Roland Garros, Tathiana Garbin: "Sono orgogliosa di averci sempre creduto. Il merito è loro, non mio" [ESCLUSIVA AUDIO]

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Roland Garros, Tathiana Garbin: “Sono orgogliosa di averci sempre creduto. Il merito è loro, non mio” [ESCLUSIVA AUDIO]

Il capitano della nazionale italiana di BJK: “Anche il tennis femminile sta vivendo una sua rinascita. Che cosa è cambiato e quali sono le nostre migliori speranze “

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Tathiana Garbin - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Dopo l’intervista al direttore Scanagatta, Tathiana Garbin nel pomeriggio, dopo il match perso di Martina Trevisan con Gauff, ha parlato con i colleghi in una conferenza stampa e ha spiegato la sconfitta della tennista italiana aggiungendo per me dopo: “Martina era stanca, altrimenti non avrebbe mai sbagliato tanti dritti così”. Di seguito l’intervista esclusiva concessa al direttore Scanagatta del capitano della nazionale italiana, Tathiana Garbin.

Scanagatta: Io ricordo sul campo Suzanne Lenglen una ragazza di nome Tathiana Garbin battere Justin Henin. Tu te lo ricordi?
Garbin: Mamma mia ricordo bene, ricordo le emozioni, tutto come se fosse ieri. Io credo che le esperienze che abbiamo vissuto noi siano sono importante per trasferirle a queste ragazze che stanno crescendo. Il nostro vissuto è importante e sono felice per quello che le ragazze stanno dimostrando.

Scanagatta. Ora il tennis femminile sta dando molti segnali di vita, ed è anche merito tuo. Tutte dicono che dai grande carica, sentono il tuo entusiasmo. Secondo me è stata una bona idea affiancare alle ragazze un’altra ragazza perché hai vissuto certe esperienze e sai trasferirle meglio di un uomo, e non vuole essere una critica a chi ti ha preceduto. Cosa vedi all’orizzonte nel tennis femminile?
Garbin: Mi fa piacere che si metta in risalto un pochino quello che abbiamo fatto in questi anni, nel senso che abbiamo vissuto chiaramente un momento difficile, ma era un momento di crescita. Abbiamo fatto un grandissimo lavoro con le ragazzine più giovani, a Formia. Il centro tecnico ha lavorato bene. Abbiamo passato dei momenti in cui ci venivano fatte delle grandi osservazioni perché non si vedeva niente all’orizzonte invece queste ragazze ora stanno piano piano crescendo. È importante crederci; loro hanno visto per prime che noi eravamo lì con loro che scendevamo in campo con loro, che le seguiamo anche durante i tornei. Diamo la nostra presenza, questa è una cosa secondo me fondamentale. Dopo aver smesso di giocare a tennis, il mio scopo è stato di trasmettere quello che io ho imparato in questi anni. Quello che mi preme di più è ridare al tennis quello che mi ha dato in tantissimi anni quando ho giocato. Quindi credo di aver raggiunto un pochino il mio obiettivo. Intanto le ragazze apprezzano il mio lavoro ed è una cosa bellissima. Io dico sempre che il merito non è mio, è sempre loro.

Scanagatta: Facciamo un po’ di nomi, oltre Trevisan.
Garbin: Allora c’è la Paolini che ha raggiunto dei risultati egregi. L’anno scorso ha vinto un WTA e un 125 che è sempre un torneo WTA. Ha raggiunto la sua miglior classifica, purtroppo un infortunio l’ha un po’ fermata ma sta ricominciando le cure, e sono sicura che riuscirà a passare questa difficoltà. In questo torneo ha perso al terzo contro Begu ed è andata vicino a vincere, con un infortunio che ha condizionata la prestazione.
Poi c’è il bellissimo percorso che sta facendo la Bronzetti; c’è Camila Giorgi che lo scorso anno ha vinto un Masters 1000. Non dimentichiamoci i risultati di Camila che sono straordinari. La Cocciaretto, è una ragazza giovanissima che l’anno scorso ha subito un intervento al ginocchio ma che sta riprendendo e ha vinto due tornei da 60.000$; adesso sta giocando un 125 in Croazia. Poi ci sono anche delle giovani ragazze che stanno crescendo, la Paoletti è una di queste. C’è anche la Delai, la Pigato, Brancaccio. Non le dico tutte perché sono diverse le ragazzine promettent
i.

Scanagatta: Io spesso in passato sono stato critico con il presidente FIT Binaghi, ma sono anche sempre stato un estimatore della sua capacità manageriale. Ci sono i mezzi economici per seguire questo progetto?
Garbin: Allora, io non mi occupo della gestione economica della Federazione (ridendo). Però posso dire che la Federazione ha investito tantissimo per i giovani, ma non solo per loro. Per esempio, per i coach e maestri di tennis che devono avere la conoscenza, la qualità; loro passando tutto il tempo con i ragazzi sono i primi mentori. Noi dobbiamo aiutarli a crescere ancora di più; il mio ruolo è quello di appoggiarmi ai maestri che stanno iniziando questo percorso, far sentire che la Federazione c’è, è al loro fianco. E così farò.

Scanagatta: Cosa che magari non succedeva ai tuoi tempi. C’era un po’ di invidia e competizione tra chi era seguito da un team privato e chi invece era stato selezionato con la Federazione, che per me non giovava.
Garbin: Sì, era un po’ diverso. Ci son voluti anni ma si è arrivati a questa situazione migliore. È su questo che sta investendo. Il mondo del tennis cambia.

Scanagatta: Rispetto al passato, che cosa pensi di aver cambiato? C’è qualcosa di cui sei particolarmente orgogliosa?
Garbin: Sono orgogliosa di averci creduto sempre. Perché sentivo commenti anche un po’ inappropriati verso le ragazze che stavano crescendo. Io sapevo che avevano solo bisogno di tempo e dargli la giusta maturità, per far crescere queste ragazze. […] Bisogna dare atto a queste ragazze che si impegnato tutti i giorni, e veramente vivono di questo sport. E lo sai quanto è difficile, perché alcune non guadagnano, sono lì, e però devono realizzare un sogno, continuano a crederci e a lottare. Questo, cioè, non dico che tutti i giorni i giornali devono parlare di questo però deve essere scritto. Io non voglio vedere che si parla dei problemi, ma della ricrescita, della rinascita, di quello che fanno queste ragazze tutti i giorni. Sono straordinarie. Per quello che possono secondo me stanno trovando dei risultati impressionanti. Sono veramente orgogliosa di loro.

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