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[13] H. Hurkacz b. M. Cecchinato 6-1 6-4 6-2
Dopo la vittoria in cinque set all’esordio contro Andujar, niente da fare per Marco Cecchinato nel match di secondo turno, sconfitto in tre rapidi set dal n. 12 del seeding Hubert Hurkacz. Il tennista polacco ha dominato il match, impostato su una tattica aggressiva orientata a chiudere i punti entro i primi 4 colpi. Tattica che gli è riuscita alla grande (66 punti su 85 li ha vinti negli scambi sotto i 5 colpi), grazie anche al supporto del servizio (86% dei punti con la prima, 67% con la seconda). Pochi rimpianti per il tennista siciliano, oggi Hurkacz è stato indubbiamente il giocatore migliore sul campo n. 14 del Roland Garros.
IL MATCH – Cecchinato tiene il primo turno di battuta per impattare sull’uno pari e poi il match diventa un monologo polacco. Hurkacz gioca quasi “da cemento”: sui suoi turni di battuta spesso chiude con la combinazione servizio e dritto, mentre su quelli dell’avversario aggredisce sin dalla risposta, persino sulla prima, non permettendo al tennista palermitano di provare a mettere la partita sul piano della regolarità. Il primo set finisce 6-1 per Hurkacz in 22 minuti, con solo 11 punti (su 36) vinti dall’ex n. 16 del mondo e 20 punti conquistati dal polacco in scambi sotto i 5 colpi.
Il tennista siciliano interrompe la striscia di 7 giochi consecutivi vinti dall’avversario, tenendo nuovamente il servizio nel terzo gioco del secondo set. Ora almeno Cecchinato riesce ad essere competitivo sui suoi turni di battuta, ma su quelli di Hurckaz non si gioca. Nel parziale il 29enne palermitano in risposta arriva sola una volta a 30, nell’ottavo gioco, a causa di due errori di rovescio del n. 13 del mondo. Dopo essere arrivato un paio di volte a due punti del match nel nono gioco, più per demeriti di Cecchinato (anche un doppio fallo) che meriti suoi, Hurkacz tiene per la quarta volta il servizio a zero nel parziale e incamera anche il secondo set, con il punteggio di 6-4.
Il tennista polacco con il miglior ranking nella storia (è stato n. 9, Fibak negli anni Settanta arrivò al n. 10) non dà segni di rilassamento e torna a brekkare Cecchinato nel primo game del terzo. L’estrema attenzione di Hurkacz la si capisce quando rimane sorpreso che un suo dritto venga chiamato fuori sul 2-1 40-15. Il polacco vuole evitare di dare chances per rientrare nel match all’azzurro e per farlo continua a perseverare nella tattica adottata sino a quel momento: essere ingiocabile sui suoi turni di battuta (saranno 52 punti vinti al servizio su 65 totali, alla fine). Non è facile cercare di rimanere aggrappati al match quando l’avversario non ti concede nemmeno la minima possibilità di rientrare. Cecchinato accusa un po’ lo sconforto e si ritrova 15-40 sul proprio servizio nel settimo gioco. Ma ha uno scatto di orgoglio, annulla le due palle break ed anche una terza. Purtroppo però il doppio fallo sulla palla del 3-4 si rivela la pietra tombale delle sue residue speranze. A seguire arriva il break e poco dopo il n. 12 del seeding chiude 6-2. Per lui al terzo turno la sfida contro Goffin, che ha battuto in quattro set Tiafoe, tds n. 24.
Nella conferenza stampa post match il tennista azzurro ha riconosciuto i meriti dell’avversario. “Ne ho parlato anche con il mio coach al termine dell’incontro, c’è da fare i complimenti a Hubi (Hurkacz, ndr) perché ha giocato un gran match, ha servito veramente bene tutto il tempo. Forse io ho avuto delle percentuali basse con il servizio, ma lui era sempre aggressivo anche sulla risposta. Era evidente che non voleva scambiare e chiudere in 1-2 colpi, non mi ha lasciato entrare in partita, entrare negli scambi lunghi che sono il mio terreno. Bravo lui.”