Australian Open
Australian Open, Zverev: “Mi dispiace per come si sta parlando di Djokovic. Almeno il governo francese è stato chiaro”
Intervistato dal Direttore Scanagatta e da William Weinbaum di ESPN, il N.3 ATP ha parlato nuovamente della vicenda che ha scosso l’opinione pubblica

Dopo la vittoria al primo turno degli Australian Open 2022, un’affermazione in tre set nel derby teutonico contro il connazionale Altmaier con il punteggio di 7-6(3) 6-1 7-6(1) in 2 ore e 41 minuti di match, Alexander Zverev si è presentato davanti ai giornalisti, come da rito, per la conferenza stampa post-gara. Primo quesito, invece che sulla partita appena conclusa come avrebbe voluto la prassi, sulla querelle Djokovic; motivando tale scelta con il fatto che fosse la prima volta che Zverev si presentasse davanti ai microfoni dopo la sentenza definitiva sul caso del serbo. E quindi ancora una volta il buco nero del tennis, come ha definito la questione Roberto Ferri, ha prevalso sul tennis giocato sui campi di Melbourne Park, in questo caso sulla Rod Laver Arena.
Questa la risposta del tedesco in merito alla conclusione definitiva della vicenda che ha riguardato il N.1 della classifica ATP: ”Penso di aver risposto a questo nella mia prima conferenza stampa. Penso che l’intera situazione non sia stata facile per tutti, ma per lui in particolare. Aveva il visto, poi l’hanno portato via quando è arrivato. Poi ha vinto in tribunale e gli è stato permesso di allenarsi. Infine gli è stato cancellato il visto ancora una volta ed è stato costretto a tornare in Serbia. È molto difficile dire qualcosa, è molto difficile dire le cose giuste. Il mondo intero sta parlando in modo davvero negativo di uno degli atleti più grandi che siano mai esistiti; questa è una cosa che trovo molto difficile da accettare”. Poi ha aggiunto: “Quindi penso che ci sarebbe dovuta essere chiarezza fin dall’inizio, e se lo si fa entrare allora deve rimanere nel Paese; altrimenti non si consenta l’ingresso fin da subito. Inoltre capisco la prospettiva di coloro che dicono che nessun giocatore non vaccinato dovrebbe entrare in Australia. Da quel punto di vista, allora, non sarebbe dovuto entrare e basta. Perciò credo che tutto questo dramma non sarebbe dovuto accadere; perché mi dispiace per Novak, per come le persone nel mondo adesso parlano di lui”.
Poi è stato chiesto un commento a Sascha in merito alla decisione da parte del governo francese, e più precisamente del ministro dello sport transalpino Roxana Maracineanu, di vietare l’accesso in Francia ai tennisti che non hanno ricevuto la somministrazione delle dosi vaccinali – questa scelta da parte del governo di Macron cambia le prospettive per Djokovic. Questa la risposta del N.3 del mondo:
“Almeno sono stati chiari. Prima di tutto non lo sapevo, ma grazie per avermi dato queste informazioni. Dopo questa decisione è chiaro cosa accadrà. Almeno lo stanno dicendo in anticipo, quindi va bene. Adesso lo sappiamo prima che nessun giocatore non vaccinato può giocare l’Open di Francia. Inoltre posso immaginare che non ci saranno esenzioni, e va bene così. Voglio dire, ogni Paese può decidere da solo.” Per quanto riguarda Nole: “Penso che sia giusto che tutti decidano da soli se vogliano vaccinarsi o meno. È una decisione che ti è permesso prendere, ma sono seduto qui e sto giocando il torneo. Ovviamente non c’è bisogno di parlare a tal proposito con me perché sono vaccinato. Ma se ci sono chiarimenti fin dall’inizio, è meglio per tutti. Penso che non ci saranno gli errori che sono accaduti qui con il governo francese”.
Tornando al tennis, quello giocato, che preferiamo alle aule di tribunale, Sascha Zverev affronterà ai trentaduesimi di finale il padrone di casa John Millman. Due i precedenti, tutti in favore del tedesco. Il primo e più importante si è tenuto a livello Slam, a Parigi nel 2019 con la vittoria di Alexander in cinque parziali; l’ultimo all’ATP 250 di Colonia del 2020, che vide la vittoria di Zverev a casa sua in tre set.