Numeri (di settembre): la crisi di Monfils e l'ascesa di Kwon

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Numeri (di settembre): la crisi di Monfils e l’ascesa di Kwon

Il francese non vince tre partite di fila da 17 tornei: la top 30 è a serio rischio, e forse anche un finale di carriera a buon livello. Mentre Soonwoo Kwon si prepara a fare il salto di qualità

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Gael Monfils - US Open 2019 (via Twitter, @usopen)
 

17- la striscia aperta di partecipazioni a tornei nei quali Gael Monfils non è riuscito ad ottenere tre vittorie di fila. Nonostante questa lunga serie di risultati scadenti, il 35enne parigino gode ancora di una classifica da top 20, in quanto usufruisce delle modifiche al regolamento del ranking ATP introdotte in seguito alla pandemia da Covid-19.

Sfrutta ancora al meglio un grande inizio di 2020: nel febbraio dello scorso anno, infatti, Gael vinse dodici partite di fila (ma solo una di queste fu ottenuta contro un top 30), corrispondenti alla conquista dei titoli dell’ATP 250 di Montpellier, dell’ATP 500 di Rotterdam e alla finale raggiunta a Dubai, persa dopo essere stato vicinissimo alla vittoria contro Djokovic (contro il serbo non riuscì a sfruttare tre match point). A seguito del torneo negli Emirati Arabi, l’ATP decise lo stop del circuito a causa del dilagare della pandemia, poi protratto sino ad agosto 2020, una pausa arrivata in un momento in cui Gael era nella top 10 (sinora in carriera ci è stato complessivamente 96 settimane, mentre sono 442 quelle totali in top 20) e all’apice del rendimento.

La sospensione si è rivelata molto dannosa, vista la versione irriconoscibile che abbiamo visto al ritorno in campo: dopo avere saltato gli US Open 2020, Monfils ha chiuso la scorsa stagione perdendo quattro partite consecutive. Un rendimento così mediocre per i suoi recenti standard da indurlo a saltare anche l’amato torneo di casa di Bercy (dove è arrivato in finale nel 2009 e nel 2010) per prepararsi al meglio per il 2021. Che nonostante l’età non più tenera il francese creda ancora nelle sue possibilità di vincere qualcosa di importante è testimoniato dal fatto che a inizio 2021 ha ingaggiato Gunter Bresnik, allenatore esperto ed esigente che ha collaborato con ben 27 top 100 – tra gli altri Leconte, Becker e Thiem. Dall’austriaco si è separato dopo averlo preso da ragazzino e portato sino alla top 5, nella primavera del 2019.

 

Gael, ex numero 1 juniores e vincitore di 10 titoli in carriera (sette sul duro in condizioni indoor, due sul cemento all’aperto e uno sulla terra) è arrivato almeno in finale in un torneo del circuito ATP dal 2005 al 2020. Una striscia aperta che potrebbe chiudersi, vista l’attuale scarsa forma del francese, probabilmente quest’anno. Oltre che per il matrimonio con la collega Svitolina, Monfils ricorderà questa stagione anche per essere entrato lo scorso settembre nella stretta cerchia dei tennisti ad aver vinto almeno 500 partite nel circuito (Gael è attualmente undicesimo, il primo in questa particolare graduatoria è Federer con 1251 partite vinte, seguito da Nadal con 1028, Djokovic con 972, Murray 681 e Gasquet 560).

Da qui a fine 2021 Monfils ha però in scadenza 495 punti che rischiano di fargli perdere – qualora non ritrovasse il suo miglior tennis – anche la top 30, una fascia di classifica che in questi mesi, come rendimento, sembra non appartenergli più: contro i primi 20 ha vinto solo in una delle ultime dodici occasioni in cui li ha affrontati. A 35 anni appena compiuti è difficile capire se la discesa – per questo giocatore capace di sconfiggere almeno una volta sei ex numero 1 ATP, solo con Djokovic ha perso tutte le 17 volte che lo ha affrontato – e di 33 vittorie complessive contro top ten sia iniziata inesorabile, o, come capitato già in passato a Gael, saprà invece risorgere dalle sue ceneri.

91 – le settimane già trascorse in top 100 da Soonwoo Kwon, vincitore la scorsa settimana della seconda edizione dell’Astana Open, l’unico evento del circuito maggiore giocato in Kazakistan. Il 23enne sudcoreano era entrato per la prima volta tra i primi 100 al mondo nel luglio 2019, in occasione dei suoi primi quarti di finale a livello ATP, raggiunti a Los Cabos esattamente una settimana dopo aver vinto ad Atlanta la prima partita in un torneo ATP (e solo quattro mesi dopo il suo primo ingresso tra i primi 200 al mondo). Da quel momento in poi Kwon non è più uscito dalla top 100; sino a qualche anno fa era meno conosciuto dei suoi coetanei e connazionali Duckhee Lee e soprattutto Hyeon Chung (vincitore della prima edizione delle ATP Next Gen Finals e semifinalista all’Australian Open 2018), anche per aver svolto soprattutto in Oriente una non brillante carriera juniores (best ranking 46 della classifica ITF), ma adesso le cose stanno cambiando.

Dopo i quarti raggiunti a Los Cabos, il tennis sud coreano ha continuato un percorso di lenta ma costante crescita, tanto che nel febbraio del 2020 erano già divenute quattro le volte nelle quali aveva raggiunto i quarti di finale nel circuito maggiore ed altrettanti erano stati i successi, tutti sul duro, rimediati contro colleghi presenti nella top 50. Dopo la pausa per la pandemia da Covid-19 ha ottenuto allo US Open la prima vittoria in un tabellone del Grande Slam, ma ha dovuto interrompere prematuramente la stagione dopo aver perso d’acchitto al Roland Garros.

Nel 2021 ha iniziato bene vincendo sul veloce indoor, la superficie che, vedendo la provenienza attuale dei suoi punti, è la sua condizione di gioco preferita: attualmente ha il 43% di punti raccolti su tornei disputati sul veloce al coperto. A febbraio si è infatti imposto nel Challenger di Biella in finale su Musetti e, dopo aver fatto quarti di finale all’ATP 250 di Singapore, ha mostrato anche una certa attitudine alla terra battuta (sebbene non abbia superato nei suoi percorsi sul rosso nessun top 90): prima è arrivato tra gli ultimi otto del torneo di Maiorca, poi si è spinto sino al terzo turno al Roland Garros, dove è stato fermato da Berrettini. Sull’erba di Eastbourne da lucky loser ha raggiunto la sua prima semifinale nel circuito maggiore sconfiggendo Fucsovics e Ivashka, che di lì a poco avrebbero fatto molto bene a Wimbledon.

Prima di andare la settimana scorsa a giocare in Kazakhistan, aveva vinto appena una delle ultime sei partite giocate, ma, una volta ritrovato il veloce, ha alzato nuovamente la qualità del suo tennis: non aveva mai superato due top 50 nello stesso torneo e, invece, la settimana scorsa ne ha sconfitti ben tre. Dopo aver eliminato al primo turno Donskoy, mettendo in mostra un tennis vario – fatto di colpi potenti da fondo alternati con precise palle corte – ha battuto tre teste di serie del main draw: nell’ordine Lajovic, Djere e l’idolo di casa Bublik, prima di superare nel corso della finale Duckworth, dopo due parziali molto equilibrati (nel primo ha annullato tre set point all’australiano) e divenire il secondo tennista sud coreano a conquistare un torneo del circuito maggiore dopo l’ex 36 ATP Hyung-Taik Lee, vincitore a Sydney nel 2003. Non ha ancora sconfitto un top 20 né ottenuto una vittoria in un tabellone principale di un Masters 1000: sono i prossimi passi a cui è atteso.

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Davide Vavassori, papà-coach di Andrea: “Vittoria più importante della carriera, ha avuto coraggio” [ESCLUSIVA]

Il padre di Andrea sottolinea tutti i progressi del figlio e allievo: “È cresciuto tantissimo dal punto di vista mentale, non possiamo più dirgli nulla”

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Andrea Vavassori (in basso) abbraccia il padre Davide (in alto) dopo la vittoria al primo turno contro Kecmanovic - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)

Una vittoria che Andrea Vavassori non dimenticherà mai: il torinese annulla cinque match point (qui la cronaca di Gibertini) e batte al quinto da 0-2 sotto Miomir Kecmanovic, regalandosi la prima gioia in un primo turno di uno Slam. Adesso affronterà al secondo turno Genaro Alberto Olivieri e ha una buona occasione per andare ulteriormente avanti. A fine partita abbiamo incontrato Davide Vavassori, coach e padre di Andrea. L’emozione per questo successo è palpabile: “Se c’è una partita che uno sogna di vincere in uno Slam, questo sicuramente è il modo giusto, rimane sicuramente impressa. Oltre cinque ore di partita: è cresciuto tanto dal punto di vista mentale, perché prima alcune partite se le faceva sfuggire per problemi di tenuta mentale. Adesso non possiamo più dirgli nulla, il mental coach è stato bravissimo“.

Un match durato oltre cinque ore, difficilissimo anche dal punto di vista fisico: “Lui ha dei piccoli avvertimenti muscolari e sin dal terzo set mi diceva che gli stavano per venire dei crampi. Gli ho detto di integrarsi bene, era normale avesse dei fastidi anche per la tensione. Faccio i complimenti a tutto il mio team, Gianni Stantigli al mental coach, Davide La Tommasina che è il secondo coach, Federico Dal Lago che è il terzo coach e Marco Sesia che è il preparatore atletico. Lui non è abituato a giocare tre su cinque, il primo set si poteva portare a casa, ha sbagliato un dritto abbastanza semplice. Sotto di uno, due set si sentiva in ansia, io gli ho detto di rimanere calmo perché tre su cinque può sempre succedere di tutto. Lui è riuscito a rimanere lì, poi ci vuole un pizzico di fortuna“.

Andrea Vavassori che è stato coraggioso in ogni momento del match; “Con il servizio e il dritto era sopra, mentre con il rovescio era sotto perché lui (Kecmanovic, ndr). Avanti non era semplice andarci, ma quando c’è andato è stato coraggioso. Doveva aver coraggio ed è stato coraggioso nel momento giusto. Sicuramente è la vittoria più importante della carriera, per com’è andata, per essere in uno Slam e perché l’avversario ha giocato per la classifica che gli compete. Passato questo scoglio abbiamo uno spot di tabellone che non è male (al secondo turno dovrà giocare contro l’argentino Olivieri, ndr). Ci godiamo questa soddisfazione da maturi (ride, ndr)”.

 

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Roland Garros, programma day 4: Giorgi si merita di nuovo il Centrale. Djokovic nel serale. Ci sono anche Musetti e Fognini

Non perdere il LIVE su Ubitennis. Il serbo opposto a Fucsovics. Occhi anche su Arnaldi-Shapovalov e sul numero 1 Alcaraz contro Daniel. In campo Errani, Sabalenka e Kasatkina

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Novak Djokovic - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)
Novak Djokovic - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

Dopo l’esordio con Cornet, Camila Giorgi ritorna sul centrale anche al secondo turno contro la testa di serie n. 3 Jessica Pegula alle ore 11:45. Il programma del day 4 del Roland Garros prosegue con il numero 1 ATP Carlos Alcaraz come terzo match sul centrale opposto al giapponese Taro Daniel. La sessione serale sarà escluisva Novak Djokovic contro l’ungherese Marton Fucsovics non prima delle ore 20:15. Il campo Suzanne Lenglen apre i battenti alle ore 11 con Tsitsipas contro Carballes Baena, e poi una doppietta femminile con tds numero 9 Kasatkina contro l’ex finalista Vondrousova, e poi la tds numero 2 Sabalenka contro Shymanovich.

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Compeletando il discorso azzurri, come ultimo match sul campo 7 troviamo Lorenzo Musetti, testa di serie numero 17 che se la vedrà col russo Alexander Shevchenko alle 19 circa; mentre alle 11 aprirà il programma sul campo 6 Fabio Fognini con l’australiano Jason Kubler. Matteo Arnaldi invece impegnato contro Denis Shapovalov alle ore 16 circa sul campo 12. Sul versante donne spazio anche all’ex finalista Sara Errani, come terzo match sul campo 9 alle 16 circa contro la romena Irina Begu. Altri match di spicco sono: Wawrinka-Kokkinakis alle 13 circa sul Court Simonne-Mathieu

 

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Roland Garros: strepitoso Vavassori, annulla cinque match point a Kecmanovic e vola al secondo turno

Un eroico Andrea Vavassori rimonta due set di vantaggio e sconfigge Miomir Kecmanovic. Prima volta al secondo turno di uno Slam con una grande chance di proseguire

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Andrea Vavassori - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)

(dal nostro inviato a Parigi)

[Q] A. Vavassori b. [31] M. Kecmanovic 5-7 2-6 7-6(8) 7-6(3) 7-6(9)

Una maratona di quelle che rimangono nella memoria, soprattutto quando arrivano al debutto nel tabellone principale di un torneo prestigioso come il Roland Garros. Andrea Vavassori, da tutti soprannominato “Wave”, dopo aver superato le qualificazioni ha rimontato due set di svantaggio alla testa di serie n. 31 Miomir Kecmanovic e, annullando cinque match point, ha conquistato il secondo turno dello Slam parigino.

 

Un match-fiume che ha tenuto bloccato il campo n.8 per oltre cinque ore e, anche se non c’era il caldo delle prime due giornate, ha messo a dura prova i due protagonisti, entrambi alle prese con problemi muscolari a un certo punto della partita.

A metà pomeriggio ci si è messo anche il vento a complicare le cose ai giocatori (oltre che a portare un po’ di refrigerio), ma non abbastanza da rovinare una partita che si pone come una delle più emblematiche di questa prima settimana, almeno per i colori azzurri.

LA PARTITA – Iniziato come prima partita del programma alle 11 del mattino, il match ha visto i primi game giocati in una temperatura decisamente più fresca rispetto a quella dei giorni precedenti, che però è andata aumentando nel corso del match senza però mai raggiungere le vette dei primi due giorni.

Lo schema tattico è risultato subito abbastanza chiaro: Kecmanovic provava a dettare il ritmo da fondocampo, specialmente con il diritto, provando ad aprirsi il campo per gli attacchi sul rovescio di Vavassori, mentre il piemontese tentava a giocare sull’uno-due nei suoi game di battuta, chiudendo soprattutto in lungolinea, affidandosi agli slice in recupero nelle fasi difensive dei palleggi.

Le contestatissime palle, che diventano quasi subito dei “gatti arrotolati” risultando particolarmente lente e difficili da spingere per gli attaccanti, davano una mano a Vavassori quando si trovava a subire il martellamento di Kecmanovic da fondocampo, fornendo anche un margine in più alle sue palle corte come soluzioni conclusive.

È stato proprio l’azzurro ad avere la prima palla break, nel secondo game, ben annullata da Kecmanovic, che da quel momento in poi per più di un’ora e mezzo è stato quasi intoccabile sulla propria battuta, con solamente nove punti ceduti nei successivi otto turni di servizio, e mai più di due nello stesso game.

Anche Vavassori ha saputo difendere alla grande i suoi turni di servizio, giocando molto bene sulle traiettorie esterne sia da destra, dove le palle “arruffate” scivolavano basse con lo slice sulla terra battuta, sia da sinistra, dove il kick manteneva Kecmanovic costantemente sulla difensiva.

La svolta all’undicesimo game quando, dopo non essere riuscito a sfruttare un inedito 0-30 sul servizio dell’avversario, Vavassori si trovava impelagato in un complicato turno di battuta, nel quale prima si salvava da 0-30, poi salvava due palle break con il serve&volley, ma alla fine doveva concedere il break dopo 16 punti giocati a causa di un tweener lob che terminava fuori di pochi centimetri.

Quel break di fatto decideva il primo set, e poi dava il via alla fuga di Kecmanovic anche nel secondo set, dopo che nel game di apertura un’altra battaglia di 14 punti costava al piemontese, ormai sempre più votato al serve&volley, il secondo break consecutivo.

Dopo un’ora e 37 minuti il punteggio era di due set a zero in favore del serbo, e quando Vavassori cedeva il servizio a zero sull’1-1 del terzo set si poteva pensare che il match fosse finito. Ma il buon “Wave” non mollava di un millimetro, continuava imperterrito con la sua condotta di gara fatta di serve&volley alternati a parabole più alte con il diritto e tagli molto bassi con il rovescio. Prima rimontava il break, poi lo riperdeva, ma riagganciava comunque Kecmanovic sul 4-4.

Un grande game di Vavassori sul 5-5 gli consentiva di annullare con coraggio quattro palle break che avrebbero mandato il suo avversario a servire per il match, e nel tie-break l’azzurro non si faceva distrarre da due punti ceduti male sul suo servizio con due gratuiti annullando quattro match point (uno dei quali con una splendida palla corta) e finendo poi per chiudere il parziale alla prima opportunità dopo 80 minuti di gioco.

Nel quarto set sull’1-2 il fisioterapista doveva intervenire sulla schiena di Vavassori, quattro game più tardi, al cambio di campo, si occupava delle sue gambe, ma era proprio “Wave” ad andare in vantaggio di un break e ad arrivare al set point sul 5-3, dopo che Kecmanovic aveva passato diversi minuti a litigare con il supervisor per un’ammonizione per lui immeritata ricevuta dal giudice di sedia. Infatti dopo che un punto era stato interrotto da una pallina proveniente da un altro campo, Kecmanovic ha riscaraventato la pallina in una maniera che secondo la signora Thea Finke meritava il warning. Alla ripresa del gioco era Vavassori che ne approfittava per arrivare a set point, ma il servizio di Kecmanovic rimetteva tutto a posto.

Vavassori non riusciva a chiudere il set con la battuta a disposizione né sul 5-4 (dopo un altro set point annullato da una risposta di rovescio vincente), né sul 6-5 dopo che il suo avversario gli aveva concesso un altro break sul 5-5. Si finiva dunque a giocare un altro tie-break, nel quale Vavassori sfoderava due magnifici diritti per andare in vantaggio 4-1 pesante e si involava poi per chiudere 7-3 in 62 minuti. Dopo oltre quattro ore di gioco tutto veniva rimandato al quinto set.

La stanchezza si faceva sentire, Kecmanovic era sicuramente quello con più benzina nel serbatorio e infatti conquistava subito il break in avvio di parziale grazie ad alcuni splendidi passanti. Vavassori però non mollava, rifiutava il 3-0 pesante e rimaneva in scia fino alla fine. Il serbo doveva servire per il match sul 5-4, risaliva con coraggio da 15-40 ma sul match-point (il quinto) si vedeva recapitare un bellissimo rovescio di Vavassori che poi dopo un lungo scambio otteneva il 5-5, costringendo l’avversario ad appoggiarsi ai teloni laterali per un principio di crampo.

Wave effettuava il sorpasso sul 6-5 ed arrivava lui stesso al match point, che però mancava mettendo una risposta di rovescio in rete. Nel tie-break decisivo che seguiva (ai 10 punti, come ricordato personalmente a entrambi i protagonisti dall’arbitro Finke, davvero bravissima durante tutta la partita), su 20 punti in ben 18 occasioni i due giocatori, entrambi sfiniti, mettevano la prima di servizio. Vavassori però riusciva comunque a fare anche serve&volley, e soprattutto a rimanere sempre avanti nel punteggio, almeno fino al 5-5.

Un passante di rovescio lungolinea straordinario mandava Kecmanovic a servire sul 7-6, ma Vavassori non mollava e lo costringeva subito dopo all’errore pareggiando il conto dei minbreak e il punteggio, ancora una volta. Un serve&volley vincente sulla seconda portava Wave al primo match point, annullato bene in pressione da Kecmanovic, che però sul 9-9 metteva lungo un rovescio concedendo il terzo match point all’italiano. Era quello buono: dopo la volée vincente, e 310 minuti di battaglia, Andrea Vavassori si sdraiava a terra a stella marina, in lacrime, prima di salutare avversario, papà e tutto il pubblico e andare a iniziare il recupero per una nuova avventura: il secondo turno in un torneo dello Slam.

UNA GRANDE OCCASIONENel suo prossimo impegno al Roland Garros Vavassori se la dovrà vedere con Gennaro Alberto Olivieri, n. 231 del ranking mondiale, anche lui passato attraverso le qualificazioni, e che nel primo turno ha sconfitto la wild card francese Mpetschi-Perricard per 6-1 al quinto set. Un’occasione d’oro, quindi, per poter sognare un traguardo prestigioso come il terzo turno al Roland Garros. Tra i due non ci sono precedenti.

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