[3] S. Tsitsipas b. A. Murray 2-6 7-6(7) 3-6 6-3 6-4
Bella sulla carta, ma sul campo non una gran lotta: questo prometteva la sfida tra un Andy Murray in disarmo e uno Stefanos Tsitsipas secondo favorito della parte bassa del tabellone. E invece la battaglia c’è stata e pure ricca di spunti tecnici e tattici, di scambi tiratissimi e finalizzazioni da spellarsi le mani, roba da far quasi dimenticare la parte importante: ha vinto Tsitsipas dopo oltre quattro ore e tre quarti, rimontando due volte una partita di svantaggio, annullando due set point nella seconda e, alla fine, meritando il successo. Dal canto suo, per lunghi tratti, Murray ha davvero ricordato i tempi da fab four, con il rovescio filante che se lo vuole mettere su quella piastrella lì lo mette, i recuperi, i lob, oltre a variazioni sia per accorciare gli scambi e tirare il fiato, sia per non dare troppi riferimenti al contendente.
Diversamente da quanto successo nella finale del Roland Garros, però, al quinto Stefanos ne aveva di più del classe 1987 dall’altra parte della rete, ma sostenuto dal servizio e dal pubblico Sir Andy non mai smesso di far sentire il proprio fiato sul collo dell’avversario. Una palla break per parte nel parziale decisivo, una sola sfruttata che ha decretato la prima sconfitta di Murray al primo turno su quattordici partecipazioni allo US Open. Un risultato sicuramente amaro per quanto vicino è andato all’impresa e per qualche polemica per le due lunghe uscite dal campo dell’altro, ma che a freddo non potrà non dargli anche la soddisfazione per un tennis a livelli che non si erano più visti dall’operazione all’anca.
IL MATCH – Andy fa subito vedere all’avversario che dovrà sudarsi tutti i punti con recuperi dei tempi migliori. Il dritto greco è parecchio impreciso nel terzo gioco e Murray va a rete a prendersi il break. Al servizio pare intoccabile, mentre Stef è di nuovo in difficoltà al turno successivo, tra un passantone e un bel riflesso a rete scozzesi; il numero 3 del mondo affossa lo smash e il 4-1 pesante è servito. Il rovescio di Andy fila veloce, il nextgen è in sofferenza su quella diagonale e non ha il tempo per girarsi sul dritto. Murray chiude 6-2 concedendo finalmente all’altro di arrivare a giocarsi un paio di duece ma nulla più.
Tsitsipas sale nettamente di livello in battuta, mentre l’uomo di Dunblane concede le prime palle break (due consecutive), propiziate da un bel rovescio lungolinea e un nastro parecchio fortunato, ma ne esce con autorità. Allo stesso modo Stefanos esce da un pericolosissimo 15-40 al nono gioco, dopo quattro turni di battuta immacolati. Il livello è parecchio alto, gli scambi si fanno guardare più che volentieri, entrambi fanno vedere ottime cose in manovra, in spinta e nei tocchi dalle parti della rete. Giusto allora il finale in volata, con Murray che si prende il vantaggio con un lob dei suoi dopo che una ribattuta di dritto colpita male aveva costretto a rete il ventitreenne di Atene. Arrivano due set point consecutivi, ma Tsitsipas fa vedere che vale il podio del ranking annullandone uno sulla diagonale di rovescio e un altro costretto a un secondo, difficile smash dalla corsa disperata di Murray. Tocca a lui ora cancellare un set point, ma concede quello decisivo con un doppio fallo: Stef mette la prima ed è un set pari.
Quello più giovane rientra dopo quasi nove minuti per l’ormai abituale cambio di indumenti, ma è solo un’illusione perché, inaspettatamente, per i primi tre giochi in campo c’è solo Andy. Ci mette un attimo a riprendersi di fronte a un avversario che ha perso un po’ di brillantezza, ma nel quinto gioco che si allunga non gli bastano quattro palle per rimettersi in corsa. Rimarranno le sue uniche chance del parziale anche perché, su un interessante 15-30 quando serve sul 5-3, Murray sfodera tre punti da fenomeno qual era (era?), compreso un serve&volley sopraffino e torna avanti di un set.
MTO per trattamento al piede sinistro di Stef che tiene la battuta e, zoppicando qua e là, strappa il servizio con cinque punti consecutivi e la complicità scozzese di Andy, le cui gambe cominciano ad apparire pesanti come l’aria (l’umidità si avvicina all’80%). Tsitsipas dilaga a braccio sciolto, Andy sembra accontentarsi di mettere a referto il sesto gioco; riesce invece a recuperare un break e annulla un set point arrivato dal sesto rovescio greco vincente del parziale, ma deve arrendersi in risposta, non prima di aver contribuito a un paio di scambi da urlo condotti prepotentemente da Tsitsipas. Altra pausa per cambiarsi, warning per violazione di tempo perché si è attardato in panchina e si parte con il…
QUINTO SET – Si entra nella quinta ora di gioco e, oltre che a pallate, i due si prendono a let’s go in faccia. Intanto è subito break per Stefanos che consolida, il campione del 2012 si lamenta della lunga pausa precedente e costringe l’altro a una gran giocata per evitare il 2 pari. La percentuale di prime in campo del classe 1998 si è alzata decisamente rispetto ai set precedenti, la seconda porta tanti punti anche perché la risposta di Andy ha perso incisività e Tsitsipas può andare a prendersi il 6-4 senza dare alcun cenno timore o tremore. Prossimo turno con Adrian Mannarino (1-1 i precedenti), al rientro dopo l’infortunio a Wimbledon, capace di rimontare due set a Herbert.