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da Parigi, il nostro inviato
[5] R. Nadal b. [9] F. Auger Aliassime 3-6 6-3 6-2 3-6 6-3
CONFERENZA NADAL: “Ogni partita che gioco qui, non so se sarà la mia ultima da tennista”
Il Real Madrid ieri sera, davanti ai suoi occhi, ha portato a casa la quattordicesima Coppa dei Campioni (o Champions League che dir si voglia) e Rafa ha tutte le intenzioni di provare ad “eguagliare” la sua squadra del cuore con la Coppa dei Moschettieri. Dovrà però trovare una condizione migliore rispetto a quella esibita oggi conto l’allievo di Zio Toni, Felix Auger Aliassime, poiché ad attenderlo ai quarti di finale c’è il “Clasico” numero 59, ennesimo episodio della saga che lo vede opposto da oltre quindici anni a Novak Djokovic (30-28 per il serbo i precedenti, 7-2 per Rafa al Roland Garros).
Quando però stamane alle 10.50 non si avevano notizie di Rafa, atteso da una folla assiepata sul campo numero 2 per l’allenamento programmato per le 10.30, il sospetto che il maiorchino si fosse attardato nei festeggiamenti allo Stade de France con Marcelo e compagni si è fatto strada (si scherza, conosciamo tutti la sua etica del lavoro).
In effetti però per una buona parte del match di oggi contro Felix Auger Aliassime si è vista una versione alquanto opaca del tredici volte campione di questo torneo. Merito del nuovo allievo di Zio Toni, che come da promessa non siede nel box del canadese (e nemmeno in quello di Rafa, si intende), ma anche di un Nadal decisamente e insolitamente falloso.
Dopo un primo set giocato decisamente male, con l’andare del match Nadal ha ritrovato sicurezza e solidità e nel secondo e terzo set le nuvole sembravano essersi diradate. Nel quarto set però Aliassime ha messo alle corde lo spagnolo, costringendolo per la terza volta in carriera al quinto set a Porte d’Auteuil. Nel set decisivo però Rafa ha tirato fuori quel qualcosa in più che ha solo lui, aggiudicandosi la partita nel tripudio del “suo” Chatrier.
IL MATCH – C’è vento sullo Chatrier e fa anche freddo, non proprio le condizioni di gioco preferite da Nadal. Il canadese si salva nel quarto gioco, annullando tre palle break a Rafa, il quale dopo il cambio di campo concede incredibilmente con il diritto due gratuiti piuttosto gravi che portano Felix sul 3-1.
Il numero 9 del mondo, forse emozionato da cotanti doni, scivola subito 0-40, si salva con due ace ma quando la terza palla break vola via con il diritto di Nadal il sospetto che qualcosa non vada dalle parti di Manacor si fa certezza.
Il terzo break di fila subìto dal tredici volte campione manda Aliassime a servire per aggiudicarsi 6-1 il primo set. Solo Roger Federer (nella finale del 2006) e Novak Djokovic (nei quarti del 2015) avevano osato tanto contro Nadal sul sacro suolo di Parigi: è troppo anche per il nuovo allievo di Zio Toni che in ogni caso “si accontenta” di portare a casa il set due game più tardi. Il 6-3 che chiude il primo parziale in 52 minuti passerà probabilmente allo storia per il numero di errori gratuiti collezionati da Nadal, 15, che di solito si vedono in un intero torneo…
E’ solo l’undicesima volta in 112 partite al Roland Garros che Nadal perde il primo set.
Che non sia il miglior Rafa lo si vede subito in avvio di secondo set, quando nel terzo game si trova a dover salvare due insidiose palle break: il maiorchino è bravo con il diritto ed il pericolo scampato gli dà fiducia.
Nadal è sicuramente più attento mentre il canadese si fa prendere dalla voglia di strafare e commette qualche errore di troppo con il diritto.
Il set si decide nell’ottavo gioco quando Felix salva con coraggio i primi due break point ma non può nulla sulla terza occasione che Nadal sfrutta alla grande, capitalizzando il vantaggio nel game successivo. Il 6-3 con il quale lo spagnolo riequilibra la partita si spiega con il crollo vertiginoso del numero dei gratuiti, appena 4, e la maggior efficacia al servizio (dal 50% de primo set si passa al 74% di prime in campo).
In avvio di terzo set Felix è bravo a spezzare l’inerzia salvandosi nel game di apertura con il servizio (2 palle break), ma non può nulla sulla furia di Rafa nel turno di battuta successivo, quando capitola tirando lungo uno smash dopo almeno tre difese disumane del maiorchino.
Nella ricerca della palla corta da parte del canadese si vede il tentativo di stanare Nadal dalla sua posizione arretrata, soprattutto alla risposta: il problema è che la mano di Aliassime non è educatissima, mentre le gambe di Nadal riprendono a girare come ai vecchi tempi. Qualche bimbo che piagnucola sugli spalti dello Chatrier infastidisce Nadal che invece non ha ora problemi con il servizio di Aliassime, chiudendo il parziale 6-2.
Il canadese è comunque bravo a rimanere con la testa nella partita e ad approfittare del diritto nuovamente ballerino di Nadal. Va avanti due volte di un break nel quarto set portandosi sul 5-2 con lo Chatrier che lo inneggia, bramoso di gustarsi il quinto set, e fa partire la ola. Rafa scuote ripetutamente la testa, deluso evidentemente dal suo gioco ed in particolare dal suo colpo migliore ma riesce comunque a salvarsi nell’ottavo gioco e a mandare così il canadese a servire per il set sul 5-3. Felix non trema aggrappandosi al servizio e dopo tre ore e mezza di partita rimette il match in parità, costringendo Nadal al quinto set a Parigi per la terza volta in centododici partite (con Isner nel primo turno nel 2011 e con Djokovic nella semifinale del 2013, le altre due volte sempre vinte da Nadal).
Nel quinto set ovviamente lo Chatrier diventa una bolgia ed il pubblico è diviso tra l’amore per il vecchio campione e la voglia di novità. La qualità di gioco si alza notevolmente e, soprattutto, finalmente entrambi i giocatori danno il meglio contemporaneamente. Ogni punto è un boato e nonostante il gelo (sulla tribuna stampa soffia un vento infido) la temperatura sale verso la volata finale. Allo scoccare delle quattro ore di gioco il match è in assoluta parità: 2-2 e un’altra ola, dopo gli ultimi due anni, ci sta. Chissà cosa starà pensando Toni Nadal…
Nel sesto gioco Rafa rimonta da 40-0 sul servizio canadese ma Felix è bravissimo con un serve&volley ed una prima vincente a mantenere l’equilibrio (3-3). Due giochi più tardi però Nadal spinge a più non posso e con un passante lungolinea dei suoi si procura le prime due palle break del quinto set: sulla prima Felix si salva con il servizio, sulla seconda nonostante un’altra grande prima del canadese, Rafa riesce ad entrare nello scambio e fa esplodere lo stadio con un recupero nei pressi della rete che lo manda a servire per il match.
L’ultimo fuoco di Aliassime è un rovescio vincente lungolinea, poi c’è spazio solo per l’ennesimo trionfo di Nadal, che chiude la giornata di lavoro in quattro ore e ventuno minuti. Chissà se questo dato farà la differenza nella sfida al numero uno del mondo. Per adesso ciò che conta è che l’impero ha tremato, ma sullo stesso non è ancora tramontato il sole.