ATP Santiago: rocambolesca rimonta di Martinez su Tabilo, sarà finale con Baez

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ATP Santiago: rocambolesca rimonta di Martinez su Tabilo, sarà finale con Baez

Il cileno quasi profeta in patria, ma non sfrutta un set e un break di vantaggio. Prima finale per Baez, vincitore di Ramos-Viñolas

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Pedro Martinez – ATP Santiago 2022 (foto via Twitter @chile_open)
 

Non ce l’ha fatta la wild card di casa Alejandro Tabilo a raggiungere la finale del Chile Dove Men+Care Open, fermato da Pedro Martinez com’era successo al primo turno dell’ATP 250 di Buenos Aires. Eppure la sua seconda finale del Tour dopo quella di Cordoba di inizio febbraio pareva a un passo vinto il primo set e con la palla del 4-0 nel secondo. Vediamo cos’è andato storto – storto per “Jano”, che si consola con l’esordio in top 100, ma dritto per la quarta testa di serie.

Il primo parziale si decide quando Martinez serve invano per agguantare il tie-break, con il game che comincia in modo simpaticamente simmetrico: doppio fallo, ace, dritto cileno che non torna indietro, stesso colpo spagnolo vincente. A dispetto della ragionevole previsione per cui il nuovo doppio fallo sia seguito da un punto diretto in battuta, Tabilo risponde, evita la trappola di uno slice bassissimo e forza l’errore dell’avversario che gli vale il set.

Prende il largo, il ventiquattrenne n. 113 ATP, e sul 3-0 ha sul dritto la palla del doppio break, ma non è abbastanza incisivo e gli torna un passante sul quale potrebbe fare molto meglio e invece no. Allora, con il 4-0 rimasto nella sua testa come occasione mancata, sbaglia, tenta un serve&volley ma al servizio fa seguire una cosa orrenda perché si ferma con i piedi ad aspettare che la risposta dai teloni gli arrivi appunto tra i piedi (e non parliamo della risposta di Nadal), poi prova una smorzata che sembra una di quelle palle da chiudere che ti gioca il maestro sconsolato perché sei in un giorno in cui non riesci neanche a chiudere un rubinetto e allora Martinez resuscita, accorcia e fiuta il 3 pari. Ma non gliela rende facile, l’altro, che torna a giocare, e Pedro rimane impantanato in quel sesto gioco nonostante vinca un punto travestendosi da Batman per come ha coperto il campo e si è scrollato di dosso un pallata nemica. Sì, perché Tabilo piano piano (anche nel senso che il cognome non è sdrucciolo) è tornato a spingere, non ci sta a farsi raggiungere e si procura la palla break sulla quale il valenciano sfodera un servizio da sotto con un taglio esterno da far invidia alle battute slice mancine di Alejandro, il quale riesce a rimandare la palla ma non può difendere il campo sul successivo colpo di Martinez salutato da un coro di fischi dagli spalti (“Ero nervoso” dirà alla fine. “Non ho controllato al meglio le emozioni perché non è stato facile giocare con tutto il pubblico contro”). Smash falliti, altri vantaggi esterni che tornano deuce in uno di quei game infiniti che di frequente spostano gli equilibri e chi li vince il set è suo a dispetto di ogni regola – anche grammaticale. Infatti, pareggio, sorpasso, 6-4 e si va al terzo.

 

Nuovo parziale, ma l’inerzia è quella e Martinez vola 5-1. Tabilo non ci sta a farsi rullare in casa, Pedro tira un po’ indietro il braccio e il suo tesoretto viene eroso a vista d’occhio dall’inflazione cilena che torna galoppante. Serve ancora sul 5-4, ecco un prevedibile 15-40 che l’allievo di Gerard Granollers rimedia con due vincenti che Iceman di Top Gun è un brodino al confronto. Il primo match point se ne va trafitto dal bimane alessandrino, ma il secondo è quello buono e Martinez raggiunge la sua seconda finale ATP dopo quella dell’estate scorsa a Kitznuhel, allora sconfitto da un Ruud in missione verso le Finals di Torino (anche se ancora probabilmente non lo sapeva).

Nell’ultimo atto in quel di Santiago, troverà quello che del circuito maggiore è il nuovo trottolino tutt’altro che amoroso con gli avversari: Sebastian Baez, il candidato erede di Diego Schwartzman che peraltro è ancora nel fiore degli anni tennistici. In ogni caso, il 170 cm di Buenos Aires, l’anno passato vincitore di sei titoli Challenger un po’ oscurato dal record di Griekspoor, è stato portato al terzo da quel vecchio volpone terraiolo di Albert Ramos-Viñolas, ma sulla lunga distanza è venuto fuori in tutta la sua maggior freschezza. Il suo 63% di trasformazione della seconda di servizio rispetto al 50% del mancino di Barcellona ha fatto la differenza; un divario complessivo che è stato voragine appunto nella frazione decisiva, con otto punti sulle nove volte in cui non ha messo la prima. Baez raggiunge così la sua prima finale del Tour, avvicinandosi al 60° posto del ranking; dodici mesi fa era n. 254.

Risultati:

[4] P. Martinez b. [WC] A. Tabilo 5-7 6-4 6-4
[7] S. Baez b. [2] A. Ramos-Viñolas 6-4 4-6 6-2

Il tabellone aggiornato

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ATP Houston, il tabellone: Tiafoe e Paul guidano il monopolio americano

Sei teste di serie su otto sono per giocatori di casa, ma attenzione ai sudamericani Etcheverry e Garin, campione nel 2019

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Frances Tiafoe - United Cup 2023 Sydney (foto Tennis Australia/ JAMES GOURLEY)

Dopo la parentesi sudamericana di febbraio, la terra è pronta a tornare la protagonista del circuito. Da lunedì e fino alla fine del Roland Garros, e quindi per più di due mesi, si giocherà solo sul rosso. In campo maschile si partirà con tre tornei 250 in tre continenti diversi: Estoril, Marrakech e Houston. Quest’ultimo sarà, come spesso capita, la casa dei giocatori americani, storicamente non troppo amanti della terra europea. Tre delle ultime quattro edizioni sono state vinte da rappresentanti del team USA e ci sono tutti i presupposti perché le tradizioni vengano rispettate anche quest’anno: al via ci saranno infatti almeno dieci giocatori di casa e sei di questi avranno lo status di testa di serie, lasciandone soltanto due alle altre nazioni. I favoriti per arrivare in finale sono Frances Tiafoe e Tommy Paul, ma entrambi non conservano ricordi particolarmente positivi delle loro esperienze a Houston.

In tre apparizioni Tommy ha vinto solo due partite e non è mai andato oltre gli ottavi, mentre Frances ha come miglior risultato i quarti della scorsa edizione quando si fermò al cospetto di Isner. Proprio Big John, che ha disputato tre finali in questo torneo vincendo quella del 2013, è uno degli altri due americani, insieme a Tiafoe e Paul, che approfitterà di un bye al primo turno. Il quarto e ultimo è Brandon Nakashima che, dopo il trionfo alle Next Gen di Milano, sta faticando a trovare continuità di risultati in questo avvio di stagione.

La seconda linea statunitense è poi composta da JJ Wolf, numero 5 del seeding e chiamato a un primo turno complicato contro Jordan Thompson, e da Marcos Giron (settima testa di serie). Nelle retrovie ci sono invece, oltre a Kudla e Kovacevic, le wild card Steve Johnson (vincitore qui nel 2017 e nel 2018) e Jack Sock (anche lui campione del torneo nel 2015). Un altro past champion che ha ricevuto un invito per il tabellone principale è Fernando Verdasco che contro l’australiano Kubler (testa di serie n. 8) andrà a caccia di una vittoria ATP che gli manca dallo scorso settembre.

 

Tra chi punta a spezzare il monopolio a stelle e strisce, però, ci sono soprattutto due sudamericani: il primo è Etcheverry, finalista a Santiago a febbraio, che al primo turno affronterà Juan Manuel Cerundolo (fratello di Francisco); il secondo è Garin, già capace di trionfare sulla terra di Houston nel 2019. Il cileno sfiderà all’esordio Dellien con vista su un possibile secondo turno con Nakashima.

Questo il tabellone completo del Fayez Sarofim & Co. U.S. Men’s Clay Court Championship 2023:

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ATP Miami, Sinner ha un nuovo fan. Alcaraz: “Tifo per te”

Abbraccio sincero nonostante la dura sconfitta tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner: “Forza amico”

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Non si sono risparmiati i complimenti nelle rispettive conferenze stampa Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che nella semifinale di Miami hanno dato vita ad un nuovo capitolo bellissimo della loro rivalità. Qui il video-commento del direttore sul match.
Sinner ha spiegato come ci si diverte a giocare così, ci vogliono due tennisti per fare punti così belli”, mentre lo spagnolo ancora una volta ribadisce quanto affrontare un tennista del livello di Jannik gli permetta di migliorare: “Riesco solo a pensare a come migliorare per riscire a batterlo.

Oltre a queste dichiarazioni però, i due tennisti si sono parlati anche a fine incontro durante la stretta di mano. Nonostante la delusione arrivata dopo tre ore, Carlos non ha perso il sorriso e si è complimentato con Jannk con un sincero abbraccio accompagnato da queste parole: “Vai a prendertelo. Forza amico. Tiferò per te“. Chissà se la rivalità tra questi due giovani tennisti raggiungerà mai le vette toccate con i match tra Federer e Nadal, quel ch’è certo però è che il livello di sportività e amicizia tra i due non sarà da meno.

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La rinascita del tennis francese passa anche dal 18enne Luca Van Assche: “Sinner, Alcaraz e Rune sono un riferimento” [ESCLUSIVA]

Il classe 2004 transalpino arriva da 8 vittorie consecutive, in semifinale a Sanremo non ha intenzione di fermarsi: “Voglio arrivare il più in alto possibile”

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Luca Van Assche - ATP Challenger Sanremo 2023 (foto Tullio Bigordi)

Il Challenger 125 di Sanremo ha progressivamente visto diminuire, turno dopo turno, il numero di italiani in gara. Erano ben 15 gli azzurri ai nastri di partenza, con 7 derby che si sono disputati durante il torneo. Sabato però, a partire dalle 13.30, le semifinali vedranno impegnati un francese, un ceco, un peruviano e un belga, visto che nessun rappresentante del Bel Paese è riuscito a spingersi oltre i quarti.

Sia chiaro, non è l’inizio di una barzelletta, bensì la (quasi) fine del torneo sanremese, alla sua seconda edizione consecutiva in cui è passato dalla categoria ’80’ del 2022 – con il grande successo di Holger Rune – alla attuale categoria ‘125’. Ad aprire il programma (alle 11) sarà la finale di doppio, che vedrà opposti Cornea/Skugor e Cacic/Demoliner. A seguire, non prima delle 13, nella prima semifinale di singolare si affronteranno il ceco Vit Kopriva e il talentuoso francese Luca Van Assche, che si è raccontato ai nostri microfoni dopo la vittoria di ieri nei quarti di finale. A ruota anche la seconda semifinale, che vedrà opposti Juan Pablo Varillas, peruviano e prima testa di serie, e il belga Kimmer Coppejans.

“Ieri ho giocato un gran match, sono contento di aver raggiunto la semifinale qui dopo tre buone partite” – ha dichiarato il giovane classe 2004 transalpino, prossimo ormai all’ingresso in top100. Nella classifica live, infatti, Van Assche è n°101 ATP: con una vittoria oggi entrerebbe nell’élite del tennis maschile, salendo al n°97 (arriverebbe al n°89 o n°90 in caso di titolo). “Uno dei grandi obiettivi di questa stagione era vincere nuovamente un challenger ed entrare in top100, ci ha raccontato il francese. “Al momento ne ho vinto uno – la scorsa settimana a Pau, in Francia, battendo tutte le prime 3 teste di serie, ndr – e sono molto vicino ad entrare tra i primi 100. Spero di vincere oggi in modo da riuscirci subito, ma se così non sarà è solo questione di tempo, sono sulla buona strada.

 
Luca Van Assche – ATP Challenger Sanremo 2023 (foto Tullio Bigordi)

Forte anche di una striscia aperta di 8 successi di seguito, a questo punto è probabilmente il caso di ridefinire gli obiettivi stagionali, alzando l’asticella. “Spero di giocare al meglio sulla terra, devo dire che ho iniziato piuttosto bene (sorride, ndr). Per essere il primo torneo stagionale sul rosso non posso lamentarmi, oggi gioco una semifinale importante e sono molto contento del mio percorso. Per il resto della stagione non mi pongo limiti, spero di arrivare più in alto possibile.

A 19 anni da compiere (il prossimo 11 maggio) Luca ha già vinto due challenger, diventando il primo tennista nato nel 2004 a trionfare in questo genere di tornei. Non deve certo essere semplice raccogliere l’eredità di una generazione che ha sfornato diversi top10, tra cui Simon, Tsonga, Gasquet e Monfils. Il transalpino, però, non si pone limiti: “È chiaro che non facile, in Francia sono stati molto criticati nel corso della loro carriera nonostante tutti siano stati top10. Sono delle leggende per il nostro sport, spero vivamente di poter seguire le loro orme”.

La miglior gioventù sta accumulando grandi risultati anche nel gotha del tennis mondiale, come testimoniano i continui record infranti da Carlos Alcaraz o il match straordinario vinto nella notte da Jannik Sinner contro lo spagnolo. Di recente Holger Rune ha dichiarato che gli piacerebbe poter essere un membro dei nuovi big3, insieme proprio a Carlos e Jannik. E chissà che anche Luca non possa inserirsi in questa cerchia ristretta: “Mi piacerebbe molto, anche se al momento Sinner, Alcaraz e Rune sono i migliori giovani in assoluto e il riferimento per tutti noi. Mi auguro che tra qualche tempo potrò giocare e vincere anche contro di loro”.

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