Stefano Travaglia alza il suo quinto trofeo Challenger

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Stefano Travaglia alza il suo quinto trofeo Challenger

A Lisbona, Andrea Pellegrino si ferma invece ad un passo dal traguardo contro uno scatenato Dmitrj Popko. In terra di Spagna Cobolli si regala un’altra settimana da sogno

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Stefano Travaglia - ATP Challenger Sibiu 2021 (via Twitter, @ATPChallenger)
 

Splendida vittoria di Stefano Travaglia al Challenger 80 di Sibiu (Romania, terra battuta), al termine di una finale prima duramente contesa e poi dominata contro l’australiano Thanasi Kokkinakis (n.194 ATP). Il punteggio di 7-6(4) 6-2 descrive abbastanza bene la partita che sostanzialmente l’ascolano ha sempre avuto in pugno, anche se con l’involontaria collaborazione di Kokkinakis che sul 3-3 del primo set sciupa un’importantissima palla break tirando un passante a colpo sicuro sulla racchetta di Travaglia, completamente inerme a rete. Per poi fare anche di peggio nel tie-break quando, servendo sul 4-5, ha letteralmente buttato via un paio di palle che hanno deciso l’incontro. Infatti il secondo set è stato praticamente senza storia.

Ma l’azzurro il torneo se lo era guadagnato nei quarti contro lo slovacco Zdenek Kolar (n.148 ATP), annullando due match point sul 5-6 del terzo set, per non parlare della semifinale contro l’indiano Sumit Nagal, dove ha prevalso 6-4 0-6 6-0 al termine di un’ora e quaranta di montagne russe. Per Travaglia è la quinta vittoria Challenger in carriera, ma soprattutto è un bel ricostituente per la sua classifica, molto peggiorata in questi ultimi mesi, che ora lo vede risalire al n.89 ATP, garantendogli in pratica il tabellone principale ai prossimi AO (106 i punti di vantaggio sul fatidico numero 104). È stata quindi premiata la sua scelta di sporcarsi le mani al piano di sotto, piuttosto che giocarsi la carta delle qualificazioni nei tornei americani, come gli avevano suggerito in molti. Adesso cercherà la replica in quel di Napoli, dove partirà ancora con la testa di serie n.1.

Al Challenger 80 di Lisbona (terra battuta) Andrea Pellegrino, dopo una settimana fantastica in cui ha riscattato in pieno le prestazioni opache degli ultimi mesi, arriva un po’ scarico alla finale e cede piuttosto nettamente (6-2 6-4) al forte kazako Dmitry Pokpo (n.187 ATP). A discolpa del pugliese c’è da dire che si è giocato su un campo ai limiti della praticabilità, trasformato dalla pioggia in una specie di pantano su cui i giocatori, nonostante i ripetuti interventi degli organizzatori, continuavano a scivolare come pattinatori su ghiaccio. Sul match poco da dire perché le statistiche sono quanto mai eloquenti: l’83% di punti sulla prima per il kazako contro il 53% dell’azzurro e quattro break contro uno solo non necessitano di ulteriori spiegazioni. E mentre Popko festeggia il suo primo Challenger (dopo le finali di Simkent 2019 e Praga 2021) Pellegrino si consola col nuovo best al n.228 ATP e con una condizione ritrovata che lascia ben sperare per il finale di stagione, a partire proprio dai due imminenti Challenger di Napoli.

Un ottimo Flavio Cobolli si ferma in semifinale al Challenger 80 di Murcia (terra battuta), battuto solo dal forte olandese Tallon Griekspoor (n.131 ATP). L’azzurro non solo continua a lambire il gradino più alto del podio (finali a Roma e Barletta) ma migliora ulteriormente il proprio best ranking al n.243 e vince pure il torneo di doppio in coppia con Raul Brancaccio. Davvero un’altra settimana indimenticabile per il teenager romano che fa quasi passare in secondo piano il successo di Griekspoor che, battendo 3-6 7-5 6-3 lo spagnolo Roberto Carballes Baena (n.88 ATP e prima testa di serie), si aggiudica il suo quarto Challenger stagionale.

Al Challenger 125 di Orleans (cemento indoor), si sono persi prematuramente per strada i tre maggiori favoriti del torneo: Richard Gasquet, Benjamin Bonzi e Holger Rune. Il primo perché banalmente il suo fisico non può più permettersi tre incontri consecutivi, il secondo forse un po’ scarico dopo una stagione trionfale (sei vittorie Challenger) e il giovane danese probabilmente distratto dalla wild card appena ricevuta al Master 1000 di Indian Wells. Facile che stesse già pensando ai biglietti aerei. In finale è così arrivato lo svizzero di origine finlandese Henri Laaksonen (n.118 ATP) che ha superato senza particolari patemi l’austriaco Denis Novak (n.121 ATP) 6-1 2-6 6-2. Per il numero tre di Svizzera (ma ricordiamo che i primi due hanno già presentato le pratiche per la pensione) è la sesta vittoria nel circuito Challenger che sancisce anche il suo rientro in top 100, precisamente al n.98, a cinque sole posizioni dal suo best.

Si giocava anche in sudamerica e precisamente al Challenger 80 di Lima (Perù, terra battuta) dove in finale il boliviano Hugo Dellien (n.140 ATP) ha prevalso sull’argentino Camilo Ugo Carabelli (n.245 ATP) col punteggio di 6-3 7-5. Per Dellien è la sesta vittoria Challenger in carriera, a oltre due anni dall’ultimo successo di Milano nel giugno 2019.

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