Sembrava poter essere una giornata in ufficio tranquilla per le favorite impegnate nella tarda mattinata di Wimbledon. In effetti lo è stata, quasi completamente. L’avverbio è addebitabile al burrascoso finale di partita cui è stata costretta, per la verità complice, Petra Kvitova, in carrozza per un’oretta e poi trovatasi ad annullare due pericolosissimi set point ad Ana Bogdan, incredula da par suo.

La bicampionessa del torneo ha dominato in lungo e in largo la collega rumena per tredici game, prima dell’inspiegabile blackout che per poco non l’ha spedita di filato a un terzo set che a quel punto avrebbe riservato esiti imprevedibili. Apparsa in condizioni discrete se paragonate a quelle esibite nell’ultimo, ormai lungo, periodo, Petra ha banchettato nella prima frazione confortata da un rendimento al servizio che ha ricordato quello dei tempi belli, offendendo senza difficoltà in risposta le tenere seconde della spaurita avversaria. Canovaccio simile nel secondo set, che sul 5-1 pareva prossimo a concludersi con l’identico punteggio del primo. Invece Kvitova si è prima spenta, poi impaurita: la gragnuola di errori vistosissimi non è tardata ad arrivare, mentre l’avversaria, sagace, ha intuito che l’opzione migliore per raccogliere le regalie fosse quella di correre il giusto, e tirarla di là. Strafalcione dopo strafalcione la mancina da Bilovec si è inopinatamente ritrovata in lotta, e non ha impiegato molto a farsi rimangiare il cospicuo vantaggio fin lì accumulato.

Clamorosamente, Bogdan ha vinto cinque game in fila e sorpassato sul 6-5, poco prima di beneficiare addirittura di due set point nel dodicesimo gioco in risposta. Petra è riuscita a salvarsi e riparare al tie break, poi vinto con lo scatto decisivo dal cinque pari. Sospirone di sollievo per la regina delle edizioni 2011 e 2014: per come si era messa, non avremmo puntato su di lei al terzo. A Kvitova occorrerà comunque alzare il livello e non di poco: al terzo round l’attende Paula Badosa, quarta favorita al via, che ha sconfitto senza riguardi un’altra giocatrice rumena, Irina Bara, lasciandole appena cinque game in poco più di un’ora di lavoro.

Al terzo round anche Alizé Cornet, sempre più convincente nel suo luminoso 2022. La veterana nizzarda ha concesso il minimo indispensabile a Claire Liu, ma il prossimo ostacolo è quello più alto di tutti: Iga Swiatek, impegnata più tardi contro Lesley Kerkhove in Pattinama, non sembra intenzionata a interrompere la striscia già aggiornata a trentasei vittorie consecutive nel circuito, e naturalmente ancora aperta.