Quattro chiacchiere da Dallas: Seppi dopo la vittoria sul compagno di doppio, gli obiettivi di Isner e Fritz

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Quattro chiacchiere da Dallas: Seppi dopo la vittoria sul compagno di doppio, gli obiettivi di Isner e Fritz

Il gigante americano punta al record assoluto di ace, il più modesto Fritz alla top 10

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da Dallas, il nostro inviato

Qualche minuto dopo la vittoria contro Altmaier, Andreas Seppi viene invitato a parlare nel grande paviglione dove gli spettatori possono comprare cibo e allo stesso tempo ammirare le gesta dei tennisti che si allenano proprio su due campi all’interno del padiglione. Sullo stesso palco in cui è invitato Andreas, la sera prima un cantante country si è esibito in alcune cover di ottimo livello. Quando gli viene chiesto di paragonare culinariamente Stati Uniti e Italia Seppi, che da anni risiede negli States si dimostra poco diplomatico: “a livello di cibo non c’è confronto” ammette sorridendo. Cerca di strappare le risate degli spettatori quando gli viene chiesto quali sono i tornei che preferisce giocare: “da questa settimana uno dei miei due tornei preferiti è Dallas” dice. “Mi piace molto giocare in Australia, amo l’atmosfera e il fatto che sia a inizio anno aiuta davvero tanto dal momento che si è carichi per la nuova stagione”. Dopo aver firmato autografi lo fermiamo per due veloci parole sulla vittoria contro Altmaier. Curiosamente I due sfidanti avevano giocato anche il doppio insieme due giorni prima.

Prestazione solida da parte tua, lui è un giocatore pericoloso ma nel secondo e terzo set sei sembrato in controllo.
Penso di aver giocato meglio rispetto alla scorsa settimana a Cleveland. Sono partito male ma poi negli altri due parziali mi sono sentito in controllo. Avrei dovuto chiudere la partita più velocemente nel terzo ma comunque sono soddisfatto della prestazione.

Cosa pensi di Altmaier?
Mi piace il suo rovescio a una mano anche se penso che lui sia un giocatore più da terra battuta. Il dritto invece è il suo punto debole e la partita è girata quando sono riuscito a giocargli con insistenza proprio su quel colpo.

Con Altmaier avete giocato il doppio insieme due giorni fa. È strano per due giocatori che giocano doppio insieme trovarsi come avversari in singolare il giorno seguente?
Tra me e lui non è strano dal momento che non siamo amici. Lui è nuovo nel tour quindi non lo conosco molto. A Sydney dovevo giocare il doppio con Cecchinato ma quando Marco ha dato forfait Altmaier si è proposto per giocare e poi ci siamo messi d’accordo per giocarlo pure qui a Dallas. Forse sarebbe meglio prima giocare il match di singolare ma non fa tanta differenza alla fine.

Domani giochi contro Brooksby. Si parla tanto di questi giovani talento, che partita ti aspetti?
Per stile mi ricorda un pochino Florian Mayer soprattutto per quello slice a due mani. Sicuramente non sarà una partita facile ma non penso sia affatto chiusa. L’importante sarà giocare a livello di oggi, se non anche meglio.

Dopo la vittoria in tre set contro Kevin Anderson ci troviamo nella conferenza stampa per fare una domanda anche a John Isner il quale ora, a 36 anni e lontano dal suo best ranking ottenuto quattro anni fa (numero 8), si pone ben altri traguardi per il futuro. “Sinceramente non ho obbiettivi dal punto di vista del ranking. Sono tra i primi venti praticamente da sempre, cerco di allenarmi molto duramente e prendermi cura del mio corpo perché vedendo Del Potro o anche Anderson che hanno dovuto battagliare con così tanti infortuni mi ritengo fortunato. Sono onesto però e ti dico che so che sono in gara per battere il record di tutti i tempi di ace (Karlovic è primo con 13,728, Isner è secondo con 13,217, ndr) e mi piacerebbe davvero finire la carriera come giocatore con più ace della storia.”

Qualche ora più tardi, dopo la convincente vittoria contro Jack Sock ecco la testa di serie numero 1, Taylor Fritz rispondere alle nostre domande. “All’inizio ero leggermente nervoso” ha ammesso il 24enne. “Sia per la pressione di essere il numero uno del torneo, sia perché Jack aveva già giocato una partita e conosceva i campi meglio di me. Ciò nonostante il mio servizio ha funzionato davvero bene nel primo set permettendomi di entrare in partita perfettamente. Mi aspetto di vincere il torneo ma sinceramente fa un bell’effetto essere la testa di serie numero uno.”

Fritz viene dai primi ottavi in carriera a livello Slam dunque sta iniziando a prendere dimestichezza con il tennis a distanza più lunga. “La preparazione cambia molto soprattutto dal punto di vista fisico e di conseguenza porgo maggiore attenzione ai dettagli fuori dal campo come alimentazione e recupero. Penso che al meglio dei cinque set il giocatore migliore alla fine è quello che vince mentre al meglio dei tre set se non entri in campo concentrato, soprattutto su questi campi, rischi di perdere molto velocemente. Dopo il passo in avanti nei risultati, la diretta conseguenza è quello in termini di ranking. “Per quanto sono consapevole di dover ancora migliorare penso che il modo in cui sto giocando negli ultimi mesi è da top 10. Se continuò a giocare come nell’ultimo periodo penso di potercela fare presto. La maggiore difficoltà sarà quella di mantenere lo stesso livello per tutto l’anno, non voglio avere parti della stagione in cui gioco male per più tornei consecutivi. Certo dettagli come migliorare a rete o nei movimenti sono importanti ma è decisivo essere continui. Dico comunque
che l’obbiettivo di quest’anno è entrare finalmente tra i primi dieci.”

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