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Challenger Siviglia: la corsa degli italiani si ferma ai quarti

Darderi è straordinario ma come Cobolli e Moroni non riesce ad accedere alle semifinali. Venerdì a Kiev ci prova Agamenone

Last updated: 10/09/2021 12:05
By Massimo Gaiba Published 10/09/2021
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8 Min Read
Luciano Darderi - Trofeo Bonfiglio 2019 (foto Francesco Panunzio)


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Al Challenger 90 di Siviglia (terra) erano ben sette gli italiani in gara, e tre di loro hanno raggiunto i quarti: Cobolli, Moroni Darderi. L’impresa è stata sicuramente quella del 19enne italo-argentino Luciano Darderi (n.581 ATP) che, alla sua terza esperienza Challenger, raggiunge a sorpresa i quarti di finale. Inizialmente la fortuna gli ha dato una bella mano, regalandogli l’incredibile record di tre partite consecutive vinte per ritiro (due nelle qualificazioni). Federico Gaio che l’ha incontrato al secondo turno deve aver fatto un bel po’ di scongiuri prima di scendere in campo, dimenticandosi così di giocare per una mezzora buona.

Incassato un severo 6-0, è finalmente riuscito ad entrare in partita, ma senza mai avere una vera chance: 6-0 7-6(1) il punteggio finale. Il successivo esame di maturità contro la testa di serie n.3, il forte spagnolo Carballes Baena (n.95 ATP) è andato male nel punteggio, un 7-5 7-6(5) che ha premiato il giocatore più esperto, ma benissimo dal punto di vista del gioco e soprattutto dell’atteggiamento. Il ragazzo ha infatti tenuto il campo per oltre due ore senza alcun timore reverenziale e, al netto di alcuni aspetti tecnici da rivedere (il 44% di prime in campo è un po’ poco e la risposta sulla seconda è al momento insufficiente), ha lasciato intravvedere grandi margini di miglioramento. Intanto si gode il suo miglior risultato in carriera (finora per lui due vittorie e tre finali nel circuito Future) e ovviamente il nuovo best ranking che da lunedì dovrebbe vederlo al n.500 ATP.

Jimbo Moroni, fresco finalista a Como, sembrava cavalcare l’onda, eliminando all’esordio 7-6(5) 6-1 lo spagnolo di origini austriache Nicola Kuhn, e poi il padrone di casa Zapata Miralles (n.116 ATP) che lo costringe ad una gara di rimonta (3-6 6-1 6-4) e soprattutto ne mette a dura prova la tenuta nervosa col suo comportamento non proprio corretto, nella permissiva indifferenza del giudice arbitro. Del resto già nelle qualificazioni degli ultimi US Open, contro il nostro Marcora, si era fatto notare per i suoi atteggiamenti inutilmente dimostrativi. Nei quarti purtroppo l’onda s’infrange contro un altro spagnolo, il solidissimo Carlos Taberner (n.105 ATP) che riesce a prevalere 6-4 0-6 7-5. L’azzurro avrà sicuramente il rimpianto di non aver saputo capitalizzare nel terzo set un break di vantaggio, e soprattutto di non aver chiuso quando è andato a servire sul 5-4 in proprio favore.

Quarti di finale fatali anche per Flavio Cobolli che, dopo aver vinto il derby con Lorenzo Giustino (6-0 6-2) e la sfida tra teenager col 18enne spagnolo Pablo Llamas Ruiz (n.640 ATP), perde netto (6-4 6-2) con l’altro spagnolo Pedro Martinez (n.75 ATP e secondo favorito del torneo). Fuori al secondo turno Raul Brancaccio che perde un incontro molto combattuto (6-4 4-6 6-4) contro Pedro Martinez. Escono subito Julian Ocleppo che pure offre una fiera resistenza al padrone di casa Carballes Baena (6-2 3-6 6-3) e Filippo Baldi che cede netto (6-3 6-2) a Zapata Miralles.

A Tulln (Austria, terra battuta) dove si disputa un Challenger 100, l’unico italiano in gara era Marco Cecchinato, che purtroppo non ha onorato la sua testa di serie n.1, facendosi sorprendentemente eliminare 7-6(1) 2-6 6-2 dal 20enne padrone di casa Filip Misolic (n.539 ATP), entrato in tabellone grazie a una wild card. Il ragazzo austriaco è bravino (in stagione ha vinto quattro Futures) ma il vero Ceck avrebbe dovuto disporne senza particolari problemi e invece ha confermato come in questa disgraziata stagione la sua concentrazione vada a corrente alternata. Non si spiega altrimenti il disastroso tie-break, che non ci si aspetterebbe da un giocatore della sua caratura e della sua esperienza.

Da segnalare che al primo turno esce anche il 18enne talento danese Holger Rune (n.145 ATP) che, dopo i fasti degli US Open (qualificazioni superate e un set strappato a Djokovc), si fa sorprendere dal polacco Kamil Majchrzak (n.114 ATP). Forse al ragazzo non hanno giovato le polemiche scoppiate dopo aver rinunciato alla convocazione in nazionale per l’incontro di Davis contro la Thailandia. Rune è stato costretto a fare pubblica ammenda e a spiegare le proprie ragioni sui social. Davvero tutto il mondo è paese.

Al Challenger 80 di Kiev (terra, Ucraina) continua il momento d’oro di Franco Agamenone che, dopo la vittoria di fine agosto a Praga, arriva sparato ai quarti di finale battendo prima lo statunitense Stefan Kozlov (n.312 ATP) e poi, in rimonta (3-6 6-2 6-4), il francese Tristan Lamasine (n.260 ATP). Ora lo aspetta un quarto di finale non impossibile contro la wild card locale Oleksii Krutykh (n.406 ATP). Il secondo turno è invece fatale per Francesco Forti e Riccardo Bonadio. Il cesenate, dopo aver battuto all’esordio il 24enne russo Ivan Gakhov (n.509 ATP), contro il kazako Dmitry Popko (n.193 ATP) spreca un set point sul 5-4 e finisce per perdere 7-5 6-2 dopo un’ora e mezza di gioco. Stessa sorte anche per il friulano Bonadio, vincitore al primo turno col francese Lestienne, che si arrende dopo quasi tre ore di lotta 7-6(5) 3-6 6-4 al rumeno Filip Cristian Jianu. Fatal Popko anche per Alessandro Bega, entrato come alternate e sconfitto al primo turno per 6-4 0-6 6-2.

In terra di Provenza a Cassis (Challenger 80, cemento) Thomas Fabbiano, unico azzurro in tabellone, non è certo stato favorito dal sorteggio che gli ha subito proposto il giocatore più caldo del circuito, quel Benjamin Bonzi (n.94 ATP), fresco vincitore a St. Tropez e recordman stagionale con quattro successi. Il pugliese parte forte, come sua abitudine, ma poi, in vantaggio 4-0, si perde come spesso gli è successo in questa disgraziata stagione. Il secondo set è senza storia e in poco più di un’ora e mezza si arriva al 7-5 6-3 finale. Al Challenger 80 di Banja Luka (Bosnia, terra) gli unici due italiani presenti nelle qualificazioni vengono subito eliminati. Alexander Weis, pur reduce da un’ottima stagione a livello Future, deve cedere allo svedese di origine rumena Dragos Nicolae Madaras (n.474 ATP), e Marco Bortolotti al veterano bosniaco Aldin Setkic (n.451 ATP).


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