Si possono usare i numeri per aiutare un tennista alle prime armi?

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Si possono usare i numeri per aiutare un tennista alle prime armi?

Abbiamo intervistato Mihail Gavrilchik, fondatore di ComStat, un’azienda bielorussa che si occupa di statistiche legate al tennis e ha aiutato la nazionale di Fed Cup a raggiungere la finale nel 2017

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La Bielorussia - Fed Cup 2019 (foto via Twitter, @FedCup)
 

Non è un mistero, da qualche mese stiamo cercando di sensibilizzare i nostri lettori al tema delle statistiche nel tennis. Per farlo, abbiamo pensato di parlare anche con gli imprenditori che stanno cercando di imporsi in un mercato in rapida espansione, e l’articolo di oggi si pone proprio in quest’ottica: abbiamo infatti parlato con Mihail Gavrilchik di ComStat, compagnia fondata nel 2016 a Minsk in collaborazione con la Federtennis bielorussa, che ha aiutato la nazionale femminile a raggiungere la finale di Fed Cup (ora Billie Jean King Cup) l’anno successivo.

Abbiamo parlato con Mihail di questo e di altri temi, dalla proprietà dei diritti legati ai numeri raccolti durante i tornei al ruolo che le statistiche possono avere per un giocatore professionista o per un junior. Di seguito la conversazione, che si è tenuta ad inizio 2021.

Ubi: Mihail, sono felice di parlare con te delle statistiche sul tennis. Vorrei che ti presentassi e parlassi della tua azienda, per cominciare.

Mihail Gavrilchik (MG): Il tema è davvero vasto e quindi sì, stiamo facendo relativamente bene considerando come lo sport e le attività correlate stiano facendo fatica di questi tempi. Molti tornei di tennis sono stati cancellati e questo ha avuto un impatto sui nostri incassi, ma stiamo piuttosto bene. Riguardo alla nostra azienda, abbiamo iniziato a studiare analiticamente il tennis nel 2016. Abbiamo un piccolo team qui in Bielorussia. Oggi il gruppo è formato da cinque persone nel team centrale, che contribuiscono alla creazione dei prodotti e allo sviluppo della nostra piattaforma, e poi abbiamo un altro paio di ragazzi che collaborano con noi come specialisti sul modo in cui si processano i dati. Possiamo essere considerati ancora una start-up perché abbiamo iniziato da poco e la nostra dimensione è ancora piuttosto piccola, ma comunque abbiamo iniziato nel 2016.

Quindi state davvero scoprendo come la ricerca statistica sul tennis può svilupparsi. Potresti raccontarci qualcosa in più riguardo al ventaglio dei servizi che offrite e qualcosa riguardo al vostro successo? Come avete iniziato? Come è nata l’idea di costruire questo progetto?

Abbiamo iniziato in un anno molto fortunato per il tennis bielorusso. Potremmo dire che si sia trattato dell’era d’oro del nostro tennis. Il nostro primo e più importante cliente è la Federtennis bielorussa. E penso che la nostra storia di successo sia legata alla nazionale femminile. Abbiamo iniziato a lavorare con loro nel 2016, all’inizio si trattava di una prova. L’anno dopo, il 2017, può essere ritenuto come l’anno migliore di sempre per il tennis della nostra nazione, perché abbiamo raggiunto la finale di Fed Cup perdendo contro gli Stati Uniti. Abbiamo supportato la nostra squadra, fornendo loro dati e statistiche riguardo agli avversari. Allo stesso tempo abbiamo iniziato a lavorare anche con la nazionale maschile, che non ha avuto lo stesso successo, ma abbiamo fatto del nostro meglio.

In seguito abbiamo iniziato a lavorare anche con la federazione russa, che è ancora un nostro cliente. Lavoriamo anche con coach e giocatori professionisti. Sfortunatamente non possiamo fare i nomi perché con alcuni giocatori lavoriamo non direttamente ma tramite alcuni agenti che preferiscono non apparire, ma abbiamo avuto alcuni clienti che sono rientrati nella Top 20 sia della ATP che della WTA. Inoltre, non ci limitiamo al tennis professionistico, ma siamo soliti lavorare con i college statunitensi, con tornei australiani di livello junior, con alcune Academy di Shanghai; quindi direi che noi proviamo a rendere le statistiche del tennis disponibili per i giocatori di ogni livello. L’idea è quella che l’approccio per l’allenamento può essere basato sui numeri sia per i giocatori professionistici che per gli Under 14.

Questo è molto interessante, perché se trovi dei buoni giocatori a livello juniores puoi continuare a seguirli; aiutarli nel percorso verso il professionismo è un grande successo per la tua azienda.

Le statistiche possono funzionare in modo differente a seconda che tu sia un professionista o un junior, e a seconda anche di come le usa il coach. Se parliamo di giocatori professionisti, ovviamente, c’è una grande attenzione allo studio degli avversari. Si gioca sullo stesso circuito e contro gli stessi giocatori, quindi ogni cosa si può analizzare al video per definire le strategie di gioco. Se invece parliamo di giocatori junior, è un po’ diverso.

Credo che nella maggior parte dei casi il tema sia quello di dire al giocatore che cosa sta sbagliando. Una cosa è dirgli: “Il tuo diritto lungolinea non è abbastanza buono, fai un sacco di errori e perdi dei punti che dovresti vincere”. Un’altra è dirgli: “Guarda dove è rimbalzata la palla nel tuo ultimo match nella maggior parte dei casi e guarda quante volte, in quei casi, hai finito per perdere il punto”. Spesso una persona crede alle cose solo quando le vede, e fornire il quadro esatto di cosa sia successo in un match è qualcosa di molto prezioso per un junior. Giusto avere fiducia nel proprio allenatore, ma è anche utile avere strumenti di supporto che aiutino a migliorare il proprio gioco.

Vincenzo Santopadre e Matteo Berrettini – Australian Open 2018

Quindi, riassumendo possiamo dire che per un junior le statistiche sono uno strumento per diventare un giocatore migliore, mentre per un professionista è più una questione di strategia e approccio al match?

Sì. Penso che, più vai avanti nel professionismo, più è conveniente affidarsi alle statistiche per capire il tennis. Abbiamo avuto esempi concreti di quello che tu hai detto sia con ragazzi di 11-12 anni sia con professionisti. Le statistiche possono essere utilizzate per fini differenti.

Prima parlavi del lavoro con le federazioni, sono curioso di sapere come funziona. So per esempio che la federazione italiana ha lavorato con lo statistico Craig O’Shannessy e per quel che ho capito alcuni dei suoi dati sono stati resi disponibili a giocatori come Berrettini. Nel vostro caso com’è andata? Le federazioni danno sempre i dati ai giocatori? O lo fanno solo su richiesta? Le federazioni raccolgono richieste dai giocatori per questo?

Quando dico che lavoriamo con le federazioni, intendo dire che abbiamo contratti firmati con le federazioni nazionali, ma interagiamo con i capitani. Noi cerchiamo di fornire loro dei dati oggettivi e alcune chiavi di lettura, poi sono sempre loro a decidere come utilizzarli.

Ho un dubbio: il vostro lavoro di fornitura dati è ristretto solo a match di Coppa Davis o Fed Cup? O andate oltre, lavorando anche sui match dei circuiti ATP e WTA? Supponiamo che Berrettini stia giocando a Indian Wells e chieda alla federazione di avere dati per capire meglio il suo avversario: è la stessa cosa anche per voi in Bielorussia?

Sì, le cose potrebbero andare così. Può sembrare strano perché quando c’è un match di Coppa Davis o Fed Cup, il tennis da sport individuale diventa di squadra e in questo caso la federazione nazionale vuole partecipare al processo; e poi ci sono anche un sacco di ragionamenti tattici che si fanno riguardo alla calendarizzazione dei match, perché si devono scegliere quali giocatori impiegare e quando. Insomma, si ha più tempo di prepararsi e di analizzare materiale video. Quando si tratta di tornei di singolare è più complicato perché l’unico punto di riferimento dei giocatori è il loro coach. Noi lavoriamo in entrambi gli scenari, che sono piuttosto differenti, perché il programma dei tornei è spesso molto compresso ed è difficile analizzare a fondo il tuo prossimo avversario. Questo è anche il motivo per cui cerchiamo di rendere le statistiche il più semplice e maneggevole possibile.

Inizialmente pensavamo che il nostro compito fosse quello di fornire il maggior numero di dati possibile e lasciare decidere il coach su quali fossero utili e quali no. Ma in realtà i coach e i giocatori hanno poco tempo per approfondire, quindi se hanno una o due ore di tempo per lavorare con le statistiche devi fornire loro pochi dati ma che siano sufficienti a condurli verso una maggior comprensione del gioco. Noi forniamo strumenti che servono ai coach per approfondire diversi aspetti del gioco, ma anche report statistici.

A pagina 2, Mihail ci parla della crescita di ComStat e rivela quale tennista l’abbia impressionato di più nel 2020

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