Sinner: "Tiafoe è andato oltre i limiti dello show, avrei dovuto farmi sentire con l'arbitro"

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Sinner: “Tiafoe è andato oltre i limiti dello show, avrei dovuto farmi sentire con l’arbitro”

Jannik profondamente deluso dopo la clamorosa rimonta subita Tiafoe: “Devo imparare a conoscere me stesso ma non sono il tipo che spacca racchette”

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Jannik Sinner (ITA) - Vienna 2021 (© e-motion/Bildagentur Zolles KG/Martin Steiger)
 

Jannik Sinner fa fatica a digerire la sconfitta maturata contro Frances Tiafoe in semifinale all’Erste Bank Open di Vienna: non solo per aver sprecato un vantaggio di 6-3 5-2 ma anche e soprattutto per come il suo avversario si è comportato in campo nel tentativo di ottenere il sostegno del pubblico quando il match sembrava ormai compromesso. Jannik non è si è nascosto dietro al politicamente corretto in sala stampa:
“Quando ho servito per il match ho commesso un errore di rovescio che non dovevo commettere sul 15-0 e poi dopo è cominciato il suo show ma credo che ci siano dei limiti e che lui oggi li abbia superati.

Poi è andato più in dettaglio sulla condotta dell’americano:

Più di una volta ho dovuto aspettare ben oltre i 25 secondi perché lui era sdraiato per terra oppure faceva spettacolo con il pubblico. Sarei potuto andare a dire qualcosa all’arbitro o direttamente a lui ma non sapevo bene cosa fare, mi servirà di esperienza. Nel terzo set mi ha anche tirato addosso due o tre volte oppure mi parlava quando ci incrociavamo ai cambi di campo. Lui da un certo punto di vista è stato bravo perchè ha trovato un modo di girarla, io non sono stato capace di reagire. Sul piano del tennis c’era poco da dire, ero un livello sopra rispetto a lui 6-3 5-2, poi è cambiato tutto. Certo se avessi tenuto quel servizio sul 5-3 a quest’ora non staremmo neanche parlando di come si è comportato lui.

Sulla gestione della rabbia nel momento di svolta del match:

“Sicuramente è una situazione che si ripeterà molte altre volte nella mia carriera e che devo ancora imparare a gestire, avendo vent’anni. Di certo io non sono proprio il tipo che spacca racchette o altro: c’è tanta gente che una racchetta non se la può permettere ed è l’attrezzo che ci permette di fare il nostro lavoro. Senza racchetta, non potremmo giocare. Ma come ho detto, forse avrei dovuto dire qualcosa a lui o al giudice di sedia”.

Sulla Race per le ATP Finals di Torino:
“Certo, è bello essere ottavi ma oggi ho lasciato giù più di 100 punti che sarebbero stati importanti. A Bercy ci sarà grandissima tensione per tutti quelli che sono in corsa quindi una vittoria oggi sarebbe stata davvero molto pesante. Vedremo ora cosa succederà

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