Murray torna al Queen's e vince: "Mi hanno detto che è difficile sostituire il tennis"

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Murray torna al Queen’s e vince: “Mi hanno detto che è difficile sostituire il tennis”

Andy Murray non giocava in singolare sull’erba dal 2018. Torna e batte un Paire ondivago, ma il fisico non dà ancora garanzie

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Andy Murray - ATP Queen's 2021 (via Twitter, @QueensTennis) (1)
 

L’ultima volta che lo avevamo visto all’opera in singolare era l’inizio di marzo. A tre mesi e mezzo di distanza da quel secondo turno a Rotterdam quando venne sconfitto da Andrey Rublev, Andy Murray rientra al Queen’s con una vittoria in due set su Paire, ma le sue stesse aspettative riguardo alla forma fisica non sono esaltanti. Dopo un paio di settimane di allenamenti all’All England Club, l’ex numero 1 del mondo risente ancora del problema all’inguine che lo aveva costretto alla pausa a partire dal Masters 1000 di Miami e che lui crede connesso all’artroplastica di rivestimento dell’anca a cui si era sottoposto più di due anni fa.

“Mi sento bene” ha detto Andy nella conferenza stampa precedente al torneo. “Non in perfette condizioni, ma mi sto allenando regolarmente da circa un mese. L’interrogativo è ovviamente se il corpo sarà in grado di sostenermi e non posso affermarlo con grande certezza perché per diverse volte mi sono sentito bene durante gli ultimi nove mesi. Poi è successo qualcosa. Spero di stare bene perché ho visto che in allenamento il mio tennis è a posto. Ma fisicamente devo reggere l’impatto con i match”.

Due volte campione Slam a Wimbledon e medaglia d’oro sullo stesso prato, è piuttosto evidente quanto Murray tenga a questo rientro londinese con finestra su Church Road. Senza dimenticare il vantaggio degli scambi più brevi richiesti dall’erba.

“Il motivo per cui ancora gioco è che amo giocare a tennis. Ho parlato con diversi miei ex allenatori che erano stati giocatori e ho chiesto loro come sia stato mettere fine alla carriera. Il coro unanime è stato qualcosa come ‘guarda, è stato estremamente difficile smettere e ti consiglieremmo di continuare a giocare finché puoi, fino a quando ti diverti e purché il corpo ti supporti. Niente lo sostituisce, è difficile sostituire l’essere là fuori, il misurarsi su un campo da tennis e giocare lo sport al più alto livello’”. Ci viene facile immaginarci Andy replicare “mi avevate già convinto al ‘guarda’”.

“Voglio giocare finché riesco” fa eco ai consigli ricevuti. So di poter ancora competere con i migliori del mondo. Lo sto facendo regolarmente in allenamento negli ultimi sei mesi e di sicuro non vedo perché non dovrei sull’erba.Voglio continuare a provarci e avere ancora il desiderio di gareggiare e allenarmi ogni giorno per tentare di migliorare e darmi una possibilità di andare avanti, creare altri ricordi sul campo e prendermi altre vittorie. Aspettiamo e vediamo cosa succede, ma l’obiettivo e la priorità sono restare in salute”.

Murray non nasconde di aver provato un po’ di invidia guardando l’ultima sfida tra Djokovic e Nadal: “Mi piacerebbe confrontarmi di nuovo con loro nelle semifinali degli Slam”. Per il momento, Andy è al primo turno dell’ATP 500 del Queen’s di fronte a Benoit Paire, l’ultimo avversario battuto all’ultima partecipazione a Wimbledon. Era il 2017. Il risultato non cambia, vince ancora il trentaquattrenne di Dunblane. 6-3 6-2 in poco più di un’ora, durata che non può che far piacere al vincitore, ma che non fornisce troppe indicazioni sulla condizione atletica.

Andy Murray – ATP Queen’s 2021 (via Twitter, @QueensTennis) (1)

IL MATCH – Nel sole dell’ora del tè, Mohamed Lahyani gesticola teatrale, Scotland the Brave sventola sugli spalti e si può cominciare con Murray al servizio. Fa subito sul serio, il tre volte campione Slam, e sulla palla break al quarto gioco sfodera un passantone di dritto in corsa che sembra Ivan Lendl. Anzi, sembra proprio Muzza versione migliore. Paire, al quale è apparentemente tornata la voglia di fare sul serio, tenta subito il rientro, ma la battuta scozzese rimette al loro posto le velleità barbute, mentre il pubblico intona vocali allungate a seconda del tipo di colpo (e del relativo esito) con cui il proprio beniamino conclude lo scambio.

Paire accenna un lancio di racchetta al settimo gioco dopo un dritto sbagliato, poi si frena, magari pensando che non ci si può arrabbiare con la natura: forse gli avversari di Stefan Edberg si arrabbiavano perché lo svedese chiudeva una volée di rovescio? In ogni caso, sull’erba Benoit compensa con lo slice riuscendo a tenere relativamente basso il numero di errori dal lato destro.

Andy va a servire sul 5-3 e dimostra di avere un’ottima vista fermando il gioco per richiedere l’intervento di Hawk-eye che gli dà ragione. Fallisce poi una comoda chiusura nei pressi della rete provocando il lungo oooh delle tribune e subisce una risposta bimane fulminante, ma un serve&volley e un ace chiudono la prima parte della pratica.

Come nel primo parziale, è di nuovo un passante, questa volta di rovescio, a permettergli l’allungo al quinto gioco. Benoit si esibisce affettando un drop shot in mezza volata con i piedi sulla linea di battuta, dando il la a un settimo game ricco di scambi strappa-applausi che Murray fa suo involandosi verso la vittoria, la standing ovation e il prossimo turno contro Matteo Berrettini.

Il tabellone completo

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