Con la speranza di essersi messo alle spalle il difficile periodo passato dentro e fuori da campo, Lorenzo Musetti ha raggiunto il secondo turno dello US Open. Dopo due set difficili (il primo perso al tie-break), il giovane di Carrara ha controllato abbastanza facilmente il classe 2001 Emilio Nava, chiudendo 6-7(5) 6-4 6-1 6-3 in due ore e mezza. La vittoria mancava a Musetti dal 5 di giugno, quando al Roland Garros superò al quinto set Marco Cecchinato, arrivando poi a condurre per due set a zero contro Novak Djokovic negli ottavi di finale. Da lì in poi per cinque volte di fila è uscito al primo round, compresi i Giochi Olimpici di Tokyo e Wimbledon, dove a sua parziale discolpa è stato sorteggiato contro Hurkacz che ha poi raggiunto la semifinale.
Stavolta la fortuna si è schierata dal lato di Lorenzo. Affrontava il giocatore che batté nella finale dell’Australian Open junior 2019, in tabellone grazie a una wild card, ma fermo oltre la posizione numero 380 della classifica ATP. Lo statunitense ha approfittato nella prima fase di match di un Musetti ancora “convalescente”, abbastanza insicuro e poco fiducioso in campo. Il servizio ha aiutato tanto Nava a tenere la testa della partita nel primo parziale. 7 degli 11 ace messi a segno sono arrivati nella prima frazione, in più Lorenzo si è fatto attaccare spesso sul lato destro, non riuscendo a contenere le accelerazioni del suo avversario col recupero.
Nava però ha dimostrato di non sapere ancora gestire al meglio i momenti cruciali della partita. Ha perso il servizio mentre serviva per il set sul 5-3 e pur avendo giocato meglio per tutto il match sino a quel momento, si è ritrovato al tie-break. Qui Musetti è partito meglio, ma ha avuto poca pazienza nei punti successivi, finendo per cedere 7 punti a 5 il jeux decisif. Lorenzo ha dovuto vincere la classica “partita sporca”, dove ha messo a segno pochissimi vincenti, solo 13 per lui che è abituato a sfoggiare la sua qualità a tutto campo. Oggi ha dovuto remare e rincorrere, faticando soprattutto sulla diagonale di destra, dove anche quando trovava la giusta profondità e il giusto angolo la palla tornava piuttosto incisiva.
Il match però è girato nel quinto game del secondo set. Nava è andato vicino alla palla break, ma è stato invece Lorenzo a piazzare l’allungo nel game successivo. Stupendo il dritto lungolinea che l’ha portato sullo 0-40. Come accaduto all’americano poco prima, Musetti ha gestito male il turno di battuta sul 5-3, andando a sedersi sulla sua panchina abbastanza rassegnato dopo aver subìto il contro-break con un passante di rovescio avversario. Nel game successivo però è riuscito a strappare uno dei game forse più importanti della sua stagione, pareggiando il conto dei set.
Da lì in poi il match è definitivamente cambiato. Nava ha perso la sicurezza che l’aveva portato a comandare la maggior parte dei palleggi, aumentando il totale dei non forzati, che supererà quota 50 a fine match. Ha commesso per la seconda volta un doppio fallo su palla break, mandando Musetti in vantaggio 4-1 e poi 6-1 con un secondo break. Abbastanza rapido anche il quarto parziale, deciso da un break nel terzo game: il vincente straordinario di rovescio che l’ha portato a match point racconta al meglio quanta serenità e scioltezza abbia guadagnato l’azzurro nel corso del match. Al prossimo turno dovrà affrontare Reilly Opelka, altro statunitense. Lorenzo ha perso in due set l’ultimo confronto diretto, giocato sulla terra battuta agli Internazionali d’Italia.
LE PAROLE DI LORENZO – “Non venivo da un periodo facile, anche personale e non solo a livello di risultati, ma da quando sono arrivato a New York ho trovato stimoli che prima non riuscivo a trovare e entusiasmo nel fare anche cose banali” ha raccontato Lorenzo in conferenza. “Non ero sicuro di vincere, ma di disputare un buon match sì. Avevo voglia di riscattarmi ed è andata così, anche se non ho espresso il mio miglior tennis; alla fine le mie variazioni gli hanno dato fastidio e ho servito anche bene, come non avevo fatto nell’ultimo periodo. Sono veramente contento di aver ritrovato la vittoria“.
“I problemi personali sono… problemi da ragazzo, che mi sono creato da solo. Una forma di debolezza sulla quale sono riuscito a lavorare fino a migliorarmi” ha poi detto in risposta a una domanda del Direttore, senza svelare effettivamente di cosa si sia trattato. Adesso la testa è già al prossimo avversario, Opelka, che lo ha sconfitto a Roma quest’anno: “Sul veloce può battere chiunque. A Roma mi fece 23 ace, ma giocammo su un campo abbastanza stretta e veloce con poca terra. Sono convinto che sarà un’altra partita e spero che non serva bene come a Roma! Di sicuro col tre su cinque avrò più tempo per adattarmi“.