Kerber e Barty senza intoppi in semifinale: sarà la finale anticipata di Wimbledon?

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Kerber e Barty senza intoppi in semifinale: sarà la finale anticipata di Wimbledon?

La numero uno WTA e la campionessa dell’edizione 2018 volano in semifinale, spazzando via Tomljanovic e Muchova

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Ashleigh Barty - Wimbledon 2021 (credit to AELTC_Jed Leicester)
 

Se potevamo aspettarci la numero uno Ashleigh Barty in semifinale a Wimbledon – in fondo è anche a questo che servono le classifiche – il ritorno alla vittoria di Angie Kerber sui prati di Bad Homburg non era sembrato indizio sufficiente a proiettarla tanto avanti nel tabellone del torneo su erba più importante del mondo. E invece la semifinale della parte alta, dal forte retrogusto di finale anticipata, vedrà sfidarsi proprio la campionessa del 2018 e la più forte di tutte secondo i computer, che comunque dovrà vincere la tensione della prima semifinale a Wimbledon in carriera.

Perché pensiamo che si sfidino le due giocatrici con le chance più alte di vincere il torneo? Ci arriviamo parlando di come hanno vinto i rispettivi incontri di quarti di finale. Partiamo da Kerber, che ha dovuto gestire gli ardori e le variazioni di Karolina Muchova, una che negli ultimi due Slam sul veloce aveva centrato gli ottavi allo US Open e la semifinale all’Australian Open. La tedesca non ha mai dato l’impressione di soffrire la posta in palio se non sul calare di secondo set, quando avanti 6-2 5-2 e servizio ha preso a giocare dei drittini tremebondi nella speranza che Muchova le si offrisse senza sforzi. Karolina ha provato a scuotersi ma in fondo era troppo tardi, dopo una settantina di minuti in cui non era praticamente mai riuscita a bucare l’imperforabile difesa di Kerber (quattro vincenti da fondo campo in tutta la partita, due per fondamentale: una miseria).

Non stupisce tanto l’esito della partita, perché l’identikit della giocatrice che può far soffrire Muchova assomiglia terribilmente a Kerber – ottima in difesa, precisa nei passanti, per nulla intimorita dalle ripetute corse laterali. E inoltre mancina: la ceca aveva un bilancio di quattro vittorie e quattro sconfitte contro le lefties nel circuito maggiore prima di oggi, un bilancio che da oggi diventa sfavorevole. Quel che interessa, guardando alla semifinale (un traguardo che Kerber torna a tagliare tre anni dopo l’ultimo trionfo a Wimbledon), è che questa Angelique Kerber sembra davvero la giocatrice che su questi campi è stata in grado di battere Serena Williams.

Il nostro AGF sostiene che per lei esista una sorta di interruttore della lotta, quando è settato su ON tutti i pezzi del puzzle si incastrano e una giocatrice che pare normale si trasforma in una fighter in grado di battere qualsiasi avversaria. L’ottavo con Gauff doveva essere la prova del nove, questa con Muchova è dunque stata la prova del dieci: attendiamo la prova dell’undici contro Barty per essere certi che il suo livello sia tornato a essere (almeno qui, e ora) quello delle più forti giocatrici del mondo.

Angelique Kerber – Wimbledon 2021 (credit to AELTC_Simon Bruty)

Di prove ulteriori, invece, Barty non aveva bisogno. E onestamente in pochi credevano che la sua connazionale Ajla Tomljanovic potesse costituire per lei un ostacolo reale. E infatti è andata così, un 6-1 6-3 da sessantotto minuti nel corso del quale la resa del servizio di Tomljanovic è stata ben al di sotto del 50%, soprattutto con la seconda. Così non si va da nessuna parte contro una giocatrice che sul campo può fare assolutamente tutto, dal dominio col servizio alle soluzioni di tocco, passando per le accelerazioni e gli attacchi in controtempo. Quando Ajla ha provato a metterla sul palleggio ne è uscita distrutta (computo dei vincenti di dritto: 17 a 1), e tutto quello che è riuscita a raccogliere in questa eterna rincorsa – un paio di break nel secondo set – lo ha raccolto per demeriti o distrazioni di Barty, che ha ceduto il servizio nel primo game del secondo con due doppi falli e poi ancora nel settimo per aver smarrito il dritto per strada (ogni tanto le succede).

I precedenti tra Barty e Kerber dicono 2-2. Le due giocatrici hanno vinto una sfida ciascuno nel 2017, la stagione che ha visto Barty risalire dalla posizione 271 alla top 20, e ancora una a testa nel 2018; curiosamente Kerber ha vinto le due sfide australi di gennaio (Brisbane 2017 e Sydney 2018) e Barty quelle autunnali asiatiche (Zhuhai 2017 e Wuhan 2018). L’analisi delle sfide passate dovrebbe far pendere la bilancia dalla parte di Barty, poiché giocati nel miglior momento della carriera della tedesca. La sensazione però è che siano troppo datati e difficili da correlare al momento e alle circostanze in cui si affronteranno adesso. Forse alla luce di tutto è comunque giusto considerare Ash un po’ favorita, soprattutto ora che gli acciacchi con i quali si è presentata a Londra non sembrano un fattore. Ma tendiamo a fidarci di AGF… e quindi a non fidarci a dare Kerber per sconfitta troppo presto, ora che quell’interruttore è fissato su ‘ON’.

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