WTA Gdynia: Kucova in semifinale al termine del match più lungo del 2021

Flash

WTA Gdynia: Kucova in semifinale al termine del match più lungo del 2021

La ceca ha vinto dopo quasi quattro ore di gioco: è stato il quinto match più lungo in Era Open. Anche Zanevska in semi, sospesa Kawa-Kozlova

Pubblicato

il

Kristina Kucova - Photo by TK Sparta Praha_Pavel Lebeda
 

A dispetto del clamore dell’apertura delle Olimpiadi, che hanno visto Naomi Osaka accendere il braciere olimpico come ultima tedofora, il circuito WTA sta proseguendo nella stagione 2021 con due tornei: vediamo cosa è successo al Poland Open di Gdynia.

PARTE BASSA – Nel più lungo match del 2021 nel circuito WTA, nonché il quinto femminile più lungo in Era Open, Kristina Kucova ha battuto Ekaterine Gorgodze in 3 ore e 54 minuti per 6-7(4) 7-6(7) 7-6(3) salvando quattro match point nel secondo set. Gargantueschi i numeri dell’incontro: 299 punti giocati (154-145 Kucova), di cui meno della metà (147) vinti da chi era al servizio, ben 43 palle break create con 18 conversioni e 12 game ai vantaggi. Nel primo set Gorgodze è stata tre volte avanti di un break, salendo 2-0, 4-2 e infine 5-4, ma Kucova è sempre riuscita a recuperare, trascinando il set al (primo) tie-break: la mancina georgiana si è presa il mini-break immediato leggendo bene una smorzata dell’avversaria (che gioca tutti i colpi bimani); Kucova ha inizialmente recuperato, ma nulla ha potuto su un fantastico vincente di dritto in corsa di Gorgodze, che ha allungato sul 4-1 e servizio. La tennista slovacca ha accorciato di nuovo, anche grazie ad un doppio fallo dell’avversaria, che però è stata di nuovo bravissima con il dritto per salire 5-3 prima di tenere gli ultimi due servizi e chiudere il set.

Nel secondo è stato il turno di Kucova di sprecare tre break di vantaggio, facendosi recuperare da situazioni di 2-0, 3-2 e 4-3. Sul 4-4 le occasioni hanno iniziato a moltiplicarsi: in quel game Gorgodze ha annullato quattro palle break (due consecutive), la terza delle quali con un bel vincente di dritto in cross, e nel turno successivo ne ha salvate altre due, procurandosi un match point sul 6-5 grazie ad un errore di rovescio di Kucova al termine di uno scambio infinito; quest’ultima ha trovato un raro servizio vincente, ma ha poi dovuto annullare altri due match point (uno slice in rete di Gorgodze e una combinazione di dritti bimani) per arrivare a giocarsi un secondo tie-break. Lì sembrava pronta a pareggiare il conto dei set quando si è portata sul 5-2 e poi sul 6-4, ma ha commesso un doppio fallo; a quel punto Gorgodze ha vinto un altro scambio agonico (il moonball è diventato la cifra stilistica delle due sempre più sovente) con un robusto passante di rovescio e si è portata al match point N.4. A quel punto Kucova ha trovato qualche energia in più: prima ha cancellato l’opportunità con un vincente di rovescio lungolinea, e poi ha trovato un buono schiaffo stretto chiuso con un dritto a campo aperto per salire a set point, allungando il match su un errore di dritto di Gorgodze.

Nel set finale, nessuna delle due contendenti è mai riuscita a staccare l’avversaria: Gorgodze è salita 2-1 e servizio prima di perdere tre game di fila per il 4-2 Kucova. La georgiana è riuscita a pareggiare, trovandosi a servire per il match sul 6-5 solo per perdere la battuta a 15. Terzo tie-break sia dunque: a differenza dei precedenti, però, questo non ha avuto lo stesso grado di tensione drammatica, visto che Kucova è rapidamente (più o meno, vista la lunghezza degli scambi) salita 5-0 grazie a due errori di dritto della georgiana, chiudendo sul 7-3 al secondo match point.

GLI ALTRI INCONTRI – In semifinale, se avrà ancora forze residue, Kucova incrocerà Tamara Korpatsch, che ha battuto Anna Bondar per 7-5 6-3. Il primo set è stato estremamente convulso, con sette break su dodici giochi: per tre volte una delle due (Bondar sul 2-1 e servizio, Korpatsch sul 4-2 e sul 5-3) è scappata avanti solo per farsi riprendere immediatamente; alla fine quest’ultima è però riuscita a strappare il servizio all’avversaria per la quarta volta nel dodicesimo game, aggiudicandosi il set alla seconda opportunità. Il secondo è invece proceduto a parziali: Korpatsch è scappata sul 3-0, ma Bondar le ha reso la pariglia prima di arrendersi quando la tedesca ha vinto 12 degli ultimi 16 punti.

La prima semifinalista della parte alta è Maryna Zanevska. La belga ha dominato Parrizas Diaz (l’ultima testa di serie rimasta con il suo nono seed) per 6-3 6-2: scappata avanti 3-0, Zanevska ha salvato due palle non consecutive del contro-break nel quinto gioco, le uniche concesse in tutta la partita, tenendo gli ultimi due turni di servizio per chiudere il parziale. Il secondo è stato ancor più a senso unico: Parrizas ha salvato due palle break già nel primo game, capitolando nel terzo a uscendo definitivamente dal match quando Zanevska si è portata 5-2 e servizio – entrata in tabellone con una SE, la vincitrice ha conquistato il 74% dei punti sia con la prima che con la seconda. La sua prossima avversaria sarà la vincente di Kawa-Kozlova: l’incontro è stato sospeso sul 7-5 3-3 Kawa.

Qui il tabellone aggiornato di Gdynia e degli altri tornei della settimana

Continua a leggere
Commenti

Challenger

Al Challenger di Vicenza è stata la giornata di Luca Nardi

Il tennista azzurro vince una sfida drammatica contro Dalibor Svrcina davanti a un pubblico numerosissimo ed entusiasta.

Pubblicato

il

Luca Nardi - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)
Luca Nardi - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)

La partita di Luca Nardi contro il ceco Dalibro Svrcina è stata una sorta di viaggio agli inferi con il tennista pesarese che ha avuto tutto il tempo di scavare dentro di sé alla ricerca dei propri fantasmi che poi è fortunatamente riuscito ad esorcizzare. Conoscete tutti il non ancora 20enne talento marchigiano, con la sua classe cristallina che si manifesta in una facilità di tocco che non ha eguali. La pallina esce dal suo piatto corde con una fluidità che spesso annichilisce l’avversario, purtroppo alternata a momenti di assenza che portano a svarioni inaspettati. E’ stata un po’ la storia del match di secondo turno contro Dalibor Svrcina, di un anno più grande di lui. Quanto a talento e facilità di tocco non è che il ragazzo ceco sia molto da meno, e anche quanto a distrazioni ha dato vita a una bella gara con l’azzurro. Se poi aggiungiamo che entrambi hanno avuto dei grossi problemi fisici con ripetuti interventi del fisioterapista (due volte per Nardi e una per Svrcina) avrete il quadro di come sia stata drammatica la partita che ha visto Nardi partire lento, perdere il primo set e manifestare fastidio alla coscia sinistra già abbondantemente fasciata. E anche la faccia tradiva un certo disagio, almeno fino a quando un ragazzo, che passava in motorino sulla strada adiacente, non urlava a squarciagola “Forza Nardi!!!”, strappandogli un sorriso. Poi, per quei capovolgimenti di fronte che solo il tennis sa offrire, cambiava improvvisamente lo scenario con l’italiano che cominciava a sbagliare molto meno, passando il testimone all’avversario. Il numerosissimo pubblico si rianimava e sospingeva Nardi a vincere un secondo combattutissimo set e un terzo in cui Svrcina aveva ormai alzato bandiera bianca. Così Nardi col punteggio di 3-6 7-6(5) 6-2 poteva alzare le braccia al cielo dopo quasi tre ore di lotta e consegnarsi ai selfie e alla firma degli autografi.

Nei quarti gli toccherà lo spagnolo Pabro Llamas Ruiz (n.22 ATP) che ha eliminato in rimonta uno Stefano Travaglia (4-6 6-1 6-2) troppo impegnato a lamentarsi delle condizioni del campo e a battibeccare con il giudice arbitro per concedere la necessaria concentrazione a un match che si stava complicando. Male anche Franco Agamenone che spreca molto contro l’argentino Roman Andres Burruchagae e finisce per arrendersi 7-6(3) 6-2. A fine partita Franco era piuttosto sconsolato e si lamentava della sua stagione che fin qui gli ha riservato ben poche soddisfazioni. E toccandosi la testa ci diceva che il problema era tutto lì dentro. Come per tutti gli atleti, del resto, sempre alla ricerca di quella convinzione di sé così difficile da trovare e tanto facile da perdere. Adesso si giocherà l’ultima fiche sulla terra del Challenger di Perugia e poi preparerà la stagione sull’erba. Oltre a cercare un nuovo mental coach dopo la separazione da Mirta Iglesias.

Continua a leggere

evidenza

Roland Garros Day 5 LIVE: Zeppieri sotto di due set contro Ruud, Sinner e Cocciaretto vincono il primo

Vivi con noi la quinta giornata da Parigi con cinque azzurri protagonisti.
Rune avanza senza giocare grazie al forfait di Monfils

Pubblicato

il

13:48 – Buone notizie dagli altri campi: Sinner vince il primo set al tie-break su Altamaier (7 punti a 0), Cocciaretto domina il primo set contro la svizzera Waltert (6-2)

13:26 – Poco da fare per Zeppieri contro Ruud, il norvegese avanti di due set: 6-3 6-2 sullo Chatrier

12:50 – Rybakina batte Noskova 6-3 6-3 sul Suzanne Lenglen. Ora in campo Jannik Sinner contro Daniel Altmaier ed Elisabetta Cocciaretto

 

11:30 – Il secondo Slam della stagione, come di consueto sulla terra di Parigi, è giunto alla quinta giornata per allineare il tabellone al terzo turno. Cinque i tennisti azzurri che scenderanno in campo oggi. Zeppieri, Sinner, Vavassori tra gli uomini. Cocciaretto e Paolini tra le donne

Continua a leggere

Flash

Roland Garros, Arnaldi analizza la sconfitta con Shapovalov: “Sono mancato nei momenti importanti”

“La partita è girata su pochi punti” dichiara Matteo Arnaldi. “Ma giocare contro ex top ten mi aiuta a crescere”

Pubblicato

il

Matteo Arnaldi - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

Matteo Arnaldi può reputarsi soddisfatto del suo Roland Garros. Intanto, perché ha portato a casa la prima vittoria in un Major in carriera, e poi perché ha strappato un set al n° 32 ATP Denis Shapovalov al secondo turno, in un incontro, poi perso in quattro parziali, che forse con un pizzico di esperienza e malizia in più avrebbe potuto allungare ulteriormente. Presentatosi alla stampa nel post-match, di seguito riportiamo le sue dichiarazioni.

D. Matteo, qual è stata la difficoltà maggiore?

MATTEO ARNALDI: “Mah, non saprei dirtelo in questo momento. Sicuramente non era una partita semplice. Lui è molto discontinuo perché alterna fasi in cui gioca molto bene ad altre in cui commette qualche errore, e per questo non mi ha dato continuità. Ha giocato meglio nei momenti importanti, mentre io in quei frangenti non sono riuscito a fare la differenza. Alla fine il match è girato su un break per ogni set. Io potevo prendere vantaggio nel terzo e quello poteva significare un risultato finale diverso, ma va detto che lì è stato bravo anche lui”.

 

D. Una curiosità. In questi giorni in cui ti stai allenando a Parigi e vedi altri giocatori nella loro quotidianità, c’è qualcosa che hai carpito da loro nella routine, nel modo di approcciare le partite? Qualcosa che ti possa essere utile per progredire.

MATTEO ARNALDI: “Sinceramente mi faccio un po’ gli affari miei (ride, ndr). Io e il mio team abbiamo le nostre idee. Certamente mi sto abituando a stare in questo ambiente, nel quale non sono solito trovarmi. Ma sinceramente faccio le mie cose come sempre”.

D. Senti, invece secondo te cosa è mancato per fare di più?

MATTEO ARNALDI: “Sono mancato nei momenti topici, semplicemente. È ciò che ha fatto pendere l’ago della bilancia in suo favore. In più, lui certamente ha fatto una buona partita, mentre io no. Se fossi riuscito a comportarmi meglio in qualche frangente, saremmo qui a parlare di un altro match e forse di un altro punteggio. Meriti suoi, senz’altro, ma anche qualche demerito mio”.

D. Abbiamo visto che, soprattutto nel terzo set, insistevi parecchio sul dritto di Shapovalov. L’avevate preparate così?

MATTEO ARNALDI: “Senza dubbio lui stava commettendo diversi gratuiti con il dritto. Per questo ho cercato di insistere un po’ di più da quel lato”.

D. Cosa ti porti via di buono da questo Roland Garros?

MATTEO ARNALDI: “Intanto la prima vittoria a livello Slam e tanta esperienza. Poi ho giocato i primi match tre su cinque, e questi sono i fattori più importanti. E mi ha fatto bene anche disputare partite contro tennisti di un certo valore, come Shapovalov stesso, ex n° 10 ATP. Ciò mi darà più consapevolezza per i prossimi match e tornei”.

D. VANNI GIBERTINI (Ubitennis) – Qual è il tuo rapporto con l’erba?

MATTEO ARNALDI: “Non l’ho mai vissuta tanto in realtà. Ci ho giocato quando ero Junior e l’anno scorso ho disputato una sola partita. Al momento non abbiamo programmato di giocare tanti tornei prima di Wimbledon, anche perché non so ancora se lì sarò direttamente in tabellone oppure no. Cercherò di racimolare ancora qualche punto in qualche Challenger in Italia, credo su terra, e poi si vedrà”.

Continua a leggere
Advertisement
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement