WTA Lione: Yamstreska continua ad emozionare su una disastrosa Cirstea. Va in finale contro Zhang

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WTA Lione: Yamstreska continua ad emozionare su una disastrosa Cirstea. Va in finale contro Zhang

L’ucraina approfitta dei troppi errori dell’avversaria e passa il turno. Domani contro Zhang, esecutrice della padrona di casa Garcia

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Dayana Yastremska - Hong Kong 2018
 

Continua la settimana da sogno di Dayana Yastremska, che raggiunge la quinta finale in carriera, a più di due anni dall’ultima, ad Adelaide nel 2020 dove perse in 2 set da Ashleigh Barty. La tennista ucraina, ex numero 21 del mondo, ha un rovescio formidabile, che oggi ha funzionato per buona parte del match come fosse automatico, tracciando vincenti e disegnando il campo, rendendo spesso e volentieri la povera Cirstea un tergicristalli. Da parte sua la rumena, testa di serie numero 2 del torneo, ha omaggiato di tantissimi regali la sua avversaria, che di certo non ha giocato senza sbavature, ma neanche ha passato la partita a dispensare errori. Vince meritatamente e con tanto cuore Dayana Yastremska, dopo una lunga battaglia che la porta ad affrontare Shuai Zhang domani alle 15:00; la cinese ha eliminato con molti meno problemi del previsto Caroline Garcia, che aveva eliminato Giorgi e Trevisan nel cammino verso le semifinali. Sono due i precedenti tra Yastremska e Zhang: vinse in 3 la cinese a Wimbledon 2019, in 2 l’ucraina ad Hong Kong nel 2018, torneo che poi vinse.

D. Yastremska b. [2] S. Cirstea 7-6(5) 4-6 6-4

Data la situazione emotiva che coinvolgeva comunque direttamente la Yastremska, e la sua forma mostrata in questa settimana (grande vittoria nei quarti con Paolini) appariva leggermente favorita nel pronostico, data anche la leggerezza dei colpi dell’avversaria rispetto ai suoi, che lasciano meno allo spettacolo ma recuperano di sostanza. In tutti i casi il match avrebbe dovuto essere equilibrato, ma già nel quarto game Cirstea strappa il servizio all’avversaria, usando per la prima volta la smorzata di dritto, e approfittando di un paio di errori. Peccato che il primo set sia un vero e proprio festival dell’errore, quindi bastava attendere il momento propizio, che per Yastremska arriva poco dopo, nel settimo game: fallosa da fondo e poco consistente negli scambi Cirstea, break puntualmente restituito. Si procede su questa lunghezza d’onda, tra errori banali, qualche vincente e tanti bei rovesci della giocatrice ucraina, questo sì, oggi una sentenza sul lato sinistro del campo, fino al fatidico e inevitabile tie-break. Anche qui, con un mini break a testa e qualche gentile omaggio si procede a braccetto fino al 6-5, poi una risposta vincente folgorante dell’ucraina le regala il primo parziale in un’ora. Nel secondo sembra cavalcare l’aura positiva, portando subito a casa il break, con tre errori consecutivi della Cirstea dallo 0-30, e confermandolo subito dopo issandosi sul 3-0, facendo cantare il rovescio. Sembrava ormai andata via tranquillamente nelle mani della giocatrice ucraina il match, finché il primo game lungo, il quinto, è stato quello che ha restituito il break alla rumena rimettendo in piedi il set. Dal vantaggio di 3-0 Yastremska, Cirstea vince 6 game su 7 per far suo il secondo parziale, l’unico segmento della partita in cui è mancato un po’ il rovescio dell’avversaria e si è anche dimostrata più fallosa, a fronte di una maggiore precisione e profondità trovata finalmente dalla Cirstea. Il terzo set si apriva come una completa incognita dunque, che avrebbe potuto vedere qualsiasi esito, difficile da prevedere: si apre con tre palle break di fila nel secondo gioco per Yastremska, che con una difesa miracolosa sulla terza riesce a portare a casa il break…per poi restituirlo subito dopo facendosi recuperare dal 40-0, commettendo 5 errori di fila e riaprendo per l’ennesima volta la partita. Ma, come avrete capito, questa semifinale era più una roulette russa e un inno al masochismo che una partita di tennis, e così nel quarto game vediamo il terzo consecutivo con la giocatrice al servizio che lo perde, addirittura 0 con un doppio fallo e tre errori. Questo break in realtà aveva proprio l’aria di essere quello decisivo, dato che si arriva al 5-3, il momento di servire per il match, con una Yastremska in fiducia, incisiva da fondo e debordante con il rovescio, specie lungolinea. Ma ecco l’ennesimo patatrac, questo il più clamoroso: la giocatrice ucraina spreca 3 match point, su due dei quali avrebbe potuto avere tantissimi rimpianti con un altro risultato (forza un dritto che esce di poco e commette un doppio fallo) e con un’altra serie di errori consegna il controbreak a Cirstea e (apparentemente) la chiave emotiva del match. Ma la rumena oggi si sentiva forse troppo generosa per non ricambiare i favori, e aiutata dalla profondità della Yastremska si trova a fronteggiare un altro match point, sul quale tenta una smorzata che esce troppo lunga e sulla quale l’avversaria si avventa e chiude col rovescio, simbolo della sua partita. Crolla a terra emozionata, Dayana Yastremska, che dopo questa battaglia di più di 2 ore ritrova una finale e può sorridere nonostante tutto ciò che accade nel suo Paese. “Vendica”, seppur in un altro continente, la sconfitta ai quarti a Monterrey di Elina Svitolina.

[8] S. Zhang b. C. Garcia 6-2 7-5

Molto meno intrigante invece l’altra semifinale, per quanto i pronostici facessero presagire certamente qualcosa di più. Una grande delusione la Caroline Garcia vista in campo oggi, padrona di casa e con lo scalpo della numero 1 del seeding, la nostra Camila Giorgi, e della belga Van Uytvanck, cliente sempre scomoda sui campi indoor. Mentre Zhang ieri aveva approfittato del ritiro di Diatchenko ed era dunque molto riposata, oltre che in fiducia, non avendo perso neanche un set e avendo già sconfitto una francese al primo turno, l’ex compagna di doppio di Garcia Kiki Mladenovic. Nel primo set infatti non c’è storia, con la Zhang che chiude agilmente 6-2 in 37 minuti, annullando tre palle break su tre, quindi senza lasciare scampo all’avversaria. Nel secondo ancora una volta il break arriva subito, ma viene poi recuperato dalla francese nel sesto gioco, che appare molto più intraprendente e solida di quanto visto nel primo parziale, incoraggiata dal quinto gioco, game fiume al servizio da cui è uscita indenne. Ma evidentemente quest’onda era troppo corta, poiché nell’undicesimo gioco subisce il break che si rivelerà decisivo e consegnerà la vittoria a Zhang, che chiude col 78% di punti con la prima e in fiducia, oltre che con un’ora in meno rispetto all’avversaria di domani. Ma attenzione al cuore di Dayana Yastremska.

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