dal nostro inviato a Miami, Vanni Gibertini
Better luck next time. Lucia Bronzetti lascia l’America con una duplice sensazione. Da un lato c’è l’amarezza per non aver colto una bella occasione, perché è tale l’affrontare Daria Saville-Gavrilova, un’ottima giocatrice ma non un ostacolo insormontabile, agli ottavi di un WTA 1000. Dall’altro c’è l’acquisizione della consapevolezza di poter stare a questi livelli e la soddisfazione per l’ingresso nella Top 100. Ora l’obiettivo è trovare continuità in una stagione che l’aveva vista ben figurare già all’Australian Open. È la stessa Lucia a raccontare ai microfoni di Ubitennis le sue sensazioni dopo la sconfitta contro Saville arrivata al termine di una battaglia vera, in cui Lucia ha avuto anche un match point. “Sapevo da prima di entrare in campo che sarebbe stata molto dura sia sul piano fisico che su quello mentale. Anche lei come me è una lottatrice. Peccato perché è mancato un punto… Un po’ di amarezza c’è, ma devo tenere conto di tutta la settimana e delle cose positive che ci sono state”.
MARGINI DI CRESCITA – Come l’ingresso nella Top 100: al momento, Bronzetti è virtualmente al numero 84. “Entrare nelle Top 100 è una grande cosa. Accedi direttamente nei tabelloni degli Slam, ci sono altri guadagni, cambiano le possibilità di andare avanti nei tornei e questo rende la vita più semplice anche in fase di programmazione”. Il coach Francesco Piccari, come deve fare un buon tecnico, guarda più in là: “La differenza vera la fa entrare nelle prime 50 – racconta Piccari a Vanni Gibertini – e per ottenere questo traguardo servirà concentrarsi sull’arricchimento del gioco. Dopo il match contro Saville è evidente che se Lucia avesse avuto nel suo repertorio un po’ di manualità in più, soprattutto nelle palle basse a metà campo, avrebbe vinto quei 5-6 punti che potevano cambiare l’esito della sfida. Lo sapevamo da inizio anno, abbiamo puntato su altre cose e stiamo vedendo miglioramenti, quindi andiamo step by step”. Il coach, comunque, sottolinea la bontà del percorso fatto da Bronzetti a Miami, sottolineando che la variabile fortuna (Lucia è entrata in tabellone come lucky loser dopo aver perso nelle qualificazioni, sfruttando poi il forfait di Kalinskaya in terzo turno) ha inciso ma non è stata la chiave principale. “Se si arriva in ottavi in questi tornei è perchè il lavoro fatto è stato buono – sottolinea Piccari -. La fortuna c’è stata, ma questo non è un risultato casuale”. E Lucia lo ha dimostrato contro Saville, arrivando a tanto così dalla vittoria.
IL FUTURO – Ora per Lucia è arrivato il momento di lasciare gli Stati Uniti: “Avrei voluto visitare il centro di Miami e anche il mare, ma non ho avuto tempo – sorride lei -. Ora è tempo di prepararsi per la Billie Jean King Cup (Bronzetti è tra le convocate di Tathiana Garbin, ieri presente sugli spalti, per la sfida contro la Francia in programma ad Alghero il 15-16 aprile, ndr). Poi giocherò Madrid, ma prima valuteremo se infilare in mezzo un altro torneo”. Coach Piccari è fiducioso per la stagione sul rosso: “Nella scorsa stagione ha alzato il suo livello proprio giocando sulla terra. Ora la classifica le permetterà di entrare nei grandi tornei: sono curioso di vedere cosa potrà fare, penso che Lucia abbia le carte in regola per ottenere buoni risultati anche se siamo consapevoli che il rischio è quello di incontrare le migliori nei primi turni”. Ma se l’atteggiamento e il gioco di Lucia restano quelli visti a Miami, le soddisfazioni non tarderanno ad arrivare.
