ATP Toronto: Jannik Sinner è stremato, passa Duckworth in due set

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ATP Toronto: Jannik Sinner è stremato, passa Duckworth in due set

Ancora provato dalle fatiche di Washington, il nuovo numero 15 ATP cede senza appello al qualificato australiano, che affronterà Daniil Medvedev agli ottavi

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[Q] J. Duckworth b. [16] J. Sinner 6-3 6-4

Jannik Sinner è stanco, le tossine si fanno sentire anche nelle membra del golden boy. Reduce dal successo più importante della carriera a Washington, al fenomeno di Sesto Pusteria non sono state sufficienti quarantotto ore per ricaricare le batterie: la sua campagna canadese è già finita. Al terzo round contro Daniil Medvedev ci va meritatamente James Duckworth, che per la seconda volta in carriera riesce nell’impresa di vincere due partite consecutive in un Masters 1000. Spiace, per molti motivi, non ultimo dei quali l’impossibilità di onorare al meglio il nuovo best ranking alla quindici ATP e la ragguardevole settima testa di serie in dotazione. Ci saranno altre occasioni importanti per dar lustro ai gradi, la prima a Cincinnati già la settimana prossima.

Che non fosse giornata lo si è capito prestino: già in fondo ai primi scambi, vinti o persi che fossero, Sinner ha preso a piegarsi sulle ginocchia, sorretto dalla racchetta, dimostrazione terminale di un motore ancora ingolfato e della fragilità di gambe e pensiero. La giornata calda e ventosa di Toronto non l’ha aiutato, mentre Duckworth, scafato skipper, ha trovato il suo pomeriggio magico. La faccenda ha iniziato a complicarsi tremendamente dopo il quarto gioco del primo set, quando l’australiano ha strappato il servizio a Jannik rimontando dal 40-0, e da quel momento abbiamo visto poca luce negli occhi dell’ormai prossimo ex teenager sudtirolese. Un paio di chance per rientrare si sono materializzate nel settimo game, ma il qualificato da Sydney si è costantemente dimostrato molto lucido, specie nei (pochi) momenti di pericolo. Ci basti un dato: salvata la seconda palla break nel suddetto gioco, il buon James ha conquistato i successivi venti punti al servizio. Numeri abnormi per poter pensare a un esito della sfida diverso da quello in effetti verificatosi.

Vistosamente in riserva, Sinner ha provato a restare attaccato al match nonostante i molti errori e a una seconda palla in panne, con la quale ha difeso appena il 41% dei punti in tutta la partita. Ha sbuffato e alzato gli occhi al cielo esasperato dalle righe e dai nastri colti da Duckorth, ricevendo in cambio poco aiuto dagli Dei. Nel settimo game, in corrispondenza della pericolosissima palla break concessa all’avversario, Sinner ha dovuto incassare un warning per decorsi termini in fase di battuta, e subito dopo ha sbagliato il dritto che di fatto ha chiuso la contesa.

Ci ha comunque provato fino in fondo, Jannik: annullando un match point al servizio nel nono gioco per allungare il brodo; per mettere il braccio di Duckworth nelle condizioni di tremare. Ma non c’è stato verso. Quando sul trenta pari, decimo game, il vento ha tenuto dentro il perfido pallonetto del numero ottantacinque del mondo trasformandolo in match point, Sinner ha scagliato con insolita veemenza al suolo l’attrezzo del mestiere, sintomo inequivocabile di una giornata da dimenticare in fretta. Giornata da ricordare per James Duckworth, invece: con un polso, un gomito e chissà cos’altro fratturato nel corso dell’ultimo lustro, il minimo che si possa fare è augurargli un torneo soddisfacente.

Il tabellone completo di Toronto

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