ATP Dallas, John Isner dopo la sconfitta con Opelka: “Non ho avuto abbastanza coraggio”

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ATP Dallas, John Isner dopo la sconfitta con Opelka: “Non ho avuto abbastanza coraggio”

A Long John non piace troppo veloce. Reilly ci svela come ha migliorato il rovescio

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John Isner - ATP Cup 2022 Sydney (foto Twitter @ATPCup)
 

Pochi minuti dopo la sua sconfitta contro il connazionale Opelka in semifinale John Isner si presenta in conferenza stampa. La delusione è forte, d’altronde nel lunghissimo tie-break del secondo set ha avuto molte chance di portare la partita al terzo set ma si è dimostrato poco lucido. Per di più questo era il torneo di casa per lui. Ciò nonostante cerca di non perdere il sorriso.

Quanto è difficile nei momenti di tensione, come il tie break del secondo set di oggi, giocare il secondo colpo. Provo a spiegarmi meglio. Quanto è dura spingere nei momenti decisivi quel tipo di palle senza peso che il tuo avversario ti offre se riesce a evitare il tuo ace e a rispondere?

È oggettivamente molto difficile. Onestamente penso di aver sentito la pressione quando avevo i set point nel tie break. All’inizio Stavo giocando bene, ero aggressivo e mi sembrava di essere in controllo. Poi non sono riuscito a concretizzare una palla set con la mia battuta e nei punti successivi invece di andarmi a prendere il parziale ho fatto l’errore di aspettare i suoi errori. E alla fine ho pagato il non avere abbastanza coraggio.

Ti senti più a tuo agio a giocare su una superficie così rapida come questa di Dallas o preferisci un cemento più lento che ti da tempo per preparare i tuoi colpi?

Onestamente non amo particolarmente giocare indoor. Infatti non ho mai vinto nella mia carriera un torneo indoor, so che al primo sguardo può sembrare strano ma gioco meglio outdoor. Il sole non mi disturba e riesco a gestire sempre bene il vento. Per quanto non ami particolarmente queste condizioni è anche vero che, se avessi vinto questa semifinale, avrei avuto ottime chance di portare a casa il titolo. Reilly sarà molto difficile da battere domani.

Pochi minuti dopo Isner è il momento di Reilly Opelka che si dimostra rilassato e conscio che negli ultimi due anni i miglioramenti da lui fatti sono stati davvero tanti.

Anche nei momenti più importanti in un tie break così lungo non hai lasciato trasparire alcuna emozione. È un qualcosa su cui hai lavorato particolarmente negli ultimi anni o il controllo delle emozioni è sempre stato naturale per te?

Adesso per me è naturale ma prima non lo era affatto. Ho lavorato davvero tanto per arrivare a questo punto, se guardi i migliori giocatori del mondo si comportano tutti in un certo modo. E se riescono a controllarsi vuol dire che c’è una giusta ragione dietro questo.

Hai giocato alcuni rovesci, soprattutto lungolinea, che si sono rivelati decisivi per le sorti del match. Nelle ultime stagioni hai particolarmente lavorato sul tuo rovescio?

La cosa su cui mi sono concentrato di più è l’approccio al colpo. In passato il mio movimento del rovescio era corretto ma arrivavo troppo in ritardo sulla palla. Invece di arrivare sulla palla con un unico pulito movimento mi trovavo accartocciato su me stesso e con i piedi in posizione errata era davvero difficile giocare bene il colpo. Quindi il grande miglioramento è stato in termini di movimento dei piedi che mi ha portato a colpire la palla più in anticipo.

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