ATP Estoril: Davidovich vince ma non convince, Tiafoe a singhiozzi. Verdasco sfrutta gli errori di Cuevas

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ATP Estoril: Davidovich vince ma non convince, Tiafoe a singhiozzi. Verdasco sfrutta gli errori di Cuevas

Lo spagnolo vince il derby ma suda, quasi come l’americano che alla fine riesce a cavarsela. Nando fa fruttare gli errori di Cuevas, una battaglia per il terzo degli spagnoli impegnati

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Alejandro Davidovich Fokina - Montecarlo 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Nessuna sorpresa in questo mercoledì al Millennium Estoril Open, torneo di categoria 250 sulla terra battuta che sempre vede la partecipazione di un buon plotone di giocatori. E l’evento forse più clou della giornata è dovuto proprio al forfeit all’ultimo di uno di questi: Diego Schwartzman, tds n.2 e n.15 del mondo, che nella tarda serata di ieri ha annunciato che non avrebbe preso parte al torneo al quale era regolarmente iscritto. Non ha fornito spiegazioni più esaustive, ma probabilmente pesano le fatiche di Barcellona la scorsa settimana, con la pioggia che ha concentrato troppo gli impegni, e l’argentino ha dovuto soffrire molto per arrivare in semifinale(nettamente persa da Carreno Busta) e ha dunque lasciato il posto in tabellone e l’interessante sfida contro Pablo Cuevas a Fernando Verdasco, lucky loser.

Ma torniamo al tennis giocato, con il programma che è stato aperto dal recente finalista di Montecarlo, Alejandro Davidovich Fokina, che ha battuto 6-3 7-6(5) in poco meno di due ore il connazionale Bernabe Zapata Miralles. Partita che, specie nel primo set, è andata ben oltre ciò che comunica il punteggio: il n.123 al mondo infatti ha recuperato per due volte di fila il break di svantaggio, prima di capitolare sotto la pesantezza da fondo e l’ottima forma attuale del suo avversario, forte del miglior risultato in carriera e del best ranking. Nel secondo set il giocatore sfavorito aveva in realtà iniziato benissimo, con break in apertura al n.28 al mondo, più volte recuperato e più volte ripreso in effetti. Però, alla fine, Zapata aveva ottenuto quello decisivo che lo ha portato a servire per il secondo set, dove ha tremato perdendo il servizio nel momento decisivo e capitolando poi nel tie break per 7 piunti a 5, dove l’avversario non si è fatto pregare. Dunque nel complesso ha vinto Davidovich, convincendo però a tratti, ma come si suol dire conta il risultato: e dunque secondo quarto di finale di fila e terzo stagionale per la tds n.4, che affronterà Frances Tiafoe, uscito vincitore dalla partita che i portoghesi più attendevano quest’oggi.

L’americano infatti, nel secondo incontro di giornata, ha avuto la meglio in due ore con il punteggio di 7-6(4) 4-6 6-0 di Nuno Borges, tennista di casa che aveva ricevuto una wild card per partecipare al torneo. Il portoghese, classe 1997 e n.131 al mondo, per due set ha saputo tenere egregiamente testa ad un giocatore certamente più quotato e mai difficile da battere, per quanto sulla terra possa andare più facilmente in difficoltà. Colpisce la forza al servizio di Borges, che nei primi due set non ha mai perso il servizio, annullando palle break solo nel quinto game del primo, e facendone poi fruttare una nello stesso punto del set, però nel secondo, un break che gli è valso poi il parziale(dopo che l’americano ha vinto il tie break del primo 7 punti a 4, di esperienza e qualità). Ma non è bastata la spinta della folla e l’inevitabile forza che solitamente riesce a dare il pubblico di casa a Nuno, che nel terzo set è stato letteralmente spazzato via dalla forza di Tiafoe, che ha fatto pesare le 102 posizioni di differenza nel ranking: 24 punti vinti su 32 e l’80% con la prima per l’americano, che ha inflitto un pesante 6-0 a Borges, che comunque esce a testa alta dopo un buon torneo qui ad Estoril. Nel quarto di finale tra tds n.4 e 5 invece, Tiafoe appare leggermente sfavorito su questa superficie, più sorridente a Davidovich Fokina, che deve però certamente alzare il livello mostrato oggi contro Zapata Miralles. Sarà il primo incontro tra i due.

 

La partita tra due giocatori abitutati a ben altra classifica, grandi esperti della terra, è a senso unico: Fernando Verdasco, ex top 10, senza strafare, ha liquidato agevolmente 6-2 6-3 Pablo Cuevas(il mago dei tweener, come quel giorno a Madrid nel 2017), approfittando della freschezza degli ultimi giorni(essendo lucky loser) e dei troppi errori dell’avversario. Nel primo set concede solo due game al suo avversario, punendolo quando riesce a giocare il dritto da fermo con i piedi dentro al campo, una sentenza. E dire che le prime palle break sono state di Cuevas nel primo game, ben annullate dallo spagnolo. Iniziano poi tantissimi errori per l’ex n.19 al mondo, che concede il break nel quarto game allo spagnolo, che non deve neanche impegnarsi più di tanto. Dal 3-1 l’uruguaiano trova sempre meno il campo, farraginoso e rovinoso, sbagliando anche di metri e regalando a Verdasco il parziale con un altro break concesso da disparati errori nell’ottavo gioco, che dà allo spagnolo ottime chance nel secondo set, non essendosi neanche stancato particolarmente. Nel quinto game del secondo parziale però, totalmente inaspettato, arriva il break per Pablito, che stavolta pazienta, non forza e l’attesa lo ripaga sotto forma di un minimo calo dello spagnolo e di un suo ritrovato rovescio, che gli porta il game a 15. Subito recupera però il break l’ex n. 7 al mondo, spingendo bene da fondo, caricando bene il dritto e muovendo l’uruguagio, che da parte sua sta sbagliando di meno, ma comunque il problema persiste. Partita girata definitivamente da Verdasco con il break nell’ottavo game, che gli ha permesso di chiudere poi agevolmente 6-3 anche il secondo parziale, dove ha avuto la bravura di non permettere a Cuevas di rientrare mentalmente, pur trovandosi sotto nel punteggio. Dunque sfrutta a pieno l’occasione avuta dal ritiro di Schwartzman che gli ha regalato la presenza in tabellone principale, e ora un quarto di finale ATP.

Il primo set inizia bene per lo spagnolo, con break già nel terzo gioco, che se riesce a tenere la partita sul piano dello scambio può disporre tranquillamente e come preferisce di Kwon, decisamente inferiore sulla terra. Ma subito contro break per il sudcoreano, che trova un paio di buone fiammate che scardinano la solidità da fondo dello spagnolo, che portato fuori dal suo spartito può soffrire. Nel sesto game pericolo creato dalle variazioni di Kwon, che sta usando molto anche i dropshot, ma la palla break è superata d’esperienza da Ramos. Alla fine dopo una lotta serrata da fondo, tra i dritti dello spagnolo e le accelerazioni del coreano, è quest’ultimo a spuntarla e portare a casa il primo set per 7-5, con break proprio sul tramonto del parziale. Prestazione eccellente del giovane asiatico nel primo set, che ha saputo resistere alla maggiore solidità da fondo e all’enorme esperienza di uno che sulla terra ci ha costruito una carriera, apparendo ora nettamente in vantaggio per il secondo set. La chiave è continuare a ribattere e saper poi creare attacchi dalla difesa per il coreano, ampliare il territorio di caccia dunque. Senza storia anche il set decisivo, con Ramos che chiude che lascia solamente 3 giochi negli ultimi due parziali

Il tabellone completo

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ATP Houston, il tabellone: Tiafoe e Paul guidano il monopolio americano

Sei teste di serie su otto sono per giocatori di casa, ma attenzione ai sudamericani Etcheverry e Garin, campione nel 2019

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Frances Tiafoe - United Cup 2023 Sydney (foto Tennis Australia/ JAMES GOURLEY)

Dopo la parentesi sudamericana di febbraio, la terra è pronta a tornare la protagonista del circuito. Da lunedì e fino alla fine del Roland Garros, e quindi per più di due mesi, si giocherà solo sul rosso. In campo maschile si partirà con tre tornei 250 in tre continenti diversi: Estoril, Marrakech e Houston. Quest’ultimo sarà, come spesso capita, la casa dei giocatori americani, storicamente non troppo amanti della terra europea. Tre delle ultime quattro edizioni sono state vinte da rappresentanti del team USA e ci sono tutti i presupposti perché le tradizioni vengano rispettate anche quest’anno: al via ci saranno infatti almeno dieci giocatori di casa e sei di questi avranno lo status di testa di serie, lasciandone soltanto due alle altre nazioni. I favoriti per arrivare in finale sono Frances Tiafoe e Tommy Paul, ma entrambi non conservano ricordi particolarmente positivi delle loro esperienze a Houston.

In tre apparizioni Tommy ha vinto solo due partite e non è mai andato oltre gli ottavi, mentre Frances ha come miglior risultato i quarti della scorsa edizione quando si fermò al cospetto di Isner. Proprio Big John, che ha disputato tre finali in questo torneo vincendo quella del 2013, è uno degli altri due americani, insieme a Tiafoe e Paul, che approfitterà di un bye al primo turno. Il quarto e ultimo è Brandon Nakashima che, dopo il trionfo alle Next Gen di Milano, sta faticando a trovare continuità di risultati in questo avvio di stagione.

La seconda linea statunitense è poi composta da JJ Wolf, numero 5 del seeding e chiamato a un primo turno complicato contro Jordan Thompson, e da Marcos Giron (settima testa di serie). Nelle retrovie ci sono invece, oltre a Kudla e Kovacevic, le wild card Steve Johnson (vincitore qui nel 2017 e nel 2018) e Jack Sock (anche lui campione del torneo nel 2015). Un altro past champion che ha ricevuto un invito per il tabellone principale è Fernando Verdasco che contro l’australiano Kubler (testa di serie n. 8) andrà a caccia di una vittoria ATP che gli manca dallo scorso settembre.

 

Tra chi punta a spezzare il monopolio a stelle e strisce, però, ci sono soprattutto due sudamericani: il primo è Etcheverry, finalista a Santiago a febbraio, che al primo turno affronterà Juan Manuel Cerundolo (fratello di Francisco); il secondo è Garin, già capace di trionfare sulla terra di Houston nel 2019. Il cileno sfiderà all’esordio Dellien con vista su un possibile secondo turno con Nakashima.

Questo il tabellone completo del Fayez Sarofim & Co. U.S. Men’s Clay Court Championship 2023:

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ATP Miami, Sinner ha un nuovo fan. Alcaraz: “Tifo per te”

Abbraccio sincero nonostante la dura sconfitta tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner: “Forza amico”

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Non si sono risparmiati i complimenti nelle rispettive conferenze stampa Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che nella semifinale di Miami hanno dato vita ad un nuovo capitolo bellissimo della loro rivalità. Qui il video-commento del direttore sul match.
Sinner ha spiegato come ci si diverte a giocare così, ci vogliono due tennisti per fare punti così belli”, mentre lo spagnolo ancora una volta ribadisce quanto affrontare un tennista del livello di Jannik gli permetta di migliorare: “Riesco solo a pensare a come migliorare per riscire a batterlo.

Oltre a queste dichiarazioni però, i due tennisti si sono parlati anche a fine incontro durante la stretta di mano. Nonostante la delusione arrivata dopo tre ore, Carlos non ha perso il sorriso e si è complimentato con Jannk con un sincero abbraccio accompagnato da queste parole: “Vai a prendertelo. Forza amico. Tiferò per te“. Chissà se la rivalità tra questi due giovani tennisti raggiungerà mai le vette toccate con i match tra Federer e Nadal, quel ch’è certo però è che il livello di sportività e amicizia tra i due non sarà da meno.

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La rinascita del tennis francese passa anche dal 18enne Luca Van Assche: “Sinner, Alcaraz e Rune sono un riferimento” [ESCLUSIVA]

Il classe 2004 transalpino arriva da 8 vittorie consecutive, in semifinale a Sanremo non ha intenzione di fermarsi: “Voglio arrivare il più in alto possibile”

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Luca Van Assche - ATP Challenger Sanremo 2023 (foto Tullio Bigordi)

Il Challenger 125 di Sanremo ha progressivamente visto diminuire, turno dopo turno, il numero di italiani in gara. Erano ben 15 gli azzurri ai nastri di partenza, con 7 derby che si sono disputati durante il torneo. Sabato però, a partire dalle 13.30, le semifinali vedranno impegnati un francese, un ceco, un peruviano e un belga, visto che nessun rappresentante del Bel Paese è riuscito a spingersi oltre i quarti.

Sia chiaro, non è l’inizio di una barzelletta, bensì la (quasi) fine del torneo sanremese, alla sua seconda edizione consecutiva in cui è passato dalla categoria ’80’ del 2022 – con il grande successo di Holger Rune – alla attuale categoria ‘125’. Ad aprire il programma (alle 11) sarà la finale di doppio, che vedrà opposti Cornea/Skugor e Cacic/Demoliner. A seguire, non prima delle 13, nella prima semifinale di singolare si affronteranno il ceco Vit Kopriva e il talentuoso francese Luca Van Assche, che si è raccontato ai nostri microfoni dopo la vittoria di ieri nei quarti di finale. A ruota anche la seconda semifinale, che vedrà opposti Juan Pablo Varillas, peruviano e prima testa di serie, e il belga Kimmer Coppejans.

“Ieri ho giocato un gran match, sono contento di aver raggiunto la semifinale qui dopo tre buone partite” – ha dichiarato il giovane classe 2004 transalpino, prossimo ormai all’ingresso in top100. Nella classifica live, infatti, Van Assche è n°101 ATP: con una vittoria oggi entrerebbe nell’élite del tennis maschile, salendo al n°97 (arriverebbe al n°89 o n°90 in caso di titolo). “Uno dei grandi obiettivi di questa stagione era vincere nuovamente un challenger ed entrare in top100, ci ha raccontato il francese. “Al momento ne ho vinto uno – la scorsa settimana a Pau, in Francia, battendo tutte le prime 3 teste di serie, ndr – e sono molto vicino ad entrare tra i primi 100. Spero di vincere oggi in modo da riuscirci subito, ma se così non sarà è solo questione di tempo, sono sulla buona strada.

 
Luca Van Assche – ATP Challenger Sanremo 2023 (foto Tullio Bigordi)

Forte anche di una striscia aperta di 8 successi di seguito, a questo punto è probabilmente il caso di ridefinire gli obiettivi stagionali, alzando l’asticella. “Spero di giocare al meglio sulla terra, devo dire che ho iniziato piuttosto bene (sorride, ndr). Per essere il primo torneo stagionale sul rosso non posso lamentarmi, oggi gioco una semifinale importante e sono molto contento del mio percorso. Per il resto della stagione non mi pongo limiti, spero di arrivare più in alto possibile.

A 19 anni da compiere (il prossimo 11 maggio) Luca ha già vinto due challenger, diventando il primo tennista nato nel 2004 a trionfare in questo genere di tornei. Non deve certo essere semplice raccogliere l’eredità di una generazione che ha sfornato diversi top10, tra cui Simon, Tsonga, Gasquet e Monfils. Il transalpino, però, non si pone limiti: “È chiaro che non facile, in Francia sono stati molto criticati nel corso della loro carriera nonostante tutti siano stati top10. Sono delle leggende per il nostro sport, spero vivamente di poter seguire le loro orme”.

La miglior gioventù sta accumulando grandi risultati anche nel gotha del tennis mondiale, come testimoniano i continui record infranti da Carlos Alcaraz o il match straordinario vinto nella notte da Jannik Sinner contro lo spagnolo. Di recente Holger Rune ha dichiarato che gli piacerebbe poter essere un membro dei nuovi big3, insieme proprio a Carlos e Jannik. E chissà che anche Luca non possa inserirsi in questa cerchia ristretta: “Mi piacerebbe molto, anche se al momento Sinner, Alcaraz e Rune sono i migliori giovani in assoluto e il riferimento per tutti noi. Mi auguro che tra qualche tempo potrò giocare e vincere anche contro di loro”.

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