ITALIA – FRANCIA 3-0
J. Sinner (ITA) b. A. Rinderknech (FRA) 6-3 7-6(3)
Sydney è molto lontana da Lione. Geograficamente non ci sono dubbi; tennisticamente si poteva pensare che quella vittoria a sorpresa la primavera scorsa sulla terra francese bagnaticcia avrebbe comunque potuto dare ad Arthur Rinderknech (n. 58 ATP) quella fiducia nei propri mezzi che avrebbero potuto aiutarlo a portare a casa la sorpresa. E invece Jannik Sinner ha fatto valere la sua maggiore caratura, quasi dominando il primo set nonostante la differenza nel punteggio alla fine sia stata un solo break, ottenuto al terzo gioco grazie a un doppio fallo finale del francese, ma in tutti i suoi game di battuta Rinderknech ha sempre fatto molta fatica a reggere il ritmo di Sinner.
“Purtroppo nel secondo set ho calato un po’ l’intensità e questa cosa mi ha messo nei guai,” ha detto Jannik nell’intervista in campo post-gara. Infatti un paio di gratuiti nel secondo game hanno causato il break, l’unico da lui subito nel match, che lo ha fatto precipitare prima 0-3 e poi 1-4 nel punteggio. Rinderknech ha continuato a giocare il suo tennis aggressivo alla ricerca della rete, specialmente sulla sua battuta, per togliersi dal ritmo da fondocampo imposto da Sinner.
L’altoatesino è però riuscito a riprendere il set, agguantando il controbreak anche grazie a un nastro particolarmente beffardo, rimettendosi in carreggiata sul 4-4 e portando il set al tie-break, poi vinto con grande autorità per 7 punti a 3.
M. Berrettini (ITA) b. U. Humbert (FRA) 6-4 7-6(6)
Ci ha pensato Matteo Berrettini a chiudere prima del doppio la pratica transalpina di questa giornata di ATP Cup. Con una prestazione al servizio degna dei suoi giorni migliori il n. 1 italiano ha superato in due set un cliente scomodo come il talentuoso mancino Ugo Humbert (n. 35 ATP) mettendo a segno il 73% di prime palle con l’85% di trasformazione. Solo 13 punti ceduti in 11 turni di battuta e nessuna palla break concessa per una giornata davvero positiva: “Sono davvero contento di come ho giocato – ha poi confermato al termine del match – sapevo di dover servire bene, lui è un giocatore difficile da affrontare, mancino, ma sono riuscito a trovare il ritmo da subito e servendo parecchi aces [18 n.d.r] è più facile perché ci si stanca di meno. Ora devo solo giocare altre partite per trovare la forma”.
Due diritti in rete consecutivi da parte di Humbert sull’1-1 hanno dato il primo break di vantaggio a Berrettini, apparso non totalmente in affanno anche nelle situazioni difensive sui palleggi prolungati. Sarebbe potuto arrivare anche un secondo break per il 5-2 pesante, ma in quel frangente il transalpino ha rimediato bene a una serie di gratuiti salvando le palle break con due vincenti.
Nel secondo set dominio totale dei servizi: 12 punti vinti dal ribattitore in 12 games, zero palle break in totale e set deciso dal tie-break nel quale Berrettini è riuscito a recuperare subito un minibreak di svantaggio preso al primo punto per colpa di uno smash molto semplice messo in corridoio. Sul 4-4 ha ricevuto in dono un doppio fallo fa Humbert che però si è riscattato immediatamente con un diritto anomalo vincente. Primo match point per Matteo sul 6-5 cancellato da una volée di diritto; il secondo è stato quello buono, suggellato dal diciottesimo ace.
M. Berrettini/J. Sinner b. F. Martin/E. Roger-Vasselin 6-3 6-7(7) 10-8
La decisione di Santopadre di mandare in campo i due singolaristi Berrettini e Sinner anche per il doppio ha permesso di soddisfare la curiosità di vedere i primi due singolaristi italiani giocare dalla stessa parte del campo. “Anche se siamo due ottimi giocatori di singolare, in doppio c’è tanto da migliorare” ha detto Sinner alla fine del match. Ed effettivamente margini di miglioramento ce ne sono, nonostante nel primo set la coppia azzurra sembrasse in grado di poter controllare la partita.
Poi, però, un calo all’inizio della seconda partita è costato l’unico break del match, subito da Sinner, costringendo gli italiani a rincorrere. Sono riusciti comunque ad arrivare al tie-break, issandosi pure a match-point sul 7-6, ma sono stati i francesi Martin e Roger-Vasselin (coppia ancora più improvvisata di quella italiana, autrice in diverse occasioni di malintesi da torneo amatoriale) ad aggiudicarsi il parziale trascinando la partita al super tie-break.
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Qui è probabilmente stata la volée messa in rete da un metro da parte di Fabrice Martin sull’8-8 che ha deciso il match, con Berrettini e Sinner che hanno poi chiuso immediatamente dopo con un bell’intervento di Jannik a rete.
Ora è tutto nelle mani della Russia: gli azzurri devono sperare che Medvedev e compagni battano i padroni di casa dell’Australia e poi sconfiggere a loro volta la Russia giovedì per poter sperare di passare il turno.