Serve&volley come se non ci fosse un domani, una bella sassata per prima battuta, da sinistra preferibilmente alla T, lo slice di rovescio che è una rasoiata profonda, il dritto carico seppur non devastante per una palla dal lato destro completamente diversa. È questo l’Andrea Vavassori che, superate le qualificazioni allo Stockholm Open, centra la sua prima vittoria ATP in singolare al primo tentativo con un 6-3 6-4 in ottantuno minuti. A farne le spese è un altro qualificato, il russo Pavel Kotov, n. 271 del ranking, che invece rimane ancora a secco dopo questa sua terza apparizione nel Tour. 289° in singolare, Andrea è n. 69 in doppio (best ranking), specialità che quest’anno lo ha visto fra gli altri a fianco di Lorenzo Sonego e Dustin Brown.

Entrambi rispondono molto vicini alla linea di fondo, addirittura con i piedi dentro al campo sulla seconda battuta, posizione che nel secondo set Kotov avanzerà decisamente. La copertura della rete e i colpi al volo di Vavassori sono ottimi, come pure i riflessi che in diverse circostanze, sui passanti ravvicinati al corpo, salvano qualcosa più del semplice punto. Il miglior tennista in attività a scrostarsi il feltro dai lacci delle scarpe se pizzicato dietro la linea del servizio è forse Mischa Zverev – quando ha voglia di giocare, almeno – ma il ventiseienne piemontese dà sfoggio del suo estro in quelle complicate situazioni con qualche demi-volée tutt’altro che banale.

Dirige i suoi colpi distribuendoli equamente fra lato destro e sinistro dell’avversario e i suoi turni di battuta volano via veloci, mentre Kotov, che invece mira con maggiore frequenza verso il rovescio del nostro, ha dovuto salvare una palla break nel secondo game. Andrea ha una gran voglia di volleare, visto che si permette pure di andare a prendere una risposta in contenimento che stava svolazzando oltre la riga laterale. All’ottavo game, un nastro fortunato dopo essersi aperto il campo e un errore del moscovita gli offrono una doppia opportunità di allungare, prontamente sfruttata. Con il 71% di prime in campo e appena quattro punti persi complessivamente in battuta, il 191 cm di Torino sigilla il parziale 6-3.

Qualche prima in meno nel secondo set, Kotov reagisce, trova più continuità e precisione in risposta e nei passanti già al secondo game guadagnandosi la sua prima (e unica) palla break del match; la volée di rovescio è elegante, tesa, profonda, troppo perfetta insomma, e consente il bel recupero russo in lob che tiene vivo lo scambio fino all’errore azzurro. Una raccattapalle entra in campo pensando che il punto sia finito sulla drop volley di Vavassori, raggiunta invece da Pavel che viene salvato dall’inevitabile let chiamato dall’arbitra; la replica del nostro all’episodio si limita a due secondi di mani sui fianchi (non come Troicki contro Murray dieci anni fa a Parigi, per dire) e, riproposto lo stesso colpo però migliore, accorcia sull’1-3.

Kotov azzarda una volée smorzata con l’atteggiamento di chi dice “la so fare anch’io” ma gli rimane sul nastro. Anche se poi piazza un passante di tutto rispetto, quel punto perso con leggerezza si riverbera in tutta la sua insostenibile gravità e, al secondo vantaggio esterno dopo il drittone azzurro che lo trafigge, accartoccia un dritto (non certo il primo) mandando Andrea a servire per chiudere. Ostentando una sicurezza invidiabile essendo la sua prima volta a questo livello, Vavassori completa agevolmente la missione, strappando così il biglietto per il secondo turno contro Denis Shapovalov.

ATP Stoccolma, i risultati di lunedì 9 novembre
[8] F. Tiafoe b. (WC) E. Ymer 6-4 7-6
(LL) J. Kovalik b. P. Gojowczyk 6-7 6-4 7-5
(Q) A. Vavassori b. (Q) P. Kotov 6-3 6-4
F. Krajinovic b. (Q) D. Istomin 6-4 6-2

Il tabellone completo dell’ATP 250 di Stoccolma