Roland Garros – L’aria di Parigi fa sempre bene a Cecchinato: vince in rimonta al quinto

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Roland Garros – L’aria di Parigi fa sempre bene a Cecchinato: vince in rimonta al quinto

Sotto di due set, Marco Cecchinato ribalta il match e si impone 6-0 al quinto sullo spagnolo Andujar, replicando l’impresa che gli riuscii anche nella magica edizione del 2018. Ora affronta Hurkacz

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Marco Cecchinato - Roland Garros 2022 (foto Roberto dell'Olivo)
 

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Dal nostro inviato a Parigi

M. Cecchinato b. P. Andujar 4-6 4-6 6-0 7-5 6-0

Un match tra due specialisti della terra rossa quello tra Marco Cecchinato e Pablo Andujar, sebbene entrambi lontani dai loro fasti e incapaci di ottenere risultati di rilevo in stagione. Alla fine l’ha spuntata il 29enne tennista siciliano, che non è caduto nello sconforto dopo essersi ritrovato sotto per 2 set a 0 nonostante le tante occasioni avute nei due parziali, ed ha finito per imporsi con merito alla distanza, sfruttando anche il fisiologico calo fisico del suo 36enne avversario. Ovvio ricordare qui il fatto che Cecchinato era già riuscito nell’impresa di rimontare due set al primo turno qui a Parigi contro Marius Copil, la prima tappa di quella magica cavalcata verso la semifinale parigina.

La partita iniziava bene per il palermitano, che dopo una decina di minuti si portava sul 3-0. Ma le due palle break che si era procurato nel terzo game, seppur poi annullate, erano il segnale che Andujar era entrato nel match. Mentre Cecchinato, come purtroppo gli capita troppo spesso in questa fase della sua carriera, un po’ ne usciva, iniziando ad inanellare errori che non venivano compensati dai punti spettacolari che facevano esultare il gruppetto di spettatori francesi suoi simpatizzanti. C’è da dare merito, comunque, al 36enne spagnolo –  che ricordiamo può dire di aver battuto Federer (a Ginevra lo scorso anno, primo match sulla terra di Roger dopo quasi due anni) – che regalava molto poco, giocava profondo e negli scambi lunghi aveva praticamente quasi sempre la meglio. Il game della svolta del parziale probabilmente era il sesto, quando Cecchinato aveva l’occasione di riprendersi il break appena ma non la sfruttava. Da lì, pur in una lotta punto a punto tipica di un match sul mattone tritato, il set si indirizzava verso la penisola iberica. Un nervosissimo Cecchinato interrompeva l’emorragia del punteggio tenendo il servizio nel nono gioco per poi urlare di tutto (anche qualcosa di non ripetibile in questa cronaca) in direzione di un tifoso di Andujar, reo a suo dire – come spiegherà al cambio campo l’azzurro all’arbitro che gli chiedeva di calmarsi – di aver esultato non solo dopo i suoi errori, ma anche durante gli scambi. Il siparietto non scomponeva Andujar, che vinceva il servizio a zero e incamerava il primo parziale per 6-4 in 59 minuti.

Il secondo set praticamente era la replica del primo. Ceck si scuoteva, ritrovava 10 minuti del suo tennis spumeggiante 2018/2019 e si portava sul 3-1 40-0, ravvivando l’entusiasmo dei suoi tifosi parigini. Ma qui, nuovamente, si incartava in una serie di errori che davano nuovo vigore al n. 98 del mondo. Che rimetteva la partita sui binari di un quarto d’ora prima e infilava una serie di 4 giochi consecutivi, tornando ad imporsi nei lunghi bracci di ferro da fondo campo, nei quali il semifinalista del Roland Garros 2018 scontava le difficoltà a cambiare l’inerzia dello scambio. Finiva di nuovo 6-4 per il portacolori del Park TC Genova, che in poco meno di due ore di gioco si portava in vantaggio di due set.

La strada sembrava a questo punti veramente in salita per l’ex n. 16 del mondo, ma il 36enne di Cuenca, dopo aver perso i primi due lottatissimi game del terzo, accusava lo sforzo profuso nei primi due parziali. Calavano così le sue capacità di tenere lo scambio lungo e profondo, mentre dall’altra parte Cecchinato aveva il merito di resettare mentalmente le occasioni sprecate nei primi due set e di ripartire. Il tennista siciliano andava in fuga, per usare un gergo ciclistico, e non si voltava più indietro, imponendosi per 6-0 in poco più di mezz’ora.

All’inizio del quarto il Ceck aveva ancora qualcosa da ridire con il solito tifoso del suo avversario, mentre Andujar si rimetteva in careggiata e tornava a lottare su ogni punto. Ora il match era tornato ad essere una classica battaglia sulla terra rossa e si procedeva spalla a spalla, anche se nel quinto game Ceck aveva di nuovo un piccolo blackout che gli costava il break. Che però era bravo a riprendersi nel game successivo, anche grazie ad un paio di gratuiti del suo avversario che non coglieva l’occasione di allungare, forse in maniera decisiva. Si continuava senza scossoni fino al nono gioco, quando lo spagnolo si complicava la vita e da 40-15 si ritrovava a dover fronteggiare un set point. Non riusciva però il passante vincente all’azzurro e l’ex n. 32 del mondo si salvava. Ma Andujar la combinava ancora più grossa nel turno di servizio successivo, quando si faceva rimontare da 40-0 – anche se ci sono i meriti del 29enne palermitano, che sugli scambi lunghi ora non subiva più come nella prima parte del match – e completava il patatrac con una facile volée a campo aperto che gli moriva sul nastro e ricadeva sul suo campo. 7-5 Cecchinato, e dopo poco meno di 3 ore e mezza di gioco si andava al quinto.

Il parziale decisivo non aveva storia: Andujar spariva dal campo, accusando la fatica e il peso delle 36 primavere, e subiva un altro bagel. 6-0 per Cecchinato, che si qualificava per la quarta volta al secondo turno del Roland Garros. Sperando che l’aver ricordato le analogie con la vittoria contro Copil di cinque anni possa essere di buon auspicio per l’allievo di Max Sartori.

Il tabellone maschile del Roland Garros 2022

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