ATP
ATP Dallas: bella vittoria di Seppi che si regala Brooksby. Isner si salva contro Anderson
Il veterano azzurro coglie la prima vittoria a livello ATP del 2022 sul cemento indoor americano

da Dallas, il nostro inviato
A. Seppi b. D. Altmaier 4-6 6-3 6-4
Eterno Seppi. Il programma del Mercoledì all’ATP di Dallas ha visto scendere in campo due delle prime 4 teste di serie, John Isner e Taylor Fritz. A prendersi la scena però nel primo match della giornata è stato Andreas Seppi che si è tolto lo sfizio di rimontare un set di svantaggio a Daniel Altmaier, il quale da qualche mese è entrato stabilmente nei top 100. A dire il vero l’inizio di partita di Andreas non prometteva niente di buono dal momento che è andato subito sotto di un break nel primo parziale. Il giovane tedesco infatti è partito in maniera molto aggressiva cogliendo un po’ di sorpresa Seppi che però ha recuperato immediatamente il break di svantaggio. Due errori gratuiti con il rovescio hanno portato Andreas a perdere
nuovamente il servizio. Altmaier non si è più guardato indietro e ha chiuso il primo parziale per 6-4. Su questi campi, seppur non velocissimi, è importante prendere l’iniziativa. Seppi nel secondo set è molto più centrato, serve costantemente attorno ai 190 km orari sulla riga e così i suoi game di servizio scorrono via velocemente. Altmaier dal canto suo si trova sicuramente a più agio sulla terra battuta. Il suo colpo preferito, il rovescio a una mano rende sicuramente meglio sul mattone tritato mentre Daniel con il dritto commette parecchi errori.
Seppi, intervistato in esclusiva al termine del suo match, a sua volta è bravo a manovrare con il dritto, soprattutto con l’inside out mentre qualche indecisione di troppo su palle da chiudere. Il tedesco sul 4-3 in favore di Andreas gioca un game sciagurato e, un po’ inaspettatamente, Seppi vince il secondo set. Altmaier è poco continuo. Alterna ace a doppi falli, talvolta sembra voglia strafare. Nel terzo set Daniel capisce che l’inerzia della partita è cambiata e a ogni punto vinto si carica urlando in spagnolo (“vamos”), in inglese (“come on”) e pure in tedesco quando la posta in palio è particolarmente alta (“chum Jetze”). Con un giocatore come Altmaier sarebbe ottimo per Seppi usare lo slice per metterlo fuori ritmo. Il giovane tedesco è particolarmente nervoso e quando Seppi piazza il break portandosi avanti 3 a 2 nel set decisivo scaraventa la racchetta a terra. I colpi di Andreas ora viaggiano spediti. Nel momento decisivo però, avanti 4 a 3, Seppi trema e con due rovesci in rete consegna il break a Altmaier che torna in partita. Qui il tedesco si fa prendere dalla fretta e con tre errori non forzati manda a servire Seppi per il match che chiude la contesa con un ace.
[5] A. Mannarino b. S. Johnson 6-7(2) 6-2 7-6(2)
Sul campo centrale il redivivo Steve Johnson perde solo al tie break decisivo del terzo set contro il più quotato Adrian Mannarino. Il primo set viene vinto dall’americano che è abile a tenere i suoi turni di battuta e a prendere in mano il gioco con il dritto nel tie break. Nel secondo set però il francese sale in cattedra e con le sue precise geometrie comincia a far muovere Steve lontano dalla sua comfort zone. Il risultato è un comodo 6-2 per Adrian. Nel terzo parziale si capisce come per Johnson sia difficile vincere il punto quando la partita si allunga ma è bravo grazie al servizio a rimanere in partita. Con il rovescio Steve usa praticamente sempre lo slice in modo tale che Adrian accorci per poi spingere con il dritto. La partita si decide al tie break che viene vinto nettamente dal francese. Alla fine della partita sono ben 16 gli aces di Mannarino. La sessione diurna si è conclusa con le vittorie di Giron e Thompson rispettivamente contro Broady e Nakashima. Sconfitta inaspettata per Brandon Nakashima. Curioso l’episodio accaduto durante la sua partita quando dopo un’ottima stop volley da lui giocata un fans ha urlato “let’s go Brandon” scatenando le risate del pubblico. Chiara l’ allusione all’espressione con cui i sostenitori di Trump invitano Biden ad andare a quel paese.
[3] J. Isner b. K Anderson 7-6(1) 6-7(7) 7-6(5)
La sessione serale ha registrato il primo sold out della settimana. D’altronde c’è stato l’esordio dell’idolo di casa John Isner il quale ha voluto a tutti i costi il torneo nella città in cui risiede da più di quattro anni. John ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie contro Kevin Anderson. Nel primo set Isner inizia molto più centrato del sudafricano, risponde molto bene con il rovescio, varia con lo slice e cerca di prendere in mano l’iniziativa. Anderson è costretto a salvare palla break e aggrappandosi al servizio porta il parziale al tie break. Qui John ha la meglio per 7 punti a uno. Set meritato. Nel secondo set Anderson rischia molto meno nei suoi game di servizio seppur non riesce a rendersi minimamente pericoloso in risposta non riuscendo mai a vincere più di un punto. Lo spettacolo è racchiuso tutto nel tie break. Sul 3 a 3 Isner commette un sanguinoso errore di dritto Ma Kevin ricambia il favore nel punto seguente. Isner è davvero abile a rete e con una deliziosa stop volley a match point. Qui Kevin tira fuori tutta la sua esperienza e con una volee in controbalzo sulla riga rimane nel match. Un dritto vincente di Anderson porta la partita al terzo set. Isner sembra più teso rispetto all’inizio, viene da una trasferta australiana deludente con la terza sconfitta consecutiva in uno slam al primo turno e soprattutto ci tiene davvero tanto al suo torneo di Dallas. Non si vede l’ombra di una palla Break e così si arriva al tie break decisivo. Sul 3 pari doppio fallo di Anderson davvero sanguinoso. Isner non si guarda più indietro e chiude con un servizio vincente.
“Non posso ringraziarvi abbastanza per il vostro supporto” dice John al pubblico. “Non ho giocato la migliore partita ma Kevin ha un grande servizio esattamente come me quindi era pronosticabile che potessimo arrivare a giocarci la partita su pochi punti”. John rivela anche che il suo amico Querrey è suo ospite per la settimana e che domani sarà un giorno molto impegnativo: “Mi sveglierò verso le 6:30 perché mia figlia ha danza alle 10:30 e poi gioco con il doppio con Sock alle 3:30”. La giornata si conclude con una facile vittoria per 6-1 6-4 per la testa di serie numero 1 Fritz contro Jack Sock. Davvero opaca la prova di Sock, probabilmente alle prese con problemi fisici. Negativo soprattutto l’atteggiamento alla fine del secondo set quando pareva voler uscire dal campo il più in fretta possibile.
Risultati:
[3] J. Isner b. K Anderson 7-6(1) 6-7(7) 7-6(5)
[5] A. Mannarino b. S. Johnson 6-7(2) 6-2 7-6(2)
A. Seppi b. D. Altmaier 4-6 6-3 6-4
[1] T. Fritz b. [WC] J. Sock 6-1 6-4
Il tabellone aggiornato
ATP
Roland Garros, Medvedev dopo l’eliminazione: “Ripenserò a questa partita per molto tempo. Contento sia finita la stagione su terra”
“Ci sono cose di questa superficie che non mi piaceranno mai” – dichiara Daniil Medvedev, già fuori dal Roland Garros. “Però la vittoria a Roma è stata straordinaria”

Daniil Medvedev, suo malgrado, ha regalato la sorpresa fin qui più grande del Roland Garros 2023. La sconfitta con Seyboth Wild, n° 172 ATP, per di più dopo che sembrava che il “mal di terra” gli fosse passato con il titolo romano, ha fatto scalpore tra gli appassionati, e c’era grande attesa per capire quello che avrebbe dichiarato il russo in conferenza stampa a fine match. E, come sempre, il n° 2 del mondo non le ha mandate a dire, soprattutto quando è tornato a parlare del suo rapporto con il rosso, stuzzicato ancora una volta dai giornalisti.
D. Daniil, non deve essere facile per te. Puoi riassumere però il match in poche parole?
DANIIL MEDVEDEV: “Partita difficile, non so cosa dire. Non la guarderò nuovamente in TV ma credo che Seyboth Wild abbia giocato bene, e io non credo di essermi espresso così male. Se continuerà a giocare così, credo possa arrivare entro la fine dell’anno nei primi 30. Spero che anche nei prossimi match disputi partite allo stesso livello, altrimenti ne rimarrei deluso e mi chiederei: perché ha giocato così bene proprio contro di me?”.
D. Sei sembrato infastidito nei confronti del pubblico in qualche momento. Qual era il tuo feeling?
DANIIL MEDVEDEV: “È andata bene. L’unico problema è stato quando ho chiesto alla giude di sedia di controllare una pallina che secondo me era molto vicina alla riga. Stavo discutendo con lei sul rimbalzo della palla e ho detto semplicemente al pubblico di zittirsi, perché non stavo dialogando con loro. Per il resto, nessuna criticità”.
D. È parso che tu abbia faticato ad adattarti al vento. È stato particolarmente difficile per te?
DANIIL MEDVEDEV: “È stato difficile, sì. È strano perché c’è lo stesso vento da 6 giorni a questa parte, cosa che non ho mai visto a Parigi. Ma è parte del gioco, sia quel che sia. Di certo, con queste palline pesanti, adattarsi al vento non è stato semplice. Penso che alcuni giocatori, come il mio rivale odierno, o come Alcaraz, o in parte come Tsitsipas hanno un grande vantaggio, perché possono creare potenza facilmente, cosa che io non posso fare. Il vento è certamente tra i motivi per cui ho perso”.
D. Eri scontento della tua attitudine nella fase finale della partita? Sembrava scuotessi la testa come se non fossi soddisfatto di qualcosa…
DANIIL MEDVEDEV: “Non direi che ci sia stato questo tipo di problema. Possiamo chiamare quel momento ‘me contro me stesso’. Niente a che vedere con l’attitudine. Penso di essermi battuto bene e di essere stato bene in campo fisicamente. Cioè, adesso mi sento un po’ stanco ma quando perdi il tuo corpo crolla più rapidamente verso il basso. Se avessi vinto non sarei così stanco ora. E anche mentalmente ho combattuto parecchio e sicuramente sono molto dispiaciuto per il risultato. Penserò per una settimana a questo match, ma al momento non ricordo di aver fatto nulla di così sbagliato, a parte i doppi falli causati dal vento”.
D. Quando giochi contro qualcuno più in basso di te in classifica, ma che si sta esprimendo splendidamente, pensi che prima o poi il livello si possa bassare oppure no? Ti ha sorpreso il fatto che non sia successo?
DANIIL MEDVEDEV: “Beh, lui è calato solo un set e ne ho approfittato. Ha fatto qualche errore nel tie-break del secondo, ma in generale ribadisco che ha giocato in modo ottimale, forse leggermente aiutato da qualche mio errore. Ha vinto lo US Open Junior, se non sbaglio, quindi sa giocare a tennis. È solo che la sua vita potrebbe essere molto migliore se giocasse sempre così. Più soldi e più sponsor, oltre a titoli importanti. Ma non deve giocare così solo sullo Chatrier, bensì su diversi campi e in diversi contesti. Credo sia capace di farlo, ma vedremo in futuro”.
D. Probabilmente il risultato di oggi mette fine alla tua stagione su terra nel 2023. Come descriveresti il tuo rapporto con la terra battuta fino ad ora?
DANIIL MEDVEDEV: “Non è cambiato il fatto che ogni volta che finisce la stagione su terra sono contento. Sono contento e ancora contento. Non mi importa a che livello del torneo io arrivi, l’importante è che finisca. Sono contento perché c’era vento, il campo era secco, e mi è entrata la terra in bocca già nel terzo gioco. Tutte cose che non mi piacciono. Non so se ad altri piaccia mangiare la terra, averla nelle borse, nelle scarpe, nelle calze. Devi buttare tutto in pattumiera alla fine della stagione. A me questo non piace. Avrò un periodo di stacco e di questo sono felice, perché devo ritrovare buona sensazioni. Un po’ di relax nei prossimi giorni, starò un po’ a Parigi, anche se c’è la terra (sorride, ndr)”.
D. Quanto sei contento di giocare invece sull’erba ora? Cosa ti aspetti dal pubblico per il fatto che lo scorso anno russi e bielorussi sono stati estromessi da Wimbledon e quest’anno riammessi?
DANIIL MEDVEDEV: “Sai, non possiamo controllare queste cose. Se le persone decidono di essere dure, non possiamo farci molto. Se invece saranno carine, meglio. Prima di Wimbledon vorrei andare ad Halle, dove ho giocato bene lo scorso anno, ma poi chiaramente sono entusiasmato dal poter andare a Wimbledon. Non posso dire che ami l’erba, ma sicuramente la preferisco alla terra. Cercherò di fare meglio ai Championships rispetto alle annate passate”.
D. Tornando per un instante alla domanda sul tuo rapporto con la terra rossa, ci hai detto che sei contento sia finita questa stagione, ma hai fatto uno step di apprezzamento in più dopo la vittoria a Roma?
DANIIL MEDVEDEV: “Certo, questo al 100%. E ripeto che nel match di oggi ho giocato bene. Ci ho provato, perlomeno. Ho sentito di aver fatto quello che potevo, semplicemente non sono riuscito a vincere contro un avversario che ha giocato bene. Ma Roma è stata incredibile, perché non avrei mai pensato di vincere nemmeno un torneo su terra, figuriamoci un Masters 1000. L’anno prossimo potrei essere ancora più motivato nel migliorare i successi di quest’anno”.
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Roland Garros: ribaltone Zeppieri! Bublik sconfitto al quinto set
Il romano Giulio Zeppieri vince per la prima volta in un tabellone Slam, venendo dalle qualificazioni. Eliminato al quinto kazako: ora sfida a Ruud

G. Zeppieri [Q] b. A. Bublik 6-0 4-6 4-6 6-3 7-5

Giulio Zeppieri vince il primo match in carriera nel tabellone principale di uno Slam! Alexander Bublik si arrende in cinque set dopo 3 ore e 20 di battaglia: bravissimo il romano a rimanere agganciato al match quando è stato sotto 2 set a 1 e a ribaltare tutto nel quarto e nel quinto set, tornando a giocare un tennis aggressivo e coraggioso. “Zeppo” che non si è fatto condizionare dalla pazzia del suo avversario, ma è rimasto concentrato sul suo tennis: adesso sfida nel secondo turno a Casper Ruud.
Approccio al match decisamente rivedibile da parte di Bublik che quasi prende come uno scherzo il match tra risposte con i piedi vicino alla linea del servizio, palle corte sconclusionate, doppi falli e qualche servizio da sotto. Dal canto suo Zeppieri non si fa distrarre, sul suo servizio non concede praticamente nulla e quando lo scambio si allunga in risposta arriva generalmente un errore da parte del suo avversario. Il primo set scorre via velocissimo con pochissimo spazio di riflessione tra un punto e l’altro e il tennista romano se lo aggiudica per 6-0 in poco meno di 20 minuti.
Il kazako pone un po’ più di attenzione a inizio secondo set, Zeppieri si distrae un attimo e paga subito subendo il break in apertura di parziale con un paio di errori con il dritto. Il giocatore italiano recupera solidità con il servizio e sul 3-2 arriva il contro-break con un bel recupero di rovescio sulla palla corta, un errore di dritto di Bublik e una splendida risposta bassa che non permette al giocatore di origini russe di giocare una demi-volée competitiva. L’azzurro continua a giocare in modo troppo contratto e poco sciolto, cerca di uscire frettolosamente dallo scambio con la palla corta, ma il kazako gioca due punti con grande attenzione e si riprende il break di vantaggio, andando avanti 4-3. Un break che basta al numero 51 del mondo per vincere per 6-4 il secondo set: la smorzata funziona sempre meglio e sorprende sempre più spesso Zeppieri che ha perso sicurezze e tranquillità rispetto alla prima parte di match.
Terzo set che comincia sui binari nell’equilibrio: nessuno dei due prende il sopravvento dopo due set andati via rapidamente. Le prime possibilità ce le ha Zeppieri in risposta nel quarto gioco, andando sullo 0-40 con un doppio fallo e un errore a rete banale di Bublik, ma il kazako serve benissimo per annullare tutte e tre le palle break, compresa una seconda di servizio sulla riga. Il tennista romano commette qualche imperfezione sul 3-3, non viene aiutato dalla prima e concede una palla break, ma Bublik risponde con i piedi dentro al campo e non riesce a far partire lo scambio. Zeppieri incappa in un brutto game sul 4-4: sbaglia un comodo rovescio e una volée di rovescio sopra la rete e concede il break al giocatore di Gatcina che chiude senza problemi con la battuta il set sul 6-4.
Nel terzo gioco del quarto set, Zeppieri si ritrova in una situazione difficile, concedendo una palla break, ma gioca con coraggio, buttandosi avanti sulla prima di servizio e nei successivi due punti si prende rischi che pagano con il pressing di dritto. L’azzurro concede due palle break anche sul 3-3, ma le annulla aggrappandosi ancora al servizio e spingendo con i colpi di inizio gioco, riuscendo a far giocare Bublik in posizioni scomode e con i piedi fuori dal campo. Il ragazzo di Roma, dopo aver scampato il pericolo, ottiene il break che lo porta sul 5-3: una gran risposta e un dritto lungolinea e poi un brutto dritto in chop dell’avversario. Il kazako perde la pazienza, fracassa la racchetta Zeppieri trascina tutto al quinto set tenendo la battuta senza alcun problema a zero.
Anche nel quinto set Zeppieri inizia all’insegna del coraggio: una palla break da affrontare sotto 0-1 e un dritto all’incrocio delle righe dal centro del campo per annullarlo. In questa fase equilibrata della partita è proprio il dritto a dare soddisfazioni al giocatore romano anche in risposta, nel terzo game si ritrova 15-30, ma non riesce ad arrivare a palla break. Bublik ha un’altra palla break sul 2-1, ma ancora l’azzurro spinge con coraggio e spregiudicatezza sin dal primo colpo con il dritto e annulla la seconda chance del 3-1 con un errore di dritto del kazako che gioca con maggiore tensione rispetto agli altri momenti del match. I turni di battuta di servizio vanno via in maniera più rapida. La pressione si fa ancora sentire per il numero 51 del mondo: un errore di rovescio e un doppio fallo sul 5-5 per concedere due palle break all’azzurro che si prende l’occasione di andare a servire per il match con un altro errore dalla parte sinistra dell’istrionico kazako. Zeppo scaglia un ace, arriva benissimo sulla palla corta e Bublik affossa la risposta: l’italiano vince per la prima volta una partita nel tabellone principale di uno Slam.
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Roland Garros: il ritorno di Zverev è vincente, batte Harris in tre set. Avanzano Ruud e Paul
Il tedesco ha la meglio sul sudafricano n. 294 che non riesce a sfruttare le occasioni in due tiebreak. Vittorie anche del numero 4 del mondo e dell’americano, entrambe in 3 set

Non la miglior versione di Alexander Zverev ma è quanto basta per aver la meglio su LLoyd Harris con il punteggio di 7-6(6), 7-6(0), 6-1 in 2ore e 40′. Chissà cosa avrà pensato nel tornare in campo al Roland Garros da dove l’anno scorso uscì maledettamente sulla sedia a rotelle mentre era in lotta con Nadal per un posto in finale. Questo è ovviamente uno Zverev differente, ma vincere aiuta a vincere, anche se i sette doppi falli sono un dato su cui riflettere. Per continuare a essere protagonista nel torneo dovrà trovare più continuità con il servizio. Harris, da n. 294 del ranking, recrimina per le sette palle break non sfruttate che gli avrebbero dato un’altra prospettiva di gara.
IL MATCH – Primo set estremamente equilibrato, nel quale il tedesco va in sofferenza concedendo al suo avversario le uniche palle brek del parziale. Harris non riesce a concretizzare le occasioni avute con Zverev che si aggrappa alla sua prima di servizio ricavando anche 7 aces. Il sudafricano serve il 55% di prime di servizio ma con esse riesce a portare a casa l’88% dei punti. I brividi per Zverev arrivano nell’undicesimo gioco quando deve fronteggiare due palle break non consecutive. L’avversario gli dà una mano, ma riesce comunque a giocarsi le sue carte al tiebreak. Harris scappa via, ma commette un errore di rovescio che rimette in partita il suo avversario. Il tedesco ha due palle set consecutive, ma entrambe sorridono al sudafricano. Si gira 6-6, prima che Zverev cambi marcia e porti a casa il parziale.
Secondo set sulla scia del primo, con il grande rammarico per Harris di non aver sfruttato due setpoint consecutivi nel decimo gioco. Recrimina per un pizzico di sfortuna sul secondo punto set, con il nastro che rimette nello scambio Zverev e lascia di sasso Harris. Il pensiero del sudafricano rimane a quella grande occasione con la testa di serie n. 22 che riesce a recuperare da 40-15 e a portare a casa il break. Poi disfa tutto nel dodicesimo gioco, quando commette due doppi falli che rimettono in pista l’avversario. Grande scuola tedesca nel tiebreak con Zverev che infila un pesante 7-0 che vale il doppio vantaggio nei set conquistati. A cavallo tra la fine del secondo parziale e l’inizio del terzo, un Medical Time Out serve al sudafricano per farsi sciogliere tensione e cancellare un pò di stanchezza. Il problema fisico reale è al polpaccio della gamba sinistra che ne limita i suoi movimenti in campo. Molto più agevole il compito del tedesco nel terzo set: al servizio perde un solo punto nei primi suoi tre turni di battuta. Il break decisivo arriva nel corso del quarto gioco, alla seconda opportunità nel set capitata a Zverev: il sudafricano spara in corridoio un dritto non complicato da mettere in campo. E’ il preludio alla discesa del match, con Harris che ricorre al secondo Medical Time Out della gara, ricorrendo alla fasciatura al polpaccio sinistro. Conquistato il break anche nel sesto gioco, al servizio pasticcia un pò col solito doppio fallo e grazie a una palla corta chissà quanto voluta. La palla break in favore del sudafricano è annullata con la prima di servizio, poi basta un solo matchpoint per tornare ad alzare le braccia al cielo al Roland Garros. Per lui, adesso, la sfida con lo sloveno Alex Molcan che ha battuto in tre set Hugo Gaston, 6-1, 7-6(4), 6-4.