Oggi non sarà solo la giornata di Djokovic-Nadal, ma anche dell’altro quarto della parte alta del tabellone, quello tra Alexander Zverev e Carlos Alcaraz, che inizierà circa alle ore 15 come terzo match sul Centrale. Sfida molto interessante e certamente aperta, anche se probabilmente il favorito è lo spagnolo per quello che ha fatto vedere fin qui nel torneo e per l’ultimo precedente tra i due, la finale vinta facilmente dal murciano a Madrid. Ad analizzare la sfida è un grande addetto ai lavori inevitabilmente anche un po’ di parte: l’esperto di Eurosport Mischa Zverev, ex n.25 al mondo e fratello maggiore di Sascha, che prova a rispondere alla domanda: come si batte questo Alcaraz?
“Il suo servizio sta diventando più forte e più veloce ogni settimana – riflette Mischa, argomentando anche sull’importanza che ha per lo spagnolo la posizione in campo – non riesci a spingerlo fuori dalla linea di fondo. Finché è in campo, vince il punto il 95% delle volte, ed entro i primi due metri dalla linea di fondo, vince ancora 2/3 di tutti i punti. L’unica area in cui ha problemi è quando è a più di due metri dalla linea di fondo campo“. Mischa parla di come si sente il fratello prima di un match così importante, dopo un torneo in cui alle volte è andato un po’ a sprazzi: “Penso che nel complesso Sascha stia bene, è vero che ha avuto alcune partite difficili, ma è stato in grado di vincerne la maggior parte in tre set tranne al secondo turno dove ha dovuto salvare match point. Nel complesso, penso che abbia anche mostrato del grande tennis, che è importante. So che è in grado di giocare ad un livello davvero alto, spero solo che riesca a farlo nella prossima partita“.
Ma, oltre questo, l’argomento più scottante riguarda l’esito di questo match, e per quanto non si sbilanci in nessun pronostico, il tedesco fornisce un’interessante chiave di lettura sul gioco che dovrebbe attuare il fratellino per scovare punire i punti deboli di Alcaraz: “Sascha dovrebbe piazzare i suoi colpi abbastanza lunghi sul dritto di Alcaraz, in modo che il suo punto d’impatto sia più indietro. Così facendo, può spingerlo fuori dal campo e giocare sul colpo successivo un lungolinea di diritto o un cross di rovescio nell’altra metà campo. Per Sascha questo significa: non attaccare subito con il rovescio, ma giocare prima il dritto. Penso che la chiave sarà attaccare il dritto di Alcaraz all’inizio dello scambio e poi avvicinarsi al rovescio. La maggior parte dei giocatori contro di lui fin qui ha provato ad avvicinarsi prima al rovescio di Alcaraz e poi ad aprire il campo al diritto e non ha funzionato molto bene. Penso che Alex debba cambiare, andare prima sul dritto e poi attaccare il rovescio“.
Infine, non può mancare il riferimento a un tema ricorrente delle ultime due settimane (toccato anche da Moyà per quanto riguarda il match di Nadal), cioè piazzare l’incontro in sessione diurna o serale, e quanto possa essere fastidioso o meno: “Molti anni fa uno dei miei amici ha chiesto a Rafa cosa sarebbe successo se avesse giocato sul campo numero sette la mattina alle 11 e lui disse che non gli interessava, voleva vincere il torneo ed è quello che avrebbe fatto, senza considerare su quale campo giocasse. Ora questo è l’argomento degli ultimi due giorni, Alcaraz ha giocato un paio di sessioni notturne sullo Chatrier, ma ad essere sincero, non sono sicuro che i migliori, cioè Djokovic, Rafa, mio fratello, vogliano giocare di notte perché le condizioni sono molto diverse, fa freddo, è umido, le palle volano in modo diverso nell’aria. Non so se sia un vantaggio o uno svantaggio“.
