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US Open: la potenza di Opelka ferma Musetti al secondo turno

Lorenzo gioca bene, soprattutto nel primo set, ma alla fine deve arrendersi al gran servizio dell'avversario. Lo statunitense per la prima volta al terzo turno a New York

Last updated: 04/09/2021 11:24
By Lorenzo Colle Published 02/09/2021
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8 Min Read
Lorenzo Musetti - US Open 2021 (photo Brad Penner/USTA)


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[22] R. Opelka b. L. Musetti 7-6(1) 7-5 6-4

Finisce l’avventura newyorchese di Lorenzo Musetti, fermato dalla gragnuola di ace di Reilly Opelka (ben 31). Peccato perché nel primo set l’azzurro aveva giocato alla grande, mettendo più volte sotto scacco l’avversario con buone risposte e le solite variazioni, ma il servizio ha sempre tolto le castagne dal fuoco al tennista USA, che poi ha dominato il tiebreak e da lì in poi non ha concesso più nulla al proprio avversario in risposta. Perdere contro Opelka su questi campi ci sta e Lorenzo deve comunque prendere tutto il buono (che è tanto) da questa partita così come anche dal primo turno contro Nava, soprattutto dopo un’estate difficile per sua stessa ammissione. Lo statunitense invece approda per la prima volta al terzo turno a Flushing Meadows, dove attenderà il vincente della sfida tra Nikoloz Basilashvili e Maxime Cressy.

IL MATCH – Musetti parte concentrato, trova subito delle buone risposte e addirittura arriva a palla break già nel primo gioco, senza però avere grandi possibilità di giocarsela. Nello scambio infastidisce molto Opelka con le variazioni e in particolare con lo slice basso, ma lo statunitense come al solito aggira molte difficoltà con il suo potente servizio. Dal canto suo, pur mantenendo una percentuale di prime non altissima (attorno al 50%), anche Musetti riesce a capitalizzare tantissimo col servizio, anche perché Opelka spesso e volentieri si limita a sparacchiare risposte fuori dal campo. Sul 3-3, l’azzurro impatta ancora benissimo le bordate di Opelka e si procura un’altra palla break sulla quale cala inesorabile l’ace dell’avversario. Musetti si prende un’altra chance, ma ancora una volta viene punito dall’ace al centro. Due lunghe rincorse su altrettante chiusure mancate a rete da parte di Opelka gli permettono di rimanere nel game e di ottenere una terza occasione di break, nuovamente frustrata da un gran servizio, stavolta al corpo.

Passato il momento di tribolazione, lo statunitense torna a soffrire poco in battuta e così anche Musetti. Risultato inevitabile di questa equazione è il tiebreak. Qui però le cose prendono rapidamente una brutta piega per Lorenzo. Opelka infatti raccoglie tutti insieme i frutti della sua tattica “o la va o la spacca” in risposta, trovando per ben tre volte gli ultimi centimetri di campo e mettendo in grande difficoltà Musetti. Trovatosi avanti 6-1, il gigante statunitense ha sigillato il set con una violentissima prima al centro.

Un po’ di scorie del parziale scippato si fanno sentire a inizio secondo set, quando Musetti si ritrova a dover salvare subito una palla break. Dopo questo primo scossone, i servizi tornano a farla da padrone e nessuno dei due soffre granché fino al 5-5. Qui Lorenzo viene ancora una volta sorpreso da un paio di buone risposte di Opelka e, complice anche un doppio fallo, diventa il primo a subire un break nella partita. Lo statunitense non esita e con un turno di battuta tenuto a zero fa suo anche il secondo set.

Nella pausa tra secondo e terzo set, Musetti si procura un piccolo taglio, passando troppo vicino alla porta al rientro dopo il toilet break, e si fa medicare prima di ricominciare a giocare. Si capisce subito però che la rimonta è ardua, forse impossibile. Opelka infatti si mantiene su medie stratosferiche al servizio (88% di prime e un solo punto perso nei primi tre giochi) e non lascia avvicinare l’avversario. Sul 3-3, lo statunitense torna a mettere pressione a Musetti, che sbaglia un approccio piuttosto comodo nei pressi della rete e concede un fatale break. Si vede dal linguaggio del corpo che l’italiano è piuttosto sconsolato, ma ciononostante non rinuncia a lottare. Prima annulla un match point sul 5-3, poi si arrampica fino al 30-30 nel game successivo e incassa un insolito doppio fallo di Opelka sul secondo match point. Lo statunitense però rimedia subito con una coppia di assi che pone fine alla partita.

LE PAROLE DI LORENZO – “Ovviamente sono dispiaciuto per come è andata – ha esordito Musetti nella sala interviste di Flushing Meadows – ma sono contento perché nonostante i pochi scambi fatti mi sono sentito bene, colpivo bene la palla. Ho avuto qualche chance di breakkarlo nel primo set, ma su quelle cinque palle break mi ha fatto quattro ace e un servizio vincente, per cui è stato bravo lui. Forse da fuori non ci si rende conto quanto serva bene, di come sia difficile rispondere anche a una prima normale. Non so cosa avrei potuto fare di più, forse tenere il mio servizio e arrivare a tre tie-break, ma lui oltre al servizio quando azzecca il game di risposta la sua palla è molto pesante. Nel tie-break ha azzeccato quattro risposte, più tre ace fanno sette punti per il 7-1. Peccato per il primo punto che poteva essere un minibreak. Però sono contento di come sono stato in campo e dell’atteggiamento che ho avuto“.

La seconda esperienza contro uno dei “servebot” del circuito ha fatto vedere un cambiamento di atteggiamento da parte di Lorenzo: “È stato un match molto diverso da quello di Roma. A Roma ho subito tanto questa sua cosa del servizio, mentre oggi è stato un match che è girato su alcuni punti. Non vedo altre soluzioni per breakkarlo se non stare vicino e tagliare gli angoli, perché è anche molto complicato passarlo quando arriva a rete.”

Ora, in questo ultima parte di stagione, gli obiettivi sono le NextGen Finals di Milano e quell’ingresso in Top 50 che insegue sin dal suo exploit messicano ad Acapulco: “Le NextGen Finals sono un obiettivo a cui sto pensando, è un trofeo che mi piacerebbe portare a casa. Si gioca in Italia, è già un po’ che non si gioca un torneo in Italia dopo Roma, e anche Roma non era stato il solito torneo perché non c’era pubblico, quindi speriamo che a Milano ci sia un po’ di pubblico che fa il tifo, e poi non ci sarà Opelka…“

Il ranking tuttavia viene visto come un obiettivo secondario rispetto al miglioramento del livello di gioco: “Dopo il periodo che ho passato, ho capito che la classifica è relativa. Alla fine conta crescere, cosa che ho bisogno di fare, migliorarsi in allenamento, curando i dettagli anche fuori dal campo, e se si costruisce un buon bagaglio anche fuori dal campo so che anche la classifica arriverà, per cui non penso molto alla classifica“.


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