“Confinati” nel campo Suzanne-Leglen, mentre lo Chatrier è stato riservato per il maschile a Federer e Nadal, Novak Djokovic e Pablo Cuevas hanno dato vita a un match a tratti piacevole da guardare, soprattutto nel primo set. Il numero uno del mondo però, come spesso capita quando ha di fronte avversari estrosi ma non di grande solidità, ha lasciato i fuochi d’artificio all’avversario, offrendo una prova di grande concretezza. Djokovic ha controllato il match, vinto 6-3 6-2 6-4 in 2 ore e 6 minuti. La sua vittoria numero 305 a livello Major gli vale il terzo turno al Roland Garros contro Ricardas Berankis (1-0 per Nole gli head to head). Miracoli del lituano eccettuando, c’è la chiara possibilità di vederlo impegnato nel quarto turno contro un italiano: nel match che definirà il suo avversario scenderanno in campo Musetti e Cecchinato.
LA CRONACA – Il match parte nel migliori dei modi per Cuevas, perché giocando di fioretto trova il break nel terzo gioco, con la gentile collaborazione del dritto di Djokovic. Il serbo però aggiusta subito il tiro nel game successivo e poco dopo, sul 4-3, si procura 2 break point, che Cuevas salva in modo sublime. Sulla terza palla break però pesca un gran dritto lungolinea, che gli consegna il break al termine del game migliore del match. Il servizio sembra essere il colpo più rodato per Nole, soprattutto da sinistra: lo aiuta a tirarsi fuori da un pericoloso 0-40 mentre serve per il set. Con due ace, ribalta lo svantaggio e chiude 6-3 in 39 minuti.
Le statistiche del primo parziale raccontano di un incontro abbastanza equilibrato, con 10 vincenti per parte e un solo non forzato in più per Pablo. La differenza (in favore di Nole) la fa soprattutto un 20% di punti con la seconda in campo per l’uruguaiano, che tuttavia accetta lo scambio da fondo e sembra in grado di gestire la manovra del serbo. I problemi arrivano quando deve colpire una palla carica dal lato del rovescio, una chiave tattica che frutterà tanti punti a Djokovic nel corso della partita.
Nel secondo set infatti Cuevas cambia atteggiamento, cercando il colpo vincente a inizio scambio, soprattutto dal lato sinistro. Non a caso questo finisce per essere il set più dominato dei tre dal numero 1 mondiale. L’uruguaiano avrebbe anche l’opportunità di iniziarlo in vantaggio, ma due soluzioni di livello fruttano a Novak il break iniziale. Il colpo che ha messo più in difficoltà il serbo è stato il rovescio lungolinea di Cuevas, ma si è rivelato spesso una forzatura, incappando nell’errore. Con un secondo break, Djokovic ha chiuso il set senza mai perdere un punto con la prima di servizio in campo.
Il terzo set è stato quello più equilibrato e anche il più lungo (57 minuti). Tutta ‘colpa’ dei primi due turni di battuta di Djokovic, che si è preso il break di vantaggio anche nel primo game del terzo. Per portarsi 3-1 ha dovuto giocare due turni di servizio che, insieme, hanno scavallato abbondantemente i 20 minuti (con diversi break point salvati). Da un lato il dritto del serbo è ancora da registrare: è sicuramente il colpo meno sicuro del numero uno del mondo in questa fase di stagione. Dall’altro lato Cuevas ha voluto regalare qualche minuto di spettacolo in più ai tifosi sugli spalti, ai quali si sono aggiunti anche i tanti che speravano di vedere se non un quarto set, almeno un terzo set combattuto. Sono stati accontentati, perché anche grazie a un Novak rilassato e un po’ più falloso dal lato destro, Pablo (autore di qualche tocco da highlight) ha racimolato quattro game e potevano essere forse di più se Novak non si fosse aiutato col servizio a inizio parziale. Nel momento di chiudere però, non c’è stato spazio per i regali: così Djokovic ha infilato la seconda vittoria in tre set del suo torneo.
