Il terzo turno di Wimbledon: Kerber “Off” e Kerber “On”

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Il terzo turno di Wimbledon: Kerber “Off” e Kerber “On”

Il lunedì degli ottavi di Wimbledon vedrà affrontarsi Kerber e Gauff, la giocatrice più anziana e la più giovane rimaste in tabellone

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Angelique Kerber - Wimbledon 2021 (via Twitter, @Wimbledon)
 

Nelle ultime stagioni la generazione di tenniste più giovani ha guadagnato molto spazio sui media, ed è anche comprensibile: la novità suscita interesse, ed è logico approfondire le vicende delle giocatrici affacciate da meno tempo alla grande ribalta.

Qualche volta però vale la pena di tornare a occuparsi anche delle trentenni, come Angelique Kerber, specie quando stanno cercando di recuperare i fasti di un tempo, e provano a farlo mettendo in campo le loro migliori qualità. Sono le qualità che abbiamo imparato a individuare in così tante partite che non è nemmeno necessario descriverle ex novo, basta rifarsi agli articoli in archivio.

Ecco cosa scrivevo di lei nel 2013: “Angelique Kerber è una vera fighter del tennis, e quando scende in campo il rettangolo di gioco diventa il suo ring. (…) Kerber dà il meglio di sé nella battaglia. È stata capace di uscire vincitrice da partite disputate non solo contro l’avversaria, ma contro un intero stadio; e infatti ha conquistato i primi due titoli della carriera sconfiggendo la giocatrice di casa: contro Wozniacki a Copenhagen e contro Bartoli a Parigi. Quando però Angelique non riesce ad ‘accendersi’, può perdere dei match senza quasi entrare in partita, come nella semifinale di Wimbledon 2012 contro Radwanska” (terminata 6-3, 6-4).

Sono passati quasi dieci anni, ma Kerber è ancora così: se durante il match non riesce ad accendere l’interruttore della lotta, risulta una giocatrice normale, incapace di grandi risultati. Ma se passa da “Off” a “On”, allora qualsiasi impresa è possibile, inclusi tre titoli Slam.

Negli ultimi tempi sembrava che la scintilla si fosse definitivamente spenta, ma forse una mano a riaccenderla l’ha avuta dalla vecchia rivale Kvitova sui prati di Bad Homburg. In semifinale Angelique ha sconfitto Petra in rimonta per 3-6, 6-4, 7-6, finendo poi per vincere il torneo di preparazione a Wimbledon.

Ed eccoci a Londra. Per superare il secondo turno di Wimbledon, Kerber ha dovuto lottare di nuovo come ai bei tempi: vittoria per 7-5, 5-7, 6-4 contro Sara Sorribes Tormo al termine di una battaglia durata 3 ore e 19 minuti. Ormai abbiamo imparato a conoscere Sorribes Tormo: non è certo una attaccante, ma sbaglia pochissimo e rimanda oltre la rete qualsiasi cosa. Fra due tenniste con una battuta poco incisiva e fortissime in difesa, chiudere il punto è diventato quasi impossibile. E così gli scambi si sono allungati a dismisura, in modo del tutto anomalo per l’erba.

Qualche dato per dimostrarlo: con ben 213 scambi totali disputati, la durata media (sottolineo: media) è stata di 8,18 colpi a punto. Dei 213 scambi giocati, 98 sono andati oltre i 9 colpi. Diversi scambi hanno superato i 20 colpi, ma non so dire quanti, perché a Wimbledon il limite di 9 sembra già sufficiente per coprire qualsiasi statistica…

Ne è uscita una partita di intensità fisica e agonistica mostruosa, di quelle che ci si aspetta di vedere sulla terra del Roland Garros, non sui prati di Church Road. Ma in fondo la frase “Sangue, fatica, lacrime e sudore” è di Winston Churchill, e così non meraviglia che a fine match il pubblico del Court 2 abbia tributato una lunghissima standing ovation a entrambe: non si poteva non rimanere ammirati di fronte all’eccezionale sforzo profuso.

Questi sono gli highlights del match, con due aspetti da sottolineare. Il primo è come la maggior parte dei punti in video non inizino dal servizio, ma con la palla già in gioco; a dimostrazione della lunghezza degli scambi. Il secondo è che con il passare dei game i decibel del pubblico sono via via cresciuti, di pari passo con il coinvolgimento degli spettatori.

Passato questo ostacolo durissimo, comprensibilmente Kerber è scesa in campo un po’ scarica nel terzo turno contro Sasnovich. Avvio disastroso: si è trovata sotto 0-4, e ha finito per perdere 2-6 il primo set. Insomma, le ci è voluta la classica botta negativa per scuotersi e tornare a concentrarsi al 100% sul match. E il proseguimento della partita ha dimostrato quanto diversa possa essere la Angelique accesa da quella spenta: ha lasciato le briciole a Sasnovich chiudendo per 2-6, 6-0, 6-1. Errori non forzati commessi da Kerber nel terzo set: zero.

La autentica Kerber è tornata? Il prossimo turno contro Coco Gauff ci dirà qualcosa di più. Si affronteranno la giocatrice più anziana rimasta in tabellone (Angelique è nata il 18 gennaio 1988) e la più giovane (Coco è nata il 13 marzo 2004): sedici anni di differenza.

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