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ATP Roma: Tsitsipas salva 2 match point e batte Dimitrov al fotofinish. Giron sorprende Schwartzman
Partita emozionante ma ricca di errori quella vinta dal greco. Avanti anche Khachanov e De Minaur al Foro Italico

[4] S. Tsitsipas b. G. Dimitrov 6-3 5-7 7-6 (Emmanuel Marian)
Oltre due ore e mezza di battaglia, e dire che dopo cinquanta minuti sembrava finita. Stefanos Tsitsipas è infine emerso vincitore dall’interminabile baruffa con Grigor Dimitrov in fondo a una partita davvero strana, dominata in lungo e in largo nella prima parte e poi quasi persa. Il greco, che pareva avviato a una vittoria facilissima, si è dovuto aggrappare per due volte agli ultimi rametti disponibili per non precipitare nel fosso; due match point annullati nel decimo e nel dodicesimo gioco del terzo set per proseguire in qualche modo la sua corsa romana. Una partita insondabile, l’abbiamo detto, e anche se in molti ne tesseranno le lodi abbacinati dai colpi di magia qua e là sparsi durante il percorso, occorre specificare che per lunghi tratti, giustificati dai più svariati motivi, sono stati gli strafalcioni a farla da padroni. Vento, fastidiosi giochi di luci e ombre, tensione. Quello che vogliamo, ma il match è stato tutt’altro che pulito.
La testa di serie numero quattro è partita in tromba: break nel secondo gioco e primo set condotto in porto senza regalare particolari appigli al rivale, fatta doverosa eccezione per la palla del rientro offerta al bulgaro nel settimo gioco. Incapace di attaccare con efficacia e falloso quanto basta, Dimitrov è parso sprofondare dopo il break subito a zero in un settimo game del secondo funestato da due perniciosi errori di dritto. Il principe di Haskovo, palesemente adottato da una folla vogliosa di terzo set, ha provato a rientrare nel gioco successivo quando si è spinto a palla break, annullata però da Tsitsipas con il poderoso sventaglio. Sfuggita l’occasione, che ogni spettatore pensava sarebbe stata l’ultima, Grigor ha distrutto la racchetta. Performance di questo tipo hanno sempre e solo due conseguenze: la fine prossima del match oppure, meno probabile, una reazione inopinata. Dimitrov ha giocato le fiches sulla seconda e gli è andata bene, per quanto l’operazione sia riuscita grazie all’indispensabile aiuto di Tsitsipas. Chiamato a servire per l’incontro, il greco ha giocato un decimo game disastroso, condito da quattro seconde palle e da quattro erroracci di dritto utili a rianimare definitivamente il rivale.
Dimitrov, ormai ripreso colore, ha preso a sciorinare i pezzi pregiati della collezione: notevolissima, in tal senso, la demi-voleé imbevuta d’ambrosia per il 6-5. Stefanos, stranito per la partita sfuggitagli all’improvviso dalle mani, ha di lì a poco lasciato andare il game numero dodici gravato da errori marchiani e scelte discutibili: uno a uno, palla al centro nel delirio generale. Il terzo set, iniziato con il tentativo di ribellione di Tsitsipas (tre palle break scialacquate nel terzo game), è proseguito tra sporadiche magie e molte stecche sanguinose fino al decimo gioco, quando Dimitrov ha trovato il primo match point esaltato da una gran risposta; match point cancellato alla disperata dal finalista del Roland Garros 2021 il quale, ancora privato della prima di servizio, ha confuso il rivale seguendo a rete la seconda e provocandone l’errore con il dritto.
Nel dodicesimo gioco il sogno di Dimitrov si è sgretolato definitivamente: altro match point grazie a un gran passante su improvvido attacco del greco, cancellato però, ancora una volta, dalla rassicurante combinazione servizio-dritto inside-out di quest’ultimo. Il tiebreak ha provocato gli ultimi sussulti: Tsistsipas subito sul cinque a zero veleggiando sui rimpianti di Griga; Griga capace di recuperare due mini break fino al cinque-quattro, ma stavolta la rimonta non è riuscita. Stefanos, del tutto pago dei rischi già corsi, ha servito celestialmente per vincere gli ultimi due punti. Al bulgaro la maggior parte degli applausi regalati da un parterre che evidentemente non lo tifava al solo scopo di avere partita lunga. Al greco il terzo turno di domani, contro Karen Khachanov, che ha battuto contro pronostico Pablo Carreno-Busta.
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Il ritorno di Nadal sulla terra rossa: dopo Montecarlo giocherà anche a Barcellona. David Ferrer: “Si sta allenando cinque volte a settimana”
Presentata la 70esima edizione del Trofeo Conde de Godò a Barcellona; Ferrer svela due nuovi partecipanti: Medvedev e Nadal

A pochi giorni dalla notizia che rivelava il ritorno in campo di Rafael Nadal all’ATP Master 1000 di Montecarlo, ne arriva un’altra. Il 22 volte vincitore di Grandi Slam ha deciso di confermare la sua presenza anche al torneo Barcelona Open Banc Sabadell, in programma dal 15 al 23 aprile. Lo ha annunciato il direttore del Real Club de Tenis, David Ferrer, durante la presentazione della 70esima edizione del Trofeo Conde de Godò. Un tabellone davvero d’eccezione quello di quest’anno che oltre ad avere il nome del maiorchino più forte della storia, vanta altri nomi importanti: Carlos Alcaraz, campione uscente di Indian Wells, Casper Ruud, Stefanos Tsitsipas, il nostro Jannik Sinner e tanti altri.
Tra loro anche il russo finalista di Indian wells, Daniil Medvedev, sul quale il direttore Ferrer ha voluto spendere qualche parola in più: “Non è stato facile inserirlo perché avevamo la lista ormai praticamente chiusa. Però apprezziamo molto che abbia deciso di venire in un momento dove sta già vincendo tanto”. Entusiasta David Ferrer di poter comunicare al pubblico, dopo aver parlato con Carlos Costa (rappresentante delle baleari) che Nadal sembra essere in ottima forma e pronto per il rientro: “Si sta allenando cinque volte a settimane, ricomincerà da Montecarlo e poi verrà qui. Gli auguro personalmente che sia la miglior stagione possibile sulla terra”.
E proprio dall’Academy di Rafa Nadal, arrivano dei video del campione maiorchino in campo. La grinta sembra quella di sempre.
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Credit Suisse, la grande crisi della banca elvetica minaccia la partnership con Federer
A rischio l’accordo di 10 milioni l’anno tra Federer e Credit Suisse: Roger continuerà a “salutare” i viaggiatori dell’aeroporto di Kloten?

Da Federer al calcio, la crisi di Credit Suisse investe il mondo dello sport svizzero. Il crollo del colosso bancario svizzero crea scompiglio tra i milioni di risparmiatori e le principali discipline sportive a cominciare dal calcio. Credit Suisse è diventato title sponsor tra gli altri anche della Super League svizzera, la massima divisione del paese.
Ma non c’è solo il calcio, anzi. Il quotidiano tedesco “Blick” si chiede se Federer continuerà a essere testimonial di Credit Suisse. Uno degli sportivi più importanti della storia dello sport vantava un accordo di circa 10 milioni di euro all’anno prima di appendere la racchetta al chiodo. La cifra sarebbe rimasta la stessa con l’immagine di Federer appare all’aeroporto di Kloten, e non solo, per salutare i passeggeri in arrivo con al fianco il logo dell’istituto di credito a un passo dal fallimento. Inoltre, il legame con Federer ha portato la banca a sponsorizzare anche la Laver Cup, ideata dallo stesso ex tennista. E adesso che succede? Il quotidiano tedesco ironizza chiedendosi se Federer continuerà a salutare tutti dall’aeroporto o se il “ciao” sarà al “Credit Suisse” e basta.
La Svizzera rischia di ritirare persino la propria candidatura ad ospitare i campionati europei di calcio femminile del 2025. E la lega elvetica sembra essere tra le favorite per l’appalto. La decisione arriverà il prossimo 4 aprile, ma ora il governo e i vertici della lega stessa temono che il fallimento della Credit Suisse, partner principale, possa far perdere punti alla candidatura.
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ATP Miami, Arnaldi e Bellucci si fermano al primo turno delle qualificazioni
Entrambi gli azzurri eliminati nel primo turno di qualificazione al Masters 1000 di Miami

Conto alla rovescia cominciato per l’inizio del Miami Open 2023. Il secondo Master1000 ravvicinato del mese di marzo sta per prendere il via. Campi che cominciano a riempirsi di spettatori e gare di qualificazioni che scaldano l’attesa.
Brutte notizie per il tennis azzurro: il percorso di qualificazione al tabellone principale rimane privo di italiani. Matteo Arnaldi è sconfitto in tre set da Lukas Klein 6-4, 4-6, 6-4 in 2ore e 20′ di partita. Malgrado i favori del pronostico, l’italiano non è stato cinico nei momenti decisivi della gara. Statistiche similari per entrambi al servizio e differenza fatta davvero in pochi punti. Arnaldi aveva cominciato male la gara, con lo slovacco avanti 5-1 nel primo set. Recuperati entrambi i break con un 12-2 di parziale, il ligure va a servire per restare nel set ma non riesce ad arrivare a palla game e alla sesta palla set in favore del suo avversario cede servizio e parziale. Anche l’inizio del secondo set è negativo per Arnaldi che si ritrova sotto 2-0. Il ligure è bravo a recuperare e a conquistare il secondo set in 45′. Nel terzo set, lo slovacco reagisce e sale 3-0. Arnaldi non si scompone e ottiene il controbreak nel settimo gioco. Ancora una volta il decimo gioco gli è avverso: non riesce a gestire la pressione e al secondo matchpoint va ko. Al secondo turno lo slovacco incontrerà l’americano Eubanks.
Niente da fare anche per Mattia Bellucci: perde nettamente contro Zhizhen Zhang 6-1, 6-3 in 1ora e 13′. Il cinese che ha ottenuto l’80% di punti con la prima di servizio, il 63% con la seconda. Spesso in difficoltà sul suo servizio non è riuscito a entrare in partita.
Tutto secondo pronostico i risultati dagli altri campi. La testa di serie n. 1. Nuno Borges batte con un doppio 6-4 Steve Johnson. Regala spettacolo Benoit Paire che batte Gijs Brouwer 6-4, 6-4. Il francese, sostenuto dal pubblico americano, sfrutta la wild card ricevuta e vince nettamente contro l’olandese. Adesso per lui l’ostacolo Thanasi Kokkinakis, reduce dal doppio 6-3 su Collarini: c’è da attendersi una gara molto spettacolare, in cui le percentuali del servizio potrebbero risultare decisive.
Vita facile per Garin che batte Uchida con un doppio 6-4 e ora attende il connazionale Tabilo per la gara di secondo turno. Quest’ultimo ha eliminato in tre set Shevchenko, reduce dalla vittoria su Berrettini a Phoenix. Niente da fare per Basilashvili che continua il suo 2023 horror: vince Meligeni Alves in tre set, 6-4, 1-6, 6-1. In rimonta, il russo Safiullin riesce ad avere la meglio sull’americano Moreno De Alboran. Bene gli australiani Thompson e O’Connell, il primo batte Olivo 6-2, 6-1, il secondo vince 7-6(4), 6-4 sul tedesco Hanfmann.
Tre tie break nella gara più combattuta di questo primo turno di qualificazioni regalano il passaggio del turno
Kovacevic che elimina il tedesco Marterer. Nel set decisivo, il n. 144 recupera un break di svantaggio, annulla quattro match point, ma perde il tie-break 7-0.
Rischia grosso, invece, Jan Lennard Struff contro il n. 784 del mondo. Learner Tien vince il primo set e costringe il tedesco a una gara di sofferenza per passare il turno. Contro il n. 426 soffre Altmaier: Damm lotta ma non riesce a passare il turno.
Nel derby australiano Vukic batte Duckworth 6-1, 7-5. Albot batte Ymer in tre set, mentre il corato Gojo supera in tre set combattutissimi Holt: finisce 6-7(4), 6-7(5), 6-7(3).