WTA Lione: Yastremska quanti rimpianti, Zhang ritrova il successo e la top 50

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WTA Lione: Yastremska quanti rimpianti, Zhang ritrova il successo e la top 50

L’ucraina Dayana Yastremska dilapida troppe volte tanti vantaggi conquistati. Terzo titolo WTA in carriera per la cinese Shuai Zhang

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Shuai Zhang
 

[8] S.Zhang b. [WC] D.Yastremska 3-6 6-3 6-4

Sarebbe stato il lieto fine ideale per la settimana da sogno di Dayana Yastremska, che neanche 10 giorni fa è stata costretta a scappare dal suo Paese insieme alla sorella, a causa della guerra, e oggi è stata a 2 game dal ritrovare la vittoria in un torneo dopo 2 anni. Veramente sarebbe potuta essere una storia da libro Cuore, di quelle da raccontare, peccato che i fantasmi della tensione oggi abbiano avuto la meglio su di lei. Fantasmi che, va detto, hanno perseguitato a tratti anche Shuai Zhang, che però ha saputo far fruttare i tanti errori dell’avversaria riuscendo a portare a casa il match, facendo giusto giusto un pelino in più. Ritrova un successo nel circuito che mancava ormai da quasi 5 anni (Guangzhou 2017) e per la prima volta va a vincere in Europa, ritrovando anche la top 50, dato che la vittoria del torneo da domani la renderà numero 41 al mondo. Resta comunque solo da togliersi il cappello davanti al torneo disputato da Dayana Yastremska: una vicenda personale dura, raccapricciante, che non le ha impedito di conquistare il pubblico (oggi, e in tutta la settimana, giocava praticamente in casa) e di arrivare a un passo dal titolo. Da domani sarà numero 103 al mondo, sempre più vicina alla top 100, persa solo a causa della squalifica per doping.

IL MATCH – Le prime battute dell’incontro vedono pochissimi errori, con un tennis di altissima qualità espresso da entrambe le contendenti, specie sul dritto di Zhang e sul rovescio di Yastremska, che tra l’altro marcia a pieno con il servizio, arma letale inizialmente. L’ucraina appare però sin da subito in ritmo e più arrembante dell’avversaria, che si limita a contenere giocando poche variazioni, l’unico modo che avrebbe per poter arginare la forza bruta di Yastresmka: e proprio a forza di non usare questa tattica, la giovane ex n.21 al mondo entra in pieno ritmo e nel sesto game, anche complice un piccolo passaggio a vuoto di Zhang, fa suo il primo break del match alla prima buona occasione. Dal break in poi non c’è più storia nel primo set, che va a concludersi con un banale 6-3 a favore della Yastremska, indiscussa padrona del campo che appare già con la coppa in mano, tanta è la superiorità espressa nel primo parziale, specie nell’impeto che riesce a mettere nei colpi da fondo, e in tante difese degne dei migliori terraioli.

 

Il secondo set sembra seguire il pronostico che si era costituito vedendo il primo: break in apertura di Dayana (come accaduto ieri nel folle match contro Cirstea), ma subito si fa recuperare da Zhang, che appare un po’ più centrata e precisa dopo aver perso il primo set del suo torneo, trovando maggiore profondità e tanti angoli che rendono spesso una tergicristalli la Yastremska. Il controbreak sembra mandare totalmente in bambola l’ucraina, che praticamente regala anche il successivo turno di battuta, con errori dettati dalla fretta e un’esasperata ricerca del vincente. E dunque Zhang inanella un bel parziale di 4 game di fila, issandosi sul 4-1 nel secondo set, che appare saldamente nelle sue mani ottenuto anche il break del vantaggio. Da parte sua Yastremska sembra ritrovare a tratti lo slancio del primo set, specie sul lato sinistro del campo, dove ogni tanto caccia delle magie di rovescio, ma non bastano a scalfire la ritrovata solidità della cinese, che chiuderà 6-3 il set, specchio del primo, vincendo il 62% dei punti con la prima, ma soprattutto 88% con la seconda, e anche regalando un gran punto sul set point, decisa e incisiva. Oltre a questi dati, peseranno i 10 errori della Yastremska, ben 7 in più del primo set.

Il terzo set, come spesso è capitato nel corso di questa settimana alla Yastremska, è una vera e propria orazione alla follia e alla confusione, con nessuna delle due giocatrici che sembra intenzionata a vincere il match. Subito break, nel secondo game, della tennista ucraina, che appare molto più lucida e incisiva di quanto visto nel secondo parziale, ritrovando anche buone percentuali nei game al servizio. Ma appena sembra fatta, crolla, subendo immediatamente il controbreak, a 0 e con 3 errori su 4 punti insieme a un capolavoro di risposta vincente di Zhang, che impatta poi sul 2-2, apparentemente ristabilendo la situazione. Ma l’ucraina è intenzionata a vincere a tutti i costi, e nel sesto game rimonta da 40-0 (anche grazie a qualche gentile omaggio della sua avversaria, in uno dei pochissimi game in cui veramente è andata di liscio), e con un vincente e uno scambio ricco di variazioni ed estemporaneità sugli ultimi due punti, porta a casa un altro break. Sembrava dovesse essere quello decisivo, finalmente poteva tirare un sospiro di sollievo e andare a chiudere Yastremska… peccato che la tensione avesse deciso di tirarle un ultimo tiro mancino, questa volta fatale: subisce l’ennesimo controbreak, stavolta a 15 e commettendo solo errori, letteralmente porgendolo su un piatto d’argento a Zhang, e questa si rivelerà la sliding door della partita. Nel nono game, sul 4-4, arriva il terzo break ottenuto dalla cinese nel terzo set, ma il primo che le consegna il vantaggio, conquistato poi con uno scambio da applausi sulla palla break: dritti poderosi a spazzolare le righe della cinese, che a un certo punto mandano Yastremska anche fuori dall’inquadratura, con il campo spalancato in attesa solo che vi venisse appoggiata la pallina. Chiuderà 6-4 al terzo Shuai Zhang, infilando un altro parziale di 4 game consecutivi, al terzo match point: fino all’ultimo l’ucraina resiste, non accetta la sconfitta ma troppo solida e fredda l’avversaria, che vince meritatamente un torneo che le ha visto perdere un solo set, in una finale ricca di colpi di scena e grandi giocate, con protagoniste due grandi giocatrici, due grandi lottatrici.

Chiude con tanti rimpianti Dayana Yastremska, che avrebbe potuto tranquillamente vincere questa partita, per tutti i break sprecati e i regali concessi. Ma chiude anche con il sorriso sulle labbra in fondo: ha avuto tanto sostegno sia dal pubblico che da vari colleghi (a differenza di altre), per l’incubo che sta vivendo il suo popolo e che essa stessa ha dovuto sopportare; dopo il match, dopo una settimana a cui è mancata solo la ciliegina, ma che comunque resta da ricordare per l’importanza che ha questo risultato (ben oltre il tennis e le classifiche), la giovane ucraina parla a cuore aperto in campo, davanti al mondo. E questo sì che vale tanti applausi.

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WTA Miami: Rybakina batte Mertens, ai quarti troverà Trevisan. Avanti pure Sabalenka

Jessica Pegula supera Magda Linette e ritorna ai quarti in Florida dove affronterà Anastasia Potapova

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Elena Rybakina - Indian Wells 2023 (foto Ubitennis)

[10] E. Rybakina b. E. Mertens 6-4 6-3

La testa di serie n. 10 del WTA 1000 di Miami Elena Rybakina prosegue la sua striscia vincente iniziata a Indian Wells, vincendo l’undicesima partita consecutiva contro la belga Elise Mertens, sconfitta 6-4 6-3 in 1h46′, ed ora affronterà in quarti l’azzurra Martina Trevisan che ha estromesso a sua volta la n. 24 del main-draw Jelena Ostapenko: la campionessa di Wimbledon e la mancina fiorentina si scontreranno per la prima volta, con la posta in palio rappresentata dalla semifinale in Florida. Con il successo ai danni della n. 39 WTA, dunque, rimangono intatti i sogni della kazaka di poter completare il Sunshine Double dopo la conquista nel deserto californiano del primo alloro in carriera in un evento ‘mille’. Un’eventuale conquistache ha rischiato seriamente di passare agli archivi come mera ipotesi svanita nel nulla al turno precedente, quando la classe ’99 di passaporto kazako ha dovuto cancellare un match point a Paula Badosa.

Rybakina dà seguito al suo eccezionale periodo di forma

Nel suo entusiasmante inizio di stagione, quest’ennesima affermazione della 23enne di Mosca la proietta ad un meraviglioso differenziale tra le vittorie raccolte e le sconfitte in questa prima parte di 2023: 19-4. Ciononostante Elena, che attualmente occupa il proprio best ranking alla piazza n. 7 delle classifiche, non vuole fermarsi e dopo i viaggi che l’hanno condotta in finale sia a Melbourne Park che all’IW Tennis Garden vuole inserire nella sua personale cartina tornasole anche la vacanza tra le spiagge di Miami.

 

Primo set: Elena rimonta da un break di svantaggio

La prima a rompere gli indugi è stata Mertens che convertendo la quarta palla break della sua partita ha spezzato l’equilibrio nel settimo game salendo 4-3. Tuttavia la 27enne di Lovanio non è riuscita a consolidare il vantaggio offrendo sul piatto d’argento il contro-break a causa di un paio di sanguinosi doppi falli. Elena non se l’è fatto ripetere due volte, e attraverso un winner di dritto si è portata 4-4. Poco dopo, un altro game in risposta incisivo della kazaka ha fatto sì che al terzo set point Rybakina potesse lasciare andare le sue sbracciate da fondo, in grado di forzare l’errore rivale e completare la rimonta da un break di svantaggio.

Secondo set: dominio Rybakina

Nel secondo set è stato poi ancora un combattuto turno di servizio belga a dare il là al sorpasso kazako, Elena infatti è volata subito 2-0 concretizzando la quarta chance per fare suo il game grazie ad un’ottima presa della rete con conseguente volée profonda che ha costretto Elise ha mandare lungo il suo tentativo di lob. Questo è stato l’ultimo break del match, ma non l’ultimo sussulto visto che la finalista dell’Happy Slam ha dovuto annullare quattro palle per il 3-2 prima di inerpicarsi sul punteggio di 4-1. Dieci ace messi a referto dalla n. 7 WTA ma anche 25 vincenti, a fronte di 22 errori non forzati. Stessi gratuiti per Mertens, ma meno vincenti: solo 19. Grazie alla vittoria odierna, siamo 3-1 negli H2H a favore della più giovane delle due giocatrici.

[3] J. Pegula b. [20] M. Linette 6-1 7-5

La bandiera statunitense continua a sventolare al Miami Open Presented By Itaù grazie alle prestazioni della n. 3 della classifica Jessica Pegula.

La 29enne di Buffalo ha infatti estromesso dalla gara la n. 20 al mondo, nonché semifinalista in Australia nel primo Slam dell’anno, Magda Linette, con il punteggio di 6-1 7-5 in quasi un’ora e venti di partita per ritornare così a far parte del lotto delle ultime otto giocatrici che competeranno, a partire già dalla giornata di domani – martedì 28 marzo -, per la conquista del titolo dopo essersi spinta sino a questo punto dell’evento già nel 2022.

Un’affermazione, quella della tennista di casa sulla polacca, portata a compimento dalla n. 1 a stelle e strisce in modalità “cruise control”. Le due non si erano mai affrontate prima in un match ufficiale del Tour, tuttavia nelle ultime stagioni hanno instaurato un ottimo rapporto d’amicizia e di intesa fuori dal rettangolo di gioco allenandosi assieme spesso e volentieri proprio in Florida a Boca Raton e condividendo alcune attività non primariamente tennistiche essendo entrambe membri del WTA Players’ Council.

Nonostante comunque una gestione della sfida tutto sommato agevole da parte di JP, non sono mancate le difficoltà come si intuisce facilmente dallo score del secondo set. Complessità nella risoluzione del problema, che trovano conferma nelle parole rilasciate a caldo dalla vincitrice a Tennis Channel: “Tutto stava funzionando per il meglio, poi però le cose nel secondo set si sono fatte difficili. Ho avuto la sensazione, in quel frangente di gara, che stessi esprimendo il mio tennis talvolta ad un ritmo eccessivo, troppo alto che mi costringeva ad andare fuori giri. Tuttavia sono molto contenta, di essere riuscita alla fine in qualche modo a ritrovare le energie necessarie per chiudere in due ed evitare che la partita si prolungasse“.

La prossima avversaria di Pegula sarà la russa Anastasia Potapova, vittoriosa per 6-4 7-6(4) sulla n. 23 del seeding Qinwen Zheng. Il confronto con la testa di serie numero 27 del draw sarà una remake del loro match di terzo turno andato in scena appena 16 giorni fa al BNP Paribas Open e che ha visto il successo di Jessica in tre parziali.

Proprio in ottica quarti di finale, l’americana si è così espressa: “Sarà davvero una sfida dura, l’ho affrontata recentemente a Indian Wells ed è stata una grande battaglia. Nell’ultimo periodo [Potapova, ndr] sta giocando ad un livello molto alto, gli ultimi tre tornei a cui ha preso parte l’hanno vista esprimere davvero un ottimo tennis. Dunque certamente mi attende una partita contro una giocatrice che in questo momento gode di tanta fiducia nei suoi mezzi. Inoltre, credo che le condizioni di gioco rapide che ci sono qui le piacciano tanto. Per poterla affrontare al meglio delle mie possibilità, dovrò trarre insegnamento dai segnali emersi durante l’ultima sfida in cui ci siamo date battaglia e migliorare così quegli aspetti del mio gioco che non hanno funzionato nel nostro ultimo confronto; ma allo stesso tempo penso che lei farà altrettanto. Quindi di sicuro, ci sarà da soffrire“.

La nativa della città che è capoluogo della Contea di Erie nello Stato di New York, durante questa settimane di tennis all’Hard Rock Stadium sta confermando di essere nel bel mezzo dell’ennesimo, dando uno sguardo alle ultimissime stagioni, grande inizio di anno tennistico. Pegula ha difatti finora raccolto la bellezza di 18 vittorie nel 2023. Meglio di lei, in questo primo scorcio di stagione, solo Aryna Sabalenka ed Elena Rybakina appaiate a quota 19 successi: la bielorussa però potrebbe sganciarsi assestandosi alla cifra di 20 vittorie, qualora superasse nel suo ottavo quella Krejcikova che a Dubai l’è stata fatale.

Se poi si decide di analizzare più nello specifico la capacità di essere continui negli appuntamenti di spicco presenti all’interno dei 12 mesi di competizioni sparse nelle più svariate località del globo, Jessica svetta su tutte le altre concorrenti avendo ottenuto negli ultimi tre anni 12 volte il pass per i quarti di eventi WTA 1000: più di tutte le sue rivali. Dal 2009 ad oggi, solo Serena e Venus Williams sono riuscite a fare di meglio con – rispettivamente – 30 e 21 quarti di finale. E’ pur vero che poi solamente in due circostanze, sulla dozzina complessiva, Jes sia stata in grado di raggiungere l’ultimo atto: sempre nel 2022, prima perdendo nel mese di maggio in altura sulla terra di Madrid da Ons Jabeur e dopo andando a conquistare quello che è sinora l’alloro più luccicante della sua carriera, la vittoria del ‘mille‘ di Guadalajara nell’ottobre scorso avendo la meglio in finale su Maria Sakkari – un cavalcata che si rivelò decisiva nel testa a testa con la greca per staccare l’ultimo biglietto valido per le Finals di Fort Worth -.

Perciò, nell’ultimo triennio ci sono state certamente tenniste che hanno vinto di più in termini di tornei di tale categoria messi in bacheca, ma quanto a costanza di rendimento non ce n’è per nessuna: una convinzione ulteriormente avvalorata anche dai cinque quarti ottenuti a livello Slam, a Melbourne addirittura tripletta tra il 2021, il 2022 e il 2023; al Roland Garros nel 2022 e nel Major di casa dello US Open sempre nel 2022.

Ora l’obiettivo più immediato è quello di, quantomeno, pareggiare il risultato fatto registrare nel torneo lo scorso anno: dove a sbarrarle la strada fu quella Iga Swiatek che in questa edizione è fuori dai giochi per infortunio.

Per quanto riguarda invece la 31enne di Poznan, si tratta della 19esima sconfitta in carriera contro una Top Ten di fronte alle quali è riuscita nell’impresa di vincere soltanto in 4 occasioni. Il suo avvio di 2023 rimane comunque positivo, con la prima semifinale Slam conquistata all’Australian Open ed un record complessivo che recita 12-7 tra vittorie e KO. Questa prima parte di stagione ci sta sicuramente mostrando la miglior versione mai ammirata di Magda, che tuttavia quest’oggi ha sofferto l’atmosfera ventilata di Miami.

Tornando a trattare l’incontro più in profondità, l’aspetto del proprio tennis che certamente dà più soddisfazioni a Pegula nella performance odierna è la grande uscita dai blocchi mostrata. Qualcosa che al contrario non era andata totalmente per il verso giusto in California dove si era resa protagonista di alcune false partenze. Mentre contro Linette, dopo che erano appena passati 9 minuti aveva già messo a segno quasi 7 vincenti per salire pronti via 3-0. Dopo 19 minuti, il tabellino addirittura comunicava un perentorio 5-0 con il set inaugurale che andava a concludersi al termine di soli 28 minuti.

Alla ripresa dei giochi l’andatura dell’incontro, inversamente, ha preso una direzione totalmente contraria con la n. 19 del ranking che incredibilmente si era portata in vantaggio per 5-2. Ma successivamente, sul più bello, è crollata fragorosamente mancando per due volte l’opportunità al servizio di trascinare la sfida alla frazione finale e permettendo così il rientro della beniamina di casa che, difatti, si è intascata gli ultimi cinque games del match.

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ATP

Italiani in campo oggi martedì 28 marzo: Sinner, Sonego e Trevisan sognano a Miami, a che ora e dove vederli

Jannik se la vedrà con Rublev, Lorenzo avrà davanti Cerundolo, mentre Martina sarà chiamata all’impresa contro Rybakina

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Sara un martedì ad alta tensione per il tennis italiano. Il numero di azzurri rimasti in tabellone a Miami tra maschile e femminile è rimasto a tre grazie alla grande vittoria di Sonego contro Tiafoe. Oggi scenderanno tutti in campo per raggiungere rispettivamente due quarti di finale e una semifinale. Sarà infatti il turno del numero uno azzurro sia per quanto riguarda il circuito maschile, con Jannik Sinner pronto ad una sfida ardua contro Andrey Rublev, che per il circuito femminile, con Martina Trevisan alla ricerca di un risultato storico contro Elena Rybakina. Infine, Lorenzo Sonego sarà impegnato con Francisco Cerundolo, in una sfida tra outsider pronti a stupire ancora.

Nel primo match di giornata sul Grandstand, alle ore 17 italiane (11 locali), Sinner si troverà davanti un avversario molto ostico come il numero due russo in un ottavo di finale che ha il sapore di qualcosa in più, considerando anche il possibile prossimo avversario del vincente di questa sfida, che uscirà dall’incontro tra Ruusuvuori e Van de Zandschulp: chi vincerà tra l’altoatesino e il russo sarà favorito. Si tratta del quinto incontro tra Jannik e Andrey, con il russo che ha vinto solamente due delle quattro partite disputate contro l’azzurro, entrambe grazie ad un ritiro dell’altoatesino, come successo al Roland Garros nel 2022. Nei due scontri che non sono terminati a causa del ritiro di uno dei due, Jannik ha sempre avuto la meglio, con l’ultima vittoria risalente all’ottavo di finale del Master 1000 di Montecarlo nel 2022. I bookmakers vedono favorito l’azzurro, tanto che un suo passaggio del turno è quotato 1,50 da Bet365, contro i 2,63 di Rublev.

Non vuole fermarsi nemmeno Sonego, che viene dalla grande prestazione contro Tiafoe della notte di lunedì. Per lui ci sarà un avversario sulla carta abbordabile, come l’argentino numero 31 del mondo Cerundolo. Si tratta del primo incontro tra i due, in un palcoscenico importante come gli ottavi di finale di un 1000, con l’argentino che difende i punti dell’exploit che lo ha portato alla semifinale del 2022. I bookmakers vedono l’azzurro come favorito, tanto che Eurobet quota un successo di Sonego 1,67, contro i 2,16 di Cerundolo. Il match andrà in scena come ultimo di giornata sul Grandstand, ed è previsto per l’una di notte italiana (19 locali). Il vincitore di questa sfida se la vedrà ai quarti di finale con uno tra Khachanov e Tsitsipas.

 

Dopo il fantastico successo nel pomeriggio di lunedì contro Jelena Ostapenko, Trevisan sarà chiamata ad un’impresa contro Elena Rybakina, kazaka numero 7 WTA. La azzurra parte contro i favori del pronostico, anche considerando lo stato di forma dell’avversaria, alla ricerca del Sunshine Double dopo il trionfo ad Indian Wells. Sarà il primo scontro tra le due, e la posta in palio prevede una semifinale in un Master 1000 contro la vincente della sfida tra Pegula e Potapova. Il match andrà in scena sull’Hard Rock Stadium ed è previsto per le 20 italiane (14 locali), dopo il termine della sfida tra Fritz e Rune. I bookmakers parlano di una vera e propria mission impossible per Martina, con il successo di Rybakina quotato 1,03 da SNAI, mentre il trionfo dell’azzurra raggiunge l’8,25.

ITALIANI IN CAMPO MARTEDI 28 MARZO:

ATP Miami, Jannik Sinner – Andrey Rublev: dalle ore 17 italiane sul Grandstand. Diretta Sky Sport Tennis e in streaming su Sky Go, Now TV e Tennis TV.

ATP Miami, Lorenzo Sonego – Francisco Cerundolo: dalle ore 01 italiane sul Grandstand. Diretta Sky Sport Tennis e in streaming su Sky Go, Now TV e Tennis TV.

WTA Miami, Martina Trevisan – Elena Rybakina: dalle ore 20 italiane sull’Hard Rock Stadium. Diretta SuperTennis e in streaming su SuperTennix.

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ATP

ATP Miami: un gran Mannarino sorprende Hurkacz e punta i quarti. Affronterà la rivelazione Eubanks

Prestazione di lusso del francese per eliminare il campione del 2021. Ora può sperare in un posto tra i primi 8, contro l’americano vincitore di Barrere

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Adrien Mannarino - Coppa Davis 2023 (foto: twitter @daviscup)

A. Mannarino b. [8] H. Hurkacz 7-6(5) 7-6(0)

E così, degli ultimi 4 campioni del Miami Open, contando che Roger Federer (trionfatore nel 2019) si è ritirato, e John Isner (campione nel 2018) ha perso all’esordio da Emilio Nava, è rimasto il solo Carlos Alcaraz, l’attuale detentore. Già, perché in una giornata non proprio ricca di emozioni e grandi match, anche Hubert Hurkacz, che alzò il trofeo nel 2021, è stato mandato a casa. Regolato da un Adrian Mannarino apparso in grandissimo spolvero, nonostante attimi di nervosismo e lanci di racchetta e una barba che comincia ad avere qualche pelo bianco di troppo. Il francese, abile nel non dare riferimenti e piegare il gioco alle sue condizioni di noia e attesa per colpire, ha intrappolato il polacco, infliggendogli specie nei tie-break una bella lezione. Mannarino ha così colto il decimo ottavo di finale in un 1000, terzo qui a Miami (ultima volta, nel 2017, perse da Berdych). Il record è però decisamente poco incoraggiante: 1-8, con la sola vittoria ottenuta ai danni di Hyeon Chung in Canada, sempre sei anni fa.

Il match – non brillantissima la partenza di Hurkacz, con tanti errori da fondo sinceramente evitabili, che regalano tre palle break a Mannarino in tre giochi, sempre annullate da un servizio che è l’unica arma che ben sta rispondendo per il polacco. E, in realtà, anche il francese si deve aggrappare alla battuta oltre che alle proverbiali palle senza peso per rimanere in scia e annullare le 4 chance di break concesse in due game. Dopo un inizio altalenante di entrambi la partita comunque stenta a decollare, procedendo a spezzoni e con ben poco spettacolo espresso a causa dei troppi errori che caratterizzano entrambi. Mannarino tradisce un certo nervosismo, dato che tra i due è quello che corre maggiori rischi e pur trovando qualche vincente in più sembra incapace di applicare contromisure alle badilate al servizio di Hubi. Eppure, alla fine, il primo set va nelle casse del francese, che più cerca variazioni e affondi. Il solco lo scava sul 5-4 nel tie-break, vince due punti a rete giocati magistralmente, da vero attaccante e giocatore puro qual è, per poi chiudere con un errore di un Hurkacz che ha sofferto l’altro sulla diagonale di rovescio.

 

Il polacco, sfruttando un calo di tensione da parte di Mannarino, porta a casa un break immediato in apertura di secondo parziale. Ciò sembra restituire fiducia al n.8 del tabellone, che da fondo campo trova una rinnovata costanza che gli permette di tenersi avanti. Ma, come spesso capita nelle partite di Hurkacz, dalla quiete velocemente si passa alla tempesta. Hubi sembra accusare un po’ di tensione e i colpi si accorciano, spesso non trovando il campo, consentendo al francese di ritrovare lo spirito visto nel tie-break sull’onda degli errori altrui, attaccando e prendendo i punti con foga, così da ritrovarsi avanti 4-3. Il secondo set gode di molta più qualità del primo, qualche errore in meno ma tanti bei punti, con Mannarino sugli scudi, bravo a cambiare col rovescio lungolinea sfidando (spesso con successo) il polacco sul suo lato forte. E infine la tattica del francese, contando su un gioco che non offre tanto margine di manovra a uno grande e grosso come Hurkacz, paga eccome. Il tie-break del secondo set è un monologo di Mannarino, che vince 7-0 limitandosi a gestire le ultime ceneri di un avversario degno del suo nome solo a tratti, falloso e nervoso, mai capace di imporre le proprie qualità. Adrian affronterà ora, da favorito per un insperato posto ai quarti di Miami, Christopher Eubanks.

C. Eubanks b. G. Barrere 6-3 7-6(9)
Il nativo di Atlanta, che da lunedì irromperà per la prima volta in carriera in top 100 (n.96), ha avuto la meglio per 6-3 7-6 su Gregoire Barrere, nel terzo turno delle grandi occasioni. La partita ha visto un’interruzione di quasi due ore per pioggia, lasciando il francese avanti 5-2 nel tie-break; al rientro si è spinto a 4 set point di fila, e poi un quinto, tutti sprecati (tra cui un fortunatissimo nastro a stelle e strisce sul primo che rimarrà negli occhi di Barrere almeno per stanotte). Ciò nulla toglie a una prestazione solidissima di Eubanks, in controllo dall’inizio alla fine, costante alla battuta e solido da fondo, facendo anche sfoggio di un dritto profondo e incisivo, che potrebbe essere una buona chiave contro un giocatore estroso come Mannarino. Sarà solo il sesto ottavo di finale della carriera a livello ATP (primo in un torneo del genere) per l’attuale n.119, sempre rimasto un po’ nelle retrovie, incapace del grande salto…fino a questo torneo di Miami. L’americano, partendo infatti dalle qualificazioni, giocherà sì da sfavorito ma non battuto, addirittura per un posto nei quarti di finale in un Master 1000. Lui, che in carriera si è spinto solo una volta tra gli ultimi otto, da wild card ad Atlanta nel 2017.

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