Una domenica campale nella Città dell’Amore, dove una ragazza di Firenze ha scritto un’altra pagina della storia del nostro tennis. La vittoria di Martina Trevisan su Sasnovich è uno dei momenti più alti del nostro anno, anche considerando il tabellone che si apre verso i prossimi turni, ma è giusto premiare anche l’uomo dietro di lei, che ci ha sempre creduto e l’ha portata così in alto: coach Matteo Catarsi, “placcato” dal nostro direttore Ubaldo Scanagatta nella gioia post match.
Ubaldo Scanagatta : “Coach di Martina Trevisan, che per due volte l’ha portata ai quarti di finale a Parigi. Qualche anno fa non si credeva possibile, no?“
Catarsi: “La prima volta è stata una sorpresa, ma da inizio anno insieme al preparatore(Donato) abbiamo perso delle partite importanti in Australia, a Roma , in tanti tornei ma con tante occasioni; quindi c’era sempre nell’aria la sensazione di vincere con giocatrici più alte in classifica. Quello che si è sempre detto è di continuare a lavorare, sentire bene il fisico, la testa, l’atteggiamento e poi i risultati sarebbero arrivati. Senza troppa pressione perché poi sulla terra Martina esprime un livello di gioco abbastanza alto, quindi abbiamo cambiato delle cose a livello tattico nell’ultimo mese, e piano piano i risultati sono arrivati“
Ubaldo Scanagatta: “Quali sono le cose tattiche che avete cambiato nell’ultimo mese?“
Catarsi: “Si è provato a cambiare la risposta, di stare un pochino più dietro alla riga e muoversi più col dritto, cercando di fare un po’ più spazio per trovare la profondità. Inoltre contrattaccare subito appena l’avversaria cercava di scorciare, con la smorzata o con la chiusura sullo schiaffo al volo“
Ubaldo Scanagatta: “Io ho quest’impressione: Sasnovich di rovescio rispondeva benissimo, di dritto ogni tanto lo perdeva, ha fatto 14 o 15 errori. Martina ha la tendenza, essendo mancina, a buttare le avversarie sempre da quella parte, sempre di là, se lo aspettano. Secondo te si potrebbe fare di battere anche qualche volta in più al centro?“
Catarsi: “Noi si è lavorato tantissimo sul servizio dalla parte del diritto dell’avversaria; è chiaro che ancora deve trovare il coraggio di farlo. Nei momenti di difficoltà se la sente molto di più di giocare sul taglio. Lo sa fare, in allenamento lo fa, in partita deve ancora continuarlo a provare, anche se perde il punto. Magari negli eventi dove ha più tranquillità“
Ubaldo Scanagatta: “Come spieghi che ci siano in queste partite otto punti di fila per una tennista, nove per l’altra?“
Catarsi: “Il tennis femminile è così, è più una cosa psicologica, di tensione nervosa“