Flash
WTA Awards 2021, annunciate le vincitrici: Ashleigh Barty giocatrice dell’anno
Doppio successo per Barbora Krejcikova: miglior doppista con Siniakova e singolarista più migliorata. Premiate anche Raducanu e Suarez Navarro

Da St. Petersburg in Florida, sede del quartier generale della Women’s Tennis Association, arriva l’annuncio delle vincitrici dei WTA Awards 2021, i premi riservati alle migliori tenniste del Tour, suddivisi in cinque categorie. Migliore giocatrice dell’anno è la numero 1 del mondo Ashleigh Barty, premiata con il prestigioso riconoscimento già ottenuto nel 2019. Durante questa stagione, la venticinquenne di Ipswich ha vinto a Wimbledon il suo secondo titolo Slam dopo il trionfo al Roland Garros 2019. Ha inoltre alzato il trofeo a Miami dov’era campionessa uscente, a Cincinnati, allo Yarra Valley Classic e a Stoccarda. Prima anche nella Race, ha chiuso al primo posto la classifica per il terzo anno consecutivo – nel 2020 praticamente senza giocare, ma quelle erano le regole.
Dalla regina alle regine: le ceche Katerina Siniakova e Barbora Krejcikova vincono il premio per il doppio dell’anno. Rispettivamente numero 1 e 2 del ranking di specialità e prima coppia nella Race. Anche per loro si tratta di una seconda volta dopo il riconoscimento del 2018. Nel palmarès stagionale di Barbora e Katerina spiccano i titoli del Roland Garros e delle WTA Finals di Guadalajara, oltre alla medaglia d’oro olimpica.
Tocca adesso alla giocatrice più migliorata dell’anno, premio destinato alla tennista che “finisce l’anno in Top 50 dopo aver dimostrato significativi miglioramenti nell’arco della stagione”: è Barbora Krejcikova che, oltre a essersi fatta valere in doppio, in singolare ha alzato tre trofei, i primi della carriera. Protagonista dell’accoppiata vincente singolo/doppio al Roland Garros, ha vinto anche i tornei di Strasburgo e Praga. Più che in Top 50, Barbora ha chiuso l’anno in Top 5, dopo aver toccato persino la terza posizione in classifica.
Suona meglio in inglese, ma lo traduciamo comunque: il premio per la nuova arrivata del 2021 va a Emma Raducanu. Newcomer of the Year, “colei che è entrata in Top 100 e/o ha conseguito risultati degni di nota”; quindi, considerando che aveva finito il 2020 al 343° posto mentre ora è al 19° e che ha vinto lo US Open con una straordinaria cavalcata iniziata dalle qualificazioni, possiamo affermare che ha soddisfatto – e pure ampiamente – entrambe le condizioni, in barba alla possibilità ammessa da quel “e/o”. Inoltre, in Church Road, è stata la più giovane tennista britannica a raggiungere gli ottavi nella storia di Wimbledon. Come se non bastasse, in ottobre a Cluj-Napoca ha addirittura vinto il suo primo incontro in un torneo WTA.
Ultima nell’elenco delle categorie ma certo non nei cuori degli appassionati è Carla Suarez Navarro, premiata come Comeback Player of the Year, tennista al rientro dopo che la sua classifica era precipitata a causa di infortuni o motivi personali. Un ritorno particolarmente gradito, non solo perché una delle atlete più sportive e corrette del circuito, ma perché la scorsa stagione, quella in cui aveva programmato il ritiro, è stata interrotta dalla pandemia prima e dal linfoma di Hodgkin poi. La volontà di guarire e tornare a giocare per essere ricordata sul campo e “non in un letto di ospedale” è stata premiata e Carlita ha impugnato la racchetta a Parigi, Wimbledon, Olimpiadi, US Open e in Billie Jean King Cup.
Flash
Roland Garros, Sabalenka risponde solo a pochi giornalisti: “Mercoledì non mi sono sentita al sicuro in conferenza stampa”
Il Roland Garros ha permesso ad Aryna Sabalenka di limitare le presenze al suo incontro con la stampa. “Devo proteggere la mia salute mentale”

Non mancherà certo di far parlare la decisione presa da Aryna Sabalenka sabato dopo la sua vittoria al terzo turno del Roland Garros. La giocatrice bielorussa, n. 2 del seeding, dopo aver battuto piuttosto facilmente la russa Rakhimova per 6-2, 6-2, non ha svolto la sua tradizionale conferenza stampa post-partita come reazione a quanto accaduto due giorni prima durante il suo ultimo incontro con la stampa.
In quell’occasione, dopo il suo match di secondo turno, le erano state poste due domande a proposito del suo sostegno dimostrato durante alcune apparizioni pubbliche al dittatore bielorusso Alexander Lukashenko e sulla sua posizione in relazione al conflitto in corso in Ucraina. Sabalenka si è rifiutata di commentare a quelle domande in quella occasione, ma l’episodio apparentemente l’ha fatta sentire “non al sicuro” durante la conferenza stampa, e di conseguenza venerdì pomeriggio dopo il suo match di terzo turno ha risposto ad alcune domande davanti a un ristretto gruppo di giornalisti invece di partecipare alla solita sessione “plenaria” alla quale tutti i reporter accreditati al torneo possono prendere parte.
“So che mi può capitare di dover rispondere a domande di carattere politico e non necessariamente riguardanti il mio tennis – ha detto venerdì pomeriggio – Nel corso degli ultimi mesi ho risposto a queste domande e sono stata molto chiara a proposito di quello che penso e di quello che provo. Non ho alcun problema a rispondere a queste domande, e so che fa parte del mio lavoro, ma mercoledì scorso non mi sono sentita al sicuro durante la conferenza stampa”.
“Dovrei essere in grado di sentirmi al sicuro davanti ai giornalisti durante la conferenza stampa, e per salvaguardare la mia salute mentale ho deciso di rimuovermi da questa situazione oggi, e il torneo ha supportato questa decisione. Le ultime giornate non sono state semplici e ora vorrei concentrarmi solamente sul mio tennis qui a Parigi”.
Qualcuno sicuramente ricorderà come durante il Roland Garros 2021 Naomi Osaka annunciò prima del torneo che non avrebbe partecipato ad alcuna conferenza stampa nel corso dell’evento, e in quel caso venne multata $15.000 per il rifiuto di parlare con la stampa dopo il suo primo turno, ma poi si ritirò dal torneo, scusandosi poi per il suo comportamento qualche mese più tardi.
In quel caso il torneo non fece alcuna concessione alla giocatrice nipponica, mentre in questo caso le richieste di Sabalenka sono state accomodate per mettere l’atleta bielorussa nelle migliori condizioni possibili e per salvaguardare la sua salute mentale. Non è stata messa di fronte alla scelta di pagare la multa oppure affrontare tutti i giornalisti e le è stata data la chance di parlare solamente a un piccolo gruppo di reporter che evidentemente non avrebbero posto domande “scomode”.
La faccenda fa sorgere qualche domanda: è giusto “filtrare” i giornalisti presenti alla conferenza stampa per evitare che vengano toccati certi argomenti? Per fortuna la salute mentale è ormai considerata come una cosa seria, ma esiste il rischio che questa wild card venga utilizzata con un po’ troppa facilità, sminuendone il significato? E se un’altra giocatrice avesse espresso lo stesso disagio, sarebbe stata accomodata oppure questo trattamento è stato permesso a Sabalenka solo in virtù del suo rango di n. 2 del mondo?
Flash
Roland Garros, Sonego: “L’esperienza degli Slam passati mi ha aiutato nella rimonta”
Le parole di Lorenzo Sonego dopo la rimonta contro Andrey Rublev

D. Hai detto che stai giocando un match dell’anno, ma forse anche forse anche della carriera. C’è qualcosa dietro questo momento di di così?
Devo dire che sicuramente le esperienze in tutti gli Slam, le partite, anche soprattutto quelle perse negli altri anni, mi hanno aiutato a crederci. E nonostante 6-0 nel secondo set, non era facile rientrare in campo poi con la giusta determinazione. Però ce l’ho fatta e ho creduto di potercela fare, quindi sono molto contento di come sto gestendo anche queste difficoltà.
D: Vorrei onorare la rispettabilissima categoria di tennisti ‘cazzuti’. Secondo me tu sei parte di questa categoria e oggi forse era una sfida per la top 10 in questa categoria. Hai coltivato questa tua, questo tuo modo di essere in campo hai oppure ti viene naturale?
No, sono son nato abbastanza così. Ehm, mi piace proprio la lotta, essere in quella situazione lì e tirarmi fuori dalle difficoltà. Mi piace proprio essere arrivare in quella situazione lì è più sono in difficoltà, più trovo qualcosa che mi dà energia e mi dà voglia di stare in campo. Sono sempre stato così, cazzuto, mi piace essere.
D: Tu hai detto prima ‘sono riuscito a ritornare in campo con la determinazione nonostante il 6 0’. Dov’è che hai trovato la forza mentale, cioè lavorato sopra, prima dell’incontro, che non è facile dopo un 60 ripartire, poi dal break la partita è cambiata.
No, volevo dire che anche guardando anche le altre partite, è successo anche in passato, che qualcuno ha preso 6 0 poi riuscito a vincere queste partite, quindi non è qualcosa di nuovo. Ovviamente mi posso aspettare di essere due sotto con Rublev e ho dovuto fare il mio massimo e giocare da una grandissima partita per portarla poi a casa, quindi sono stato bravo a reagire p, poi a mantenere quella a quel livello perché non era facile anche al quinto set continuare a mantenerlo. E sono molto contento.
D: Nei primi due set, da quello che ho contato io, 9 dei 18 game sono finiti a 30, quindi alla fine non c’era un’enorme differenza a livello di gioco. Era la stessa cosa che sentivi anche tu, oppure credi che il click tra il secondo e il terzo set sia stato mentale?
Sì, infatti è una cosa che mi ha dato fiducia e sapevo che bastava poco per poterla ribaltare, cioè mi sentivo molto vicino a lui e mi sentivo di poterlo breakkare più volte e quello mi è servito per avere quella fiducia che poi mi è servita negli altri tre set.
D: E poi un’altra cosa, se potessi scegliere un campo su cui giocare la prossima partita, quale sceglieresti?
Diciamo che tutti i campi sono speciali, e più vai avanti più giochi su campi, sempre più belli. Quindi di sicuro è una bella esperienza, nel mio caso tutti questi campi. Oggi c’era un un’atmosfera incredibile in quel campo, quindi sarebbero rigiocare lì, o anche sulle Chatrier.
D: Oggi sul campo hai detto di aver pensato a divertirti durante la partita. Ieri Jannik invece ha detto che forse il problema è che non si stava divertendo. Si sentono spesso questi ragionamenti ultimamente, forse perché il tennis è diventato molto faticoso, ci sono molte cose anche fuori dal campo, molte pressioni, allora alla fine la cosa che fa la differenza e dire beh ‘vabbè insomma sono qua me la me la gioco, mi diverto e sono contento di stare qui e di fare questa cosa.’
Ovvio che godersela in un vantaggio. Io cerco di godermi ogni partita, però non mi è facile perché poi entri in campo e ci sono delle pressioni di diverse ogni volta e un avversario che ti mette in difficoltà. Magari ci sono dei giorni dove non trovi soluzioni e ce la metti tutta lo stesso e non riesci a trovare sorriso, perché magari l’avversario non te lo permette o perché è una giornata storta. È facile dirlo prima o dopo, ma quando sei durante il match trovare il match non è semplice, non te lo puoi imporre, ti deve venire naturale ed è importante cercare di godersi di più queste situazioni.
Flash
Roland Garros, day 6, Scanagatta: “Sonego strepitoso, Khachanov alla portata. Per Tartarini, Musetti può battere anche Alcaraz”
Il direttore di Ubitennis commenta la giornata parigina del terzo turno che ha registrato le vittorie di Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego, mentre Fabio Fognini, limitato da un infortunio, si è arreso al quinto set