Australian Open, Medvedev stende Tsitsipas: finale contro Nadal per il 2° Slam e per diventare numero uno [VIDEO]

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Australian Open, Medvedev stende Tsitsipas: finale contro Nadal per il 2° Slam e per diventare numero uno [VIDEO]

Il russo, protagonista di un momento di grande nervosismo, supera il rivale greco: è il secondo nell’Era Open ad andare in finale di uno Slam dopo aver vinto il primo

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Daniil Medvedev - Australian Open 2022 (foto Twitter @AustralianOpen)
 

[2] D. Medvedev b. [4] S. Tsitsipas 7-6(5) 4-6 6-4 6-1

Anche nella seconda semifinale degli Australian Open 2022 ha vinto il tennista favorito: Daniil Medvedev ha superato Stefanos Tsitsipas 7-6(5) 4-6 6-4 6-1 in 2 ore e mezza, vincendo una partita iniziata con grande equilibrio ma che col passare dei set ha visto emergere la netta superiorità del russo, il quale ha anche sfruttato un calo fisico del suo avversario nel finale. Le condizioni di pioggia, che ha implicato la chiusura del tetto, hanno forse avvantaggiato leggermente il n. 2 del tabellone il quale comunque non si è discostato dal suo stile di gioco partendo ben oltre la linea di fondo, per poi avanzare strada facendo. Le frequenti variazioni del greco invece (su tutte smorzata e serve-and-volley) hanno contribuito in maniera preponderante a rendere questo match spettacolare soprattutto nella prima metà. 


La rivincita della semifinale dello scorso anno dunque ha avuto lo stesso vincitore; per Medvedev sarà la quarta finale Slam della carriera, ed è inoltre il secondo giocatore dell’Era Open a centrare una finale a seguito del primo successo in un major dopo Murray nel 2013. Dopodomani con Nadal ci sarà sul piatto per lui anche la prima posizione nel ranking. Dopo neanche due mesi dall’intervento chirurgico al gomito invece, Tsitsipas chiude un grande torneo da parte sua con una prestazione all’altezza del palcoscenico ma non così all’altezza da meritarsi il bis della domenica; per lui è la terza sconfitta in semifinale a Melbourne su tre partecipazioni. 

IL MATCH – La fase iniziale di studio, in cui nessuno dei due in risposta riesce a fare un punto, dura per oltre quattro game. Tsitsipas è più incline a cercare variazioni e spesso è il primo a cercare soluzioni offensive mentre Medvedev, almeno in risposta, imbastisce gli attacchi da lontano facendosi sotto via via coll’incedere dello scambio. 

Il massimo dell’esuberanza tattica Stefanos ce l’ha sul 4-4 quando tenta un serve and volley ma gli va male; dopo il punto successivo, una maratona di 34 colpi spettacolari, il russo si guadagna tre palle break tutte d’un colpo. Tsitsipas ricalibra la battuta la quale, coadiuvata dal dritto, gli permette di liberarsi dalla minaccia. Il primo punto del greco in risposta arriva ad un passo dal tie-break e alla fine l’epilogo del primo set non poteva che essere appunto questo. La grande solidità di chi sta alla battuta non dura dopo il 6-6. Nel gioco decisivo è Tsitsipas il primo a passare in vantaggio grazie ad un faccia a faccia a rete scaturito da una sua smorzata di rovescio. Il n. 2 del mondo comunque non si disunisce e, mettendo in mostra tutto il suo repertorio (ace, rovescio lungolinea vincente a 133km/h, e scambi martellanti) risale da 1-4 chiudendo poi al primo set point 7-5 complice un dritto largo del greco.

Dopo un primo set equilibrato che entrambi si sarebbero meritati di portare a casa, anche il secondo set è stato tirato fino alla fine ma più caratezzato da episodi di tensione e nervosismo che dal bel tennis. Il greco (che già nel game di apertura aveva ottenuto il primo break dell’incontro) ha mantenuto una pressione maggiore che ha portato Daniil ad errori frequenti, e sul 4-4 il russo si è esibito in due doppi falli inframezzati da un gratuito. Il n. 4 del mondo ha così potuto chiudere 6-4 tornando in parità. 

Lo showman Medvedev comunque, se non con il tennis, riesce sempre a intrattenere il pubblico di Melbourne Park e questa volta ha usato come spalla il giudice di sedia, insieme al quale si è dilettato in un battibecco. Il malcontento del russo è lievitato dopo aver ricevuto un warning per oscenità, a causa di un gesto dell’ombrello dopo il break subito. La pentola a pressione che regola gli stati emotivi di Medvedev non ha retto a questo rimprovero e si è lasciato andare, criticando l’arbitro Jaume Campistol per non aver sanzionato il padre di Tsitsipas e i suoi suggerimenti rivolti al figlio: “Com’è possibile che tu sia così impreparato per una semifinale Slam?” Rincarando poi la dose prima di uscire dal campo a fine set per cambiarsi d’abito, arrivando a definirlo uno small cat (letteralmente un micietto) non trovando parole più adeguate per sottolineare la sua mancanza di polso. 

Essere un campione, e Medvedev lo è, significa anche sapersi riprendere in un batter d’occhio dopo una sfuriata del genere e lui ci riesce alla grande. Tsitsipas inizia ad essere poco efficace col servizio mentre il n. 2 del mondo prende molto più spesso l’iniziativa manovrando gli scambi con i suoi lunghi arti e trovando la zampata decisiva nel decimo game che, insieme al break, gli vale anche il terzo parziale vinto 6-4. Davvero sublimi i passanti di rovescio sugli attacchi – sempre più frequenti – del greco il quale, oggettivamente senza più soluzioni nel suo arsenale, ricorre a qualche suggerimento da parte di papà Apostopolos e si becca la (tanta agognata dal russo) ammonizione da parte dell’arbitro. La rete inestricabile messa in piedi da Medvedev che conduce alla stanchezza attanaglia anche il n. 4 del mondo che pian piano cala di intensità. Alla luce di questi fatti, il quarto set vola via in un baleno e il russo sopra di due break chiude al primo match point 6-1 allo scoccare delle 2 ore e mezza. 

LE PAROLE A CALDO – Così Medvedev intervistato da Jim Courier sulla Rod Laver Arena: “Molte volte ho perso match perché perdo la concentrazione e quindi oggi ho capito che avevo fatto un errore e poi ho ritrovato il ritmo col servizio. Ci sono stati dei momenti in cui non sono riuscito a salire di qualità ma poi la sua energia è scesa, io ho piazzato dei bei passanti e non potevo che salire.” Parlando poi delle difficolta di prepararsi fisicamente ha detto: Ieri ho aperto gli occhi dopo il match con Auger e mi sono detto, ok pensavo di stare peggio fisicamente, posso recuperare per giocare. Sono contento che oggi non mi ci siano volute 5 ore. Ora Rafa, un altro che cerca di arrivare a 21 Slam. Il mio match con Djokovic agli US Open l’avrà visto alla TV, chissà per chi tifava. Ora penso di sapere già per chi tifa”. Un siparietto poi sulla finale femminile: “Se la vedrò? Guarderò l’inizio e poi andrò a cena“. Dopo la disapprovazione del pubblico e l’invito sorridente di Courier, Medvedev precisa: “Ok, ok, porto il cellulare e la guardo”.



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