Da Madrid, il nostro inviato
Alla quinta partecipazione al Mutua Madrid Open, Belinda Bencic prosegue il suo cammino battendo per la seconda volta in carriera su due faccia a faccia la ceca Karolina Muchova, 6-3 4-6 7-5, dopo un’estenuante battaglia durata due ore e 45 minuti. Da questo scontro di stili ci si aspettava un match frizzante, con Bencic tennista che ama le verticalizzazioni mentre Muchova è una delle più talentuose del circuito, con un arsenale di soluzioni ampissimo. Invece nel primo set, sarà per il tetto chiuso (a causa della pioggia iniziata a cadere già al termine del match precedente) che lo fa sembrare quasi un match serale, sarà per il pubblico rado e poco coinvolto, fatto sta che l’incontro stenta a decollare. La n.13 del mondo, nonostante sia la prima a rischiare di passare in vantaggio (solo nel primo set salverà 6 palle break), è la tennista più centrata, e l’allungo decisivo che le vale il primo set lo piazza nel quarto game. In 50 minuti chiude 6-3 senza acuti e senza passaggi a vuoto.
Nel secondo set Muchova prende coraggio e inizia a spingere con maggior incisività; questo si traduce in un break di vantaggio ma Bencic accetta la lotta e pareggia subito il conto. Il match prosegue con questo andamento a singhiozzi, non particolarmente entusiasmante, dove gli scambi raramente vanno oltre i due/tre colpi e gli errori gratuiti – più frequenti – pesano più dei vincenti. La svizzera campionessa olimpica è quella che ne commette di più e, affilandone un paio nel decimo game, manda a doppio set point la sua avversaria. La n.67 trasforma il secondo senza prendersi rischi, ma restando sempre presente nello scambio, e meritatamente porta il match al terzo set con un 6-4.
Entrambe le tenniste lasciano il campo in vista del set decisivo, che si rivela essere il migliore dal punto di vista tecnico. Le tenniste giocano con maggiore attenzione, gli scambi si allungano e il punteggio resta tirato fino al 5 pari. Il match viene anche ravvivato da un paio di interruzioni a causa dell’atterraggio sul campo di un pipistrello che risiede nell’enorme struttura del Manolo Santana Stadium, e da giorni svolazza in giro durante i match assieme ad un’altro esemplare della stessa specie. Nell’undicesimo game Karolina incappa in un doppio fallo, Belinda la punisce poco dopo con una grande accelerazione incrociata di rovescio, e ciò implica palle break che valgono oro. La ceca prosegue il game nefasto mandando a rete un comodo dritto al volo, e Bencic si ritrova a servire per il set. La n.11 continua a dettare col rovescio e chiude al primo match point 7-5.
Dayana Yastremska, dopo aver superato le qualificazioni e aver vinto il suo primo match in carriera nel tabellone principale del Mutua Madrid Open, è inceppata in una dolorosissima sconfitta contro Marie Bouzkova. Dolorosa perché dopo aver dominato il primo set (6-3), l’ucraina ha avuto un match point nel secondo sul servizio 6-5, ma come ormai spesso le capita, la pressione è stata troppo da sostenere. Alla fine ha perso prima il secondo set al tie-break, e poi è crollata definitivamente nel decider. A metà terzo set (sotto 0-3) Yastremska ha anche chiamato un medical time out per un problema alla spalla destra, con la situazione già compromessa sia a livello emotivo che mentale. È stata comunque lei a fare la partita come dimostrano i 33 vincenti (17 solo nel primo set), con la ceca Bouzkova impeccabile nello sfruttare le occasioni appena le si sono presentate. Ora per la n.77, anche lei proveniente dalle qualificazioni, ci sarà un’altra qualificata: la russa Alexandrova, vittoriosa sulla spagnola Parrizas Diaz 6-4 7-5.
L’ex numero 1 mondiale Azarenka impiega 2 ore e 20 minuti per raggiungere gli ottavi di finale del WTA 1000 di Madrid. Quella odierna contro Tamara Zidansek è la 21esima vittoria della sua carriera sulla terra della Caja Magica, staccando Serena Williams e diventando la quarta tennista in questa classifica (guidata da Kvitova con 32). Dopo una partenza a rilento che le è costata il primo set 3-6, la bielorussa Azarenka ha aumentato il suo livello prendendo come target d’attacco il rovescio della polacca, suo punto debole, e questo è bastato per ribaltare il match, vinto poi 6-1 6-3.
