Il nome di Novak Djokovic sarà per sempre legato al torneo di Madrid, e non soltanto per le 3 vittorie ottenute in questo torneo (ultima delle quali nel 2019 contro Tsistsipas) ma per una data ben precisa: sabato 16 maggio 2009, semifinale persa contro Nadal per 6-3 6-7 6-7, seconda partita in 3 set più lunga nell’Era Open, più di 4 ore(dopo la semifinale olimpica 2012 Federer-Del Potro). Una delle tante perle della carriera del giocatore serbo, sempre accolto con tanto calore nella capitale spagnola. “Sento l’amore per me in Spagna, grazie“, sorride Nole ai microfoni del Twitch del torneo, a cui ha oggi concesso un’intervista, “è un piacere vedere tanti ragazzi, e tutto questo entusiasmo. Per il tennis è importante che prendano la racchetta e giochino, si appassionino“. Il serbo è tornato dopo 3 anni sui campi di terra rossa di Madrid, e ha speso un fiume di belle parole oltre quelle sopracitate: “È un torneo molto importante per noi, per il nostro sport. Mi piace molto l’atmosfera qui, molto energica e dinamica, le persone molto entusiaste di vedere il tennis di alto livello. Ho avuto successo negli ultimi anni, quindi ovviamente i titoli e quei bei momenti che trascorro in campo mi danno più motivazione per tornare“.
D’altronde quella partita è una pagina di storia, come tanti suoi duelli con Nadal, e non poteva certo mancare di citare lo spagnolo per eccellenza del tennis: “Il primo anno che giocai qui alla Caja Magica, dopo che il torneo si trasferì dal cemento, fu quello della semifinale con Nadal, una delle partite più difficili della mia carriera e persa con match point a favore. Ma quando gioco con Rafa sono normali queste partite molto fisiche, che chiedono anche un grande sforzo mentale. Ho avuto molte battaglie con lui, qui a Madrid e in giro per il mondo; è sempre speciale giocarci contro, ed essere in questo meraviglioso torneo. Abbiamo sì combattuto per molti anni, ma insieme siamo consapevoli del nostro ruolo nel tennis, importante per ispirare i giovani e dare un po’ di illusione“.
Parlando di tennis, di Nadal, di Spagna (non è mancato l’omaggio al grande Manolo Santana, scomparso lo scorso dicembre: “Una leggenda del nostro sport, una grande persona. Abbiamo sempre avuto una relazione speciale e molto amichevole, piena di emozione; è stata una brutta notizia per il tennis, lo sport, la Spagna in generale. Spero che in questo momento ci stia guardando sorridendo da lassù“), non poteva mancare una domanda su Carlos Alcaraz, il fenomeno del momento: “Carlos, in primo luogo, è una brava persona, questo mi piace molto. Molto rispettoso, con molti valori e oggi è stata la prima volta che mi sono allenato con lui, e c’era così tanta gente al campo di allenamento da sembrare una partita ufficiale. Anche se l’ho visto in tour lo scorso anno, la sua ascesa negli ultimi cinque o sei mesi è stata incredibile. Penso che sia bello, per lo sport in generale, e per il tennis, di avere qualcuno di così giovane che sta facendo così bene globalmente. Già è una grande star, spero per lui che riesca a bilanciare le due cose, quando il peso delle aspettative salirà. Ma con Ferrero, un mito del nostro sport, al suo fianco, che farà un gran lavoro fisico e mentale, ha il pacchetto completo. Infatti, non nascondo che attualmente tra lui e Nadal, per me sia Carlos il numero 1“. Djokovic esordirà nel torneo domani martedì 3 maggio contro Gael Monfils alle ore 16.