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WTA Roma: Sabalenka rimonta Anisimova, prima semifinale al Foro
ROMA – La bielorussa Aryna Sabalenka sfata il taboo Amanda Anisimova, e la batte per la prima volta in carriera

Da Roma, il nostro inviato
[3] A. Sabalenka b. A. Anisimova 4-6 6-3 6-2
Primo incontro del programma odierno sul Centrale quello tra Aryna Sabalenka e Amanda Anisimova; ci si gioca la possibilità di approdare alle semifinali degli Internazionali d’Italia. Faccia a faccia nettamente a favore della tennista americana che ha vinto tutti e 4 i precedenti sin qui disputati, ultimo dei quali la scorsa settimana a Madrid al 1° turno (l’americana è poi arrivata sino alle semifinali). Sabalenka è nr. 8 WTA, Anisimova nr. 32.
IL MATCH – La partenza sembra confermare quanto visto nei precedenti, Anisimova spinge e costringe Sabalenka a sbagliare tanto, subito break per l’americana che va sul 2-0. Fa tanto caldo oggi e sugli spalti (ancora abbastanza vuoti) si boccheggia. Fioccano gratuiti da una parte e dall’altra, Sabalenka trova il controbreak e agguanta l’avversaria sul 2-2. La tennista bielorussa trova però raramente il campo, altro break Anisimova che sul 3-2 ha due palle per allungare e confermare il break. Sabalenka però è brava a reagire, quattro punti di fila e nuovo controbreak. Le giocatrici sembrano molto tese e faticano a trovare il campo. Sabalenka finalmente indovina un paio di vincenti e interrompe la serie di break. Anisimova la imita e trova ancora una volta il break nel nono gioco. L’americana serve per il set e riesce a confermare il break, 6-4 dopo 39 minuti onestamente non esaltanti.
Sabalenka prova a ripartire con altro piglio cercando di non provare subito il colpo vincente ma palleggiando un po’ in più. La bielorussa tiene la battuta e si procura una palla break nel secondo gioco, ma Anisimova la annulla. Ora si vede qualche scambio più interessante, soprattutto Sabalenka riesce a sbagliare molto meno e ovviamente ne guadagna il suo tennis. Infatti nel quarto gioco Anisimova concede tre palle break sullo 0-40 e con un doppio fallo cede la battuta, 3-1 per la numero 8 WTA. Ma arrivano subito altri 4 punti contro il servizio, controbreak Anisimova bravissima a trovare un paio di risposte belle profonde, per Sabalenka ancora una volta tutto da rifare. L’andamento del match dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, quanto il gioco dell’americana sia indigesto per la bielorussa, e come i risultati dei precedenti non siano un caso. Inizia a riempirsi il Centrale, si sta approntando la bolgia per il match Tsitsipas-Sinner. Anisimova agguanta Sabalenka sul 3 pari poi però arrivano 3 giochi consecutivi della bielorussa che finalmente trova un minimo di continuità e pareggia i conti dopo 1 ora e 19 minuti.
Anisimova prende una pausa fisiologica che non sembra giovarle perché al rientro in campo prende subito il break. Apparentemente Sabalenka ora ha una marcia in più, la chiave è nella continuità, assolutamente assente a inizio partita. Anisimova si salva nel terzo gioco quando si fa recuperare dal 40-0 alla parità ma poi mette due buone prime e tiene la battuta. Ma capitola nel quinto gioco quando Sabalenka mette due rovesci sulla riga e allunga sul 4-1 “pesante”; la “maledizione” Anisimova sembra finalmente svanire per la numero 3 del seeding romano. La tennista americana appare molto sconsolata e cerca rifugio nel proprio angolo.
Chiaramente i match femminili si prestano a continui stravolgimenti, black out Sabalenka che cede a zero la battuta con due doppi falli. Anisimova ha una palla per il 3-4 ma la sua avversaria trova un bel diritto lungolinea vincente. L’americana commette un improvvido doppio fallo e Sabalenka con un altro vincente si guadagna il diritto di servire per il match sul 5-2 dopo il cambio di campo. La bielorussa prova a complicarsi la vita con un doppio fallo ma poi arriva a match point, chiude con un ace e alza le braccia al cielo. Per lei è la prima semifinale al Foro Italico, dove ci sarà la vincente del match tra Iga Swiatek e Bianca Andreescu. La polacca conduce 2-1 nei precedenti, Sabalenka è invece 2–0 contro la canadese.
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Laver Cup: trionfa il Team World con la vittoria in doppio di Tiafoe e Shelton
Il Resto del Mondo bissa il successo del 2022 imponendosi per 13-2. Un solo match vinto dall’Europa, con Ruud nella seconda giornata, e chiusura anticipata dei giochi nel Day 3

Resto del Mondo b. Europa 13-2
Forte del 10-2 maturato al termine della seconda giornata, al Team World bastava una sola vittoria per mettere le mani sul titolo ed è stata portata dal doppio formato da Frances Tiafoe e Ben Shelton che si sono imposti su Andrey Rublev e Hubert Hurkacz per 7-6(4) 7-6(5) in oltre un’ora e mezza di tennis godibile.
Proibitivo il compito dell’Europa alla quale era richiesto un complicato quattro su quattro per ribaltare la situazione nel Day 3, quando ogni match vale tre punti. Oppure, in subordine, di non perdere il doppio iniziale, così da prolungare lo spettacolo. Invece, alla squadra capitanata da Bjorn Borg non è riuscito neanche il compito minimo perché Rublev e Hurkacz si sono arresi in due tie-break a Tiafoe e Shelton nella sfida che ha aperto il programma. Annullati quindi i tre singolari “potenzialmente” previsti, quelli con Ruud, Rublev e Hurkacz opposti rispettivamente a Fritz, Tiafoe e Auger-Aliassime, vanno in campo per un doppio gli alternate Eubanks/Raonic contro Fils/Davidovich Fokina. Un doppio che è un dead rubber – in italiano, incontro individuale inutile ai fini della vittoria dell’incontro fra le due squadre. Ma può davvero diventare “inutile” un match di un’esibizione ancorché ufficiale?
Con il 13-2 finale che “vendica” la débacle (14-1) di due anni fa a Boston, il Resto del Mondo – in questa edizione quattro statunitensi più Auger-Aliassime e Fran Cerundolo – bissa così il successo del 2022 a Londra dopo le quattro vittorie europee: possiamo allora parlare di un’aria di cambiamento negli equilibri mondiali? Per adesso, l’unico top 10 non europeo presente nel ranking è il numero 8 Taylor Fritz e a Vancouver mancavano i primi cinque del mondo.
B. Shelton / F. Tiafoe (Team World) b. H. Hurkacz / A. Rublev (Team Europe) 7-6(4) 7-6(5)
Coppie schierate con il colpo migliore di ognuno al centro, parte Hurkacz in battuta, trascinato ai vantaggi, poi Shelton pareggia senza problemi. Hubi protagonista al quarto gioco con tre bei punti, ma due volte da sinistra Rublev non risponde sulla palla break. È un doppio piuttosto diverso da quelli giocati dagli specialisti del Tour, ogni tanto qualcuno si ritrova fuori posizione, ma la coppia al servizio continua a fare il proprio dovere e il pubblico apprezza qualche scambio divertente, come quello che apre l’undicesimo gioco.
Il tie-break va alla squadra capitanata di John McEnroe, con un notevole ace in slice di Shelton verso il corpo di Andrey che vale il doppio set point a separare due volée da dimenticare – una a testa – dei ragazzi di Borg.
Hurkacz non ci sta e prova a vincerla da solo andando a cercare la palla come se non ci fossero né un domani né soprattutto un Rublev al suo fianco. Il polacco non ottiene quanto sperato e si tranquillizza il giusto.
La qualità del match è ottima, nessuna chance per la risposta ed è di nuovo tie-break. Un gran punto di Hubi manda Rublev a servire sul 5-4, ma la pressione di Tiafoe e un nastro fortunatissimo offrono il Laver Cup point al Team World, trasformato con la volée bassa che a Hurkacz non passa: 13-2 e tutti a casa. Dopo i festeggiamenti, s’intende.
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Rybakina critica la WTA: “Grazie per aver cambiato le regole all’ultimo momento”
Niente bye a Elena Rybakina al WTA di Tokyo nonostante sia la terza testa di serie, “sorpassata” da Sakkari e Garcia in virtù di una regola non nuova ma forse neanche esistente

Non fortunatissima con ranking, tabelloni e seeding, Elena Rybakina, che non ha ricevuto uno dei quattro bye al primo turno del WTA 500 di Tokyo nonostante fosse – e sia – la terza testa di serie al Toray Pan Pacific Open in programma a partire da lunedì 25 settembre. Esclusione che ha commentato piccata su Instagram.
Già lo scorso anno Rybakina aveva detto di non sentirsi la vincitrice di Wimbledon per via dei 2000 punti mancanti in seguito alla decisione della WTA di non assegnarli all’AELTC. Di conseguenza, niente balzo in classifica né Finals, con l’ulteriore beffa che, a differenza del regolamento ATP, quello del Tour femminile non prevede un posto al Master per la vincitrice Slam tra arrivata tra l’ottava e la ventesima posizione. Quest’anno, invece, aveva puntato il dito contro la WTA a Montreal dopo il suo match con Kasatkina, iniziato dopo le 23 e terminato quasi alle 3. “Poco professionale da parte – non direi del torneo perché penso che il ruolo fondamentale sia della WTA in questo caso” aveva detto al riguardo. “La dirigenza è debole al momento, ma speriamo che cambi qualcosa perché quest’anno ci sono state molte situazioni che proprio non capisco”. Elena sarebbe poi stata sconfitta nella semifinale canadese, al secondo match in quel di Cincinnati e al terzo turno (dopo un walkover) allo US Open, ultimo torneo disputato.
Decisamente meno pesante come conseguenze eppure piuttosto ambiguo dal punto di vista regolamentare è appunto l’episodio di questi giorni, sempre a seguito di una decisione dell’Associazione del Tennis delle Donne. Terza testa di serie a Tokyo, dicevamo, Elena giocherà il primo turno contro Linda Noskova invece di partire dal secondo turno, ciò a dispetto dei quattro bye inseriti in tabellone e che, naturalmente, vanno assegnati alle teste di serie secondo l’ordine discendente. “Performance bye” ha commentato su un storia di Instagram sopra al tabellone di Tokyo. “Grazie per aver cambiato le regole all’ultimo momento. Fantastiche decisioni come sempre @WTA”. Con tanto di applauso, clown e tendone del circo…

La spiegazione di quanto accaduto risiede nelle prime due parole della kazaka: a Sakkari e Garcia, dietro di lei in classifica, sono stati assegnati due “perfomance bye” in quanto semifinaliste a Guadalajara e i due restanti sono andati alle prime due del seeding, Swiatek e Pegula. Sakkari, quarta del seeding, sarebbe stata esentata dal primo turno anche senza questo tipo di bye; Garcia invece è quinta. Ma cos’è un performance bye?
È quello, chiariscono le WTA Rules aggiornate al 19 settembre scorso, “assegnato alla giocatrice sulla base della prestazione della settimana precedente, come stabilito dalla WTA in fase di approvazione del calendario e delle dimensioni dei tabelloni”. Quindi non sembrano un’invenzione dell’ultimo momento, anzi, in passato erano previsti anche per le finaliste di Anversa che avrebbero preso parte al Premier 5 di Dubai. Andando però a leggere il Regolamento WTA aggiornato al 19 settembre scorso, nell’articolo relativo ai bye si legge solo di quattro perfomance bye da assegnare alle semifinaliste del 1000 di Wuhan (peraltro, se Pechino è tornato in calendario quest’anno, Wuhan continua la sua assenza). Nessun accenno a Guadalajara/Tokyo.
Nell’inevitabile discussione su Twitter è intervenuta la doppista top 20 Nicole Melichar-Martinez, obiettando che “le regole non sono cambiate all’ultimo momento. L’informazione del performance bye era scritta nella scheda informativa del torneo…”.
Nella scheda di Guadalajara, almeno nel classico articolo della WTA “draws, dates, prize money and what you need to know”, non c’è traccia dei performance bye. Se ne parla invece in quella del Toray Pan Pacific Open, datata 15 settembre: “Le prime teste di serie, da quattro a sei (in attesa dei performance bye in base ai risultati di Guadalajara), riceveranno un bye al primo turno”. Per prima cosa, dunque, che fine ha fatto la parte per cui sarebbero state sei? Inoltre, siamo moderatamente sicuri che esista una differenza tra “le regole” citate da Rybakina e Melichar-Martinez e un’informazione contenuta nella di quell’evento.
Ancora nessuna precisazione da parte della WTA, che tuttavia, poche ore dopo, ha twittato una foto di Elena: “La sua prima qualificazione alle WTA Finals. Elena Rybakina sarà a Cancun!”.
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ITF, David Haggerty rieletto Presidente
Terzo mandato consecutivo per Haggerty che riceve oltre il 70% dei voti

Con un’ampissima maggioranza che supera il 70% (per la precisione ha ottenuto il 72.94% di voti) David Haggerty è stato rieletto Presidente della International Tennis Federation. Per venir eletti erano necessari 219 voti su 436 e lui ne ha ricevuti 418. Questo sarà il terzo mandato da quattro anni per Haggerty a capo della ITF, alla fine dei quali non potrà più ricandidarsi dato che vige la regola di massimo tre mandati.
“Vorrei ringraziare i membri dell’ITF per aver riposto la loro fiducia in me per un ulteriore mandato. La nostra strategia di crescita sostenibile a lungo termine, ITF 2024, ha portato i finanziamenti dell’ITF per lo sviluppo del tennis quasi a raddoppiare in pochi anni dalla sua introduzione – queste le parole del 65enne americano. “Non vedo l’ora di lavorare a fianco del nostro esecutivo e del nostro consiglio di amministrazione per rivedere e aggiornare la nostra strategia per la prossima fase. Ci assicureremo di porre le competizioni dell’ITF su basi solide e continueremo ad alimentare gli investimenti nello sviluppo globale del nostro gioco per realizzare la missione del tennis dell’ITF per le generazioni future”.