Numeri: la folle corsa per Torino entra nel vivo, Hurkacz teme l'assalto di Sinner e Norrie

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Numeri: la folle corsa per Torino entra nel vivo, Hurkacz teme l’assalto di Sinner e Norrie

La vittoria di Jannik ad Anversa e l’eliminazione immediata del polacco a Vienna, aprono la porta a un possibile sorpasso per l’ultimo posto buono per le Finals

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110 – i punti che all’inizio di questa settimana separavano Jannik Sinner dal nono posto della Race. Un piazzamento molto importante perchè è molto probabilmente l’ultimo utile -dato il sicuro forfait di Nadal, questa settimana all’ottava posizione- per partecipare da protagonista alle prossime ATP Finals, in programma a Torino dal 14 al 21 novembre prossimi.

Con sei tennisti già qualificati (l’ultimo in ordine di tempo ad avere la matematica certezza di partecipare è stato il nostro Matteo Berrettini) la corsa a quello che un tempo era chiamato Masters non riguarda in realtà solo Jannik e Hurkacz, questa settimana al nono posto della classifica che conteggia i soli risultati ottenuti da gennaio ad oggi. Quando alla chiusura della Race che indicherà gli otto tennisti che giocheranno al Pala Alpitour mancano solo quattro tornei -il Masters 1000 di Parigi Bercy in programma la settimana prossima, l’ATP 250 di Stoccolma calendarizzato tra il 7 e il 13 novembre, e, ovviamente quelli di Vienna e San Pietroburgo in corso di svolgimento sino a questa domenica- il rush finale per i due posti ancora in bilico per le ATP Finals coinvolge ragionevolmente, oltre a Hurkacz e Sinner, anche altri quattro tennisti. Casper Ruud è ovviamente quello più avvantaggiato di tutti loro: il norvegese è attualmente al settimo posto della classifica Race con 3015 punti, 60 in più di quelli di Hurkacz e 170, 175, 685 e 735 in più di -rispettivamente- Sinner, Norrie, Auger Aliassime e Karatsev. Il bottino messo da parte nei primi dieci mesi della stagione non mette però ancora Ruud a riparo da sorprese, soprattutto considerando lo scarno curriculum sul veloce indoor raccolto sinora nella sua giovane carriera. Il figlio di Christian, ex 39 ATP, al momento ha fatto molto bene soprattutto sulla terra battuta (superficie sulla quale ha raccolto ben il 70% del bottino accumulato nel 2021) e nei piccoli tornei (il 56% dei suoi 3015 punti provengono da tornei meno competitivi rispetto a Masters 1000 e Major, e del resto quest’anno ha vinto ben cinque ATP 250). Sulla bontà del rendimento del norvegese quando deve disimpegnarsi su una superficie dura in condizioni indoor ci sono però ancora dubbi da dissipare: su questa tipologia di gioco è arrivato questa settimana a Vienna non avendo ancora mai sconfitto un top 50 e avendo raggiunto solo una volta i quarti di finale. Va anche detto che la giovane età (compie 23 anni tra due mesi) gli lascia margini di miglioramento, come del resto li ha compiuti sul duro outdoor: sino alla scorsa estate aveva raccolto pochissimi buoni risultati anche sul cemento all’aperto, dove invece il mese scorso si è imposto nell’ATP 250 di San Diego, ottenendo più in generale nelle ultime settimane vittorie su buonissimi giocatori come Schwartzman, Norrie, Dimitrov, Sonego e Opelka.
La bella vittoria ottenuta nel primo turno di Vienna contro un giocatore in forma e insidioso come Harris, 38 ATP, conferma proprio come i dati sul norvegese siano indicativi sino a un certo punto, in quanto Casper è ancora tennista in piena evoluzione professionale.

Dubbi analoghi a quelli di Ruud coinvolgono anche il recentissimo vincitore di Indian Wells, Cameron Norrie: il britannico, che ha già compiuto 26 anni, tra i tennisti in corsa per le ATP Finals è quello che ha vinto più partite stagionali, ben 52, ma è anche l’unico a non aver mai raggiunto in carriera la seconda settimana in un torneo del Grande Slam. Con il collega norvegese ha in comune un curriculum molto modesto sulla tipologia di campi che faranno da scenario al finale della stagione tennistica: Norrie è arrivato a Vienna avendo solo in un caso battuto un top 50 giocando sul veloce indoor (lo ha fatto contro Basilashvili a Rotterdam lo scorso inverno) e avendo conquistato in appena una circostanza i quarti in un torneo ATP giocato in tali condizioni. Come le altissime motivazioni e la grande fiducia nel proprio rendimento possano però contare tanto nel tennis è dimostrato, analogamente a quanto fatto nel torneo austriaco da Ruud, anche dalla vittoria non banale di Norrie nel primo turno dell’ Erste Bank Open, ottenuta ai danni di Fucsovics, 39 ATP.
Considerata la sua classifica, il buon vantaggio sugli inseguitori e il modesto pedigree sui campi indoor di alcuni suoi rivali nella corsa per Torino, alla vigilia dell’ATP 500 di Vienna Hurkacz sembrava avere ottime possibilità di scendere in campo davanti al pubblico del Pala Alpitour: il polacco aveva dimostrato di essere in forma e di sapersi ben disimpegnare nelle condizioni in cui si giocherà da qui a fine stagione (un mese fa ha vinto l’ATP 250 di Metz). La sconfitta subita in questi giorni al primo turno di Vienna contro Murray, però, oltre che costituire una occasione sprecata, potrebbe costargli una amara rimonta.

Il dettaglio della Race 2021: sei giocatori per due posti

Il primo ad approfittarne, come sperano tanti appassionati italiani, potrebbe essere Jannik Sinner: l’altoatesino, che con il successo ad Anversa in finale su Schwartzman a 20 anni e due mesi ha già vinto 5 titoli (come sinora fatto da Berrettini e come vinto in tutta la carriera da Barazzutti) e insegue a 6 Bertolucci, a 9 Fognini e a 10 Panatta, in una particolare classifica di soli tennisti italiani che non distingue l’importanza e difficoltà dei tornei vinti e considera il numero dei titoli conquistati nei soli tornei giocati nell’Era Open (solo per tale ragione non menzioniamo, ad esempio, gli svariati successi del grande Nicola Pietrangeli). Tra i giocatori in lizza per giocare le ATP Finals Jannik -l’unico assieme a Ruud a far provenire oltre la metà dei suoi punti dai tornei più “piccoli”- è probabilmente il tennista con le caratteristiche tecniche che meglio si adattano ai campi indoor: nelle ultime 52 settimane in questo tipo di condizioni ha conquistato due volte il titolo a Sofia e la scorsa settimana, come già detto, si è imposto ad Anversa. Non a caso un quinto del suo bottino arriva da tornei giocati sul duro in impianti al coperto, tipologia di condizione di gioco sulla quale ha ottenuto la prima vittoria della carriera contro un top 10 (Goffin a Rotterdam nel febbraio 2020) e dove conta, pur avendo giocato meno tornei che su altre superfici, ben tre delle nove vittorie archiviate contro colleghi con una classifica tra l’undicesima e la ventesima posizione del ranking ATP.

Chi potrebbe essere autore di una clamorosa rimonta nella corsa alle ATP Finals, disponendo del tennis adatto e di un rispettabilissimo pedigree su questo tipo di campi, è un altro Next Gen come Jannik, il canadese Felix Auger Aliassime, anche lui in tabellone nell’ATP 500 di Vienna.Il 21enne tennista nato a Montreal, unico tra quelli che lottano per giocare a Torino ad aver accumulato nel 2021 oltre la metà dei suoi punti nei tornei del Grande Slam, ha ottenuto tre delle otto finali (come noto, tutte perse) raggiunte in carriera sul veloce indoor, sebbene curiosamente in queste condizioni non abbia raccolto nessuno dei 2330 punti conquistati da gennaio ad oggi.
Ancora più risicate di quelle di Auger Aliassime, infine, risultano essere le chance di Karatsev, la vera sorpresa del 2021, stagione iniziata da 112 ATP e che lo ha visto emergere sino ad arrivare all’attuale 19°posto del ranking ATP, piazzamento ottenuto soprattutto grazie alle semifinali conquistate agli Australian Open (partendo dalle quali), alla vittoria dell’ATP 500 di Dubai e al titolo conquistato la scorsa settimana a Mosca, che ha interrotto una serie negativa di tredici tornei nel corso dei quali non aveva mai vinto tre partite di fila. Per il russo originario della Ossezia -unico tra i tennisti da noi considerati ad aver raccolto più di due terzi dei punti del 2021 nei tornei giocati sul cemento all’aperto- è ancora più difficile, rispetto ad Auger- Aliassime, sperare di essere protagonista a Torino. Non solo per i 50 punti in meno del canadese nella Race, ma perchè ha scelto di partecipare questa settimana al torneo di casa di San Pietroburgo, competizione che al vincitore offre solo 250 punti, una inezia per la rimonta da compiere per partecipare alle Finals. Il russo quasi sicuramente, per arrivare a giocare a Torino, oltre a fare benissimo questa settimana dovrebbe imporsi a Parigi Bercy, lui che nei Masters 1000 non ha mai nemmeno raggiunto i quarti di finale.

Quel che è certo è che mai come quest’anno la lotta per essere protagonisti alle ATP Finals è avvincente, in particolar modo per gli appassionati italiani che sperano di vedere -per la prima volta nella storia del torneo nato nel 1970- due loro connazionali contemporanemente protagonisti della prestigiosissima competizione.

 

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Roland Garros: vincono in rimonta Svitolina e Avanesyan. Bene Sabalenka e Kasatkina

Svitolina e Pavlyuchenkova vincono in rimonta. Sabalenka e Kasatkina avanti sul velluto. Sorprende ancora Avanesyan

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Aryna Sabalenka - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

Nel day 6 del Roland Garros 2023, gli incontri di terzo turno della parte bassa del tabellone femminile non hanno riservato grandi sorprese. Daria Kasatkina e Aryna Sabalenka vincono e convincono in due set, lasciando le briciole alle avversarie. Anastasia Pavlyuchenkova sorprende la connazionale più giovane nel derby russo, eliminando un’altra testa di serie dal torneo prima dell’inizio della seconda settimana; eliminata anche la testa di serie n. 27 Irina Camelia Begu da Karolina Muchova. Sloane Stephens conferma il periodo di crescita, riuscendo a spuntarla su Yulia Putintseva solo al terzo. Menzione d’onore per Elina Svitolina che vince con una grandiosa rimonta. Elina Avanesyan conferma l’ottima prestazione contro Bencic e in rimonta, si sbarazza di Clara Tauson.

[9] D. Kasatkina b. P. Stearns 6-0 6-1

La classe 2001 statunitense è stata letteralmente soffocata dall’intelligente trama ordita da Daria Kasatkina. Un match davvero senza storie, concluso in meno di un’ora di gioco, in cui la tennista di Togliatti ha messo in campo quello che le riesce meglio: tante palle arrotate a poche centimetri dalla linea di fondo campo da un lato all’altro del campo. Kasatkina ha messo in campo il 93% di prime di servizio: senza ricercare grande potenza, ha ottenuto l’85% dei punti. Non ha concesso neanche una palla break e messo a segno ben 14 vincenti a fronte di soli 12 errori non forzati (30 quelli dell’avversaria). Una prestazione davvero convincente che la proietta agli ottavi di finale dove troverà Elina Svitolina.

 

A. Pavlyuchenkova b. [24] A. Potapova 4-6 6-3 6-0

Derby russo e altro match deciso al terzo. Le due contendenti si somigliano: colpi potenti da fondo campo e predilezione per i punti brevi, decisi sui primi colpi di inizio scambio. Nel primo set, Potapova è decisamente più brillante ed energica: Pavlyuchenkova tenta di rompere il ritmo da fondo in cui la più giovane per il momento prevale, ricorrendo alla palla corta. Purtroppo, sul set point, all’uscita dal servizio Pavlyuchenkova decide di giocare una smorzata sul diritto della Potapova che arriva di gran carriera e piazza il vincente.

Nel secondo set, Potapova inizia a commettere qualche errore e decide di cambiare tattica, provando ad offrire palle più arrotate e profonde ma Pavlyuchenkova non ne viene per nulla infastidita, anzi. Trovando un’ottima regolarità da fondo campo, l’attuale numero 333 WTA fa il suo parziale per 6 giochi a 3. Il terzo e decisivo set è un bellissimo assolo di Pavlyuchenkova che non lascia nemmeno le briciole alla giovane connazionale e agguanta per la terza volta in carriera il quarto turno nello slam parigino. Ad attenderla, Elise Mertens.

E. Svitolina b. A. Blinkova 2-6 6-2 7-5

Ancora un match in rimonta quella vinto da Elina Svitolina contro Anna Blinkova. La nazionalità delle due contendenti ha attirato l’attenzione di molti che hanno posto l’accento più sulla mancata stretta di mano (prevedibilissima) piuttosto che sul tennis giocato. L’incontro è durato oltre due ore. Nel primo set, Svitolina parte molto male, cedendo il servizio a zero in avvio. Anche Blinkova appare un po’ contratta e restituisce immediatamente il break. L’ucraina comunque sembra in difficoltà negli spostamenti laterali, lenta a leggere la palla dell’avversaria. Cede 6 giochi a 2 in un parziale a dire il vero, brutto e condito di errori.

L’attuale numero 192 WTA, sorprendentemente, rientra in campo per il secondo set con ritrovata grinta: strappa il servizio all’avversaria, conferma faticosamente il vantaggio salvando una palla break e mette a segno il secondo break. Blinkova è ora disorientata e subisce un pesante parziale di 5 giochi a zero.

Tutto rimandato al terzo set. Nel parziale decisivo esce tutto l’agonismo e la grinta della neo-mamma Svitolina: ogni punto è una strenua lotta e alla fine, ne esce vincitrice l’ucraina che al prossimo turno affronterà un’altra russa, Kasatkina.  

[2] A. Sabalenka b. K. Rakhimova 6-2 6-2

Per la prima volta, la campionessa dell’Australian Open 2023 raggiunge il terzo turno al Roland Garros. Nel corso del primo set, fino al sesto gioco, complice una Sabalenka che commette decisamente troppi errori, la numero 82 del mondo Rakhimova riesce a contenere le accelerazioni della bielorussa. Con due doppi falli sanguinosi, Rakhimova apre la strada a Sabalenka che non si fa pregare due volte e allunga 4-2. Ora Sabalenka inizia a colpire con più decisione e soprattutto riesce a trovare sempre il campo: con il secondo break mette in cassaforte il primo parziale.

Nel secondo set, la numero 2 del mondo parte benissimo mettendo a segno il break in apertura che la manda avanti 2 giochi a 0. Rakhimova non trova la soluzione per contenere una straripante Sabalenka; concede qualcosa la bielorussa che si disunisce durante il settimo gioco, il più lungo dell’incontro, durato quasi otto minuti. In poco più di un’ora, Sabalenka chiude con un doppio 6-2 e per agli ottavi ci sarà Sloane Stephens.

S. Stephens b. Y. Putintseva 6-3 3-6 6-2

Partita dai cento volti quella sul Suzanne Lenglen tra Sloane Stephens, tornata alla vittoria a Saint-Malo e semifinalista a Rabat la scorsa settimana e la sempre ostica Yulia Putintseva. La statunitense è in un buon momento e cerca in questo secondo Slam stagionale, la conferma di una ritrovata serenità nel rettangolo da gioco. La finalista del Roland Garros 2018 aveva convinto nei primi due turni e anche nel primo set contro la kazaka, sembra essere tornata quella di un tempo.

È comunque un match molto tirato con tanti game ai vantaggi. Stephens è più lucida nei momenti decisivi ma non sorprende il rapido ribaltamento della situazione. Nel secondo parziale, Putintseva va in fuga 5 giochi a zero e nonostante un set point annullato da Stephens nel sesto gioco e un accenno di tentativo di rimonta, il set è ormai compromesso.

L’inizio del parziale decisivo si mette male per Stephens che perde immediamente il suo turno di servizio; Putintseva inizia però a mostrare qualche segnale di affaticamento muscolare. Restituisce il break appena conquistato e sul 2-1 in favore della statunitense, la kazaka chiede il Medical Time Out per un fastidio alla coscia destra che viene vistosamente fasciata. Dopo 2 ore e 20 di gioco, si aggiudica la sfida Stephens, chiamata alla difficile sfida a Sabalenka.

[Q] E. Avanesyan b. C. Tauson 3-6 6-1 7-5

Continua a stupire Elina Avanesyan. Numero 134 WTA e proveniente dalle qualificazioni, è alla sua seconda partecipazione al tabellone principale di un torneo dello Slam e ha già conquistato gli ottavi di finale. Una cavalcata decisamente inaspettata per tutti. Guardando il primo set di oggi, sembrava un sogno destinato a infrangersi sulle corde della racchetta della danese Clara Tauson. Invece, Elina, è rimasta agganciata a un secondo set oggettivamente brutto dove il servizio è stato più che altro un elemento a favore della giocatrice in risposta. Un dramma il terzo set: chiamata a servire per chiudere in vantaggio 5-3, la giovane russa ha tremato e ha finito per cedere il servizio. Tauson comunque ci ha messo del suo, concedendo un match point nel successivo turno di servizio; l’occasione mancata poteva essere fatale per Avanesyan che però, due game più tardi, sfrutta il secondo match point concesso da un’altalenante Tauson. Si regala così il suo primo ottavo Slam in carriera.

K. Muchova b. [27] I.C. Begu 6-3 6-2

Se qualcuno avesse ancora dei dubbi, Karolina Muchova è tornata. Costretta lontano dai campi per un pesante infortunio, negli ultimi tornei è ormai una mina vagante. Ancora sprovvista di una classifica che le permette di avere la testa di seria, la ceca sta giocando ormai da mesi ad un ottimo livello e non sono poche le tenniste cadute sotto i suoi colpi. Sulla terra si adatta perfettamente e se n’è accorta anche Begu. Ultimo match del giorno sul Simonne-Mathieu, Muchova ha dominato il primo set, conquistato con un break maturato nell’ottavo gioco. Nel secondo, per la ceca un piccolo giro a vuoto nel sesto game in cui ha restituito all’avversaria uno dei due break, non ha compromesso in alcun modo il controllo del match: ripresasi immediatamente indietro il break, in un’ora e 34 minuti ha rispedito la rumena negli spogliatoi. Al prossimo turno troverà Avanesyan.

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Intervento chirurgico per Rafa Nadal

Venerdì pomeriggio, il 22 volte campione Slam è stato operato in artroscopia al muscolo ileopsoas dal dottor Cotorro. Sabato mattina i dettagli

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Rafael Nadal - Australian Open 2023 (foto: twitter @usopen)

Tramite il suo team, Rafa Nadal ha comunicato che nel pomeriggio di venerdì si è sottoposto a un intervento in artroscopia. Lo scopo era quello di riesaminare la lesione al muscolo ileopsoas sinistro. L’operazione è stata eseguita dal medico di fiducia di Rafa, il dottor Ángel Cotorro.

Il campione maiorchino non gioca da quando si era infortunato all’Australian Open e, dopo aver ripetutamente rinviato il rientro, il 18 maggio scorso aveva annunciato la rinuncia al Roland Garros e una pausa di diversi mesi prima della sua ultima stagione. Sabato mattina sarà ancora lui stesso a spiegare nei dettagli l’esito dell’operazione.

 

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Roland Garros, Musetti: “Un periodo no può capitare, l’importante è uscirne. Ora voglio cavalcare l’onda”

Lorenzo Musetti soddisfatto dopo la vittoria contro Norrie, analizza il suo momento, la sua crescita e la probabile sfida con Alcaraz

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Lorenzo Musetti– Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo

D. E stata la miglior partita della tua stagione?

“Probabilmente si, ho espresso il miglior tennis anche tenendo conto del valore del mio avversario. Io credo che sia una conferma del buon periodo che sto vivendo, delle sensazioni che sto avendo in campo, sto trovando grande continuità. Partire subito bene mi mette tranquillità e la toglie al mio avversario. Credo che Cameron si sia trovato in una situazione molto scomoda, è stato bravo a reagire nel terzo, ma in ogni caso queste due mie ultime partite sono quelle più iconiche sinora della mia stagione sulla terra”.

D. Antonio Garofalo ( Ubitennis): Ho visto che ad un certo punto della partita hai variato ritmo, hai alzato molto le traiettorie. Era una cosa dovuta alle palline e alla lentezza del campo o una scelta per mettere in difficoltà il tuo avversario che avevi preparato?

 

“Penso che Norrie sia un giocatore molto bravo quando colpisce all’altezza delle spalle, se trova una palla più carica e con molto spin va in difficoltà. Credo sia stata la chiave del match aver adottato questa strategia”

D. Hai detto che devi concentrarti su te stesso, ma hai dimostrato di saper adattare la strategia al tuo avversario?

“ Una cosa non esclude l’altra, ogni partita devi concentrarti preparando la partita pensando all’avversario ma cercando di imporre le mie caratteristiche e far giocare l’avversario come voglio io”

D. Vanni Gibertini ( Ubitennis): Sei arrivato a giocare le due migliori partite della stagione in un momento importante come il Roland Garros. E’ successo qualcosa che ha fatto scattare un clic o il percorso che ti ha portato qui era il percorso giusto per arrivare esattamente dove volevi?

“Non lo so, forse non lo sa nemmeno Dio ( ride). Credo che un periodo buio lo abbiamo trascorso tutti, l’importante è uscirne, con la volontà e la forza di mettersi in gioco. Ad un ragazzo giovane come me che ha ancora tante cosa da imparare può fare anche bene avere un paio di mesi in cui le cose vanno male, poi sono stato bravo a lavorare e ad allenarmi e a venirne fuori. Speriamo di cavalcare l’onda”.

D. Sei molto giovane ma hai già una buona esperienza. In questo torneo del Grande Slam ti senti come mai in passato?

” Sì, probabilmente sì, perché io sento che tutto l’equilibrio di cui ho bisogno per essere ben preparato

ad affrontare questo tipo di giocatori in questo tipo di atmosfera è completamente diverso dai normali tornei.

  
 D. Potresti giocare contro Alcaraz al prossimo turno, lo hai già battuto. Se non fosse cresciuto così velocemente magari si parlerebbe più di te, come vedi questa partita?
 "E' il primo ada ver aperto una strada. ha vinto un torneo del Grande Slam dopo i tre grandi, quindi penso che sia una specie di ispirazione per noi, per me, Holger, Jannik e chiunque altro è dietro di lui, e cerca di spingerlo via e ci prova avvicinarsi. Quindi penso che la partita di Amburgo mi abbia dato molto fiducia. Quindi penso che ci divertiremo e godremo la nostra partita"
 D. Due anni fa hai affrontato Novak, ora probabilmente Alcaraz. Come sei cambiato in due anni?
 "Due anni fa è stata la mia prima apparizione nel Grande Slam, era tutto nuovo. Se mi chiedi se mi sento diverso rispetto a due anni fa, io dico si. Mi vedo più maturo, con più esperienza, con molte, molte più partite, vittorie, sconfitte che mi hanno aiutato ad affrontare la vita e come giocatore in un certo modo e in un modo migliore. Quindi direi sicuramente che sono sicuramente più preparato di quanto ero con Nole, ma questo non significa che andrò in campo e vincerò facile.  Ma sento di poter gestire meglio tutte le cose intorno a me la prossima partita" 

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