Coppa Davis
Coppa Davis, Spagna-Romania 2-0: di bastone e di carota Alcaraz, un martello Bautista
Carlitos usa anche il tocco per battere un grande Copil. La martellante costanza di Bautista non lascia scampo a Boitan

Ubitennis seguirà i match di Slovacchia – Italia di Coppa Davis con la sua consueta LIVE, a partire dalle 17
Doveva essere una prima giornata senza storia, senza problemi con la Spagna, e con due punti portati a casa, che non lasciassero dubbi su chi andrà alle Finals di Davis. E così è stato, almeno apparentemente: 4 set vinti a 0, neanche un break subito nell’arco di due partite, e un totale di 11 game persi. Ma allora Bautista e Alcaraz hanno assolto nel migliore dei modi al loro dovere; questo certamente, ottime prestazioni di entrambi, non fosse che Carlitos si è trovato di fronte un Copil versione 2018, straripante a rete e fantasioso all’estremo, che fino all’ultimo punto non ha accettato la sconfitta. Ha provato a tenere alta la bandiera della Romania mentre, com’era ben prevedibile, nulla ha potuto il povero Boitan (n.721 al mondo) contro Roberto Bautista Agut, cercando in ogni caso di uscirne a testa più alta possibile. Dunque 2-0 e appuntamento a domani sulla terra di Marbella, con la Spagna che potrebbe già chiudere col doppio, dove schiererà Davidovich Fokina e Pedro Martinez (in stato di grazia dopo la vittoria di Santiago) contro Frunza e soprattutto Horia Tecau, la più grande speranza della Romania di portare a casa almeno un punto. Il match sarà domani mattina alle 11:00, intanto l’analisi dei match nel dettaglio.
- R.Bautista Agut (ESP) b. G.A.Boitan (ROM) 6-3 6-1
Nonostante ci fosse in campo il numero 1 di Spagna, era certamente il match meno atteso, un po’ perché sarebbe stato seguito da Alcaraz, un po’ per il livello dell’avversario di Bautista Agut: Gabi Adrian Boitan, numero 721 al mondo, e secondo miglior classificato nel ranking per la Romania. Sembrava dover essere una partita senza storia, un semplice compitino per il numero 15 al mondo, un aperitivo in vista di Alcaraz-Copil. Ma il giovane rumeno ha respirato l’aria della Coppa Davis, l’entusiasmo che provi nel rappresentare la tua nazione, e ha tenuto botta per quasi tutto il primo set: il break è sì arrivato a 0 nel quinto game, ma in quello subito successivo Boitan è arrivato addirittura ad avere due palle break di fila (le uniche) che Bautista, aiutato dal servizio e con classe, ha debellato. Dal 4-2 il rumeno vincerà solo altri due game, ma regalando comunque sprazzi di gran tennis e giocate di qualità, spingendo certamente a pensare che potrebbe arrivare a palcoscenici ben più dignitosi dell’attuale posizione in classifica.
Chiuderà il primo set per 6-3 Bautista, ottenendo un altro break; nel secondo parziale, alla prima occasione buona strappa nuovamente il servizio a Boitan, sempre a 0, inanellando poi una serie di 10 punti vinti consecutivamente, probabilmente il vero crocevia del match. Il giovane rumeno riesce a portare a casa un game per evitare l’onta del 6-0, ma era già ormai in fase calante, molto meno brillante rispetto al primo set, e molto più falloso; anche gli sprazzi di qualità e le belle giocate sono andate via via diminuendo. Dall’altra parte Bautista invece continua solidissimo, non sbagliando neanche una scelta e concedendo davvero poco o nulla, sia al suo avversario che(come sempre) ai fotografi. La forza della costanza del numero 15 al mondo ha la meglio, andando ad ottenere il doppio break nel sesto gioco e chiudendo 6-3 6-1 in un’ora e 6 minuti, con due sole palle break concesse e l’81% di conversione con la prima, non permettendo mai neanche di pensare alla vittoria a Boitan. Continua dunque il buon periodo di forma dello spagnolo, dopo la vittoria a Doha di un paio di settimane fa, ben figura anche in nazionale, dando tranquillità a tutto l’ambiente.
2. C.Alcaraz (ESP) b. M.Copil (ROM) 6-4 6-3
Di tutt’altra pasta invece l’esordio del giocatore del momento (più giovane vincitore di sempre in un ATP 500) contro il numero 1 rumeno(ma 261 al mondo), il navigato Marius Copil, giocatore che in giornata può risultare un cliente scomodo. E questa era proprio una di quelle giornate, in cui anche il rovescio funzionava a pieno regime per Marius, oltre ovviamente al servizio e al suo ottimo tocco a rete, una delle armi più importanti della sua carriera. Ma nonostante ciò, sin dall’inizio ci sono stati pochi dubbi su chi avrebbe portato a casa il match: per quanto regnasse un forte equilibrio, mai spezzato nel primo set fino al break di Alcaraz nel nono game(senza mai neanche occasioni per nessuno dei due), lo spagnolo appariva pienamente in controllo della partita, senza mai strafare e solo ogni tanto affondando davvero i propri colpi. Alla lunga la sua vera forza è stata proprio la capacità di controbattere anche allo stesso modo di Copil, di fioretto piuttosto che di sciabola.
Dopo aver chiuso 6-4 il primo parziale, con il game decisivo per lo spagnolo che coincide con il primo e unico break, il secondo set sembra iniziare in modo analogo: spinge Alcaraz, ma quasi mai eccessivamente, serve bene e gioca in slice e di tocco Copil. Ma con un set di vantaggio e di fiducia in più, sembrava tutto inesorabilmente andare in direzione del numero 19 al mondo: nel quarto game, anche aiutato da un paio di errori di Copil, Carlitos ottiene il break con una risposta vincente e un drittone imprendibile dopo uno scambio comandato in lungo e in largo. Sul 4-1 avrà tre palle break totali (5 consecutive) per uccidere del tutto la partita, ma l’orgoglio e l’onore dell’esperto rumeno reagiscono con forza e tenacia: Copil gioca smorzate e attacchi come un erbivoro anni ’80, accelera, gioca un tennis meraviglioso, con Alcaraz che controbatte e fa anche meglio alle volte. I due danno vita al game più lungo e più bello del match, portato a casa dal rumeno che proprio non vuole saperne di perdere. Chiuderà un paio di game più tardi Alcaraz, con un 6-3 che avrebbe potuto essere un 6-1…o anche altro, visto che proprio all’ultimo, sul 5-3 30-30, Marius conquista le prime due palle break del match, più sprecate da lui che annullate da Alcaraz. Perde in ogni caso con tanto onore e lasciandosi dietro tanto spettacolo, per una partita andata ben oltre le aspettative, anche grazie alle capacità in ogni parte del campo dello spagnolo.
Coppa Davis
Coppa Davis: ufficializzati i calendari dei raggruppamenti di Manchester e Valencia
Le fasi finali di Davis cominceranno con Francia-Svizzera in Inghilterra e Serbia-Corea del Sud in Spagna

Ufficializzati i calendari dei gironi “B” e “C” delle fasi finali di Coppa Davis che si terranno dal 12 al 17 settembre 2023.
Gran Bretagna, Australia, Francia e Svizzera sono inserite nel raggruppamento “B”. In palio c’è un posto per le Final Eight di Coppa Davis di tennis maschile. Si giocherà a Manchester in casa dei britannici secondi classificati nel 2022 nel raggruppamento di Glasgow, alle spalle degli Stati Uniti. La Gran Bretagna cercherà di far valere il fattore campo e di tornare a essere protagonista nelle fasi finali della competizione. Per la Svizzera si tratta della prima partecipazione alle fasi finali di Coppa Davis, mentre Australia e Francia cercheranno di migliorare quanto fatto l’anno scorso. De Minaur e compagni persero la finale di Davis contro il Canada, mentre i francesi finirono terzi nel raggruppamento di Malaga.
Manchester non ospitava una manifestazione di Coppa Davis dal luglio 1994, quando la Gran Bretagna affrontò la Romania al Northern Lawn Tennis Club.
Ecco il calendario degli incontri:
Martedì 12 settembre, Francia – Svizzera (14° incontro di Coppa Davis; Francia in vantaggio 10-3).
Mercoledì 13 settembre, Australia – Gran Bretagna (14° incontro di Coppa Davis; Australia in vantaggio 8-5)
Giovedì 14 settembre, Australia – Francia (17° incontro di Coppa Davis; Australia in vantaggio 11-5)
Venerdì 15 settembre, Gran Bretagna – Svizzera (5° incontro di Coppa Davis, Gran Bretagna in vantaggio 3-1)
Sabato 16 settembre, Australia – Svizzera (6° incontro di Coppa Davis, Australia in vantaggio 4-1)
Domenica 17 settembre, Gran Bretagna – Francia (24° incontro di Coppa Davis, Gran Bretagna in vantaggio 13-10).
Ufficializzato anche il calendario del raggruppamento “C” che si disputerà a Valencia e vedrà protagonisti i padroni di casa della Spagna sfidarsi con Serbia, Repubblica Ceca e Corea del Sud.
Eccolo il programma completo:
Martedì 12 settembre, Serbia – Corea del Sud (2° incontro di Coppa Davis; Serbia in vantaggio 1-0)
Mercoledì 13 settembre, Spagna – Repubblica Ceca (7° incontro di Coppa Davis; Spagna in vantaggio 4-3)
Giovedì 14 settembre, Repubblica Ceca – Corea del Sud (primo incontro di Coppa Davis)
Venerdì 15 settembre, Spagna – Serbia (12° incontro di Coppa Davis; Spagna in vantaggio 8-3)
Sabato 16 settembre, Serbia – Repubblica Ceca (13° incontro di Coppa Davis; Repubblica Ceca in vantaggio 7-5)
Domenica 17 settembre, Spagna – Corea del Sud (3° incontro di Coppa Davis; Spagna in vantaggio 2-0)
Nei prossimi giorni verrà ufficializzato il calendario dell’Italia, inserita nel gruppo “A” in programma a Bologna con i campioni in carica canadesi, Svezia e Cile, e di quello “D” con Croazia, Olanda, Stati Uniti e Finlandia, esordiente alla fase finale di Davis.
Gli eventi della fase a gironi si giocheranno in un girone all’italiana con le prime due squadre di ogni gruppo che accederanno alle Final 8 a Malaga (21-26 Novembre).
Coppa Davis
La Croazia e l’ITF sfogliano la margherita. Si giocherà a Spalato la Coppa Davis?
Tramontata l’ipotesi Zara, Spalato è in pole position per ospitare il girone delle Davis Cup Finals che si disputerà in Croazia. Ma con il palazzetto più bello della città al momento chiuso per debiti

Lo scorso marzo, subito dopo il sorteggio della fase a gironi delle Davis Cup Finals 2023, furono subito rese note le sedi di tre dei quattro raggruppamenti da cui usciranno le otto finaliste: Bologna, Valencia e Manchester. La nazione prescelta per ospitare il quarto raggruppamento, la Croazia, si riservò invece il diritto di comunicare in un secondo momento dove, dal 12 al 17 settembre prossimi, la squadra di casa avrebbe affrontato USA, Olanda e Finlandia.
È passato quasi un mese e mezzo e quel momento non è ancora arrivato. Però dovremmo essere in dirittura d’arrivo: qualche settimana fa c’è stata infatti la visita della delegazione dell’ITF in Croazia, per la precisione a Spalato, per verificare che ci siano le condizioni richieste per l’organizzazione dell’evento. È infatti la città che ha dato i natali a tanti dei più grandi giocatori della penisola balcanica (partendo dagli anni 70 con Niki Pilic e Zeljko Franulovic, passando per gli anni 90 e gli anni 2000 con Goran Ivanisevic e Mario Ancic, ed arrivando sino ad oggi con Mate Pavic e Petra Martic, ma anche con la grande promessa del tennis croato, il vincitore di Wimbledon juniores 2022 Mili Poljicak) la favorita per l’assegnazione.
La prima scelta della federtennis croata era stata in realtà Zara, ultima città croata ad ospitare un tie della Davis nel formato tradizionale, la semifinale Croazia-USA dell’edizione 2018. Edizione poi vinta proprio dalla nazione balcanica, battendo in finale la Francia. Purtroppo il Palazzetto dello Sport “Krešimir Čosič” – intitolato al leggendario giocatore di basket, cresciuto nella cittadina dalmata, che vinse tutto con la nazionale jugoslava, ma che anche gli appassionati italiani ricordano per i due scudetti di fila con la Virtus Bologna, di cui fu poi anche allenatore per una stagione – non è disponibile in quel periodo, in quanto già da tempo prenotato per una fiera nautica.
Metà settembre significa ancora estate, in particolare in Dalmazia, ed allora l’intenzione dei vertici del tennis (ma anche del ministero del turismo) croato era di quello di offrire ai tifosi al seguito delle proprie nazionali un pacchetto turistico interessante, unendo al tennis della Coppa Davis il mare e le coste della Dalmazia. Di conseguenza, tramontata l’ipotesi Zara la scelta più logica non poteva che essere Spalato. Ed è per questo che la delegazione ITF, o meglio di emotion group, la società austriaca a cui la federazione internazionale ha appaltato le attività operative di organizzazione, ha fatto tappa nella città dalmata. Gli ispettori austriaci hanno visitato l’Arena Gripa, la struttura sportiva cittadina che in teoria dovrebbe ospitare l’evento. Diciamo in teoria perché gli ispettori sono andati a vedere anche ad un altro impianto sportivo della città di Diocleziano, la Spaladium Arena. Come mai? Perché dal punto di vista del confort e delle dimensioni, quest’ultima si lascia nettamente preferire. Per capirci: è stata inaugurata nel 2008 e le tribune del campo centrale hanno una capienza di 10.000 posti; quelle dell’Arena Gripa, aperta al pubblico nel 1979, arrivano a 6.000. Il problema è che la struttura è inutilizzata dal punto di vista sportivo dallo scorso settembre, da quando si sono tenuti gli Europei di pallanuoto, e da allora è stata solo la sede di due concerti ed una fiera. I problemi sono esclusivamente economici, ma non di poco conto: la società che la gestiva è in bancarotta ed ha un debito di oltre 3 milioni di euro con il comune di Spalato (e non solo). Ed è per questo che la struttura è chiusa.
Il fatto che di solito il comune sede del tie di Davis sia co-organizzatore o comunque main sponsor dell’evento, potrebbe essere una delle chiavi per aprire le porte della struttura per la manifestazione. I media locali non hanno informazioni ufficiali al riguardo, ma si vocifera che ci sia la volontà delle istituzioni di cercare una soluzione per consentire la riapertura della Spaladium Arena per un evento sportivo dopo che saranno passati dodici mesi dall’ultima volta. Forse anche per scaramanzia, dato che gli Europei di pallanuoto di settembre sono stati infatti vinti proprio dalla Croazia.
I media locali riportano inoltre che c’è un altro punto di attenzione: entrambi gli impianti avrebbero infatti bisogno di qualche adeguamento per rispondere ai requisiti previsti dall’ITF. Ricordiamo, ad esempio, che oltre al terreno di gioco dove si disputeranno i match devono essere disponibili anche altri due campi per il riscaldamento e gli allenamenti (entrambe le strutture hanno comunque già un campo secondario con le tribune). Comunque sia, a breve l’ITF dovrebbe comunicare l’esito della visita ispettiva e si saprà quindi se Spalato tornerà ad ospitare la Davis dopo tredici anni (dal luglio 2010, quarti di finale del Gruppo Mondiale: vinse la Serbia per 4-1 sui padroni di casa) e, nello specifico, quale impianto è stato scelto. La federtennis croata ha comunque pronto il piano B (o meglio C, considerando Zara) qualora gli ispettori fossero stati molto fiscali e soprattutto scettici sulle possibilità degli impianti spalatini di adeguarsi in tempo: la capitale Zagabria, con il suo “Dom Sportova”, che ha ospitato la finale persa dalla nazionale di casa nel 2016 contro l’Argentina, e più di recente, nel 2020, il match di qualificazione vinto contro l’India.
Coppa Davis
Volandri: “Sinner è cresciuto in tutto. Berrettini e Musetti? Così analizzo i loro momenti” [ESCLUSIVA]
Il capitano della nazionale italiana di Coppa Davis in un’intervista esclusiva con il direttore di Ubitennis: “Un orgoglio vedere Jannik battere Alcaraz in un match così a Miami”

Dal grande Sinner di Miami ai momenti complicati di Musetti e Berrettini: nel giorno della presentazione degli Internazionali d’Italia 2023 il capitano della nazionale italiana di Coppa Davis Filippo Volandri ha concesso un’intervista al direttore di Ubitennis, Ubaldo Scanagatta. Ecco le sue parole.
Nel 2007 a Roma hai battuto il numero uno del mondo, Roger Federer. Che effetto ti ha fatto vedere Sinner replicare la stessa impresa contro Alcaraz a Miami?
“Un orgoglio vedere Jannik andare così vicino a portare a casa il primo Masters 1000 ed è stato pazzesco vederlo battere Alcaraz. Siamo contenti di avere un altro giocatore che sta scrivendo la storia del nostro tennis. Sta migliorando su tanti aspetti a vista d’occhio: dall’adattabilità alle diverse superfici alla sua fisicità. Il suo tennis sta evolvendo grazie a competenze nuove, siamo orgogliosi di lui”.
Dove pensi che possa arrivare Sinner?
“Sta lavorando per diventare il numero uno del mondo, per portare a casa Slam e Masters 1000, ne ha tutte le possibilità. Dobbiamo dargli il tempo per poter lavorare serenamente, ma sono sicuro che ha grandi potenzialità”.
Come capitano di Coppa Davis sei preoccupato per le difficoltà che stanno avendo Musetti e Berrettini?
“Preoccupato non è la parola giusta, so che lavoro stanno facendo con i loro team, si stanno rimboccando le maniche. Sanno di essere in maniera diversa in un momento di difficoltà ma era inevitabile che arrivasse per Lorenzo, che è giovanissimo ed è cresciuto così rapidamente da far pensare che prima o poi un momento così potesse arrivare. Matteo in passato è stato capace di tornare a vincere subito dopo uno stop di due mesi, ma questo rimane qualcosa di straordinario. Sta lavorando su sé stesso, sono assolutamente fiducioso del fatto che nelle prossime settimane vedremo un giocatore migliore”.
A Montecarlo Musetti o Berrettini potrebbero riscattarsi? Chi dei due ha la mentalità per combattere una crisi di fiducia?
“Per Matteo e per Lorenzo occorre fare due discorsi diversi perché diverse sono le caratteristiche. Musetti ha nella terra battuta la superficie preferita ma ha dimostrato di poter fare benissimo anche indoor. Sono sicuro che entrambi faranno bene. A Montecarlo un bel risultato potrebbe arrivare per entrambi, io sono fiducioso”.
Lo scorso anno a Malaga Sonego fu protagonista delle partite più belle. Lui è rientrato nei primi 50 del mondo, il suo potenziale quale è?
“Sta attraversando un ottimo periodo fin dalle finali Davis dello scorso anno. Ha fatto un’ottima preparazione invernale e nelle prime settimane della stagione ha raccolto meno di quanto seminato, ma da Dubai ha iniziato a fare bene. Lui è arrivato al numero 20 del mondo, ha avuto una crescita continua senza nessuno stop e anche lui ha avuto una normale battuta d’arresto lo scorso anno. Ora sono strafelice che sia tornato a competere a livelli altissimi e sono sicuro che anche la sua classifica migliorerà”.