Flavia Pennetta e Ubaldo Scanagatta celebrano l'exploit di Camila Giorgi e consigliano...

Flash

Flavia Pennetta e Ubaldo Scanagatta celebrano l’exploit di Camila Giorgi e consigliano…

Audio della conversazione avvenuta su Radio Sportiva. Cosa è cambiata in Camila, cosa potrà avvenire adesso in vista dell’US Open. I segnali di Wimbledon e Tokyio. In uscita un prossimo editoriale del direttore di Ubitennis

Pubblicato

il

 

Nonostante le preoccupanti comunicazioni rilasciate a mezzo social da Roger Federer, è la trasvolata in Québec di Camila Giorgi l’argomento del giorno, e ci mancherebbe altro. Nell’infinito festival di commenti, scoppiettanti celebrazioni e opportune analisi dell’eccezionale accaduto, spicca il duetto tematico tra il nostro direttore Ubaldo Scanagatta e la grande Flavia Pennetta, andato in scena sulle frequenze di Radio Sportiva. L’argomento è doverosamente scontato, il piatto unico ma ricco: cosa è scattato nella testa della nostra numero uno? Quali prospettive per il futuro? E le pecche tecnico-strategiche, da sempre al centro delle critiche bipartisan alla maceratese, possono considerarsi del passato? Le opinioni provengono da due soggetti che vale di sicuro la pena stare a sentire, e allora, without further ado, come direbbero gli anglofoni.

Sono stato spesso critico con Camila, specialmente per la sua condotta di gara. In molte occasioni dava la sensazione di dover tirare tutto, a ogni costo – ha esordito il Direttore -. Questo, unito a qualche infortunio di troppo capitatole nel corso degli anni, l’ha fatta addirittura precipitare fuori dalle prime cento posizioni della classifica. Ma qualcosa è cambiato nelle ultime settimane, diciamo a partire da Wimbledon, anche e soprattutto a livello personale. Fino a qualche tempo fa avresti dovuto usare il cavadenti per strapparle una minima dichiarazione, mentre adesso è più sciolta, sorridente ed espansiva. Mi ha persino confidato di apprezzare molto il gioco di Nishikori, che sarà una banalità, ma fino a qualche mese fa a specifica domanda avrebbe detto di non essere interessata al tennis maschile, nemmeno a Federer o a chi per lui. Sembra completamente diversa, riuscisse a stringere la mano con maggior empatia all’avversaria alla fine dei match sarebbe tutto perfetto“.

Anche Flavia Pennetta, che incassa i complimenti spassionati di Scanagatta, sembra su di giri per le imprese dell’erede: Camila è la seconda giocatrice italiana ad aver vinto un trofeo assimilabile alla categorie “Mille”. La prima fu proprio lei, Flavia, a Indian Wells nel 2014. “Non sono assolutamente gelosa – ha dichiarato la campionessa dello US Open 2015 -, ma felice, anche perché come tutti sappiamo il tennis italiano femminile stava vivendo un lungo momento di difficoltà. Vedremo, quello di Montreal potrebbe essere il successo che fa svoltare tutto l’ambiente, anche se non mi preoccuperei più di tanto, sono cicli. Prima tiravamo noi donne, adesso è il contrario, ma le cose cambiano in fretta. Per ora possiamo accontentarci, direi. Camila ha giocato una settimana straordinaria, ma già dal torneo olimpico si erano visti grossi cambiamenti, soprattutto a livello mentale. Ha dimostrato di avere pazienza, e ciò fa tutta la differenza del mondo. Il suo impatto con la palla è sempre stato tra i più belli e puliti del circuito, ha tutti i colpi, grande resistenza e un gioco di gambe favoloso. Le è sempre mancato un piano B: in stato di grazia poteva battere qualsiasi top ten, in giornata no perdere contro chiunque. Ma è difficile vivere sulle giornate di grazia: in un anno ne capitano cinque o sei, incastrarle tutte nella stessa settimana è complicato“. Un concetto, quest’ultimo, condiviso dal Direttore. “Vincere rischiando ogni volta così tanto ti obbliga a dover accettare un’asticella di difficoltà altissima, a saltare alla Tamberi per molte volte prima di alzare un trofeo. è anche vero che la fiducia è fondamentale, quindi qualcosa potrebbe scattare nella sua testa“.

Il momento richiede gioia, non pressioni e aspettative. Del resto lo spumante è stato appena tolto dal frigo. Capiteranno altri momenti bui, si spera meno frequenti rispetto al passato. “Non dobbiamo aspettarci che adesso vinca per forza ogni singola partita – prosegue Flavia -. Tutti gli incontri fanno storia a sé, figuriamoci periodi più o meno lunghi all’interno della stagione. L’equilibrio dovrebbe essere generale, invece alla prima partita persa qualcuno sarà pronto a parlare del successo a Montreal come di un exploit, e di Camila come una meteora tornata ai livelli che le competono. Dobbiamo darle tempo, capire se riuscirà a essere continua con costanza. Ma nella WTA di oggi non esistono professioniste dominanti come quelle di qualche tempo fa, in nessun torneo le speranze sono precluse a chicchessia, nemmeno negli Slam“.

Non poteva mancare un commento finale sulla dibattutissima questione Sergio, il padre allenatore da più parti improvvidamente additato come causa di tutti i mali di una figlia portata in solitaria dentro le prime trenta giocatrici del globo. Parola a Pennetta: “Sicuramente il padre è una figura fondamentale, perché Camila di lui ovviamente si fida, ma quello che storicamente è mancato alla loro squadra è una figura tecnica esterna che non sostituisse il lavoro di Sergio ma lo integrasse, con lo scopo di accrescere il bagaglio di conoscenza e opzioni alternative della giocatrice, di obbligarla a fare scelte differenti di tanto in tanto“. A ruota Ubaldo Scanagatta: “Sarei sempre stato curioso di partecipare a una settimana di allenamenti del team Giorgi; di capire se dopo quatto o cinque fucilate da fondo Camila potesse provare una palla corta, una variazione tattica, o se questo fosse invece impossibile per ragioni di impugnatura o di sensibilità. Tante volte manda l’avversaria sui teloni e le basterebbe un dropshot normalissimo per portare a casa il punto, invece si prende ulteriori rischi non necessari rischiando sempre di sbagliare. Evidentemente il padre, che la conosce bene, ha ritenuto che fosse meglio non intraprendere questa strada, però ecco, qualcosa di diverso nel gioco della figlia ogni tanto lo avrei stimolato“.

Ma è il momento di festeggiare, come dicevamo poco fa. Anche perché le buone notizie in questo periodo sono sparse in ogni dove. Flavia ha ufficializzato in diretta la sua terza maternità: il nuovo erede di casa Fognini-Pennetta vedrà la luce alla fine di novembre. A Fabio, Flavia e alla loro famiglia vanno le congratulazioni di tutta la redazione di Ubitennis.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement