti, con il passare dei minuti sembrava che la partita fosse finalmente scivolata con decisione verso il figlio prediletto. Roger si ritrova avanti 4-2 nel terzo set, con segnali positivi dal servizio e dal rovescio, ed è sostanzialmente padrone della sfida. Ma lì incredibilmente si inceppa, il dritto non funziona più e il buon Andujar può raccogliere il regalo e raccontare ai suoi figli di aver battuto il Re. Roger, prima di ieri, aveva calpestato la terra rossa per l’ultima volta addirittura a inizio giugno 2019, semifinale persa a Parigi contro Nadal, e già questo basterebbe per l’analisi della sconfitta: «E’ bello tornare in campo, ma poi perdi una partita come questa e ti ritrovi a terra. Non è fantastico. Non vedevo l’ora di giocare qui, però adesso devo spiegare come mi sento e come è successo. Certo, è gratificante tornare. ma mi aspetto di meglio da me stesso. In allenamento stavo giocando meglio, anche qui. Ma poi, come sappiamo, le partite sono un animale diverso. Ovviamente sul 4-2 nel terzo set ti senti come chi è riuscito a ribaltare la sfida, ma sappiamo come va il tennis e a volte è così brutale. Ma alla fine mi sento come se non me lo meritassi. Semplicemente, cercavo risposte dal mio tennis ma non sono riuscito a trovarle. Il Roland Garros comunque non è l’obiettivo. L’obiettivo è l’erba, quindi ho ancora tempo. Sono più che altro deluso per il torneo, avrei voluto restare qui e giocare altre partite sia per le persone che mi hanno accolto sia perché l’atmosfera è ancora molto buona e sembravano tutti molto felici di vedermi qui».

Andujar rovina il ritorno di Federer (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

I lampi di una gloria passata non salvano Roger Federer. Non gli bastano per evitare, all’esordio nell’ATP 250 di Ginevra, la prima sconfitta in Svizzera dalla finale di Basilea persa nel 2013 contro Juan Martin Del Potro. Pur essendo stato avanti 4-2 nel terzo set, ha ceduto gli ultimi quattro game della sua prima partita sulla terra rossa dal Roland Garros del 2019. In una giornata che ricorderà e racconterà ai nipoti, il 35enne spagnolo Pablo Andujar si è imposto 6-4 4-6 6-4. Numero 75 del mondo, Andujar ha saputo approfittare di un Federer lontano dalla sua forma ideale, e difficilmente avrebbe potuto essere altrimenti visto che si tratta del suo terzo match del 2021, dopo aver saltato il 2020 dopo l’Australian Open. «È incredibile, non riesco ancora a crederci — ha detto Andujar dopo il match – per me giocare contro Roger era un sogno. Chiaramente batterlo è tutta un’altra storia anche se non ha giocato il suo tennis migliore date le sue condizioni». Federer è mancato soprattutto dal lato del diritto, già dal palleggio di riscaldamento in cui ne ha steccato uno e ha sorriso, nascondendo l’imbarazzo. Ha faticato a trovare la giusta profondità di colpi. «Non avevo ritmo da fondo — ha ammesso lo svizzero – nei momenti decisivi il mio gioco non c’era. Occasioni ne ho avute, ma ho sbagliato troppo. Sento che non avrei meritato la vittoria. Non sono riuscito a proteggere il mio servizio né a fare abbastanza break. Devo solo accettarlo e andare avanti». Eppure nel secondo set, il 20 volte campione di Slam ha mostrato un’efficienza ben superiore al servizio, perdendo appena quattro punti in tutto il parziale. Ma dal 4-2 nel terzo, la differenza di tenuta si è palesata in tutta la sua evidenza. «Ho provato a non pensare a chi avevo di fronte — ha detto Andujar — mi sono concentrato sul mio tennis. È una delle cose di cui vado più fiero della mia partita. Altre volte, contro avversari forti come Roger o Rafa, mi sento talmente nervoso che non riesco ad essere all’altezza». Dopo il match, ha telefonato a casa. I suoi tre figli hanno meno di quattro anni e non possono ancora comprendere l’importanza del suo successo. «Hanno detto: “Papà ha vinto una partita! Okay, ciao”. Sono così, sono felici anche quando perdo e questo mi rilassa», ha confessato.

Federer e Serena senz’armi. Re e Regina ormai sono nudi (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Due anni di lontananza dalla terra rossa (semifinale di Parigi 2019) e tanta inattività si sono fatti sentire nel secondo ritorno agonistico del 2021 di Roger Federer, nella “sua” Ginevra. Il Re è parso nudo e senza armi. E’ mancato soprattutto con il diritto, scentrato a ripetizione, e quando sembrava ormai essere venuto a capo del match, peraltro contro uno specialista come Pablo Andujar, ha ceduto quattro game consecutivi dal 4-2 del set decisivo. Due soli lampi, per annullare le prime palle match. Poi altri due errori e torneo finito, con grande sorpresa di tutti, forse non sua che sa di essere ancora in grande ritardo. Parigi, a questo punto, sembra ancora più lontana, anche Wimbledon. […] Vittoria di prestigio per Lorenzo Musetti nel 1° turno del 250 ATP di Lione, contro il canadese FeIixAuger-Aliassime, settima testa di serie, superato 7-5 al terzo. Prima frazione di marca azzurra, chiusa al tie-break; seconda con reazione del nordamericano (6-3). Nella terza Musetti ha operato il break al sesto gioco, salendo poi 5-2. Raggiunto sul 5-5 l’azzurro ha alzato il ritmo e chiuso dopo 2 ore e 46 minuti, su doppio fallo del rivale. «Sono felice di aver capovolto il precedente di Barcellona, dove peraltro avevo sofferto di un problema alla schiena. Sarà una battaglia anche la prossima contro Sebastian Korda. Giocavamo nello stesso periodo il circuito juniores ma non ci siamo mai incontrati. E’ un combattente e dovrò esserlo anch’io». Rimandato a oggi causa pioggia l’esordio di Jannik Sinner contro Aslan Karatsev. Sarà il 2° match dalle 10.30, dopo quello di Musetti. Nel Wta di Parma si è chiusa al 2° turno la corsa di Serena Williams contro la 25enne ceca Siniakova, a segno 7-6 6-2. Bene Sara Errani, che al terzo set ha superato la rumena Bogdan. Oggi tornerà in campo contro la spagnola Sorribes Tormo.

Vinca o perda Federer resta magico (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)

Ci sono partite di tennis che segnano in maniera indelebile intere stagioni per il nome dei protagonisti e il valore del torneo. E poi c’è lui, Roger Federer, uno degli dei dello sport che torna a calcare la terra battuta alla soglia dei 40 anni in un grigio martedì. Torna Roger e i riflettori illuminano uno spoglio campo di Ginevra dove il re incrocia la racchetta contro un modesto comprimario spagnolo. Non conta il nome dell’avversario e il risultato finale, niente potrebbe togliere o aggiungere alla sua grandezza. Di sicuro non vedevamo l’ora di ammirarlo nuovamente in azione pur sapendo che la lunga sosta avrebbe inevitabilmente lasciato pesanti scorie nel fisico, nella testa e nel braccio. Il campione svizzero ha rinsaldato il legame con il pubblico usando la versatilità e la possibilità di attingere senza soluzione di continuità nella sacca dove ripone l’intero campionario del tennis condito da classe e intelligenza. Nel suo gioco c’è la magia del talento che obbliga gli spettatori a sgranare gli occhi. Bentornato Roger e a questo punto diventa ozioso discutere e parlare del risultato di ieri. Vorrei piuttosto parlarti a quattr’occhi e dirti: «Tu sei libero sotto tutti i punti di vista, ma dovrai a breve decidere cosa fare da grande: non puoi limitarti a fare l’ambasciatore del nostro sport». Roger è di tutti perché sa toccare l’anima e resterà per sempre il capitale umano più rispondente alla nostra idea di divinità sportiva. Anche se oggi ha perso al primo turno nel torneo di Ginevra.


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